Come sei cattivo, povero cristian :sad:
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cattivo ma sincero :sisi: , e ha pure ragione :sisi:
Io inizio già a sentire la tensione per sabato... sarà il post operazione, ma la vedo grigia contro la Viola... Notizie su M&M? Mimmo e Melo saranno della gara?
Ha ragione Pak, è stato uno dei giocatori fondamentali degli ultimi due anni della juve, senza di lui quest'anno la fascia sinistra è notevolmente più debole.
Ah ma non si sta parlando di Nedved ?
Dai un po' di onestà mentale, Molinaro con Lippi in nazionale non è mai riuscito ad andare in nazionale e Oddo invece c'è riuscito e anche Santon riesce ad essere convocato...
da quantè che nn vediamo la formazione titolare dei nostri?parlo ovviam anche dell'anno passato..
127 anni ?
Dal 2006.
Fino a quando vedrò in campo giocatori come Grygera, Molinaro o Poulsen sarò sempre convinto che i titolari sono in panchinaCitazione:
JUVE, IL FUTURO DI SECCO
13.10.2009 11.57 di Francesco Cherchi articolo letto 2046 volte
Fonte: tuttojuve.com
http://www.tuttojuve.com/storage/tut...00809_0054.jpg © foto di Filippo Gabutti
L'imminente ratifica del nuovo Consiglio di Amministrazione della Juventus (che poi resta quello vecchio, meno Cobolli e Montali) e la decisione anticipata da John Elkann di elevare alla presidenza il manager francese Jean Claude Blanc, hanno generato una ridda di ipotesi e indiscrezioni su quello che potrebbe essere il futuro assetto dirigenziale della società. Da più parti si dà per scontato il ritorno alla corte della Vecchia Signora dell'amatissimo ex, Marcello Lippi, destinato a ricoprire eventualmente la carica di direttore tecnico dopo il Mondiale sudafricano. L'altro uomo in predicato di arrivare ai piani alti Corso Galfer 32 è il doriano Beppe Marotta, considerato dalla stampa sportiva il principale candidato alla poltrona di direttore generale bianconero. Suggestive supposizioni che però finiscono per mettere in seria discussione il ruolo ed il futuro di Alessio Secco. Già nella scorsa stagione si era parlato della possibilità di affiancare al giovane dirigente torinese, l'esperto amministratore delegato della Sampdoria. Una strada che francamente riteniamo poco praticabile. E' vero che nell'ambito della gestione sportiva c'è spazio per distribuire deleghe e competenze ben distinte, tuttavia, quando si parla di Secco e Marotta non si può nascondere che si tratti innanzitutto di due uomini mercato. Sarebbe un po' come mettere due galli nello stesso pollaio: difficile che non alzino la cresta. Il navigato timoniere del club genovese, tra l'altro, difficilmente lascerebbe una piazza comunque importante e nella quale ha carta bianca, per accettare un ruolo comprimario in un'altra società, neppure se questa si chiama Juventus. Così come appare improbabile che uno dei due rinunci ad occuparsi del mercato per dedicarsi a qualcos'altro. Neppure lo sbarbato Alessio Secco, cresciuto all'ombra di Luciano Moggi, sarebbe disposto a farsi da parte. Se è vero che negli ultimi anni le campagne acquisti della Juventus sono spesso - per non dire sempre - finite nel mirino della critica e dei tifosi, è altrettanto vero che non tutte le responsabilità sono attribuibili al giovane dirigente torinese che, a quanto ci risulta, ha gestito in totale autonomia solo l'ultima campagna acquisti, quella che ha portato a Torino il fuoriclasse Diego, il campione del mondo Cannavaro e la colonna del Brasile Felipe Melo. Lo stesso Moggi - che alla Juve ha ancora tanti amici e ben conosce i meccanismi e la struttura della società - aveva sottolineato un paio d'anni fa i limitati margini di manovra di Alessio Secco: "Credo che il mercato della Juventus lo abbia fatto l'allenatore con i dirigenti, ma ritengo che Secco non abbia l'ultima parola", aveva rivelato l'ex direttore generale bianconero.
