Van Basten:
un duro di poche parole
Scardina le gerarchie, raramente fa marcia indietro dopo avere deciso, non è psicologo: così lavora uno dei candidati alla panchina del Milan che, però, ha vinto poco
MILANO, 19 maggio 2009 - Si può discutere dei risultati (deludenti), ma sul carattere c’è poco da dire. Marco van Basten è arrivato alla nazionale olandese nel 2004 e non ha impiegato molto a scardinare gerarchie e a muovere le acque: fascia di capitano, poi ritirata, a Edgar Davids, a casa tanti grandi nomi per i quali era finito il ciclo. In quattro anni alla guida degli
oranje Marco ha illuso e deluso, però ha dimostrato chiaramente di non aver paura a decidere. E a sacrificare.
scelte — Van Basten non si ferma davanti a nessuno: mesi fa, prima ancora di cominciare a lavorare con l’Ajax, era entrato in contrasto tattico con Johan Cruijff, il suo primo sostenitore, l’uomo che aveva insistito perché gli venisse affidata la nazionale portata da Advocaat alla semifinale europea in Portogallo. Dagli schemi di Van Basten sono spariti negli anni Seedorf, Van Bommel, Van Nistelrooy, ma l’attaccante serviva e Marco ha avuto l’umiltà di andare a cercarlo a Madrid e convincerlo a tornare. Van Basten con l’Olanda ha vinto 35 partite e perso pochissimo, però è uscito agli ottavi sia ai Mondiali che agli Europei e questo è il capo d’accusa più pesante, insieme al fallimento alla guida dell’Ajax. La difesa arriva proprio dall’interno del club di Amsterdam: troppo immatura la squadra per pensare di riportarla ai livelli di un tempo. Van Basten ha pagato la scarsa capacità di comunicazione, ma la stoffa di allenatore non gli manca.
http://images.gazzetta.it/Media/Foto...5--300x145.jpgAlla guida della Nazionale olandese. Ansa psicologia — In Olanda, Marco è stato criticato per la sua freddezza nei confronti dei giocatori, un problema in un club come l’Ajax che punta su ragazzi molto giovani. Van Basten non è il tipo che fa un po’ da padre o dà consigli su come comportarsi: presume che i giocatori sappiano farlo da soli, così come immagina di non dover insegnare i fondamentali. Dotato di immenso talento, dà molte cose per scontato e questo a volte non facilita i rapporti. In compenso non ha paura a sovvertire le gerarchie: lo sa bene il portiere dell’Ajax (e della nazionale) Stekelenburg, sostituito perché infortunato e poi lasciato in panchina. "Vermeer ha giocato bene, non vedo perché cambiare". Vermeer ha 23 anni.
tattica — Van Basten ama il bel calcio, ma è un tipo pratico e si adatta a quello che ha: non disdegna di vincere o pareggiare senza seguire gli schemi del calcio olandese. Con l’Ajax ha usato il 4-3-3 tradizionale, ma spesso lo ha adattato alla mancanza di ali vere e proprie. In nazionale, l’abiura al modulo amato dagli olandesi in favore di un 4-2-3-1 che gli ha consentito di schierare i tanti creativi che aveva a disposizione. Van Basten lavora molto sul campo ed è un duro: in Olanda spesso lo hanno paragonato a Rinus Michels, c.t. vincitore dell’unico titolo nanzionale
oranje. Certo non ha nulla dell’esteta del calcio Johan Cruijff, che pure lo ha sempre sostenuto.
video — Van Basten ama studiare gli avversari fin nei minimi particolari, un’abitudine che forse ha preso negli anni passati al Milan. Nella sua stagione all’Ajax ha introdotto anche la figura del video-analista, l’italiano Roberto Tolentino, che aveva già lavorato a lungo con la nazionale olandese. Ama lavorare in gruppo e considera il suo vice come un pari grado. E questa sì che è utile psicologia.