Cmq, se vi può consolare, il secondo modo migliore per far odiare una cosa ai ragazzi è farla a scuola :asd:
il primo è che venga dai genitori :asd:
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boh, avrà fatto qualcosa di male evidentemente, tipo quelli appesi come i salumi in piazza.
mio nonno in contraerea non faceva male a una mosca, i crucchi compagni di trincea lo sapevano bene dato che i nostri cannoni non avevano gittata sufficiente per tirar giu gli aerei che transitavano sopra livorno, però come mandavamo noi i depliant sulle città non li mandava nessuno :fag:
non so voi, ma nella mia carriera scolastica m'è capitato parecchie volte di sentire partigiani a diversi incontri. una volta anche uno storico, ma comunque la cosa era "nonno che viene a parlare dei tempi della guerra, che era brutta e si faceva la fame" e basta.
l'unico episodio che ricordo con simpatia fu quando venne a parlare uno ai tempi delle superiori: itis ovviamente, che come tutti sanno gli studenti son tutti fascisti perchè si :asd:
cmq era un incontro organizzato bene, in aula magna davanti a tulle le 4e (o forse le 5e) dell'istituto, o forse no perchè eravamo un botto. cmq, aula piena, prima concerto del menga di solito gruppo alternativo che suona il piffero del madagascar e il contrabbasso della siberia saudita, con sottofondo i testicoli degli studenti truzzi che rimbalzano sul pavimento. poi incontro con due boh, non credo che fossero dell'anci, mi sa che li avevano presi per strada tipo gatto randagio da riporto alla fantozzi. il primo era un ebreo sopravissuto a mauthausen, il secondo il nostro beniamino.
least but not last: parte subito con la madre che gli è morta in guerra, e che dopo una vita la piange ancora. commovente, fino alla 4a o 5a volta, poi quando lo ripeti per mezz'ora in tutte le salse rompi il cazzo. ma in chiusura sa farsi amare, "tutta colpa dello stato BASTARDOOO!!!" urla al microfono, facendo scatenare un immediato applauso fragoroso da parte dell'intero corpo studentesco, stile corazata cotionkin, impressionante soprattutto perchè il primo in tutta la mattinata. alchè il nostro reduce si carica e parte con altre ingiurie gratuite all'indirizzo dello stato bastardo, con oramai noi che eravamo in piedi ad urlare e applaudire anche con i piedi.
la cosa non era proprio in programma, viste le poker face dei prof.
:rotfl:
:rotfl:
è vero, sanno anche farsi voler bene.
non mi ricordo il posto, era un viaggio tremendamente lungo e palloso in pullman, verso una meta della memoria con un mausoleo dei caduti che faceva paura.
morale sto reduce ci porta in mezzo alle rovine, una chiesa, poche casupole diroccate e ci racconta di come lui da bambino fosse sopravvissuto ai crucchi e fasci.
non me ne fregava (penso non ce ne fregasse) veramente, ma veramente un osti, complice un tempo infame con freddo atroce e temporale in aggiunta.
ricordo solo un compagno abbastanza originale che era in canottiera, noi con kway e giubbotti, ombrelli, etc.
lui stoico pur di non ammettere di aver sbagliato in tromba perchè non si andava al mare cazzo, era montagna... morale dicevo, lui stoicamente giu a nastro dalle colline tipo seminudo perchè anche il nonno guida sopravvissuto si era rotto di prendere la pioggia.
"oh tutto ok? sei fradicio guardati porcoggiuda ti prenderà una magagna"
"sono le lacrime, non sei commosso per questi racconti struggenti?!" *corre più veloce nel fango, verso il punto ristoro*
a modo suo un eroe.
quanti sono stati in realtà i partigiani? 1000? 2000? 3000?
dopo la guerra, folle oceaniche alle manifestazioni partigiane con più di mezzo milione di sedicenti tali a botta :rotolul:
Va beh, ma per capire la resistenza senza retorica bisognerebbe leggere "Il Partigiano Johnny" e "Una questione privata" di Fenoglio. Il resto è superfluo se non dannoso :sisi:
ma mai dare retta a quel fesso di piero.
sempre stato sul cazzo Fenoglio