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Re: TITANIC (il transatlantico del BS)
Manco le palle ha
"Non volevo offendere, ma criticare", dice all'agenzia Ansa. "Ho parlato in un comizio, ho fatto una battuta, magari infelice - tenta di giustificarsi - ma da comizio, questo è stato subito chiaro a tutti i presenti. Non volevo offendere e se il ministro Kyenge si è offesa me ne scuso, ma la mia battuta si è inserita in un ben più articolato e politico intervento di critica al ministro e alla sua politica".
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Re: TITANIC (il transatlantico del BS)
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PinHead81
Ma dai, ma questi stanno fuori; che stracazzo di intelletto limitato devi avere per non immaginare che poi verrai fatto a pezzi mediaticamente?
E questo è anche coordinatore delle segreterie del partito :asd: Chiwaz, dacci un commento da leghista: quale è il motivo per cui lo sopportate e per il quale pensi abbia fatto una sparata simile? :chebotta:
A parte che io non abito con Calderoli e quindi non so perché dovrei sapere perché l'ha detto, direi che è un' uscita da coglione.
Tra l'altro mi pare strano che arrivi da Calderoli, che di solito ne spara grosse ma è sempre abbastanza attento a non superare determinati limiti. Probabilmente era davanti ad un pubblico particolarmente esigente.
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Re: TITANIC (il transatlantico del BS)
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Originariamente Scritto da
Chiwaz
A parte che io non abito con Calderoli e quindi non so perché dovrei sapere perché l'ha detto, direi che è un' uscita da coglione.
Tra l'altro mi pare strano che arrivi da Calderoli, che di solito ne spara grosse ma è sempre abbastanza attento a non superare determinati limiti. Probabilmente era davanti ad un pubblico particolarmente esigente.
"Voto agli extracomunitari? Un paese civile non può fare votare dei bingo-bongo che fino a qualche anno fa stavano ancora sugli alberi" (2010)
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Re: TITANIC (il transatlantico del BS)
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Vitor
"Voto agli extracomunitari? Un paese civile non può fare votare dei bingo-bongo che fino a qualche anno fa stavano ancora sugli alberi" (2010)
Vabeh, su, questa è ben nella media dei comizi :asd:
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Re: TITANIC (il transatlantico del BS)
Poi però non facciano le verginelle se uno dice che la Lega è un partito razzista :asd:
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Re: TITANIC (il transatlantico del BS)
a cesare quel che è di cesare.
in b4 imbecilli, non capite niente :asd:
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Re: TITANIC (il transatlantico del BS)
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Originariamente Scritto da
Vitor
Poi però non facciano le verginelle se uno dice che la Lega è un partito razzista :asd:
Nei fatti non lo è, altrimenti non avrebbe due sindaci di colore.
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Re: TITANIC (il transatlantico del BS)
Che servono appunto come argomento per non essere accusati di razzismo. Tipo "ho un sacco di amici gay".
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Re: TITANIC (il transatlantico del BS)
Eh si, guarda, facevano passare i cpt apposta per trovarli :asd:
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Re: TITANIC (il transatlantico del BS)
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Originariamente Scritto da
Chiwaz
Tra l'altro mi pare strano che arrivi da Calderoli, che di solito ne spara grosse ma è sempre abbastanza attento a non superare determinati limiti. Probabilmente era davanti ad un pubblico particolarmente esigente.
Era per questo che chiedevo una tua opinione, non perchè pensavo gli scaldassi il letto :asd: anche se magari..:look:
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Battlerossi
Ah a proporsito Pinello, a Settembre c'è il festival mangereccio alla scuola giapponese di Roma. Quest'anno c'andiamo, non voglio cazzi :nono:
Quandodovecome? :look: Mi interessa. Ci portiamo pure Angels e patato :rotfl:
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Re: TITANIC (il transatlantico del BS)
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Originariamente Scritto da
Vitor
Che servono appunto come argomento per non essere accusati di razzismo. Tipo "ho un sacco di amici gay".
