La famiglia De Falco, dato il cognome, avrebbe potuto dire "MI DIA IL TERRENO CAZZO" :tsk:
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La famiglia De Falco, dato il cognome, avrebbe potuto dire "MI DIA IL TERRENO CAZZO" :tsk:
Vertenza civile iniziata nel 2011, fase istruttoria conclusa, ultima seduta due giorni fa, il giudice ha rimesso in decisione la causa... al 2016! :arrabbiato:
Ma un bel vaffanculo se lo merita tutto!
uelcom tu auar biudiful caundri
Se ti può consolare dopo le ultime "razionalizzazioni" succede spesso anche qui nel laborioso nord :bua:
Ci sono alcuni giudici che ancora riescono a rinviare a p.c. a 3/4 mesi o anche meno, ma diversi vanno oltre l'anno.
Alcuni sono giudici onorari (che teoricamente di professione farebbero anche altro) che si sono visti appioppare i ruoli di giudici togati trasferiti altrove, altri sono giovanissimi togati che hanno ereditato ruoli particolarmente pesanti da altri colleghi.
Il problema non è snellire ulteriormente le procedure, il problema è smaltire gli arretrati mostruosi :chebotta:
Btw ormai ogni volta che vado a fare cancelleria in un tribunale in condizioni normali mi commuovo.
Giusto per farvi una idea, provate ad immaginare di dover andare alle poste centrali a ritirare una raccomandata quattro mattine a settimana, per tutto l'anno.
L'unica consolazione è che al posto dei pensionati in coda puoi trovare qualche gnocca :asd:
una domandina per chi ne sa qualcosa in più: una causa civile contro una banca deve per forza passare prima da una mediazione?
In linea di massima sì, dato che i contratti bancari rientrano tra le materie in cui è obbligatoria, ma ovviamente non dipende dal soggetto ma dall'oggetto della controversia.
Comunque la mediazione è solo un "tentativo", eh...
avevo letto dell'obbligatorietà di passare dall'Arbitrato Bancario
A me pare sia facoltativo, però non è un campo che mi è familiare
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/caserta/notizie/cronaca/2014/8-novembre-2014/ammazzano-figlia-chiede-risarcimentolo-stato-condanna-spese-processuali-230501169111.shtml
L'unica cosa sensata che ho letto.Citazione:
ma scusate e, con tutto il sincero rispetto:ma se questo signore assassino era nullatenente, perchè costituirsi parte civile? La costituzione a parte civile è finalizzata unicamente ad ottenere un risarcimento dall'imputato, mica a cercare la verità.
Nessuno ha condannato la parte civile a pagare le spese processuali. L'imposta di registro è a carico solidale di tutte le parti, punto.
Qui il mascalzone non è lo Stato, ma l'avvocato che spinge il cliente a agire civilmente contro un nullatenente...
Bisogna vedere se il condannato era già nullatenente allora, sono passati 8 anni.
Ad ogni modo uno stato che mette sullo stesso piano, quanto alle spese processuali, vittima e condannato è già pesantemente mascalzone di suo. Sarebbe come imporre ad uno che è stato investito sulle strisce pedonali e scaraventato contro un guard rail di ripagare il danno, se l'investitore non è assicurato.
meh http://corrieredelmezzogiorno.corrie...81781227.shtml
In carcere 22 anni da innocente
chiede 56 milioni allo Stato
Giusto ieri sera stavo riguardando le ali della libertà. Boh, che storia.
Mi pare ci sia un limite massimo per l'ingiusta detenzione di circa 500 mila euro, non so se gliene daranno di più per un qualche motivo particolare. Immagino già i licenziamenti che ci saranno tra le fila delle FDO ed in magistratura per questa vicenda :asd:
Magari la farà adesso la strage. I 22 anni se li è già fatti, almeno si leva lo sfizio
il limite dei 500 è il risarcimento "amministrativo", nel senso che il ministero di giustizia può provvedere al risarcimento senza che ci sia una sentenza di condanna civile al risarcimento del danno
Ho visto l'intervista degli interessati, a quanto pare come immaginavo il tizio si è deliberatamente reso insolvibile nel frattempo, le folli regole della giustizia italiana non prevedono un doveroso automatico blocco dei beni, quindi lo puoi fare nel pieno rispetto della legge :facepalm:
Stando a quanto sosteneva un sottosegretario alla Giustizia, invece, il pagamento dell'imposta di registro in modo solidale tra condannato e parte civile è esplicitamente escluso da una norma precisa (almeno questo), in sede penale: deve pagare solo il condannato. L'avvocato della madre della vittima riferiva infatti che nel frattempo l'agenzia delle entrate ha comunicato che quei soldi non sono dovuti da loro. Ma quanto ha inciso il clamore mediatico della vicenda?
Resta peraltro questa folle possibilità (far pagare l'imposta di registro alla vittima) in sede civile, quindi se vi ammazzano un figlio occhio chiedere risarcimenti, perché vi potrebbe capitare, oltre a non ricevere un centesimo, di dover pagare non sole le vostre spese, ma anche quelle dell'assassino.
Se l'assassino s'è deliberatamente liberato del patrimonio c'è forse spiraglio per un'azione revocatoria; vero che significa altra causa, ma magari vale la pena.
Quanto all'imposta di registro, ignoro che ci sia una norma che esenta la parte civile in processo penale dal pagarla, cioè prevede una deroga al principio di solidarietà verso il fisco; nondimeno credo che, sul piano puramente "fiscale", la notifica sia stata fatta volutamente, anzi non mi stupirei che sia prassi, visto che in campo tributario il costume è che il contribuente ha sì dei diritti, ma questi sono talmente nascosti che il fisco tende a calpestarli aspettando che l'interessato li eccepisca...
A proposito di giustizia, qualcuno linki la condanna a 10 anni per il padre di famiglia che ha sparato e ucciso il ladro albanese che ha sorpreso, di notte, a entrare nella camera delle figlie. Inoltre ovviamente anche 50.000 euro alla consorte dell'albaladro.
Eh?
:o
Linkato di la :asd: colpito frontalmente (legittima difesa) ma poi ha cercato di occultare il cadavere nel fiume :chebotta:
Gioia Sannitica. Dieci anni di reclusione. Questa la condanna emessa dal giudice nei confronti di Giovanni Capuozzo, carpentiere di professione, che il sei luglio del 2012 uccise con un colpo di fucile il ladro albanese che stava per introdursi nella camera da letto delle sue due figlie, nella sua casa in località Fossalagno, a Gioia Sannitica, nel pieno della notte.
La sentenza è stata letta ieri dal giudice Nicoletta Campanaro al termine di un processo con rito abbreviato nel tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Omicidio volontario è la contestazione mossa all’uomo al quale sono state concesse le generiche prevalenti. Il pm della procura che ha svolto le indagini, Silvio Marco Guarriello, aveva chiesto esattamente la pena di 10 anni di carcere.
Capuozzo, difeso dai legali Luigi Iannettone ed Ercole Di Baia, dovrà anche pagare ai familiari della vittima 50 mila euro di danni, ma si tratta di una cifra che potrebbe essere poi quantificata con esattezza in sede civile. La moglie dell’albanese si era, infatti, costituita parte civile nel procedimento.
La vicenda del carpentiere sconvolse la serenità del paesino del Matese anche perché in quel periodo di furti in appartamento se ne registravano davvero tanti, forse troppi. La comunità era espasperata e quando l’operaio venne arrestato con l’accusa grave di omicidio in molti protestarono.
In realtà, dopo aver ucciso l’albanese, Capuozzo avrebbe caricato il cadavere di Dasmir Xhelpa su un furgone e lo avrebbe gettato nel fiume Volturno. La consorte del ladro non vedendo rincasare il marito sporse denuncia indicando ai carabinieri il luogo esatto in aveva pianificato il colpo con dei complici. Dopo poco l’operaio, messo alle strette, confessò tutto e condusse gli inquirenti nel posto lungo il Volturno dove aveva lasciato il cadavere. Le due consulenze balistiche redatte dagli esperti Giaquinta e Affinita, hanno dimostrato che il colpo che ha trapassato il corpo di Dasmir Xhelpa era entrato mentre quest’ultimo cercava di dirigersi verso Capuozzo e quindi il carpentiere, sparando con il suo fucile da caccia, non avrebbe fatto altro che difendersi dall’albanese.
Insomma, la difesa punta a far riconoscere la legittima difesa per l’imputato, ora libero dopo la scadenza dei termini di custodia cautelare. Si pensa già al ricorso in Appello, subito dopo il deposito della motivazione della sentenza.
Walter White non ci ha insegnato proprio nulla