Non si sa nulla sulla tripolitania ?
I soldi italiani hanno calmierato il malcontento...oppure il regime funziona meglio... ?
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Non si sa nulla sulla tripolitania ?
I soldi italiani hanno calmierato il malcontento...oppure il regime funziona meglio... ?
Al momento stanno puntando ai rais filoamericani caduti in disgrazia, per sostituirli con nuovi pupazzi meno arricchiti e piu' facilmente addomesticabili e gheddafi non e' mai rientato nei favori dei promotori dei diritti civili in cambio di fette di culo, e non li ha mai fatti penetrare sul proprio suolo, conseguentemente e' alquanto difficile senza operatori sul posto organizzare simili messe in scena.
Citazione:
Dunque, l’effetto domino si sta avverando. La rivolta è esplosa in Tunisia, ha contagiato l’Albania e ora si manifesta in Egitto, dove almeno 15mila manifestanti hanno osato manifestare contro Mubarak. La stampa internazionale ha salutato la ribellione con commenti entusiastici, evidenziando il risveglio della coscienza civile araba. Può darsi che abbiano ragione. Però, come ho già scritto su questo blog, sono scettico sulla spontaneità di queste manifestazioni, che invece mi sembrano incoraggiate da qualcuno e ben organizzate. Ricordate la Rivoluzione rosa in Georgia? E quella arancione in Ucraina? E la contro rivoluzione russofona sempre in Ucraina? Oggi c’è la prova: le prime furono organizzate da società Pr americane, la seconda da Mosca.
Quel che mi colpisce in queste ore è il comportamento dell’Amministrazione Obama. Nonostante Ben Ali fosse considerato un alleato fedele, Washington non ha spesso una parola in sua difesa e quando le proteste di piazze sono diventate violente non sono risuonate, nella comunità internazionale, le parole di condanna, né la preoccupazione del Dipartimento di Stato per un possibile contagioe fondamentalista. Anzi, a rivoluzione conclusa, Obama ha salutato “il coraggio e la dignità del popolo tunisino”. nel frattempo erano usciti i file di Wikileaks, come sempre provvidenziali, nei quali risultava che l’ambasciata americana confidenzialmente negli anni passati aveva criticato aspramente Ben Ali. Quando si dice le coincidenze…
Ora con l’Egitto Washington sembra ricalcare il copione tunisino. Negli ultimi giorni erano emersi segnali inquietanti sul Cairo, ma Washington non ha fatto una piega. Ora la folla occupa il centro del Cairo. E Washington tace.
Forse perchè l’anziano e malato Mubarak, al pari di Ben Alì, non è più considerato indispensabile dall’Amministrazione Obama? Questa, sì, sarebbe una svolta.
O sbaglio?
AGGIORNAMENTO: La Casa Bianca ha chiesto all’Egitto di revocare il divieto di manifestare. Insomma, si schiera con i manifestanti contro Mubarak. Più che una sorpresa, una conferma.
Marcello Foa
Tunisia Algeria ed Egitto in preda all'anarchia e all'instabilità. Immagino che gli operatori turistici italiani si stiano spippettando a tutto spiano. :sisi:
Comunque c'é poco da stare allegri, l'idea che il satrapo di turno possa venire sostituito da un regime democratico di tipo occidentale credo sia abbastanza remota. Regimi di ispirazione islamica più o meno teocratici si prospettano all'orizzonte, e se per il nostro turismo si tratta di manna dal celo per tutto il resto la vedo veramente male.
Già me lo vedo l'annuncio: una settimana a Santa Margherita Ligure a 500 euro tutto compreso, vetri anti bomba e milizia privata personale compresi nel biglietto.:asd:
Possibilità che tali casini si sviluppino in Arabia Saudita ? :uhm:
durante la guerra tra Russia e Georgia era alle Maldive e non tornò dalle vacanze. Quando Israele attaccò Gaza era a sciare e si fece intervistare dal Tg1 in tuta da neve.
