Ronaldo: "Tornerò il n. 1
E Kakà resta al Milan"
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Intervista esclusiva all'attaccante del Milan in vacanza a Rio de Janeiro: "Mi sto massacrando per tornare il più forte. Sono stanco ma felice, sarà la stagione più importante della mia carriera. Adriano? L'aria di Milanello gli farebbe bene, qui sarebbe il benvenuto"
http://www.gazzetta.it/Hermes%20Foto...H--346x212.jpg Ronaldo a Rio con il figlio Ronald e la nuova fidanzata
RIO DE JANEIRO, 5 luglio 2007 - L’incanto dell’inverno di Rio fa bene al cuore. Guardando Ronaldo, però, viene l’idea che faccia bene anche alle gambe: magro, tirato, già in discreta forma. “Per forza — scherza il Fenomeno —, con tutto il lavoro a cui mi sta sottoponendo Tognaccini la sera fatico perfino a sedermi. Ma mi piace, mi piace tanto perché con questi sacrifici vincerò la mia sfida e tornerò numero uno al mondo”. Mattina in spiaggia: non sdraiato sul lettino, ma a fare allunghi sulla sabbia. Poi lavoro in piscina, nel centro di rieducazione e fisioterapia FisioR9 creato dal Fenomeno a Jacarepaguà. E’ qui che Ronaldo si racconta: un telefonino, quattro ipod (“una vacanza senza musica non esiste”), una pettinatura sempre più folta come piace a Berlusconi. “Non solo a lui: la mia fidanzata si è innamorata di questi capelli. Adesso li faccio crescere e a San Siro vedrete il nuovo Ruud Gullit...”.
Ronaldo, a San Siro i tifosi più che Gullit vorrebbero vedere un nuovo grande attaccante. Lei ha preferenze?
“Nessuna. Si fanno i nomi di grandissimi campioni, quindi non c’è differenza. L’importante è lavorare bene, trovare la giusta intesa, segnare, far felici i tifosi. Prima di pensare agli altri io penso a me stesso e a quello che devo dare alla squadra. Da due anni non faccio la preparazione estiva e per questo motivo ho accettato con entusiasmo la proposta di Tognaccini di lavorare fin d’ora”.
Tra Barcellona, Real Madrid, Chelsea, Inter e Milan chi ha l’attacco più forte?
“Il Milan. Che è in assoluto la squadra più forte del mondo. Non c’è solo l’attacco”.
Lei è esperto di trasferimenti importanti e discussi. Può dare un consiglio a Kakà che è tentato dal Real Madrid?
“Ricky non ha bisogno di consigli: sa bene di essere nel più grande club del mondo e che il Milan gli ha dato tutto. A New York, qualche giorno fa, ho cenato con lui, non siamo entrati nello specifico delle offerte del Real, ma mi ha detto che sarà fedele al Milan. E’ tranquillo e lo sono anch’io: non credo che cambierà”.
Chi sarà il nuovo Ronaldo: Robinho o il giovanissimo Pato?
“Pato ho cominciato a seguirlo l’anno scorso al Mondiale per club contro il Barcellona, è ancora molto giovane, ma fa numeri stupendi e ha grandi potenzialità: avrà una carriera incredibile. Con Robinho ho giocato a Madrid: è un fuoriclasse con una tecnica eccezionale”.
Berlusconi ha detto che prenderebbe Adriano.
“L’aria di Milanello gli farebbe bene, lì tutti si aiutano e collaborano. Con Adriano io parlo spesso, siamo molto amici, so che ha dei problemi, ma non posso discuterne pubblicamente. Di sicuro, se decide di venire al Milan, sarà benvenuto”.
Con la società state già discutendo il rinnovo del contratto che scade nel 2008?
“E’ ancora presto, ma sarà una cosa che accadrà in modo naturale. Lo vogliamo io e il Milan, che ha scommesso su di me”.
Kakà o Maldini: a chi darebbe il Pallone d’oro?
“Lo meritano entrambi, per motivi diversi. L’unica certezza è che da quei due nomi non si può uscire”.
A lei manca solo la Champions League. Quanto ha invidiato Inzaghi la notte di Atene?
“L’ho ammirato, non invidiato. Anche lui ha sofferto tanto in passato e ha saputo tornare grande. Come sto cercando di fare io. E poi il trionfo di Atene non è solo di Inzaghi, ma di tutto il gruppo che è stato eccezionale”.
La finale di Mosca è il suo primo obiettivo stagionale?
“Sarebbe bello arrivarci, ma io faccio un passo alla volta. Adesso si metterà a ridere, ma oggi il mio obiettivo è quello di fare il miglior ritiro estivo della mia vita. Solo così tornerò numero uno al mondo”.