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Un nuovo studio sul mercato del lavoro del Canada rivela che il 30% delle aziende canadesi sta affrontando lacune di manodopera qualificata, un tasso pari al doppio di quello riscontrato agli inizi del 2010.
Secondo un articolo pubblicato dal Calgary Herald, queste lacune sono più accentuate nelle province dell’Alberta e del Saskatchewan.
Lo studio, pubblicato da CIBC (Canadian Imperial Bank of Commerce) World Markets, sostiene inoltre che esiste un sempre più marcato divario tra le professioni ricercate e quelle invece non richieste dal mercato del lavoro.
Benjamin Tal, vice capo economista della CIBC, conferma “quando analizziamo le professioni, è ovvio dove esiste la lacuna in Alberta. Sono tutte le professioni collegate al settore del petrolio. L’ingegnere. Operatori di macchinari pesanti. Insomma l’industria mineraria. Per quel tipo di professioni, le lacune sono particolarmente acute in Alberta e di conseguenza è particolarmente alto il rapporto tra il tasso di posti di lavoro disponibili e il tasso di disoccupazione. Questo è un fattore che sta frenando la capacità dell’Alberta di crescere.”
A livello nazionale le più grandi lacune sono presenti nelle professioni relative alla sanità, al settore minerario, al settore manifatturiero avanzato e al settore dei servizi alle imprese. In totale le professioni all’interno di questi settori costituiscono il 21% dell’impiego in Canada.
Tal continua “un quinto del mercato del lavoro canadese sta attualmente avendo a che fare con lacune di manodopera qualificata. Il tasso di disoccupazione medio per questo tipo di professioni è dell’1% e i salari stanno crescendo in media del 3,9% all’anno, più del doppio del tasso riscontrato all’interno dell’economia canadese in generale. L’impiego all’interno di questo gruppo di professioni sta crescendo del 2% all’anno. Questo è un valore molto più alto rispetto al resto del mercato ma ovviamente non abbastanza da ridurre la scarsità di manodopera. In questo contesto le aziende hanno dato il loro benvenuto alle misure presentate dal governo canadese per consentire a circa 55.000 stranieri l’ingresso nel 2013 attraverso un rinnovato programma di immigrazione qualificata.”
Secondo un recente sondaggio condotto dal DeVry Institute of Technology, l’86% dei cittadini dell’Alberta crede che la lacuna di lavoratori in settori tecnici abbia un effetto negativo sull’economia della provincia. Un tale impatto potrebbe mettere a repentaglio il tasso di impiego che continua a essere il più alto del Canada.
Jonathan Nituch, vicepresidente presso la Fortress Technology Planners, ha affermato “stiamo già iniziando a vedere l’impatto della lacuna di lavoratori nel settore informatico qui in Alberta. Non ci sono abbastanza cittadini dell’Alberta che scelgono l’informatica come carriera e questo contribuisce ad un aumento delle opportunità lavorative senza candidati con conseguente effetto negativo sulla crescita economica.”