Dov'è il nostro attivissimo ministro degli esteri in queste intense giornate in cui il Mediterraneo è sull'orlo del baratro?
http://www.ilpost.it/files/2011/01/frattinitremonti.png
Perche' i turisti non vanno in egitto, tunisia e e algeria che sono mete piuttosto on concorrenza con il nostro turismo
operatori turistici nostrani != agenzie turistiche
Se la gente va meno più in tunisia, algeria, egitto e libano, allora è presumibile che qualcuno "riscopra" l'italia
Io la riscoprirei volentieri, fatto sta che l'egitto e la tunisia mi costano metà dell'italia :asd: in particolare l'egitto...la classica settimana estiva all inclusive open bar hotel 5* piscina palestra ecc con barriera corallina a riva a sharm / hurghada mi viene sulle 400, massimissimo 500. Un simile trattamento in sardegna mi viene più o meno un rene, la cistifellea e le prime 4 costole partendo dall'alto.
Comunque se loro si spippettano, si disperano le migliaia di persone che lavorano lì di origine italiana, tra i quali un gozzilione di animatori (ce ne sono almeno 2/3 ita in ogni villaggio/hotel, eccetto quelli dedicati a russi-tedeschi only).
scusate, ma è d'obbligo 8)
http://www.youtube.com/watch?v=IeG1sUh911o&feature=player_embedded
Eccheccazz... qui finisce che mi tocca fare di nuovo le valige...
:bua:
Oggi ho (intra)visto una trasmissione in cui si sosteneva più o meno che uno degli elementi fondamentali della protesta è stato "Il webbe duepuntozzero".
Così a occhio mi verrebbe da :facepalm: e :rotolul:, però mi sono reso conto che non ne so abbastanza.
Voi che ne pensate ?
Che google è l'interfaccia web user-client di Echelon :snob:
Vabbè seriamente
Tunisia tra speranze di cambiamento ed effetto contagio
Egitto: elezioni 2010
Nella lega araba quanti posti sono cambiati?
Son 21 e di recente son cambiati credo somalia, egitto, tunisia, Iraq, Mauritania qualche anno fa...e secondo wikileaks "Qeddafi are next"
wiki/Lega_Araba
beh prima erano sempre divisi...
Ora non si sa.
Due idee che mi girano in mente
Il web certamente aiuta come strumento logistico, ma non è forse il contribuito più importante.
Non è facile perfino in uno stato relativamente libero trovarsi in gruppi sufficienti per discutere (e aumentare il livello di incazzosità) con il web la cosa è molto più semplice. Ci si può parlare, condividere idee, condividere i motivi per incazzarsi etc.
E il livello di incazzosità è certamente un fattore importante in una rivolta.
In più si da un senso di collettività migliore indubbiamente senza mezzi di comunicazioni come internet potrai condividere il tuo livello di incazzamento solo con una piccola ristretta cerchia(almeno finché la cosa non raggiunge un punto di massa critico) e magari a quel punto hai remore a fare cose che possono essere stupide o mettere a rischio il tuo collo. Il web anche se un surrogato per il contatto fisico ti permette di pensare che non sei unico a essere incazzato ma c'è una notevole quantità di persone con idee simile ai tuoi. Da un senso di "Branco" , adesso non mi vengono termini più neutrali.
Vabbè la Somalia eviterei ancora di considerarla... Lì fra il Somaliland, il sindaco di Mogadisco [cit.] e le Corti Islamiche sono ancora belli incasinati.
Comunque il grande timore (vedi le dichiarazioni odierne dell'Iran) è che al posto dei vari Mubarak (dittatori sì, ma comunque laici) prendano il potere degli estremisti religiosi con potenziale deriva fanatista.
Insomma tutti sperano in El Baradei, ma poi rischi di trovarti al suo posto uno ben peggiore.
Si può mettere?:look:
http://www.wikileaks.ch/cable/2008/12/08CAIRO2572.html
qualcuno mi spiega perche' EU e USA si stanno schierando apertamente coi manifestanti? In entrambi i casi abbiamo all'opposizione partiti islamisti, per la gran parte.
P.S. riguardo l'articolo della pagina precedente (sulla rivoluzione organizzata da "fuori"), sono pronto a scommettere che dietro queste manifestazioni ci sia l'Iran...
Lo trovo difficile, come la Siria, che ha gia' bloccato Internet e sms, l'Iran e' uno di quei paesi dove temono parecchio il contraccolpo popolare, anche viste le proteste post elezioni e le accuse di brogli.
