Ma soprattutto perché non li hanno tradotti con delle note a fondo pagina????
Oggi sono arrivato a pagina 80 e non posso far altro che confermare quanto già detto anche da Sava: inizia a prendere! :o
Visualizzazione Stampabile
da stasera mi ci rimetto :snob:
non nè ho idea.
O meglio, non è una cosa rara. Pure ne "Il giocatore" è cosi'.
Magari nella Russia della fine '800 si parlava indifferentemente francese e russo e hanno lasciato cosi' per far capire che è un "vezzo" pero' cosa costava aggiungere una nota a piè pagina?
Week-end infame: giocato tanto, letto pagine ZERO. :asd:
pag 197
gli avvenimenti iniziano a rollare: dopo che le ultime presentazioni sono state fatte si ha la sensazione che le tessere disposte con tanta cura finora stiano iniziando ad interagire con più frequenza e ritmo, generando quello che mi sembra essere una specie di movimento a spirale.
Sono alla fine della prima parte, mi sa che nelle prossime pagine gli eventi diventeranno etrenta in maniere inattese, insomma, mi aspetto un primo vero colpo di scena.
Libro che finora comunque non smentisce le pur alte attese: narrazione impeccabile, sguardo pungente e profondo come nelle pagine migliori e personaggi stupendi (adoro quando si parla di stepan trofimovic, adoro il tono costantemente canzonatorio che il narratore adotta per descriverlo).
Tutti fermi voi? :asd:
io sono qualche decina di pagine prima di te ( non molte pero' :uhm: )
ah ecco, pag 175.
Ammetto una certa difficoltà nel "riconoscere" i personaggi.
Al momento sono troppi e non tutti caratterizzati in maniera peculiare, sicuro i patronimici non aiutano :bua:
Lettura comunque stupenda. Non riesco a capire dove si vuol arrivare e nemmeno chi sia il protagonista. All'inizio credevo il figlio della Signora. Poi la Signora stessa, ora davvero non saprei :pippotto: il narratore?
Non saprei nemmeno se serve a qualcosa saperlo :asd:
Io per un attimo ho pensato che il narratore fosse "l'amico immaginario" di Trofimovic :asd:
Comunque sto a pagina 125. Il week end passato non l'ho sfruttato per niente.
Direi, così a naso, che i protagonisti veri saranno i figli della signora, di stepan trofimovic (tra poco lo conoscerai :asd: ), e kirillov. Mi sembrano quelli più "adatti" a una azione vera..
Io però sto facendo meno fatica rispetto a "Delitto e castigo" :pippotto:
trofimovic in realtà è secondario e trattato perlopiù come un povero cretino dagli altri :asd:
è esattamente l'impressione che si ha di lui già da subito :asd:
Intanto bisonga notare come l'io narrante sia assolutamente asettico rispetto ai precedenti romanzi come Memorie dal Sottosuolo.
Io sono a pag. 177, ieri mi sono addormentato sul "Deh, taci, deluso del mio cuore"
Le mie impressioni sono diverse rispetto alla mia precedente lettura del romanzo, prima consideravo Trofimovic un imbecille... In realtà è solo un romantico ed un uomo semplice, che non si ritrova nel mondo attorno a lui e che insegue vanamente una specie di giovinezza tramite i suoi compagni pseudorivoluzionari. Tra i miei preferiti, per come è delineato, sicuramente è Sciatov (che non capisco perchè non hanno tradotto Shatov o Satov, sempre i nomi russi danno problemi...), una figura quasi tragica nelle sue convinzioni.
pag. 275
la faccenda rimane oscura.
Colpi di scena ce ne sono, ma limitati in dimensione e quantità, come a voler far presagire qualcosa ma lasciandolo ancora coperto, come dei tuoni in lontananza.
Stavrogin (Nikolaj Vsevolodovic) assume sempre più le fattezze di un Moloch, davanti a cui tutti si prostrano e da cui non proviene certo bonheur a palate: imponenza e negatività, e anche un certo fascino.
Non voglio rovinare nulla, dico solo che ho mollato lì gli altri tre libri che ho iniziato, questo ha avuto decisamente la meglio. :asd:
Ma guarda Ken che non è un tono canzonatorio, più che altro è accondiscendente ed alla fine Trofimovic è il personaggio positivo, anche per la sua ingenuità. Se ci pensi è molto, e sottolineo molto, più critico con Nikolai... Il suo modo di insinuare le cose è molto più subdolo di quanto appaia in superficie... Per Dostoevskji Nikolai è apparentemente giudicato male dalla società, che imputa a fellonia le sue stranezze, solo per poi giistificarle nel racconto con una sorta di ipocondria o schizofrenia che lo colpisce... Tuttavia appare chiaro che è solo un modo per ingannare il lettore in superficie, con il tempo Stavroghin assume tratti da Robespierre dei poveri, con il suo fare annoiato ed al tempo stesso arrogante, sempre più marcato... Forse il tutto coincide proprio con il passaggio di testimone tra lui e Trofimovic, come personaggio attorno a cui ruota la vicenda...
Per esempio nel discorso con Kirillov sulla fede ed il suicidio, Stavroghin esprime vero disgusto nei confronti dell'unico personaggio che rimarrà fedele a se stesso fino all'ultimo...
Non so a che punto sei tu Zeppeli, forse l'avevi già letto -mi pare?-, ma ora non saprei bene quale sia il personaggio che rimarrà fedele a sé stesso fino all'ultimo: Kirillov? Sciatov?
