è piuttosto insulso scrivere un diario così povero di contenuti rispetto al tuo ma anche rispetto a quelli degli altri! quasi...umiliante!
comunque tutti bravi!
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è piuttosto insulso scrivere un diario così povero di contenuti rispetto al tuo ma anche rispetto a quelli degli altri! quasi...umiliante!
comunque tutti bravi!
Eh no giammotto, bravo invece :sisi:
In primo luogo, se qua tutti fanno i miei fans allora si rimane a bocca asciutta di diari per settimane, dato che scrivo solo dietro ispirazione :asd:
In secondo luogo perchè invece il mio presunto migliore diario dovrebbe invece spronarvi a fare qualcosa non di simile, ma di migliore rimanendo nelle vostre idee e sensazioni sul diario
Perciò non fatevi prendere da un complesso di inferiorità inesistente, tornate tutti a scrivere
Che poi scusa, giammotto hai un approccio opposto al mio, io filosofeggio, ma tu vai dritto al sodo, e le registrazioni live mettono veramente la pelle d'oca :asd: Non smettere che è molto bello anche il tuo :ok:
agli ordini sergente! :asd:
intendevo più che altro che è parecchio difficile creare un personaggio di spessore e carisma.
Rapporto n.2
Dato in perfetto stato,documento di 1°classe con video
n.1
Video durata 00:02:21
(Inquadratura dal taglio amatoriale)
(audio pessimo,video discreto)
(Regista)
Wow! è bello!
Bello in che senso? intendi la grandezza? di bello qui non ci vedo niente.
Perchè dai? siamo venuti qui in vacanza e voglio il brivido! voglio sentire la paura!
Amico tu non stai bene. Lo sai che se non riusciamo a risalire schiattiamo qui giù? per di più con due ragazze!
(voce femminile)
Hey! facci un pò da guida invece di preoccuparti su!
(telecamera che si sposta bruscamente verso due ragazze,senza tuta di protezione)
Da guida eh?
(spostamento verso un uomo senza tuta)
Andate a fare in culo...(sussurrato)
Hey non è così che si parla alle ragazze! chiedi scusa!
Che roba infantile! siamo in un buco che potrebbe crollare da un momento all'altro e devo chiederti scusa!
Si! e lo pretendo
Bene.....benissimo! andate davvero a fare in culo! dammi la telecamera! è mia!
(telecamera che si sposta)
(regista che si muove lungo un tunnel,largo e buio,si fa luce con una torcia)
Non ti vuoi proprio divertire!
(voce sempre più lontana)
Cagasotto! cagasotto! cagasotto! cagaso.......
Alleluia! hanno smesso finalmente...
(sussurro)
Divertimento! certo.....
(attimo di esitazione,la telecamera si ferma)
Ragazzi!?
(urlo con eco)
Hey ora basta! se volete vengo con voi!
(nessuna risposta)
Oh madonna santa...
(voce preoccupata,tesa,al limite del pianto)
Che cazzo fate?
Che cazzo....fate?
(pianto)
Ma-ma cosa m-mi prende? devo salire,via.....di........qui.
Dov'è la scala? d-dov'è?
Aiuto.....aiuto.....
(sussurri)
(parole senza senso)
aiut-to
(telecamera subisce dei disturbi,via via più forti)
Ma dov'è? d-d-dov-v-vvè?
CAZZO!!!!!!!!
DOV'E'?!?!?!
(silenzio opprimente)
Se devo morire qui m-morirò per colp-pa di t-t-tre stronzi? n-no! mi rifiuto!
(soggetto che vaga in tondo,stato di semi-incoscienza)
(apice della registrazione)
(telecamera inquadra una torcia che cade a terra dalla mano dell'uomo.Telecamera cade e si intravede una scritta su di un muro : CNPP 34. un'ombra si muove sullo sfondo,quasi impercettibile)
Signore che sei nei cieli...s-sia s-santificato il TUO NOME!!!!!
Fine registrazione.
Dato di °classe.
Analisi urgente.
Per la lettura di questo video suggerisco, appena iniziate, di tenere in sottofondo questo [URL="http://www.youtube.com/watch?v=NoBFhdeR9PE"]video[/URL]. Tutte le puntate precedenti le trovate nel precedente post. Non preoccupatevi per la trama contorta, si dipanerà con calma, se avrete la pazienza di aspettare :asd:
USER: Sgt. "major tom" Stradivski
LOCATION: Foresta Rossa
DATE/TIME: classificata/0:15
DATA TYPE: diario 2/4
La neve cadeva fine, pochi piccoli fiocchi finemente congelati dal freddo inverno. Lo chiamavano il Generale Inverno, perchè più di un esercito aveva sconfitto, l'ultima difesa della Russia.
Un fiocco, bello come gli altri, mi si posò delicatamente sull'occhio, sfocandosi e diventando quasi enorme e terribile. Ma la sua visione era rassicurante, riuscivo a scorgere le finezze geometriche, appannate dall'infausta vicinanza. Era appoggiato al cristallino, ma non lo percepivo, poco percepivo. Solo quel fiocco, ed i suoi simili che con la calma di chi sa che sta per morire, e contribuire col suo cadavere alla formazione lenta di qualcosa più grande di lui, più nobile di lui, più eterna di lui.
Così mi sentivo, mentre le orecchie fischiavano ed il rosso sangue riscaldava col suo metallico sapore la bocca. Mi sarei rialzato? Non ce ne era molto, ma non osavo sputarlo, e perdere quel poco di tepore. Non tutto il male viene per nuocere.
"Stradivski!"
Urlarono il mio nome, ma era un sussurro lontano, come se da un'altra vita chiedessero il conto per il corpo appena usato. Creditori?
"Stradivski! Cazzo stradivski!"
Realizzai che ero per terra, sdraiato, immobile. Il respiro affannoso ma impercettibile, come se fosse l'unico modo che conoscessi per ossigenare l'anima. Non volli roteare gli occhi, il fiocco era ancora lì. Come era possibile? Il mio occhio più freddo dell'aria circostante? Ero di sicuro morto.
"Porco *** stradivski!"
Il fischio si allontanò cauto dalle orecchie, il calore riprese a irrorarmi le membra, la sensibilità proclamò il controllo degli arti, la paura tornò nella mente. Gli occhi rotearono intorno frenetici, cercavo qualcosa. Girai sul lato destro la testa, appoggiando le guance sul manto nevoso. Era sporco, dei mattoni spuntavano come iceberg da esso, chiazze marroni e chiazze rossastre lo pezzavano nella peggiore razza di ronzini. Cercavo l'arma, e me la trovai in mano.
Era una Tokarev, semiautomatica, arrugginita per di più. Arma di scorta per tutti i soldati dell'Armata Rossa, di stanza a Leningrado e non solo. Ed io ne facevo parte. Gli stessi abiti, le case diroccate, gli spari e le esplosioni che cantavano la musica di sottofondo... era il 1943, e lo sapevo.
"Stradivski!" la voce prese forma e aspetto, un soldato dell'Armata Rossa, simile a me, brandiva un PPSH con ansia e tremori visibili "Grazie a Dio sei vivo, ce la fai ad alzarti?"
"Sto bene" risposi "Ho solo... qualche scheggia di granata... nel fianco"
"Il Panzerfaust è salvo?"
"Si..." mi girai, un lanciamissili Panzerfaust era accanto a me, intatto "si... è salvo"
"Andiamo presto! I nazisti sono quasi al ponte, se non lo distruggiamo i blindati irromperanno nel presidio di Taryjev"
"Si... andiamo"
Movimenti meccanici, come se fossero pre-programmati, decisi a priori e ora semplicemente vissuti. In quel momento avvertii una sensazione di nausea, mi era familiare...
... corremmo tra le case diroccate, distrutte dalle bombe e malamente coperte dalla neve. Cadaveri, cadaveri russi e tedeschi, difficile capire. Tutti oramai morti, putrefatti, disgustosamente consumati affinchè tornino nel grande ciclo della natura. Il silenzio regnava sovrano, urlando il suo grido e rimbombando in ogni anfratto, a fatica riuscivo a sentire altro suono al di fuori di quello. Le scarpe lanose e pressochè distrutte disegnavano impronte larghe e poco chiare, mentre la mantella ghiacciata disegnava strisce casuali sul nevischio, purtroppo irriconoscibili dai mille altri segni che la guerra stava portando in Russia.
Russia... il nome in quel preciso momento mi suonò gravido di un significato strano, che non sospettavo, ma che sapevo già di possedere. Esitai un attimo a correre, rallentando. Ebbi una tremenda sensazione di morte, come se mi sentissi predestinato da qualcosa di malvagio ed incomprensibile, ebbi un conato di vomito.
"No cazzo, non ora, dai che siamo vicini!" il mio amico mi strattonò, appena in tempo, una pattuglia nazista aprì il fuoco
Caracollai dietro un muro di mattoni rossi, disintegrato per lo più, ma ancora buono per coprirmi dalle raffiche che ci giungevano dall'isolato a fronte. La giunga di detriti era talmente anonima e simile in ogni punto che qualsiasi tentativo di descrizione risulterebbe vano. Una volta mi ci ero perso lì dentro...
Una volta quando? La sensazione di vomito mi colpii. Non vomitai, ma lentamente iniziai ad associare ad eventi e cose di quel momento altre cose ed eventi che sapevo di aver vissuto e visto, ma che erano incompatibili con la Leningrado del 1943...
... La Zona. D'un tratto mi si folgorò la mente. Come uno specchio, che senza motivo separa due realtà dal vedersi l'un l'altra, si infranse la barriera del dubbio, cadendo in mille pezzi sul gelido terriccio nevoso russo.
"Una pattuglia di sbandati, come noi, e si sono coperti anche male. Tu resta qui, io li prendo dal lato" e chi si sarebbe mosso. Annuii mestamente, mentre accarezzai il Panzerfaust
Un attimo prima ero nella Zona, un attimo dopo ero 60 anni prima. Ma erano vite, vite uniche, piene di ricordi e percezioni, sensazioni, odori... Il fornaio della via Potmojev, la ragazza bionda di Mosca, la dichiarazione di guerra di Hitler, la granata che esplose facendomi cadere... Era una cazzo di vita quella che stavo vivendo, era troppo reale per essere un illusione. Ma quei ricordi erano sovrapposti agli... altri. Kiev, il primo ingresso al Cordon, la prima pattuglia, l'ostile...
... una nuova sensazione di nausea mi prese in corrispondenza esatta dell'ostile. Potevano essere coincidenze? Un attimo prima ero nella Foresta Rossa, un attimo ancora prima ero al Bar. Non aveva senso.
"Si cazzo, morti stecchiti, andiamo Stradivski, la gloria è vicina!"
Perso come ero nei miei pensieri non mi accorsi che il mio compagno era tornato trionfante. Raccattai il prezioso Panzerfaust e tornai a correre. Era l'unica cosa sicura che potessi fare in quel momento. La sapevo come logica e reale, ma l'ambiguità lottava dentro di me, che non capivo.
Pochi passi più avanti, molti di più di quelli che percepivo tra un dubbio e l'altro e il mio compagno di indicò un ponticello. Era piccolo, normale, privo di utilità o interesse. Ma in guerra ogni cosa cambia di uso e bellezza. Con un altro movimento meccanico imbracciai il Panzerfaust e lo puntai contro il ponte. Movimenti automatizzati, in una delle due realtà sapevo usarlo, nell'altra no. Pochi istanti dopo un boato tremendo, ma che ascoltai come un semplice scricchiolare di lontani mattoni. Un grande svolazzare di detriti e piani bellici nazisti che si disperdevano al vento, ma che vidi come una semplice nuvola. Un grido di gioia nel volto del mio amico, ma che fu presto seguito da un rantolo e dal rotolare a terra di un corpo morto.
Un cecchino penso ora, lo aveva colpito in testa, e credo che riservò lo stesso trattamento a me, perchè il secondo successivo e chiaro ricordo fu quello di cadere pesantemente sulle frasche secche e sul terriccio umido.
Mi rialzai un attimo dopo, in preda al panico, osservando me, gli alberi, il fitto della foresta... Ero tornato, se possiamo definire la Zona la realtà alla quale è giusto tornare
(continua)
45? xD ma a me che la cronologia degli eventi secondo la tua storia sia differente
da quella comune tra la seconda guerra mondiale e la formazione della zona passano almeno 70 anni xD quindi immagino che il sogno non sia un evento vissuto in precedenza, a meno che non mi dici che nel frattempo era stata creata una tecnologia come il sonno criogenico o l'animazione sospesa :asd:
E che è? Stradivsky è stato ibernato per caso? Metti che davvero abbia fatto la guerra contro i nazisti aveva almeno 20 quando si è arruolato nell'armata rossa, e poi passano 60 circa dalla diffusione della zona. Di anni almeno ne ha 80.
E' piuttosto ancora bello in forze questo sergente devo dire...
rileggetevi il passaggio in attesa che mi metta sotto a scrivere la parte 3 :asd:Citazione:
Un attimo prima ero nella Zona, un attimo dopo ero 60 anni prima. Ma erano vite, vite uniche, piene di ricordi e percezioni, sensazioni, odori... Il fornaio della via Potmojev, la ragazza bionda di Mosca, la dichiarazione di guerra di Hitler, la granata che esplose facendomi cadere... Era una cazzo di vita quella che stavo vivendo, era troppo reale per essere un illusione. Ma quei ricordi erano sovrapposti agli... altri. Kiev, il primo ingresso al Cordon, la prima pattuglia, l'ostile...
Alekny Yivasiev
Orario indefinito
Audio durata 00:43:32
16:32
(Yivasiev)
FUOCO! PRESTO!!!
(spari multipli,gemiti e tonfi sordi)
CAZZO!
Sono finiti?
Guarda più in la con il visore!
(....)
Ce ne sono altri,nascosti,ma ci sono.
Che grandi figli di....
FUOCO!
(spari)
(.....)
Altri?
No,no mi pare!.
20:11
Sembra ci sia un attimo di tregua. Sembravano succhiasangue...ma so che non c'entrano nulla.
Erano su due piedi ,testa minuscola ricoperta da squame e coda con chela. Quasi degli scorpioni mutanti....ma qui che c'entrano gli scorpioni? la mia teoria è che questo sia un laboratorio come gli x10,16 e 18 ma che qui si operasse soprattutto su animali. Ci sono camere criogeniche e sarcofagi di ferro,quasi servissero a trattenere una potenza non controllabile da un fucile o da un uomo.Qualcosa di non umano!
Venivano dall'ombra. Non parlo tanto di invisibilità quanto di furtività. Non emettevano suoni,ma incutevano paura in tutti. Io e altri due ragazzi siamo riusciti a sparare,e quei cosi cadevano come sagome di cartone al parco giochi! ma erano troppe,le munizioni sono quasi finite....parlo di 2-3 caricatori a testa.
26:12
No,non lo fare! metti giù la pistola ragazzo...
Non lo fare metti giù! ecco.....bravo....ok,ok,o..
(sparo)
Cazzo!
Perchè si è suicidato? perchè?
(voce stonata)
Perchè? non lo senti anche tu compagno? ci sta chiamando! lo senti?....ecco! voi mi trattenete ma tra un pò anche voi lo sentirete e ci lascerete andare! anche voi verrete con noi! lo vedremo! sapremo ciò che...
Vedremo chi? vedremo cosa? qui l'unica cosa che voglio vedere è la luce del sole!
La luce del sole? noi vedremo ben altra luce! fidati
Yivasiev, ce ne sono altri
Si eccoli! voglio andare! voglio!
Sta buono e andrai ok? prendi il fucile e uccidili,uccidili tutti!