Dubito che soffino su un fuoco del genere loro.
UE e USA devono dare un colpo al cerchio e uno alla botte, la facciata liberale va salvata dando voce "buona" ma poi nei fatti andrebbe visto cosa stanno facendo effettivamente o cosa NON stanno facendo effettivamente.
La penso più o meno come Jon Stewart del Daily Show. Commentando l'analisi di quelli che sostenevano che la rivolta fosse nata da commenti su Facebook e Twitter, ha detto:
"If it is true that the revolts in Tunisia and Egypt have been generated on social networks, why did we invaded Iraq? We could just... poke them" :asd:
Ma non sarà che stai trascurando lo YPP e tutte le altre "belle cose" di internet?
Spoiler:
Vabbè analizziamo velocemente a largo raggio. A cosa assomigliano le rivoluzioni odierne?
-Assassinio di Sadat da parte dei fratelli musulmani (o sigla affine dato che per le azioni violente usano una pletora di altre sigle): sventaglata di mitra sul presidente se non ricordo male.
-Assassinio di Hariri: non ricordo + quanti kg di esplosivo con un attentato terroristico.
-Assassinio di Massud: finto cameraman di al jazeera con telecamera imbottita di esplosivo...
L'idea di fare una rivoluzione scendendo in piazza, indossando magliette, protestando e lanciando sassi alla polizia non sembra per niente legata ai tipici mezzi integralisti.... ricordo + quegli operai saliti sulla gru per ottenere il permesso di soggiorno per poter lavorare, un po' come se la pratica delle manifestazioni occidentale avesse pervaso per la prima volta un nuovo paese.
Non stupisce che ciò avviene in un paese bilingue, ovvero capace di leggere pagine internet in arabo e in francese.
Vi è poi la delocalizzazione organizzativa. In passato bastava mettere qualche infiltrato, individuare il covo, bloccare i pochi che avevano un'idea diversa ed organizzavano una protesta.
Facebook e Twitter si inseriscono in questo punto, ma di certo non sostituiscono la presenza di persone in piazza con il coprifuoco, il cui fattore d'azione è e resta l'arrabbiatura o la diseguaglianza sociale.
Gli integralisti sono spariti? indubbiamente no.
Prenderanno il potere? probabilmente ci proveranno, e a livello di rapporto con la popolazione si troveranno forti difficoltà a digerire l'YPP, i cracker che insegnano l'uso dei web-proxy, ecc...
Non potendo controllare l'informazione con le fatwah di imam e gli imam giornalisti direttori di stampa come alhjazeera, si troveranno a dover affrontare il dissenso.
E magari crollerà anche quel falso impero bancario che piazza il tesoriere dei fratelli musulmani a Campione d'Italia (cosa che manco gli italiani sanno) a far cassa con gli scudi fiscali :asd: , mentre a casuccia loro viene imposta la politica del zero interesse in qualsiasi operazione economica o la politica shariatica del donare il surplus economico di una qualsiasi attività in zakat.
:ciaociao:
@Gargoil:
Infatti con Internet non servono le fatwah, ma basta semplicemente spegnere i siti che spaccano i maroni. Di tutti i media internet è sicuramente il meno adeguato a qualsivoglia forma di organizzazione di dissenso interno.
Abbiamo visto qualche lampo di gloria probabilmente in virtù del fatto che alcuni regimi sono stati abbastanza fessi da non rendersi conto del potenziale del mezzo, ma gli altri imparano abbastanza in fretta, pare.
Tra l'altro l'ultima "rivoluzione occidentale" da quelle parti (che mi venga in mente, gli storici del forum mi correggano) è stata quella iraniana, quindi che il formato rivoluzionrio occidentale porti idee occidentali è un'idea completamente priva di fondamento.
Nero spegnere i siti che spaccano i maroni non funziona.
Spegni il sito principale saltano fuori i mirror, interrompi un servizio c'è ne sono mille altre che possono prenderne il posto.
Bof, chiudi il traffico outgoing per tutti tranne pochi selezionati e pace, alla peggio.