Negli ultimi tempi, l'ex delfino di Moggi, ha acquistato sicuramente maggiore peso e potere decisionale all'interno dello staff dirigenziale, merito anche della fiducia concessagli dal futuro presidente Blanc, col quale ha instaurato un grande rapporto umano e professionale. La posizione di Secco, in sostanza, potrebbe vacillare solo nel caso in cui la Juventus andasse incontro ad una stagione totalmente fallimentare, impossibile da giustificare. In tal caso la proprietà imporrebbe un cambiamento che inevitabilmente porterebbe all'arrivo di Marotta. Qualora invece la squadra di Ciro Ferrara dovesse finire bene l'annata calcistica, il direttore sportivo bianconero verrebbe riconfermato ed il fantasma di Marotta verrebbe nuovamente ricacciato. Per la prossima stagione, dunque, si prefigurerebbe un quadro societario con Jean Claude Blanc sullo scranno presidenziale, Marcello Lippi nel ruolo di direttore tecnico e Alessio Secco direttore sportivo. Poi potrebbe e dovrebbe esserci spazio per un'ultima figura deputata ad occuparsi dell'area business, una sorta di Romy Gai. Il principale indiziato, ormai da settimane, è il potente manager della Nike, Riccardo Colombini, 39 anni, esperto di marketing sportivo e soprattutto grande amico di Blanc, pronto ad entrare nel quadro dirigenziale ben prima dell'estate, forse già a gennaio. Ieri a Montecarlo si attendeva qualche ulteriore conferma sulla candidatura di Colombini, ma nulla è trapelato. L'intenzione di Blanc ed Elkann resta comunque quella di ringiovanire il gruppo dirigente, non a caso stanno coltivando il giovane Alessio Secco e stanno tagliando Cobolli Gigli, il ramo più secco.:nonrido:
Mmm..... meritocrazia portami via.Citazione:
Maddaloni a Stile Juventus: "Sissoko super. E con i viola il vero Diego"
13.10.2009 18.10 di Francesco Cherchi articolo letto 789 volte
Fonte: tuttojuve.com
http://www.tuttojuve.com/storage/tut...276336momo.JPG
Il vice allenatore della Juventus, Massimiliano Maddaloni, ha concesso una lunghissima intervista a Nicola De Bonis, conduttore della nota trasmissione radiofonica "Stile Juventus", in onda ogni lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì alle 21 presso l'emittente privata Nuova Spazio Radio di Roma (streaming).
I tifosi vogliono conoscere l'uomo, il personaggio, Massimiliano Maddaloni...
"Sono arrivato alla Juventus tre anni fa, grazie a quello che adesso è l'attuale allenatore della prima squadra, Ciro Ferrara. La nostra è un'amicizia datata, perchè eravamo entrambi due giocatori del settore giovanile del Napoli. Lui ha fatto carriera, io un po' meno, visto che sono andato a girare per tutti i campi della C1. Poi nel tempo ci siamo ritrovati, precisamente a Viareggio, quando lui faceva il responsabile del settore giovanile della Juve. In quel torneo, dove io ero semplice spettatore, mi disse: 'Se ne avrò la possibilità ti porterò con me alla Juventus'. Dopo quattro mesi mi chiamò e mi disse: 'Vieni a fare il preparatore degli Allievi'. E così è cominciata la mia avventura in bianconero".
Quella fu una giornata speciale per te, indimenticabile, immagino...
"Quella telefonata mi riempì di gioia perchè andavo a far parte di una famiglia e di una società gloriosa. Mai, però, avrei immaginato che potesse succedere quello che è successo nei tre anni successivi. E' stata un'escalation di emozioni e di avventure incredibili per me".
Massimiliano Maddaloni, nato a Napoli il 22 giugno 1966. Dunque sei un focoso...
"Sì, sono un passionale. Metto il cuore, la voglia, la passione, in tutto quello che faccio. Anche i miei giocatori mi riconoscono questo tipo di personalità, di voler fare sempre meglio".
Ricordiamo che hai allenato squadre toscane come Viareggio, Forte dei Marmi, Versilia, Cecina, in Eccellenza, Serie D e Serie C. Hai fatto la gavetta mister...