Alekny Yivasiev
Audio durata 00:43:32
34:10
(Affanno)
Siamo rimasti in cinque qui giù,spero che un domani qualcuno possa trovare questo nastro e darlo a chi di competenza.
C'è davvero qualcosa quiggiù,non sono e non siamo in grado di verificare COSA,ma sappiamo che c'è un punto di ritrovo per mutanti.
Tutto mi fa pensare ad un laboratorio per studiare gli effetti delle radiazioni psioniche sugli insetti e sugli animali,ma soprattutto sugli insetti.
Abbiamo visto ragni in quantità scendere dalle pareti e quelle strane bestie simili a scorpioni venirci contro per tutti questi interminabili momenti.
Mi sembra di essere l'unico sano di mente qui,stanno tutti seduti a fissare il fondo del tunnel,ogni tanto dicono qualcosa ma non è altro che un barbottio che si perde nella spaventosa eco di questo posto.
Eco? vuol dire che siamo a più di.......16.....no 17 metri dal fondo della struttura! e nella zona principale non c'era eco! quindi o ci sono delle porte chiuse oppure il fondo è vuoto! certo....dovrei andare a controllare,ma non riesco a vedere le mie dita da qui,figuriamoci lì in fondo!
37:32
Ehilà! visore notturno caro sergente!
(suono di ferraglie)
Mhhhh...sembra funzionare! risalirò,ho deciso.Purtroppo lascerò questi uomini in balia della pazzia,non ho tempo da perdere.Ora basta capire da dove venivo......
40:01
Mi sono perso,i tizi ora fissano me e i miei tentativi di attraversare l'oscurità opprimente di questo posto.E' penoso,ma ne devo uscire.
42:22
E' inutile,la scala sembra non esserci mi tocca andare in fondo al tunnel e vedere cosa c'è.
Sta per finire il nastro,non ci voleva! secoli di innovazione scientifica e mi ritrovo con un nastro merdoso che......diamine altri mostri!
(spari e urla in russo)
43:18
Perfetto.....è il momento di andare e restare o nella storia,o nella putrida aria di questo posto
(respiro profondo)
(passi)
(...)
Fine nastro,in attesa di aggiornamenti.
Rapporto Colonnello n.4
Locazione 05643
I vari dati emersi dall'inchiesta dimostrano che nel suddetto laboratorio c'è qualcosa,tempo fa,un certo Alekny Yivasiev si avventurò laggiù insieme ad una task force dei Duty,dell'investigazione ci permane oggi un nastro dalla durata di circa un'ora,che fa emergere nuovi dubbi,pensiamo di aver trovato il laboratorio x23.
Le emissioni psioniche sono purtroppo a livello pericoloso,ma crediamo che con l'aiuto degli scenziati al QG potremo perfezionare l'armatura e l'elmetto psionico integrato in essa,fino a nuove notizie la situazione è top secret.
Riotchy Lis colonello della Task Force dei Duty 12932
Ah questo mi fa venire in mente che devo postare :asd:
Dal 6 giugno in poi sarò altamente disoccupato, e potrò scrivere tutto quello che voglio :sisi:
lùho riportato in vita il topic,è il mio dovere :asd:
A me dispiace davvero vedere topic così belli e originali finire in 2° pagina sostituiti da uno qualsiasi,magari di un noob che ha scatenato un flame e che vede sull suo topic migliaia di insulti al posto di un contenuto fruibile a -18 anni :asd:
:asd: è vero
abbiate pazienza bella gente
Per questo è una saga :asd:Citazione:
non ho ancora capito il pezzo
io non so più come andare avanti....
I racconti dal bar
Ehi, tu! Si, proprio tu! Vieni qui, avvicinati, non mordiamo mica. Vieni, dai!
Ecco, siediti qui, qui davanti. Un po' di vodka? Offriamo noi, stai tranquillo caro. Novellino, eh? Si vede! Dalla faccia, dalla giacca e dal fucile, diciamo noi da queste parti.
Rilassati amico, non vogliamo darti guai. Siamo gente pacifica, io, Andrej e lo Storto. Si, lo Storto è lui. Si capisce, eh? Ahah!