Se ti rompono i maroni internamente prendi il controllo degli ISP.
Il punto è che per come è fisicamente strutturata la rete non c'è limite al grado di controllo che si può esercitare.
Lishi, in questo caso ha ragione Il Nero. L'avevo anche già postata in Titanic:
Spoiler:
Bisogna vedere poi l'efficacia dello spegnerlo dopo lo scoppio del focolaio, e della fattibilità in infrstrutture diverse da quella Egiziana (non tutti gli ISP sono uguali), ma sta di fatto che chiudere i rubinetti in questo caso non è stato per nulla difficile.
Ma spegnendo tutto, il problema non è quello di arrecare un danno economico al paese? Quanto incide il web nell'economia di un paese, sia pur arretrato, come l'Egitto? Non funzionano email, non funzionano fax, il telefono magari è disturbato perchè qualche smanettone tenta di resuscitare un 56k.
Ah e comunque: Albania, Grecia,Ungheria,Egitto,Tunisia ormai mancano solo la libia e parte dell'arabia saudita eh.... :asd:
In Birmania avevano bloccato internet...ma grazie al collegamento via Satellite non è servito a niente :asd:
può essere...oppure no. Chi lo può dire? no wikileaks no... non è onnipotente cribbio :asd:Citazione:
Abbiamo visto qualche lampo di gloria probabilmente in virtù del fatto che alcuni regimi sono stati abbastanza fessi da non rendersi conto del potenziale del mezzo, ma gli altri imparano abbastanza in fretta, pare.
Touchè, anche se non si spiega perchè dal 1979 ad oggi l'esempio iraniano come tipologia di rivoluzione sia stato un po' lento a progredire :sisi:Citazione:
Tra l'altro l'ultima "rivoluzione occidentale" da quelle parti (che mi venga in mente, gli storici del forum mi correggano) è stata quella iraniana, quindi che il formato rivoluzionrio occidentale porti idee occidentali è un'idea completamente priva di fondamento.
Con migliaia, o milioni, di cittadini incazzati per le strade credo che la priorità numero uno sia salvare la pelle :asd:
Poi lo staccare la spina in questo modo ha un sacco di ripercussioni, che possono essere economiche quanto anche solo etiche, ma non è di questo che si preoccupa un governo che sguinzaglia il suo esercito contro le persone.
forse era meglio che continuava a sciare, un intervento molto apprezzato :asd:
http://www.facebook.com/note.php?not...35715&comments
sono piu' o meno d'accordo col frattini... meglio un mubarak che gli islamisti al potere! (e in egitto sono una realta' e una minaccia costante).
Certo, simpatici i commenti di stima :asd:
si ma dipende dal motivo per il quale e' stato eseguito il blackout telematico, in questo caso per togliere alla massa uno strumento di organizzazione della ribellione, e non per intralciare stampa e manovratori esterni, dotati sicuramente di strumentazione in grado di bypassare le normali vie di comunicazione di massa.
Comunque penso che gli americani si sono definitivamente convinti che Mubarak non ha speranze di rimanere al potere.
http://www.nytimes.com/2011/01/31/wo...t/31diplo.html
http://www.corriere.it/editoriali/11...4f02aabc.shtml
Articolo interessante, ma mi pongo un dubbio.
Non sono certo le rivolte del popolo a far cadere un "dittatore" ma gli equilibri delle gerarchie al potere che decidono di staccare la spina.
A questo punto mi chiedo, un dittatore fantoccio, che riesce a rimanere al governo solo grazie al potere di stati esteri, che non riesce a schiacciare le grandi forze interne, non rischia di diventare un Karzai a caso ?
So che vi sta sulle balle, ma questo dovrebbe essere un articolo più tecnico che d'opinione :asd:
Citazione:
Italiani d'egitto.
Scritto da Uriel , 1/30/2011 12:21:00 AM
Visto che mi sono arrivate diverse email da diverse persone, commento un pochino la questione "ma e' cosi' facile per un governo bloccare tutte le connessioni ad internet, telefoniche e mobili?". Nel frattempo, ho chiesto lumi sulla questione della legge italiana e dei cosiddetti "criptofonini".