Comunque la discordanza sembra esserci solo sul significato che io e te diamo al vocabolo "canzonatorio": io parlo di aria divertita, beffarda, come prendere in giro bonariamente -ma con insistenza e costanza- qualcuno che alla fin fine non ci dà noie né ci crea problemi nella sua innocuità.
Questo è quello che mi sembra del tono usato per descrivere le paturnie del povero Stepan.
Ben diversa è per ora la cautela con cui Dostoevskij sta tratteggiando le figure di Stavrogin e Kirillov da un lato, e diversamente ma in modo egualmente curato quella del giovane Verchovenskij.
La critica comunque appare generalizzata e sentita più che altro alla società russa dei salotti, dei potentucci, dei loro branchi belanti e delle convenzioni, ma questo ce lo aspettavamo.
pag. 323
Niente da dire per ora. Tutto rimane nebuloso, i tuoni aumentano leggermente.
finita la prima parte, pag 209 ( se non erro ).
Certo che quest'aria "tesa" giova molto al racconto. :o
Mi piacciono molto le dinamiche di inizio secolo scorso, la rigida educazione ( o maleducazione in certi casi ), le impertinenze e i pettegolezzi che diventano il centro della giornata.
Ritiro quello che ho detto su Trofimovic :consola:, mi piace molto suo figlio come personaggio e attendo sviluppi impazientemente( un po' frustrato pero' da quello che scrive Shabby :bua: ).
Noto una differenza particolarissima fra questo romanzo e tutti gli altri scritti di Dostoevskij che ho già letto.: in questo il centro della scena sono i dialoghi e i rapporti fra i personaggi principali. Negli altri, pur dedicando a questo aspetto un'importanza preponderante, mi pare l'autore riuscisse a tratteggiare pure un sfondo ( la Russia, nello specifico quella dell' '800 ) molto piu' ... :uhm: non "solido" ma ... di primo piano? :pippotto: ( non so se mi spiego.... ) Cioè si respirava l'aria dell'epoca, si spendevano copeche in vino e in donne, si passeggiava tra le vie di San Pietroburgo o nelle sue campagne, si faceva anticamera negli appartamenti dell'alta società... se un amico m'avesse chiesto soldi in prestito gli avrei chiesto gli interessi e li avrei pretesi in rubli :asd: ..insomma mi manca un po' ( ma questo è piu' da incasellare nel reparto "aspettative" che in quello "mancanze narrative" :sisi: ).
Mi aggrego anche io al meeting come promesso (vi ho dato giusto un pò di vantaggio :snob:).
Aspettative iniziali: per me Dostoevskij è il miglior scrittore di tutti i tempi punto e basta e, sempre mia opinione, i lettori si dividono in "quelli che hanno letto il dosto" e "quelli che non l'hanno letto". Per me è un autore troppo importante, soprattutto per come ha influenzato con il suo romanzo Delitto e Castigo tutta la narrativa (ma non solo quella) moderna. Penso che non ci sia autore che sappia descrivere meglio di lui gli stati d'animo, le sensazioni, i veri e propri demoni che albergano nell'animo umano. Parto quindi con aspettative enormi per questo romanzo e so che non mi deluderà. Ovviamente non so nulla di nulla di questo libro, so solo che si chiama I demoni e questo mi basta :sisi:
Io sono arrivato circa a pagina 190 ma per il momento non ho nulla da aggiungere se non che mi sta piacendo molto :sisi:
pag 243
La trama si infittisce.
Mi stuzzica il rapporto tra i figli dei "protagonisti" e in parte anche Kirilov che finalmente comincia a "fare qualcosa" ( dopo che tutti piu' o meno ne avete parlato come un "protagonista" ).
La narrazione procede ad un ritmo "lento" utili a capire i rapporti fra i tantissimi personaggi.
Molto, molto, molto bello.
kirilov è più un personaggio "teorico" che un personaggio "d'azione", ma rimane sicuramente tra i 2-3 più affascinanti
pag. 423
Bellissimo svolgimento degli eventi.
Succede poco in questo romanzo, ma tanto si intuisce che abbia da avvenire, e altrettanto almeno si sente avvenire nei personaggi.
(spoilero ma non è un granché, non svelo nulla)Spoiler:
La trama inizia a dipanarsi più sostanziosamente, ma non m'importava un granché, avrei potuto continuare a leggere quadretti di vita sociale russa-provinciale di XIX secolo ancora a lungo :asd:
Mi manca giusto l'appenice (20 pagine) per finirlo.
Posso dire che è un grandissimo romanzo. Probabilmente il seguito spirituale di Delitto e Castigo.
E' un'opera molto politica ma anche molto cupa. Il finale è da brividi. Ora mi leggo l'appendice per riuscire a capire tutto il puzzle ma posso dire che il numero dei personaggi è giustificato perchè questo I demoni è un grande gioco ad incastro.
L'unica cosa è forse la figura di Stepan Trofimovic che mi ha lasciato un pò perplesso (però devo ancora leggere l'epilogo).
Comunque domani posto un commento più articolato ma posso dire fin da subito che confermo in toto le aspettative iniziali. Opera indimenticabile :sisi:
E Dostoevskij veramente uno di quelli in anticipo sui tempi in ogni (e dico ogni) romanzo :sisi: Non aprite se non avete finitoSpoiler: