No, no. Per fortuna. Un lavoro del genere credo ti farebbe schiattare dopo qualche settimana :asd:
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No, no. Per fortuna. Un lavoro del genere credo ti farebbe schiattare dopo qualche settimana :asd:
Ecco meglio per te!
Oggi il mio capo ha bestemmiato dalle 14:30 (primi ritardi) fino alla chiusura del mercato alle 17:25... i trader sono gente famelica!
E' tutto una cosa mediatica...dietro ci sarà qualche speculazione di chi ha dato le carte...
Ora bisogna restare flat fino a quando la discesa si arresta, comprare e poi vendere prima del prossimo scossone:tsk:
Hatsu non posta perchè è troppo impegnato a fare migliaia di euro al giorno...
Palle, i soldi veri si fanno adesso, non quando il mercato è fermo.
Per me il segreto è comprare il giorno del primo forte rialzo dopo uno scossone. Lo scossone c'è già stato, non resta che attendere.
Giornata incredibile, sulla scia del mega salvataggio notturno. Anche se un pò in ritardo, l'Europa ha dato una risposta decisa e...forte, a Soros e manigoldi vari.
Milano ora a +9%
ISP ed Unicredit superano i 15 punti di progresso.
E non ha ancora aperto Wally!
adesso vediamo se le agenzie di rating chiederanno una tregua o faranno un attacco potente...
credo sia giunto il momento (tra maggio e ottobre) della rivoluzione di giugno.
purtroppo non vorrei mai esser dovuto arrivare a questo punto ma è necessario un massacro,
un'ecatombe, neanche una decimazione, no, va fatto un genocidio.
gente. non c'è niente da fare.
al muro tutti i banchieri, gli operatori finanziari e giù fino a chi ha un conto online.
+9%.
ridicoli.
andate a vedere il grafico Telecom.
Ecco sono tornato :asd:
Scusatemi se sono scomparso per un paio di settimane, ero in vacanza con la donna :D
Questo e' un periodo di estrema volatilita', quindi c'e' enorme potenziale per fare guadagni ma anche enormi rischi. Io sono un trader molto prudente ed evito di giocare alla roulette, ma appartengo ad una minoranza.
Continuo a ghignare ogni volta che leggo che "il problema sono gli speculatori". E' come guardare un animale morto che viene mangiato e dire "il problema sono gli avvoltoi".
Il bello è che quando si sale, come oggi, nessuno parla di speculatori :D
Beh, siamo onesti, in un bounce back come quello di oggi quanto % c'è di speculazione e quanto di fondamentali? :asd:
Evvaiiii con le anfetamine!!
Intanto però.......
Ma quando avranno esaurito tutte le munizioni da fine di mondo, cosa si inventeranno? Butteranno gli euro dagli elicotteri sulle piazze dei paesi?Citazione:
La spirale dei debiti ingessa l'Europa
di Morya Longo
9 Maggio 2010
«Se ti devo un dollaro io ho un problema, ma se ti devo un milione di dollari allora il problema è tuo». Quando John Maynard Keynes inventò questa massima, non avrebbe mai immaginato che circa un secolo dopo il mondo occidentale sarebbe affogato nei debiti. Secondo le stime del «Sole 24 Ore», usando vari studi e banche dati, se si sommano i debiti totali (pubblici e privati) di Stati Uniti, area euro, Gran Bretagna, Giappone e Canada si arriva infatti oggi a una cifra quasi difficile da pronunciare: 130mila miliardi di dollari. Per intenderci: due volte il Pil mondiale. O due volte e mezza la capitalizzazione di tutte le Borse del globo.
Questo è il male che affligge i mercati: una zavorra che incatena stati, banche, imprese e famiglie. Gli uni finanziano gli altri e viceversa: debitori e creditori hanno lo stesso volto. Eppure solo l'Europa, o meglio alcuni paesi del Vecchio continente, sono colpiti dalla speculazione: salgono i rendimenti dei titoli di stato, s'impennano le polizze anti-default, cadono le Borse. Gli Stati Uniti, che hanno 55mila miliardi di debiti pubblici e privati, sono anzi visti come rifugio. Un paradosso? In parte sì, ma un motivo c'è: sebbene il problema sia comune, tutti pensano che gli Usa abbiano molte più risorse per reagire.
Bersaglio: Europa
La speculazione ha colpito l'area euro – che ha debiti totali per 40mila miliardi $ – perché soffre di un cronico problema: ha da anni una moneta unica, ma non un'unità politica. «Questo rende più difficoltoso il coordinamento delle politiche monetarie e fiscali – osserva Johannes Mueller, economista di Dws (Deutsche Bank) –. La Fed ha comprato i titoli di Stato Usa e la Banca d'Inghilterra quelli britannici, ma la Bce non ha fatto nulla di tutto ciò». I nodi di un'opera incompiuta stanno insomma venendo al pettine. Ecco perché la crisi nata negli Usa sta colpendo l'Europa.
I primi a soffrire sono i paesi ritenuti più vulnerabili. Prima è toccato alla Grecia, quando ha svelato che i suoi bilanci non erano come li aveva sempre mostrati. Così, sebbene la penisola ellenica avesse il sistema bancario più piccolo (gli attivi complessivi raggiungono a mala pena il 150% del Pil) e non avesse una bolla immobiliare (il mattone rappresenta meno del 10% del Pil), è finita subito nella bufera dei mercati. Bufera che le ha impedito di rifinanziare i debiti se non a costi proibitivi. E che, anche dopo il salvataggio, continua a imperversare: non a caso i Cds di Atene stanno ora sui 940 punti base. Alta tensione.
Evidentemente il mercato ritiene che il salvataggio di Atene non basti, perché ci sono altri paesi con squilibri. Ad esempio Portogallo, Spagna e Irlanda. Madrid e Dublino hanno vissuto la grande bolla speculativa immobiliare, con la conseguenza che oggi le famiglie hanno un debito rispettivamente pari al 130% e al 200% del loro reddito. Questo zavorra un'economia che era abituata – grazie soprattutto a una "droga" immobiliare – a correre. A ben vedere, anche la Gran Bretagna (che a fine 2008 McKinsey stimava con un debito totale quattro volte e mezzo superiore al Pil) appare vulnerabile.
La catena di Sant'Antonio
Il problema dell'elevato debito è il rifinanziamento: fin che si trovano investitori disposti a comprare obbligazioni e a prestare soldi, tutto va bene. Ma se gli investitori sono a loro volta indebitati, il meccanismo diventa più farraginoso. Prendiamo le banche. Da un lato sono tra i principali acquirenti di titoli di stato, cioè sono tra i principali finanziatori dei governi. Tanto che oggi quelle europee sono zeppe di titoli di stato di Portogallo, Irlanda, Grecia e Spagna. Ecco perché crollano in borsa. D'altro canto – però – le stesse banche hanno a loro volta una leva finanziaria eccessiva, tanto che molte sono state salvate dagli stati stessi. Insomma: io salvo te, tu salvi me.
Idem per le famiglie. Sono loro a comprare titoli di stato e obbligazioni aziendali – anche attraverso i fondi – e a depositare i risparmi in banca. Ma in molti paesi sono le stesse famiglie ad essere oberate dai debiti concessi dalle stesse banche. Magari – e il cerchio si chiude – da quelle salvate dagli stati. Preoccupa quindi il fatto che il tasso di risparmio mondiale (stimato dal Fmi) sia in calo del 15,1% nel 2009: significa che le famiglie hanno meno soldi da parte e, dunque, meno soldi da investire in titoli di Stato e in banca. Il cappio del debito si stringe. Restano poi i prestatori di ultima istanza: le Banche centrali. Non a caso oggi viene invocata la Bce.
«Exit strategy»
Come uscirne? La risposta è quasi banale: bisogna ridurre i debiti. Il problema è che la cura dimagrante non è facile: provoca rallentamenti economici, squilibri sociali. McKinsey qualche mese fa ha effettuato uno studio per vedere le conseguenze, dagli anni '30 a oggi, di massicce riduzioni dei debiti. Nella storia è accaduto 45 volte. Nella maggior parte dei casi il fenomeno ha causato recessione: «Se accadesse ora – scrive McKinsey – il Pil si contrarrebbe per i primi due o tre anni prima di ripartire». In alcuni casi la riduzione dei debiti ha causato massicci default o alta inflazione. Oppure – ma solo in casi rari – una nuova crescita del Pil.
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Scusa ma appena ho letto John Maynard Keynes all'inizio dell'articolo sono andato in rage :bua:
Però l'articolo è abbastanza esatto. Fra le altre cose continuo a chiedermi perchè non arrivi ad esempio un urgente aumento dei tassi d'interesse.
E perchè nessuno pensa a re-introdurre un limite di separazione fra le attività di casse e banche di risparmio (garantite dallo stato) e quelle, altrettanto fondamentali, ma molto più esposte a rischio, di banche d'investimento (Ad esempio, far sì che banche che abbiano un tot % di capitalizzazione da cassa di risparmio non possano avere più di un altro tot % sotto forma delle attività a rischio di banca da investimento)? Altrimenti saranno solo altri bailout su bailout.
Diamine, da quello che ho capito il risultato dell'intero ultimo vertice ecofin è quello di trasformare la BCE in un clone della fed e di prepararsi ad una autorizzazione di bailout automatico nei confronti degli stati membri. Non mi sembra proprio questa grande risposta.
http://www.finanzaonline.com/openx/w...&cb=6d887cfcd8
***Piazza Affari continua a volare, Ftse Mib +10,20%***
Finanzaonline.com - 10.5.10/13:35
Piazza Affari continua a volare, Ftse Mib +10,20%.
Tutto ciò è ridicolo. Trichet accende le stampanti e la fiducia nell'€ aumenta. :facepalm:
La mia teoria sulla riallocazione di risorse pilotata da Governi e banche centrali sembra sempre più concreta. :facepalm:
Comunque, fottesega, se tiene fino a fine settimana ci vediamo al prossimo default per il botto finale ! :ciaociao:
Spero facciano ancora un paio di giornate così :sisi:
da ridere per non piangere.
I miei commenti a caldo (sul blog) sono stati:
Citazione:
Ok, so after the UK and German elections, the ECB got together - dragging Alistair Darling along - and decided to "protect" the Euro with a +700€bn package.
Is this printed money? -If you don't want to be splitting hairs, yes.
What will they do with the money? -Protect bond prices, stock prices and currency (read: rig the markets)
What is the assumption on which this is supposed to work? - Growth. (and here's the elephant in the room)
In order for this excess amount of debt (for this is what it is, in the end) to be repaid or even properly serviced, the economies need to follow a growth path. Now, we all know that since 2001 all Western economies only grew thanks to credit expansion and all the growth was basically governmental+private debts. On this assumption, one could argue that if we (governments + public) have already maxed out on our collective credit card, surely the best option is not to offer us any more debt?
Quoto tutto stuck :bua:
Parlavo oggi a pranzo con mio padre, persona colta e navigata che segue personalmente tutti i suoi investimenti e quant'altro, e non posso descrivere lo sconforto che ho provato quando, dopo aver descritto un po'di parametri della situazione e chiaccherato con un certo pessimismo sulle risposte della BCE, lui mi fa "Sì ho capito, ma all'atto pratico, un cittadino che cosa dovrebbe fare, quando le misure che servirebbero non arrivano, e puoi solo scegliere il meno peggio?"... Non avevo idea di che rispondere.
Bel problema. Quotando Taleb e la teoria del "Black Swan", l'ideale sarebbe avere una diversificazione fatta a modello di farfallino, o papillon;
Da una parte, a rischio bassisimo, e dall'altra a rischio altissimo.
Un paio di anni fa nel " rischio bassissimo" c'erano i bond governativi. Ora solo Oro. Fisico, neanche bullionvault o roba del genere.
Ma esattamente in che modo l'oro è un investimento a bassissimo rischio ? Fino alla crisi non ha fatto altro che scendere. Stesso dicasi per l'argento. :D
Ok, si può avere una parte di investimento in oro et similia per proteggersi dalle crisi, ma investire tutto in oro è suicida.
:uhm: Noi abbiamo sempre seguito la teoria della diversificazione delle forme d'investimento, sia fra mobiliare e immobiliare, ma la nostra è più simile a una gaussiana che ad un papillon :asd:, anche se leggermente deformata dalla parte vicina all'origine
Ovvero, poco nel rischio bassissimo e pochissimo a rischio altissimo, e man mano di più sui livelli intermedi.
E' anche vero che però era magari un ragionamento più adatto per situazioni di mercato meno volatile :bua:
In generale il racconto dell'episodio era per trasmettere un po' il senso di sconforto e di frustrazione che la cosa sta generando, anche in quelli che non sono certo cittadini "medi" per formazione, preparazione culturale e attenzione al mercato. Non vi dico quello che si sente girando in autobus :bua:
Stessa domanda del Nero. L'oro non è più un "bene rifugio" che un investimento? A cui aggiungo, visto che è ragionevole aspettarsi una fase decisamente inflattiva, non c'è da stare attenti anche a quello per certi beni materiali?Citazione:
Un paio di anni fa nel " rischio bassissimo" c'erano i bond governativi. Ora solo Oro. Fisico, neanche bullionvault o roba del genere.
Il discorso e' che avendo una strategia che ha piu o meno questa distribuzione ><, una parte low risk ( oro et cetera) controbilancia i disastri nel resto del portfolio. E' solo un esempio eh
Ma infatti il concetto l'ho capito, è anche ampiamente sensato, anzi ti ringrazio. Le mie erano riflessioni a voce alta.