Ho incontrato in chat un ex collega di progetto che sta in un ufficio legale dentro una telco, e ho chiesto lumi sulla legislazione attuale. A quanto pare le mie informazioni erano obsolete, perche' da quando mi sono occupato di piattaforme direttamente intercettabili (1) le leggi sono cambiate.
Fermo restando che nessuna telco puo' ancora mettere in rete servizi "atti a" o "fatti per" evitare le intercettazioni,(significa che non puo' uscire domani l'offerta che so io "TIM secrets, parla in sicurezza" se "sicurezza" permette di eludere le intercettazioni: se criptate, lo fate voi come padroni del telefonino ) alle leggi italiane (che punivano qualsiasi modifica al traffico voce, compreso lo scrambling) e' subentrata una normativa UE regolarmente recepita dal nostro parlamento.
Secondo tale nuova normativa, i criptofonini sono legali, con la clausola che, nel caso di criptofonini:
Il traffico rimanga identificabile (in questo caso ci pensa la sim)
Il magistrato possa chiedere la sospensione immediata di uno o piu' SIM.
Il magistrato possa chiedere l'interruzione di una o piu' chiamate in corso.
Questa legge pero' non specifica alcun limite quantitativo nel numero di SIM che il magistrato puo' chiedere di sospendere, o di telefonate che il magistrato puo' chiedere di interrompere. In teoria, quindi, "bloccate tutte le chiamate del Piemonte" e' una richiesta possibile, che andra' ottemperata immediatamente.
In pratica, alle telco e' chiesto di "marcare" tutte quelle chiamate su linee comunemente dette "voce", le quali non trasmettano segnali "voce", appunto, esaminando i primi secondi di telefonata. A questo punto, il magistrato puo' chiedere le cose di cui sopra. Non e' quindi piu' vietato possedere o usare un criptofonino.
Detto questo, visto che mi sembrava doveroso dopo quanto ho detto in passato sul blog (e' un poco che non metto piu' le mani su dispositivi intercettabili) , passiamo al discorso egiziano. Molti si stanno interrogando sulla facilita' estrema con la quale si e' potuto "chiudere" il traffico voce, dati e internet in genere per un'intera nazione come l' Egitto.
Alcuni pensano che non sia possibile farlo cosi' in fretta. Il che e' falso.
La piu' piccola unita' autonoma e riconosciuta della rete e', infatti (sto semplificando) l' Autonomous System. In una nazione, normalmente, ne vengono allocati centinaia o migliaia, a seconda di quanto sia industrializzata e di quanto il business di internet sia diffuso, ma il concetto e' che si tratta di una comunita' piuttosto "piccola" di reti, le quali fanno capo a poche aziende e a pochi istituti dello stato. Ma specialmente, il routing di solito e' garantito dai cosiddetti "backbones", che sono in numero ancora inferiore. I punti attraverso i quali e' possibile agire, in ogni caso, sono pochi.
Anche avendo un gran numero di piccoli provider, bisogna capire che essi NON comprano l'intero sistema autonomo, che rimane in mano ad un grosso ISP o al TIER-1. Di conseguenza, i punti da colpire sono pochissimi. (2)
Per il governo egiziano, "bloccare internet" e' consistito nel'ordinare ad alcuni TIER-1 di chiudere, sui router di frontiera, la possibilita' di dichiarare rotte mediante BGP con la destinazione o la sorgente in egitto. Dichiarando "non c'e' alcuna rotta per la tale destinazione", il risultato e' che il vostro pacchetto viene praticamente bloccato sul nascere, perche' non c'e' la possibilita' di calcolare alcuna rotta per quella destinazione. Fine della fiera.
Questo e' fattibile in pochi giorni? Si, anche in poche ore se necessario, e se c'e' preallarme anche in pochi minuti.
Andiamo alle telco. E' possibile sbattere fuori dalla rete tutti i cellulari di una nazione? La risposta e' ancora si: i punti da bloccare sono pochi. Se per esempio pensiamo ai cosiddetti "Signaling Gateway" del mondo mobile, essi sono (sul piano logico) un solo gruppo per telco. E' vero che poi vengono materialmente ridondati geograficamente, fisicamente, c'e' il disaster recovery, ma se ad una telco ordinate "spegnili", tutti i piani di numerazione della telco stessa (che so io, 338xxxxxxxx, 346xxxxxxxx per l'italia) risultano irraggiungibili. "Errore di rete", o il corrispondente messaggio, verranno inviati al vostro cellulare. Manipolando adeguatamente solo CAMEL sarebbe possibile, IMHO, troncare solo le comunicazioni con l'estero lasciando possibili quelle interne, credo.