"Sì, ho iniziato a fare l'allenatore nel settore giovanile del Viareggio, poi ho allenato in C2 e piano piano ho avuto la fortuna di crescere e di arrivare qui in bianconero".
Sei sposato?
"Sono sposato con una viareggina e ho due splendide bimbe, una di cinque anni e l'altra di 12. E tra l'altro sono contento perchè quest'anno mi hanno raggiunto qui a Torino, dopo due anni che sono stato da solo. Sono contento di averle con me tutti i giorni".
Come sono stati questi primi mesi da vice allenatore, da braccio destro di Ciro Ferrara?
"I primi tre mesi da vice allenatore, o comunque di collaboratore di Ferrara, credo siano stati molto positivi. Noi abbiamo ereditato una squadra che veniva da due buone stagioni. Era tornata due anni fa in Serie A, il primo anno era riuscita ad arrivare terza, l'anno scorso è arrivata seconda, e quest'anno abbiamo la fortuna di avere un bel gruppo in mano, anche grazie a degli acquisti mirati. Siamo partiti subito bene, abbiamo fatto un grandissimo precampionato, vincendo subito contro club forti come Real Madrid e Siviglia, che sono attualmente in seconda e terza posizione nella Liga, abbiamo vinto la Tim Cup, abbiamo veramente fatto molto bene. Abbiamo incominciato il campionato alla grande vincendo partite importanti fuori casa, e poi effettivamente nelle ultime partite abbiamo avuto un calo....".
Da cosa è derivato questo calo?
"Il problema è che i tifosi della Juventus hanno visto una squadra talmente bella e propositiva nelle prime partite, che ora il fatto di aver visto una Juventus non eccezionale col Palermo e col Bologna ha un po' frenato questo entusiasmo iniziale. Se però andiamo ad analizzare la media inglese che è +1, e andiamo ad analizzare che siamo a + 5 punti dall'anno scorso, e il fatto che la Juve nelle prime sette partite ha giocato quattro partite fuori casa, di cui due a Roma, una Genova e l'altra a Palermo, possiamo dire che nel globale abbiamo fatto sicuramente un buon inizio".
Ti giro qualche domanda dal forum Vecchiasignora.com. Quali sono le insidie per un tecnico che è passato in meno di una stagione dall'allenare future promesse del calcio a campioni del mondo e uomini immagine?
"Le insidie sono importanti, perchè una cosa è cercare di dover completare la crescita di un ragazzo che ha 17-18 anni, un'altra cosa è avere a che fare con della gente che ha un passato, e soprattutto un passato importante. Qui ci sono giocatori che hanno vinto i campionati del mondo, coppe e scudetti, quindi il modo di rapportarsi è totalmente diverso".
Cos'è cambiato per te, sia nella vita quotidiana che nell'ambiente del lavoro?
"Personalmente sono rimasto uguale e voglio rimanere uguale. Essere arrivato alla Juventus per me è un sogno. Allenare la prima squadra è qualcosa di incredibile, dunque voglio conservare la mia umiltà. Per quanto riguarda l'esterno, mi rendo conto che non è più come prima, perchè la gente comincia a riconoscermi, qualcuno inizia a voler parlar con me, e queste sono cose che fino a due mesi fa non mi succedevano".
Quali sono i progetti futuri? Ti piacerebbe intraprendere una carriera alla Gasperini?
"Io sono talmente contento di fare quello che sto facendo alla Juventus, sono talmente proiettato a cercare di fare bene qui, che in questo momento non penso sinceramente al mio futuro. Io sono legato a Ferrara, rimarrò con Ferrara, e spero che Ferrara possa creare un ciclo vincente nella Juventus, e che possa farne parte anch'io".
Chi è stato il suo maestro? C'è qualche allenatore a cui s'ispira in particolare?
"Io sono stato un mezzo giocatore, dunque non ho avuto degli allenatori che sono arrivati ad altissimi livelli. Però un tecnico che sicuramente mi ha lasciato qualcosa di importante è un certo Iaconi, colui che fece il miracolo col Castel di Sangro negli Anni Novanta, una squadra che rappresentava una città di cinquemila abitanti. Uno scrittore americano fece anche un libro su questa storia".