ce li avrai tu gli amici gay! :mad:
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Re: TITANIC (il transatlantico del BS)
Se conosci vitor, ce l'hai anche tu :alesisi:
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Re: TITANIC (il transatlantico del BS)
Moar facepalm
Citazione:
Caso Kazakistan, ombre su Alfano. Gli uomini del ministro sapevano del blitz
Il capo di Gabinetto del Viminale Procaccini contattato dall'ambasciatore Yemessov e coinvolto nelle riunioni prima del blitz del 28 maggio. Bonino: "Informai il ministro dell'Interno il 2 giugno". Le prime relazioni interne il 3 giugno. Ma per 45 giorni tutto appare "perfettamente rispettoso delle norme". Il vicepremier: "Cadranno delle teste"
Davvero il ministro Alfano non sapeva della ‘rendition’ che ha riportato in Kazakistan Alma Shalabayeva e sua figlia Alua? Le ricostruzioni di queste ore sembrano mettere in dubbio la tesi di un Alfano all’oscuro di tutto. Che fosse immediatamente prima, o immediatamente dopo il “rapimento”, il ministro dell’Interno qualcosa deve avere saputo, ma non ha agito fino allo scorso venerdì, quando insieme ai colleghi Cancellieri e Bonino e al premier Letta è stato deciso di revocare il decreto di espulsione. Troppo tardi, come è noto, visto che la moglie del dissidente kazako si trova oggi in patria, sottoposta ad obbligo di dimora.
La ricostruzione del ruolo del Viminale
Di certo, ricostruiscono tanto il Corriere della Sera che Repubblica, il ministro non sapeva ma il suo staff sì. Sapeva il capo di Gabinetto di Alfano, Giuseppe Procaccini, che viene contattato il 27 maggio dall’ambasciatore kazako Adrian Yelemessov dopo che questi ha inutilmente tentato di contattare Alfano in persona. Il dissidente Ablyazov sarebbe a Casal Palocco e i kazaki chiedono che sia arrestato in quanto pericoloso criminale. Il giorno dopo, secondo la ricostruzione, Procaccini incontra lo stesso Yelemessov e il suo primo consigliere. All’incontro partecipa anche il prefettoAlessandro Valeri, capo della segreteria del dipartimento della Pubblica Sicurezza – l’ufficio del capo della Polizia, in quei giorni vacante prima dell’insediamento di Pansa che sarà nominato il 31 maggio e si insedierà il giorno dopo. Valeri mette in moto il vice capo della Polizia Francesco Cirillo e il capo della squadra mobile Renato Cortese. Da lì in poi, secondo le risposte rese aRepubblica dall’entourage del ministro e secondo la versione ufficiale, Alfano non saprà più nulla, non verrà più contattato né interpellato sulla materia. E’ davvero così? Di certo, l’efficienza comunicativa non corrisponde alla celerità con cui quella stessa sera scatta il blitz nella villa di Casal Palocco: Ablyazov non c’è. Sua moglie e sua figlia sì, e si avvia la rapidissima procedura di espulsione più volte raccontata che porta al rimpatrio della donna e della bambina il 31 maggio con il jet privato noleggiato dalle autorità kazake.
La Farnesina e l’ufficio cerimoniale
Solo allora, a cose fatte, nella versione ufficiale entra in scena anche il ministro degli Esteri Emma Bonino, che viene informata dell’accaduto dallo studio Olivo-Vassalli che difende la donna il giorno 31 e a sua volta informa Letta e Alfano. E’ la stessa Bonino a spiegare a Repubblica di avere raccontato della vicenda il 2 giugno alla parata per la festa della Repubblica: il ministro degli Esteri prende da parte il collega dell’Interno e il premier Letta che sembrano cadere dalle nuvole. Bonino descrive un Alfano ‘furibondo’: “Gli dissi di seguire il caso Kazakistan di persona”.
“Sono ben consapevole della gravità di questa vicenda – continua Emma Bonino – e della pessima figura fatta dall’Italia, e non a caso dalla notte del 31 maggio, da quando ne sono venuta a conoscenza, quasi non mi sono occupata d’altro. Tutto quello che posso fare io lo farò. Qualcuno dovrà pagare, dovrà dire davanti all’opinione pubblica: si sono stato io”. Bonino dice di non aver pensato alle dimissioni: “Quando ho saputo di questa storia quella poveretta era già in Kazakistan, non sarebbe servito a nulla un gesto politico di quel tipo”. Il ministro si dice “convinta che, a livello politico, i ministri non fossero informati, il che è ancora peggio per certi aspetti. Non c’è traccia di un coinvolgimento del livello ‘politico’ in questa storia. Evidentemente – osserva – la pressione da parte del Kazakhstan è stata fortissima, ma si è scaricata ai livelli più bassi. Può darsi che abbiano approfittato del vuoto di potere al vertice degli apparati prima del 31 maggio”.
Quaranta giorni persi
Non tutti i dettagli sono chiariti, tuttavia. L’ufficio cerimoniale della Farnesina è informato dell’esistenza della donna già dal 29 maggio, quando risponde con un fax alla richiesta di informazioni della Questura che vuole conoscere eventuali coperture diplomatiche della donna. Per il ministero era impossibile collegare Alma al marito, in quella occasione, perché il cognome usato era quello da nubile. Eppure i dubbi restano. E’ possibile che sia il ministro degli Esteri che quello dell’Interno siano all’oscuro di ciò che sta succedendo nei giorni tra il 28 e il 31 di maggio quando i suoi funzionari sono coinvolti? E’ possibile che il ministro dell’Interno non sia informato di una operazione che coinvolge 40/50 uomini della polizia per arrestare un “pericoloso criminale” e si risolve con l’espulsione di sua moglie? La prima relazione sull’accaduto richiesta da Pansa alla Questura e all’Ufficio Immigrazione arriva al Viminale il 3 giugno. E allora perché quando la questione appare per la prima volta sui giornali – è il 5 di giugno – Alfano si affretta a dire che tutto si è svolto correttamente se poi – quaranta giorni dopo – Palazzo Chigi decide di revocare l’espulsione?
“Cadranno delle teste”
Di certo qualcuno pagherà. E con ogni probabilità non sarà Alfano. Anzi, il ministro dell’Interno è pronto a “far cadere diverse teste”. Entro mercoledì prossimo, Alfano vuole sul suo tavolo la relazione dell’inchiesta interna commissionata al capo della Polizia Pansa. Alfano continua a sostenere di non avere saputo nulla. Lui ci fa una figuraccia, ma la carriera ce la rimetterà qualcun altro.
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Re: TITANIC (il transatlantico del BS)
Ma come "Cadranno delle teste". Ma se sei il primo a doversene andare :rotfl:
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Re: TITANIC (il transatlantico del BS)
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Originariamente Scritto da
Vitor
Ma come "Cadranno delle teste". Ma se sei il primo a doversene andare :rotfl:
Mo ce lo freghi....
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Re: TITANIC (il transatlantico del BS)
Personalmente due cose political scorrect:
Sulla ministra nera: Calderoli ha fatto una cazzata ma ad un comizio, dipende che gente hai difronte, inoltre se la ministra continua sulla cazzata dello ius soli, come la Boldrini, ogni offesa e' mertitata.
Sulla cosa li rifugiata o cosa era, perche' il marito e' in inghilterra e questa e' a Roma?
Che e' dividiamo le famiglie? Potevano riunirli a Londra se volevano.
in b4 di sta cosa non me ne frega un cazzo.
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Re: TITANIC (il transatlantico del BS)
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Recidivo Visual
Sulla ministra nera: Calderoli ha fatto una cazzata ma ad un comizio, dipende che gente hai difronte, inoltre se la ministra continua sulla cazzata dello ius soli, come la Boldrini, ogni offesa e' mertitata.
no, dovremmo far finta di essere una civilità, altrimenti il cdx sarebbe da mandare a fare in culo ogni santo giorno => non è sostenibile.
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Re: TITANIC (il transatlantico del BS)
Citazione:
Originariamente Scritto da
Recidivo Visual
Sulla cosa li rifugiata o cosa era, perche' il marito e' in inghilterra e questa e' a Roma?
Che e' dividiamo le famiglie? Potevano riunirli a Londra se volevano.
in b4 di sta cosa non me ne frega un cazzo.
Ese mo è colpa del marito che non se l'è portata appresso a Londra :rotfl:
In b4 "doveva immaginare che l'Italia consegna rifugiati politici ai paesi d'origine, è colpa sua" :rotfl:
( purtroppo per gli Usa Snowden non ha chiesto asilo politico in Italia :asd: )
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Re: TITANIC (il transatlantico del BS)
Riuscire anche solo vagamente a difendere/giustificare Calderoli è una cosa nella quale non riuscirebbe nemmeno un post di 5.000 caratteri di marl
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Re: TITANIC (il transatlantico del BS)
Tutto di vocali allungate, poi :asd:
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Re: TITANIC (il transatlantico del BS)
Caro Pin,
Io alle manifestazioni ero quello che alzavo il braccio destro come DiCanio, ai presente:
http://st.ilfattoquotidiano.it/wp-co...rno.jpg?adf349
http://www.echeion.it/wp-content/upl...uto-romano.jpg
M'importa una ricca sega di che dicono gli altri. :asd:
Salutai a questa maniera anche un utente di qui dopo che ci si trovo' a Bologna, dove Teon ci dette buca.
( giustificato perche' era nata la seconda figliola. )
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Re: TITANIC (il transatlantico del BS)
Citazione:
Originariamente Scritto da
Recidivo Visual
M'importa una ricca sega di che dicono gli altri. :asd:
non sei un ipocrita, infatti
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Re: TITANIC (il transatlantico del BS)
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Originariamente Scritto da
Recidivo Visual
http://img163.imageshack.us/img163/8...isapproval.gif
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Re: TITANIC (il transatlantico del BS)
Si ma
1. il vittimismo di chi in 2 mesi non ha fatto un emerito
2. l'indignazione di feisbook
3. La Boldrini che non perde tempo per ricordare che "esiste una sola razza, quella umana11!!"
anche basta.
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Re: TITANIC (il transatlantico del BS)
Citazione:
Caso Kazakistan, ombre su Alfano. Gli uomini del ministro sapevano del blitz
Il capo di Gabinetto del Viminale Procaccini contattato dall'ambasciatore Yemessov e coinvolto nelle riunioni prima del blitz del 28 maggio. Bonino: "Informai il ministro dell'Interno il 2 giugno". Le prime relazioni interne il 3 giugno. Ma per 45 giorni tutto appare "perfettamente rispettoso delle norme". Il vicepremier: "Cadranno delle teste"
Davvero il ministro Alfano non sapeva della ‘rendition’ che ha riportato in Kazakistan Alma Shalabayeva e sua figlia Alua? Le ricostruzioni di queste ore sembrano mettere in dubbio la tesi di un Alfano all’oscuro di tutto. Che fosse immediatamente prima, o immediatamente dopo il “rapimento”, il ministro dell’Interno qualcosa deve avere saputo, ma non ha agito fino allo scorso venerdì, quando insieme ai colleghi Cancellieri e Bonino e al premier Letta è stato deciso di revocare il decreto di espulsione. Troppo tardi, come è noto, visto che la moglie del dissidente kazako si trova oggi in patria, sottoposta ad obbligo di dimora.
La ricostruzione del ruolo del Viminale
Di certo, ricostruiscono tanto il Corriere della Sera che Repubblica, il ministro non sapeva ma il suo staff sì. Sapeva il capo di Gabinetto di Alfano, Giuseppe Procaccini, che viene contattato il 27 maggio dall’ambasciatore kazako Adrian Yelemessov dopo che questi ha inutilmente tentato di contattare Alfano in persona. Il dissidente Ablyazov sarebbe a Casal Palocco e i kazaki chiedono che sia arrestato in quanto pericoloso criminale. Il giorno dopo, secondo la ricostruzione, Procaccini incontra lo stesso Yelemessov e il suo primo consigliere. All’incontro partecipa anche il prefettoAlessandro Valeri, capo della segreteria del dipartimento della Pubblica Sicurezza – l’ufficio del capo della Polizia, in quei giorni vacante prima dell’insediamento di Pansa che sarà nominato il 31 maggio e si insedierà il giorno dopo. Valeri mette in moto il vice capo della Polizia Francesco Cirillo e il capo della squadra mobile Renato Cortese. Da lì in poi, secondo le risposte rese aRepubblica dall’entourage del ministro e secondo la versione ufficiale, Alfano non saprà più nulla, non verrà più contattato né interpellato sulla materia. E’ davvero così? Di certo, l’efficienza comunicativa non corrisponde alla celerità con cui quella stessa sera scatta il blitz nella villa di Casal Palocco: Ablyazov non c’è. Sua moglie e sua figlia sì, e si avvia la rapidissima procedura di espulsione più volte raccontata che porta al rimpatrio della donna e della bambina il 31 maggio con il jet privato noleggiato dalle autorità kazake.
La Farnesina e l’ufficio cerimoniale
Solo allora, a cose fatte, nella versione ufficiale entra in scena anche il ministro degli Esteri Emma Bonino, che viene informata dell’accaduto dallo studio Olivo-Vassalli che difende la donna il giorno 31 e a sua volta informa Letta e Alfano. E’ la stessa Bonino a spiegare a Repubblica di avere raccontato della vicenda il 2 giugno alla parata per la festa della Repubblica: il ministro degli Esteri prende da parte il collega dell’Interno e il premier Letta che sembrano cadere dalle nuvole. Bonino descrive un Alfano ‘furibondo’: “Gli dissi di seguire il caso Kazakistan di persona”.
“Sono ben consapevole della gravità di questa vicenda – continua Emma Bonino – e della pessima figura fatta dall’Italia, e non a caso dalla notte del 31 maggio, da quando ne sono venuta a conoscenza, quasi non mi sono occupata d’altro. Tutto quello che posso fare io lo farò. Qualcuno dovrà pagare, dovrà dire davanti all’opinione pubblica: si sono stato io”. Bonino dice di non aver pensato alle dimissioni: “Quando ho saputo di questa storia quella poveretta era già in Kazakistan, non sarebbe servito a nulla un gesto politico di quel tipo”. Il ministro si dice “convinta che, a livello politico, i ministri non fossero informati, il che è ancora peggio per certi aspetti. Non c’è traccia di un coinvolgimento del livello ‘politico’ in questa storia. Evidentemente – osserva – la pressione da parte del Kazakhstan è stata fortissima, ma si è scaricata ai livelli più bassi. Può darsi che abbiano approfittato del vuoto di potere al vertice degli apparati prima del 31 maggio”.
Quaranta giorni persi
Non tutti i dettagli sono chiariti, tuttavia. L’ufficio cerimoniale della Farnesina è informato dell’esistenza della donna già dal 29 maggio, quando risponde con un fax alla richiesta di informazioni della Questura che vuole conoscere eventuali coperture diplomatiche della donna. Per il ministero era impossibile collegare Alma al marito, in quella occasione, perché il cognome usato era quello da nubile. Eppure i dubbi restano. E’ possibile che sia il ministro degli Esteri che quello dell’Interno siano all’oscuro di ciò che sta succedendo nei giorni tra il 28 e il 31 di maggio quando i suoi funzionari sono coinvolti? E’ possibile che il ministro dell’Interno non sia informato di una operazione che coinvolge 40/50 uomini della polizia per arrestare un “pericoloso criminale” e si risolve con l’espulsione di sua moglie? La prima relazione sull’accaduto richiesta da Pansa alla Questura e all’Ufficio Immigrazione arriva al Viminale il 3 giugno. E allora perché quando la questione appare per la prima volta sui giornali – è il 5 di giugno – Alfano si affretta a dire che tutto si è svolto correttamente se poi – quaranta giorni dopo – Palazzo Chigi decide di revocare l’espulsione?
“Cadranno delle teste”
Di certo qualcuno pagherà. E con ogni probabilità non sarà Alfano. Anzi, il ministro dell’Interno è pronto a “far cadere diverse teste”. Entro mercoledì prossimo, Alfano vuole sul suo tavolo la relazione dell’inchiesta interna commissionata al capo della Polizia Pansa. Alfano continua a sostenere di non avere saputo nulla. Lui ci fa una figuraccia, ma la carriera ce la rimetterà qualcun altro.
"Sono disonesti ma almeno sono in gamba" (cit.)