Vedi amico, noialtri ci siamo ripromessi di dare una mano ai novellini che capitano da queste parti, gli diamo consigli, gli raccontiamo storie...e no, non vogliamo nulla in cambio. Siamo dei missionari, eh? Diglielo Andrej! Missionari.
Davvero, rilassati! Appena ti abbiamo visto, qui al bar, tutto solo, abbiamo capito subito che sei uno senza esperienza. Come diavolo hai fatto ad arrivare fin qui tutto intero? Una guida?
E quanto ti ha spillato, eh? Noi qui ci siamo arrivati tutti senza guida, ai vecchi tempi. All'epoca le guida neppure c'erano. E non c'erano neanche quelli come noi, ognuno pensava solo a se stesso. Ora,invece...vero Andrej? Ahah! Ah.
Ti ricordi Andrej, il giorno che siamo arrivati qui? Che avventura quella sera! Ti va di sentire, novellino? E' una bella storia, te lo direbbe pure lo Storto, qui, solo che poveraccio non ha più la lingua.
Sul serio. Non ce l'ha. Come ha fatto? Beh, prova anche a tu ad assaggiare un'anomalia frullato e vedi cosa ti succede. Si, l'ha fatto davvero. Non sto scherzando. Davvero. Al tempo era un vero idiota, lo Storto.
Ma che stavamo dicendo? Ah, si, il nostro primo giorno al bar!
Vedi, novellino, la cosa interessante non è tanto il fatto che ci siamo arrivati, ma il come!
Tu ci sei arrivato dalla discarica, vero? Come fate voialtre checche. E fate bene, sai? Perchè noi ci siamo voluti arrivare dal Rostok.
Si si, dal Rostok mio caro. All'epoca le lande desolate non erano così pericolose, come ora, e c'erano tre o quattro vie percorribili dalla ferrovia. Sai, si evitava la discarica, c'era sempre un macello tra banditi, militari, mercenari...Tempi strani, sai?
Ma che stavamo dicendo? Ah si, insomma noi c'eravamo fatti tutta la ferrovia fino al Rostok, dicevo, con l'intenzione di dare un'occhiata aglie edifici e poi di calare verso Sud, al bar.
Si, eravamo dei completi coglioni, ragazzo, lo so. Ma al tempo non ce lo disse nessuno. Avevamo della roba schifosa, credimi, Andrej teneva una Fort scarrellata che funzionava un colpo si e due no, io avevo un'AK corto fatto più di ruggine che di ferro...lo Storto? No lo Storto non c'era, eravamo solo noi due. L'abbiamo conosciuto al bar, lo Storto.
Ma che stavamo dicendo? Ah si che avevamo un sacco di cose schifose e la presunzione di fare il giro lungo per il bar. Proprio così. E sai che avevamo per armatura? Dei fighissimi spolverini alla Sergio Leone. Credimi, novellino, eravamo dei veri coglioni.
Comunque, in qualche modo riuscimmo ad arrivare al Rostok, seguendo i binari sino agli edifici più grossi. Ricordo che non c'erano molte anomalie, e il problema più brutto era un branco di cani ciechi che ci seguiva da giorni. Non saranno stati più di sei, o sette, ma non ci mollavano mai, ci venivano dietro e basta...non si decidevano ad avvicinarsi...Andrej aveva provato a sparargli qualche colpo, una volta, ma quelli scappavano per un dieci metri e poi ci tornavano dietro. Alla fine decidemmo di lasciarli stare e non sprecare munizioni.
Però arrivati alle lande desolate erano ancora lì, i cagnacci bastardi. Ci eravamo addentrati un bel po' nel complesso industriale, cercando manufatti per le strade, e quei mutanti del cavolo ci seguivano restando sempre una cinquantina di metri indietro. Avevo i nervi tesi, e anche il nostro Andrej, qui, era più che incazzato e nervoso.
