Devo ricordarvi cosa arriva oggi nelle sale italiane?
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Devo ricordarvi cosa arriva oggi nelle sale italiane?
Giustamente insieme a Cronny, quando troppo quando niente.
E ma fottesega che cazzo, a meno di improbabili catastrofi sta settimana si vedono entrambi, punto.
Cacchio, Drive e Cronenberg contemporanemente?
Bastardi, adesso Carnage mi sa che dovrò metterlo da parte.
Per quanto bello cronenberg, se dovessi sceglierei prenderei drive.
Sabato Refn, Domenica Cronenberg :snob:
Tanto chi ce l'ha più una vita? :chebotta:
Vado a vederlo domenica:sisi:
Sto guardando ora i titoli di coda,la sala si svuota lentamente,solo una parola per ora : SPETTACOLARE!
Visto ieri sera, grazie d Dio me l'ero scordato e non ho guardato alcun trailer :asd:
:scioccato:
Visivamente potente, sia nel romanticismo sia nella violenza, è il classico film dove uno sguardo vale più di mille parole :sisi:
la scena iniziale è fantastica... non so che altro dire se non che me lo comprerò sicuramente quando uscirà in home video :sisi:
Notevole prova di Refn. C'è tanto della trilogia Pusher dietro, ma con mezzi maggiori e una migliore autoconsapevolezza. Spettacolare la driezione di alcune sequenze. Il film è notevole, ma continuo a preferirgli Bronson. Adesso a psoteriori posso dire che trovo giusta la scelta a Cannes di dare a Refn il premio minore e a Malick quello maggiore.
Visto! Film dell'anno :sisi:
Bellissimo film.
Mi è piaciuto molto il contrasto tra l'apparente calma zen del protagonista e il contorno "tecnico" che oserei dire restituisce qualcosa di vibrante, di sbagliato.
M'è piaciuto molto e lo riguarderò.
CAPOLAVORO, ottime atmosfere, grazie anche alla colonna sonora, e diverse sequenze stupende (quella in ascensore su tutte). Anche il finale mi è piaciuto molto, con quel montaggio alternato da :sbav:. Molto intelligente pure l'uso della violenza, molto presente ma mai fine a se stessa.
Scusate, ma anche in altre sale alcuni hanno ridacchiato quandoCosa cacchio c'è da ridere? :???:Spoiler:
no da me niente risate,in compenso c'era una situazione poco carina in sala.La pellicola è vietata ai minori di 16 anni,eppure quando ho visto il film erano presenti una decina di ragazzini di 12/13 anni,alquanto fastidiosi.Quello che mi chiedo è: chi li ha fatti entrare in sala?
Chi GLI? :uhoh:
Secondo me comunque non è totalmente scevra da intenti ironici quella sequenza.
Eh, appunto.
Ricordo risatine anche nella scena dell'ascensore (che sia qui la colpa? :asd:) di The Departed
Ma che, eravamo mica nello stesso cinema?! :look:
Va detto che, nel mio caso, l'ilarità è stata giustificata dal fatto che, a metà del "trattamento", una ragazza dietro me non è riuscita a trattenere un "Dai, basta... dai, BASTA!" con voce lamentosa.
Comunque, decisamente gran bel film... tra l'altro il trailer non l'ho trovato così spoileroso, e anzi il fatto che il film sia meno "action" di come sembrerebbe dal promo è un bonus.
Con Gosling ho visto credo solo due film prima di questo (Stay e il caso Thomas Crawford) ma già ero rimasto contento, e anche qui non mi ha deluso.
Di Pusher secondo me ha la costruzione che ho visto in tutti gli altri film di Refn, in cui ogni scelta registica (dalle luci realistiche dei pusher a quelle impressioniste di drive, dalla camera a mano ai lenti carrelli e panoramiche, dagli ambienti urbani a quelli surreali di valhalla rising) è costruita intorno al personaggio, e ne risulta come in tutti gli altri casi un film che sembra avere la "personalità" del protagonista.
Qua la calma autoimposta del personaggio di Gosling, il suo quasi-mutismo si ritrovano nei movimenti di camera lenti e nella maggiore importanza di musica ed effetti sulle parole (il testo delle canzoni, lo scricchiolare dei guanti); la rabbia subito repressa è nei montaggi alternati, negli stacchi improvvisi e nella fissità della camera quando il driver riacquisisce controllo della situazione. In pusher c'era questo stesso tipo di identità fra la camera a mano e i personaggi "persi" nelle strade di copenhagen che seguiva.
TL;DR il metodo di Refn a un livello profondo mi sembra lo stesso, il suo linguaggio varia negli aspetti esteriori a seconda di cosa si confà a quel determinato protagonista.
Comunque filmone immenso, indubbiamente il più maturo finora. Tralasciamo sulle capre in sala "mi aspettavo un film di corse, questo è brutto" :facepalm:
Ma perché quando un autore mette da parte il suo stile personale per adattarsi a uno stile più classico si parla di maturità? :asd:
Avevo letto cose simili anche per moretti e la stanza del figlio...
Boh in effetti è un termine che ho usato a cazzo senza pensarci... forse il fatto che dopo le sperimentazioni di Valhalla rising e Bronson si presenta con un film attraente anche per lo spettatore da sala cinematografica, ma che comunque prosegue lo stesso percorso?
Quale percorso? :V