Come mai giovani interessanti come Ekdal e Yago vengono prestati a squadre che li tengono in panchina? Così non fanno alcuna esperienza...
"Questa è una cosa di cui noi, sinceramente siamo meravigliati. Anche perchè queste società li hanno richiesti espressamente, hanno voluto a tutti i costi che questi ragazzi andassero lì ed ora ci sembra strano che adesso non trovino uno spazio adeguato".
Questi ragazzi hanno grandi colpi....
"Sono due giocatori veramente straordinari, con caratteristiche diverse. Ma sono sicuro che in futuro sentiremo parlare di loro, perchè hanno qualità importanti e verranno fuori".
Ci prepariamo per questa gara importante con la Fiorentina. Avete lavorato bene in questi giorni...
"Sì. Ricordo ai nostri tifosi che noi siamo l'unica squadra in Italia ad aver dato 13 giocatori alle varie nazionali e questo ci ha portato ad avere in questi giorni una rosa molto ristretta. Ci siamo trovati ad allenarci con sei giocatori, anche perchè qualcuno era infortunato e qualcuno era in permesso. Quelli che sono rimasti si sono comunque allenati bene. Hanno la voglia di incrementare la propria condizione fisica. Abbiamo Sissoko che sta rientrando a pieno regime e vederlo mentre si allena, vi garantisco, è un vero piacere. Sarà un'altra freccia nel nostro arco, che ancora non abbiamo lanciato. Perchè non dobbiamo dimenticarci che la Juventus ha ancora delle frecce importanti da lanciare. E ve le dico subito. Il nostro capitano in primis, che ha disputato solo 10 minuti con noi e non vediamo l'ora di rivederlo in campo. Poi come detto c'è Sissoko, che non ha ancora giocato. E anche Diego, che deve ritrovare la condizione. Quindi noi siamo molto fiduciosi".
Come sta questo ragazzo? I tifosi sono in ansia per Diego...
"Diego è uno di quei giocatori che è rimasto con noi e che aveva bisogno di migliorare la propria condizione. Lo ha fatto, Si sta allenando veramente molto bene. Io lo vedo quotidianamente, è voglioso di voler ritornare in auge, ai livelli della partita contro la Roma, dove lui ci ha trascinato. Sono convinto che dalla gara contro la Fiorentina rivedremo il vero Diego, il Diego che ci ha consentito di fare benissimo nella prima parte del campionato".
Battutacce a parte, se ha fatto strada significa che male non deve essere...
Mettessero i soldi invece di metterci un uomo nel cda.Citazione:
Juventus, il libico Khaled Fareg Zentuti entra nel CdA
13.10.2009 15.12 di Fabrizio Zorzoli articolo letto 3109 volte
Khaled Fareg Zentuti è il rappresentante della "Lafico", la finanziaria libica di Gheddafi presente con il 7,5% nel pacchetto azionario della Juventus. Lo ha reso noto l'azionista di maggioranza della società bianconera, la "Exor", che ha depositato alla Consob le liste per il nuovo CdA bianconero, che verrà insediato dall'assemblea dei soci del prossimo 27 ottobre.
Vabbè coccolati moglie e pupo e divertiti...Citazione:
Juventus, Marchisio: "Torno a metà novembre"
13.10.2009 17.11 di Stefano Sica articolo letto 535 volte
http://tmw.tccstatic.com/storage/img...3marchisio.jpg
"Il mio obiettivo è quello di essere pronto per la metà di novembre. Ma tutto sarà fatto rispettando i tempi e senza accelerare: quello che mi interessa di più è guarire perfettamente". Dopo l'intervento al menisco del ginocchio destro, il centrocampista della Juventus Claudio Marchisio fa il punto della situazione sul sito web della società bianconera: "Sono contento di come stanno andando le cose. Il giorno dopo l'intervento avevo un pò male, ma ora cammino già senza stampelle e ho subito iniziato la fisioterapia. Ovviamente mi spiace molto dovermi fermare adesso ma la prendo con ottimismo. Se questo infortunio fosse arrivato più avanti nel corso della stagione sarebbe stato molto peggio. Dovrò saltare partite importanti in campionato e in Champions League, ma sono tranquillo perchè i miei compagni faranno bene. Inoltre ora rientra anche Sissoko che è stato fermo a lungo e ha tanta voglia di giocare. Ho ricevuto tanti attestati di stima, soprattutto da parte dei tifosi. Tutto questo mi ha fatto davvero molto piacere e quindi non posso che ringraziare con affetto tutti coloro che mi sono stati vicini".
Visto che ha postato...vi consiglio ad osservare la sign di Jack :| :look:
jack, davvero basta. Cambia la firma.
E poi la gente si chiede perchè viene bannata... :|
E cmq Molinaro regna :snob:
ma che ha la firma di jack? o.O
Lo smemorato di Firenze
http://www.ladestra.info/public/word...armalat-ok.jpgEcco cosa dice il portiere della Fiorentina Frey sulla Juventus dei farabutti: "Ai tempi di Parma ci furono degli episodi sfavorevoli talmente evidenti che ti chiedi: ma come è possibile? Non a caso poi c'è stata Calciopoli".
E noi che pensavamo che le stralunate dichiarazioni di Dino Baggio fossero dovute al precoce pensionamento. Sbagliato.
A questo punto non rimane che un'altra ipotesi: il latte che forniva al Parma quel galantuomo di un presidente chiamato Calisto Tanzi era, per forza di cose, un latte particolare. Un latte che fa dimenticare il passato per quello che è stato realmente, e aiuta a plasmare i ricordi come meglio conviene. Chiamiamolo latte antifrustrazione.
Infatti il signor Frey dimentica una cosa fondamentale: la sua Fiorentina fu coinvolta in Calciopoli, e anche in maniera pesantissima, tanto è vero che ebbe una bella penalizzazione.
Dunque, se Cupola fu e Calciopoli non è venuta a caso, bene, tra i beneficiari dell'associazione per delinquere vi era anche il signor Frey che gioca, appunto, nella Fiorentina.
Il latte di Tanzi, oltre ad essere a lunga conservazione, evidentemente ha effetti sulla memoria anche a scoppio ritardato.
MARTEDI' 13.10.200 -
CALCIOPOLI, PROCESSO RINVIATO AL 20 - Oggi era prevista una nuova udienza del processo Calciopoli a Napoli. Le voci che volevano un abbandono o la sostituzione del giudice Teresa Casoria si sono dimostrate infondate. Dopo il lungo appello comprendente anche le parti civili (riammesse dalla Cassazione) e i responsabili civili (tra cui figura anche la Juventus FC), il giudice ha fissato la prossima udienza per il 20 ottobre, data entro la quale le parti civili dovranno fornire documentazione che dimostri la fondatezza della loro pretesa civilistica. In quella data verrà inoltre fissato il calendario (non modificabile) delle udienze fino a giugno 2010. Il giudice Casoria ha affermato che "Il Tribunale è orientato ad arrivare a sentenza".
Il recente lodo arbitrale ha chiarito che la Fiorentina con Calciopoli non aveva nulla a che fare ed è quindi tanta l'amarezza del club viola che si è visto penalizzato senza colpe. "La sentenza definitiva su calciopoli ha riscontrato che non c'è stato illecito da parte della Fiorentina - ha dichiarato il presidente viola Andrea Della Valle, come riporta il sito web ufficiale del club gigliato - Ma noi abbiamo perso trenta milioni, 45 punti, due Champions League e le ferite di quest'estate che ancora ci fanno male. Chi ci restituirà tutto questo? Vi era la volontà della Fiorentina di difendere la squadra, nel rispetto delle regole senza ottenere vantaggi ma evitare di ricevere dei torti. Così dice la sentenza, come noi abbiamo sempre sostenuto nella nostra difesa, forse c'è stata ingenuità o leggerezza, non certo alcuna volontà di commettere dei reati. La prima sensazione è proprio quella di amarezza. Ho pensato anche di lasciare la Presidenza, non certo la società, però voglio dimostrare, come ha fatto con grande orgoglio tutta la squadra, che possiamo reagire".
Ma adesso la domanda di Della Valle troverà una risposta? E quale?
L’accusa prevedeva l’esistenza di un “sistema Moggi” che serviva a indirizzare i campionati. Di questo sistema, si disse, facevano parte anche Lazio e Fiorentina (poi il Milan aveva una “suo” sistema). La Lazio è stata “tirata fuori” da quel sistema mesi fa, adesso è stato il turno della Fiorentina…Carraio, e gli arbitri sono stati “ripuliti” da tempo ormai immemore…
Ma allora che sistema era quello di Moggi?
Il problema di calciopoli era che non esisteva un “sistema Moggi”. Esisteva un sistema marcio in cui tutti, Moggi compreso, cercavano di trarre ognuno i propri vantaggi…Moggi è stato intercettato e “pizzicato”…molti altri no.
Lo ha detto anche Mancini da Chiambretti: il marcio nel calcio c’è ancora, meno di prima ma ancora…
Del resto il calcio in tanti anni non è stato in grado di “generare” una classe dirigente nuova…
Oggi “Leggo” aveva un articolo che titolava così: “Abete, Matarrese, manca solo Moggi”….
Torna Mimmo non vedo l'ora.
questo post me lo sarei aspettato da altri utenti del forum :pippotto:
visto che si parlava di calciopoli: oggi lavoravo presso la sede di una nota azienda il cui proprietario presiede un club di A ultimamente sulla breccia.. ero in portineria aspettando dei colleghi, alle 9.30 arriva lui... dieci minuti dopo si presenta (all'inizio non ero sicuro fosse lui perchè non me lo ricordavo coi capelli corti) Moggi Jr :asd:
capisco la necessità di raccontarsela, ma il lodo esclude l'art 6, mica che la fiorentina non sia stata coinvolta :jfs2:
tratta dal lodo arbitrale
Citazione:
l) che l’A.C.F. Fiorentina s.p.a. deve considerarsi sanzionabile a titolo di responsabilità presunta ai sensi dell’art. 9 CGS, non essendo emerso dalle prove fornite dalla società, dall’istruttoria svolta dall’Ufficio indagini e dal dibattimento, il fondato e serio dubbio che la società non abbia partecipato all’illecito concertato dal Vice-Presidente federale e dal designatore arbitrale, con il concorso del direttore di gara della partita Lecce-Parma, e/o
lo abbia ignorato o comunque non inteso nella sua reale efficienza causale, atteso il tenore delle conversazioni telefoniche le cui trascrizioni sono state riversate in atti;
e sempre per parlare di persone che non c'entrano nulla:Citazione:
m) che la penalizzazione di punti 30 irrogata per il campionato 2005-2006, comportante la perdita di 5 posizioni in classifica con il passaggio dal 4° al 9° posto, deve considerarsi adeguatamente afflittiva in relazione alle gravi violazioni dell’art. 1 CGS imputabili a titolo di responsabilità diretta e oggettiva all’A.C.F. Fiorentina s.p.a. e della violazione dell’art. 9 CGS imputabile a titolo di responsabilità presunta all’’A.C.F. Fiorentina s.p.a. sia sul piano sportivo sia sul piano economico, in quanto ha precluso la partecipazione alla Champions League, il cui diritto era stato conseguito sul
campo, e alla Coppa Uefa, oltre a determinare una sensibile riduzione dei
contributi federali;
:jfs2:Citazione:
j) che l’A.C.F. Fiorentina s.p.a. deve considerarsi altresì responsabile (poco
importa in questa sede se a titolo di responsabilità oggettiva o diretta per le
considerazioni prima svolte in ordine al ruolo sostanziale di fatto assunto
nella compagine sociale) anche delle condotte poste in essere dal Sig.
Diego Della Valle in grave violazione dell’art. 1 CGS; in particolare, per
avere egli direttamente interloquito con il designatore arbitrale Paolo
Bergamo, fino a partecipare a un incontro riservato, così creando un
ambiente oggettivamente idoneo a indurre nel designatore arbitrale la
convinzione di potersi attivare per assicurare alla A.C.F. Fiorentina s.p.a.
attenzione e benevolenza da parte delle terne arbitrali nell’aspettativa che
da ciò potesse in cambio derivare un appoggio al disegno di riordino
organizzativo e gestionale del settore arbitrale e al proprio ruolo nell’ambito
di esso, ipotizzato anche nelle conversazioni con il Vice-Presidente
federale;