Allora decidemmo di liberarci una volta per tutte delle bestie schifose. Pensammo di percorrere il perimetro di un grosso capannone, a pianta rettangolare; i cani ci sarebbero venuti dietro, ma dietro gli angoli non avrebbero potuto vederci; e noi saremmo stati lì dietro ad aspettarli, io con l'AK spianato e Andrej con la sua pistola ad acqua. Geniale, vero? Te l'ho detto che eravamo dei coglioni. Ci fidavamo troppo di quei rottami che chiamavamo armi, certo; e non avevamo contato per nulla le anomalie, è vero; ma l'idea più stupida era quella di fare casino lì in mezzo al Rostok, sicuro.
Non avevamo osato entrare in qualche palazzo, ce la facevamo addosso; però l'idea di sterminare il branco di cani ci faceva sentire dei fighi da paura. "Poi lo raccontiamo al bar", ci dicevamo tra noi. Santa Zona, che coglioni che eravamo. Va bè.
Insomma, vicino a 'sto capannone iniziamo a correre, e i cani ci vengono dietro spediti, mantengono la distanza ma ci sono dietro.
Noi scappiamo lungo il muro dell'edificio, arriviamo all'angolo, giriamo e ZAK, Andrej che era più vicino al muro si ritrova in non so che maledetta anomalia! Una roba invisibile che lo catapulta in avanti di almeno sei metri! Lui urla, io urlo per lo spavento, e anche se non sono entrato nell'anomalia inciampo e cado per terra.
Intanto sento i cani arrivare, da sdraiato prendo l'AK, non capisco niente e Andrej è più stordito di me, non si è fatto male ma è ancora a faccia in giù per terra.
Me la sto facendo addosso, punto l'arma verso l'angolo da cui dovrebbero arrivare i mutanti, e prima ancora di vederli inizio a sparare come un fesso, gridando e bestemmiando!
Che scena, ragazzo, che scena! Tatatatataatata! Di cane ne è arrivato solo uno e gli ho sfracellato il muso! Gli altri invece si sono fermati in tempo e non si sono proprio visti. Terribile, eh? Come no. E non è finita.
Io ho sparato tutto il caricatore e sono ancora per terra. Andrej si è rialzato e mi viene incontro intontito.
Sembra uscito di testa, ride come un cretino, vero Andrej? Come ridevi.
Si china vicino a me e mi scuote, perchè io sono rimasto imbambolato a guardare il cane che ho ammazzato. Mi trascina un po' più lontano dall'anomalia e dal capannone.
Allora mi riprendo e rido pure io come un cretino.
E quindi, mentre siamo lì per terra a ridere dopo quel macello, e ci sentiamo dei fighi da paura, avvertiamo un rumore, qualcosa da dentro il capannone sta facendo casino, più casino di quello che facciamo noi.
Allora stiamo zitti, sai, novellini? Allora ci si gela il sangue perchè lì a tre metri da noi c'è una porta del capannone, e qualcosa ci sta battendo contro da dentro, la vediamo muoversi tutta, e quando vediamo che si rompe e si spalanca ma che dietro non c'è NULLA, niente, solo buio, allora, novellino, ci alziamo urliamo e schizziamo via come due lepri! Non so neanche come abbiamo trovato la strada fino al bar, tanto che piangevamo! Buon Dio che casino! Che coglioni.
No, non so cosa è stato, e non lo voglio sapere. Mi basta la lezione che ho imparat.
Capito, novellino? La Zona è così. Magari ti permette di arrivare in un posto solo per fartici restare per sempre.
Ma tu lo sai, e stai attento, vero? Bravo, ragazzo. Non tremare, un giorno ci andrai pure tu, lì. Ma assicurati di avere un buon fucile. E ora bevi un altro po' di vodka!
Spero sia adatto al topic, attendo commenti :)
kyo999 sei bravissimo e anche giammotto lui si che e' un mago nel scrivere diari e trasmettere tensione e senso di stare nella VERA ZONA
ricomincio con un nuovo diario quello di prima era povero e non mi piaceva tanto
Domani valuto attentamente, vi ricordo che il Sgt. Stradivsky è ancora in LIBERTA'...
... to be continued :asd: