ASSEMBLEA
Ma quando entriamo in classe scopriamo che oggi non c'è lezione.
<<Prheparhatevi a scenderhe in Aula Magna>>, ci informa la Cavalla. <<Io che al contrarhio di voi ho fatto il Sessantotto e il prheside prhofessor De Lirhio abbiamo deciso di autorhizzarhe un'assemblea di istituto.>>
Brusio generale. Mollo chiude l'Alighieri ed esulta. Oggi per lui marcava male. E' rimasto l'unico senza voto.
<<Di fisso è perchè l'altro ieri a Roma hanno arrestato Renato Vallanzasca>>, mi fa Zazzi, accarezzandosi il neo peloso. <<Il mio idolo, diokén. Lui sì che è uno TOSTISSIMO.>>
<<Ma non era ricercato per omicidio e sequestro di persona?>>, gli chiedo.
<<Come no. Ecco perchè è un MITO. Vedrai che nel giro di un paio di giorni evade. O magari già sta EVASO!>>
Gli occhi azzurro pazzo gli si accendono. Alza la mano mentre il resto della classe mette via libri e quaderni e si avvia verso la porta.
<<Che c'è, Zazzi?>> lo squadra la Cavalla.
<<Chiedo scusa, signora professoressa. Volevo sapere se per caso l'assemblea a cui andiamo a partecipare è stata convocata perchè è EVASO il bel René.>>
<<Il bel Rhené? E chi sarebbe il bel Rhené?>>
<<Renato Vallanzasca>>, le spiega lui, aggiungendo a bassa voce, <<ammazza che ignoranza.>>
<<Che c'entrha Vallanzasca, Zazzi?>>
<<No, niente. E' solo che l'altro ieri l'hanno arrestato e mi chiedevo se per caso già stesse EVASO. Nel caso in cui, mi permetterei di dire la mia. E cioè che noi, come scrive il bardo, siamo qua per RICORDARE Renato, non per CONDANNARLO.>>
La Cavalla lo guarda interdetta.
<<L'assemblea non è stata convocata perh quel bandito. Ma i giorhnali, Dio Mio, rhagazzi, non li leggete?>>
<<Io sì>>, saltà su Mollo, e tira fuori da sotto il banco "Tuttosport", "La Gazzetta dello Sport" e "Il Corriere dello Sport".
<<Non quelli>>, scuote la testa lei. Dalla borsa estrae "La Repubblica".
<<Ierhi, a Rhoma, gli autonomi hanno contestato in manierha incivile il comizio di Luciano Lama, il segretarhio della CGIL. Urhlando slogan assurhdi, scontrhandosi con il serhvizio d'orhdine del PCI ed abbandonandosi ad atti barhbari di guerhrhiglia urhbana.>>
<<Quali slogan, scusi?>> le fa Franz, che del genere è un fanatico. Oggi porta una maglietta con su scritto a biro CHI SI FERMA E' PERDUTO.
La Cavalla dà un'occhiata al giornale.
<<Ecco...perh esempio...PIU' LAVORHO, MENO SALARHIO...LAMA E' MIO E LO GESTISCO IO...PIU' BARHACCHE E MENO CASE...E' ORHA, E' ORHA, MISERHIA A CHI LAVORHA...TI PRHEGO LAMA NON ANDARHE VIA, VOGLIAMO ANCORHA TANTA POLIZIA...>> Richiude il quotidiano.
<<Rhoba così. Purhe e semplici prhovocazioni.>>
<<Io non le trovo provocazioni>>, le fa Franz.
<<Ah, no?>>
<<Secondo me anzi i cosidetti provocatori hanno messo il famoso DITO nell'altrettanto famosa PIAGA, anche se come lei sa io la penso diversamente.>>
<<La tua prhesa di posizione non mi stupisce perh niente, Zazzi. Infatti lo dice anche Berhlinguer: questi autonomi, questi contestatorhi, questi indiani metrhopolitani, si fanno chiamarhe così perh non usarhe il loro verho nome.>>
<<Che SAREBBE?>> indaga Franz.
<<Fascisti!>>
<<MACCHE' FASCISTI E FASCISTI!>> insorge Franz, punto sul vivo.
Mi guardo attorno. Gina si è rimessa a sedere e ha ricominciato a farsi le unghie. Mollo sta compilando la formazione dei migliori massaggiatori della Juventus di tutti i tempi. Il resto della classe rumina paziente, una vera mandria di mucche.
<<Questi>>, attacca Franz, <<sono INCAZ...incavolati neri con la politica del suo piccì, signora professoressa. Che anziché fare il suo mestiere di partito del proletariato chiude gli occhi sulle PORCHERIE della diccì, quando non si associa a DELINQUERE con essa!>>
<<Zazzi!>> schiuma la Cavalla. <<Non ti perhmetto! Che ne sai tu del prholetarhiato? Tu che vagheggi il ventennio! Rhimpiangi Salò! Aneli il Rhegime!>>
<<Chiedo venia, ma DATOSI CHE voi dite che siamo in democrazia, io la penso come mi pare. Siete voi a voler fare un REGIME diccì-piccì, non racc...>>
Ma in quell'istante una bidella apre la porta, e non fa in tempo a comunicare alla classe che si può scendere di sotto per l'assemblea che tutti sono già scesi. Tra muggiti, belati e coccodè di giubilo, naturalmente.