Nelle reti piu' evolute, come le IMS (http://it.wikipedia.org/wiki/IP_Multimedia_Subsystem), sarebbe addirittura possibile prendere il controllo di alcuni iniziatori e controllare selettivamente il tipo di traffico.
Lo stesso dicasi per l'utenza di rete fissa. In entrambi i casi, comunque, basta settare il credito residuo a zero per tutti, o restituire sempre un TCAP end, e le connessioni non si fanno piu'. In generale prendere il controllo di una rete che ha la business logic come parte dello stack di segnalazione e' molto semplice.
L'impatto, pero', e' culturalmente durissimo. E' durissimo per chi pensa alla rete in termini di "rete", riscoprire la realta': la rete non e' un "cyberspazio" che esiste in virtu' della realta' spicciola. E' un insieme di cavi, data center, calcolatori, hard disk, database, e tutto quanto serve per tenere in piedi una struttura logica. I quali , essendo realta' materiali e non entita' del "cyberspazio", sono facilmente manipolabili.
In genere, quando parli della possibilita' del governo di fare una cosa simile, mediamente ti rispondono che e' impossibile perche' il danno economico e' enorme. Il che e' vero: l' egitto e' pieno di HelpDesk, e solo venerdi' ho visto manager allarmati perche' la loro telco di riferimento ha il monitoraggio proprio in Egitto.
Cosi', finisce un mito. Il mito della rete come strumento politico. La rete non puo' essere uno strumento politico, ne' uno strumento di opposizione ad un governo, per la semplice ragione che i governi le controllano e possono spegnerle. Quando vogliono.
Direte voi: ma in Egitto probabilmente il governo crollera', come in Tunisia. Verissimo e probabile. Ma a farlo crollare non e' certo la rete, ma decine di migliaia di manifestanti in piazza. Non la rete.
Qui torniamo ad un punto, ovvero all'illusione propinata da molti politici che pensano o si illudono che la rete possa cambiare la politica. La rete e' solo un sistema di trasporto di dati: non puo' ottenere effetti materiali. Quelli che si illudono che "adesso gliela faccio vedere io, a quel Berlusconi, lo vedi che articolo di fuoco che scrivo sul blog" sono solo degli illusi. Cosi' come sono degli illusi quelli che pensano che siccome "su internet" si legge del dissenso, allora quel dissenso e' reale.
Ma le cose non stanno cosi': un governo, essendo una struttura materiale, necessita di una vera opposizione materiale per essere abbattuto dal popolo. E non parlo dei diecimila farlocchi (ventidue per la questura) che scendono in piazza con Vendola, o dei flash mob delle donnette indignate , mi riferisco a migliaia di persone che vanno a battersi per le strade, a volte morendo, anche.
Persone che vanno in strada senza paura, che non ci vanno per due ore chiamando casa per sapere come stanno i pesci rossi, ma ci vanno e non sanno come va a finire. Persone che vanno in piazza non il sabato o solo quando il lavoro lo permette, ma sinche' serve, perche' bisogna agire e se si ferma la nazione , pazienza, si ripartira' anche dalle macerie. Persone che sanno che dopo ci saranno macerie, che la preziosissima "robba", le automobili e le case e i negozi , sono del tutto secondarie se non irrilevanti. Anche quelle che possiedono loro.
Questi sono gli unici capaci di far cadere un governo. Di una manifestazione organizzata in rete, della durata di poche ore, con la polizia che ti protegge e se qualcuno si fa male e' una cosa che NON doveva succedere, con il logo fichetto su Facebook, con la sciarpina viola che serve a far prendere meglio la mira, i governi ci si spazzano il culo. Ci si spazzano il culo perche', se anche fosse possibile che una simile manifestazione faccia sul serio, spegnere facebook e' semplicissimo.
Questa lezione e' utile anche per i fanatici della globalizzazione. La globalizzazione delle aziende e' possibile grazie all'incrementata possibilita' di comunicare e di lavorare in tempo reale che c'e'. Ma adesso chiediamoci: se domani ci fosse una rivolta in Cina, e il governo cinese spegnesse Internet, SMS, traffico voce, che cosa succederebbe? Succederebbe quello che e' successio venerdi' ad una telco europea: di dover mandare manager a tutti i piani dell'edificio, elemosinando qualche ora di straordinario agli ormai pochi tecnici di supporto ed allarme rimasti in loco.
Immagino lo stesso panico in migliaia di aziende che hanno delocalizzato in Egitto. Ovviamente ho umana vicinanza per i colleghi egiziani che non possono contattare le famiglie, sia quelli che vivono in Italia che quelli che vivono in Germania e lavorano con me. Ma questo ci fa capire alcune cose molto semplici:
La rete telefonica, cosi' come la rete internet, e' una rete fatta di oggetti reali, che sono controllabili dai governi reali. La loro complessita' e' tale che fermare la rete in una zona e' semplicissimo, per chi possiede la zona. Le specifiche iniziali di IPv4, infatti, era che possedendo una zona l'invasore non potesse fermare tutta la rete, ma non che non fosse possibile controllare un singolo pezzo di rete: in tal caso, quella porzione sarebbe stata isolata.
La globalizzazione, di per se', e' basata sull'assunto che nessuno interrompa i sistemi di comunicazione ne' le vie commerciali. Se entrambi (come nel caso dell' Egitto) vengono bloccate, il rischio e' spaventoso. In questo momento, moltissime aziende italiane ed europee sono degli stupidi uffici, niente di piu'. La loro capitalizzazione in borsa oggi e' INSENSATA.
Ripeto: se succedesse una cosa simile a Taiwan o in Cina, perche' il popolo ha delle legittime richieste di liberta', e i rispettivi governi chiudessero la rete, che cosa succederebbe? Succederebbe che l'occidente scoprirebbe che le sue preziose industrie sono fatte, in maniera specifica, di uffici. Che producono solo carta, e niente di piu'.
Da un lato voi capite per quale motivo, oggi, i governi occidentali non facciano piu' pressione piu' di tanto per un cambio di regime in Cina (oh, non sono piu' comunisti adesso, is not?) : se dovesse cadere il governo cinese per una sollevazione come quella di Piazza Tien an MEn, c'e' il rischio che il governo reagisca bloccando internet, telefoni e tutto quanto. E in quel caso, sarebbe un bel disastro.
Cosi' e' chiara una cosa, e spero che l'esempio egiziano sia recepito: la globalizzazione ha senso solo se coinvolge paesi con un buon livello di democrazia e specialmente con cittadini che hanno una buona opinione del proprio governo. In caso alternativo, il rischio di soppressione di vie commerciali e di comunicazione, in caso di rivolta, e' cosi' ampio da non essere sostenibile.
Il punto e', cioe', che quando finalmente i cinesi si romperanno i coglioni del partito comunista cinese e faranno lo stesso, per la globalizzazione e l'outsourcing sara' probabilmente la fine.
Non so quanta paura abbia Mubarak di cadere. Immagino molta, anche perche' se escludiamo gli USA , credo nessun paese sia disposto ad accoglierlo, cosi' come Ben Ali'.
Ma ho visto, dal nostro lato, la paura negli occhi dei manager che hanno delocalizzato sviluppo, helpdesk e monitoraggio in Egitto. E vi posso assicurare che non erano quei fichissimi vincenti che appaiono sempre: ci sono operatori telefonici europei che potrebbero non essere in grado di garantire SLA, perche' il loro monitoraggio e' in egitto.
Un mondo falso basato su presupposti falsi, del resto, non puo' che cadere.
Infine, l'ultima domanda ingenua: ma se fosse IPv6 sarebbe possibile ugualmente? Si, sarebbe possibile ugualmente: IP e' gia' ad un livello altino dello stack, per cui chi possiede i cavi e le telco, possiede ugualmente il suo cortile nazionale.
Uriel