Qualche avvocatese spiega a parole semplici?
Se possibile :asd:
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Qualche avvocatese spiega a parole semplici?
Se possibile :asd:
Ex sindaco di Sesto San Giovanni, ex presidente della provincia di Milano, sotto accusa per ennemila porcate sulle bonifiche e successive concessioni edilizie a sesto nelle varie aree delle ex acciaiere breda e falck.
Ci fu-un gustoso spoiler mio anni prima da qualche parte in BS dove accennavo che secondo me sarebbe venuto fuori un porcaio per come gestivano le gare e Abappio ricordo che secondo lui invece era una brava persona :sisi:
tutto perso come lacrime nella nebbia mi sa
Citazione:
"...formula che fa ipotizzare che per i giudici il 'Sistema Sesto' sia esistito ma che in dibattimento non sia stata raggiunta la prova piena della colpevolezza"
Citazione:
""Il pm Franca Macchia, secondo cui la prescrizione ha "sfasciato" l'indagine e reso "più difficile il resto", ha detto di ritenere "non si possa sostenere che il 'Sistema Sesto' non esiste". E ha aggiunto che "si riserva di impugnare solo dopo aver letto le motivazioni".
:fag:
io lo dicevo che ne sarebbe uscito pulito come una colomba
peccato che sono capace di andare a pescare i vecchi post
Che paese patetico, e poi la gente si domanda perché rubano tutto quello che possono e senza alcuna remora.
Quindi a Quarto la camorra ha votato i grillini? :pippotto:
Citazione:
Era già stato espulso dal Movimento il 14 dicembre scorso. Oggi il consigliere comunale di Quarto (Napoli) del M5S Giovanni De Robbio, indagato per tentata estorsione aggravata ai danni del sindaco del suo partito, Rosa Capuozzo, e di voto di scambio, si è dimesso dal Consiglio comunale.
La decisione sarà ufficializzata nella prossima civica assemblea in cui sarà votata anche la surroga con il primo dei non eletti di M5S,Marco Pavia. De Robbio, il più votato tra i candidati al Consiglio comunale di Quarto alle ultime elezioni amministrative, dopo le polemiche seguite all’inchiesta della Dda di Napoli, aveva perso la casacca di grillino.
Secondo la Direzione distrettuale antimafia di Napoli De Robbio avrebbe utilizzato la fotografia di un presunto abuso edilizio della prima cittadina della città per minacciare il sindaco del suo stesso partito. Secondo gli inquirenti l’ormai ex consigliere, che aveva quella “aerofotogrammetria” (forse la stessa infilata nei dossier anonimi arrivati ai giornalisti) e l’avrebbe utilizzata per tentare di convincere il sindaco ad affidare, tra l’altro, il campo sportivo di Quarto ad Alfonso Cesarano, un “grande elettore” del consigliere. Cesarano, gestore di fatto di un’impresa di pompe funebri, sarebbe esponente di una famiglia legata al clan Polverino. De Robbio avrebbe promesso a Cesarano anche un intervento per nominare un assessore con delega al Cimitero e all’Urbanistica in grado di favorirlo nei suoi affari.
"la camorra infiltra anche il m5s" :asd: a me piu' che altro pare di vedere che l'unica mela marcia l'hanno cacciata a calci in culo. gli altri partiti allora che sono?
Eh insomma
Citazione:
M5S, scandalo intercettazioni a Quarto: la Camorra invita a votare i grillini
«Comincia a chiamarlo. Ha preso 890 voti, è il primo degli eletti. Noi ci siamo messi con chi vince, capito?». È il testo, svelato oggi da La Stampa, di una intercettazione telefonica del primo giugno 2015, tra il primo e secondo turno delle comunali di Quarto, comune in provincia di Napoli. A parlare è un imprenditore sospettato di legami col clan camorrista Polverino, Alfonso Cesarano, che dà indicazioni di appoggiare al ballottaggio il candidato a sindaco dei Cinque Stelle, Rosa Capuozzo: «Adesso si deve portare a votare chiunque esso sia, anche le vecchie di ottant'anni. Si devono portare là sopra, e devono mettere la X sul Movimento 5 Stelle». Al centro delle indagini il consigliere comunale Giovanni De Robbio, cacciato dal Movimento 5 Stelle dopo l'emergere dell'inchiesta del pm John Henry Woodcock. «L'assessore glielo diamo noi praticamente. E lui ci deve dare quello che noi abbiamo detto che ci deve dare. Ha preso accordi con noi. Dopo, così come lo abbiamo fatto salire così lo facciamo cadere», si legge in un'altra intercettazione pubblicata oggi dal quotidiano torinese.
Le reazioni del Pd. I commenti del Pd non si sono fatti attendere: «Le intercettazioni della procura di Napoli che mostrerebbero la decisione della camorra di influenzare le elezioni di Quarto a favore dei grillini, pongono qualche interrogativo pubblico», ha detto il vicesegretario dem, Debora Serracchiani, «Se le indiscrezioni fossero vere si tratterebbe di un caso gravissimo di inquinamento e condizionamento della criminalità organizzata. Di Maio e Fico a Quarto hanno fatto campagna elettorale a tappeto, dando lezioni di onestà. Credo sia quindi legittimo chiedere chiarimenti e spiegazioni».
«Quando segnalai che a Ostia i clan inneggiavano al M5S, Di Maio disse che mi dovevano ricoverare. Lo disse da Quarto, dove la camorra vota M5S». Così, in un tweet, il presidente del Pd Matteo Orfini si è soffermato sulla notizia.
Stessi toni per Ettore Rosato, capogruppo del Pd alla Camera: «Le notizie di intercettazioni sul voto alle comunali di Quarto che svelerebbero un sostegno dei clan camorristi alla candidata del M5s sono inquietanti. Un fatto gravissimo di inquinamento e condizionamento della criminalità organizzata. Chiediamo come sempre alla magistratura di andare fino in fondo nelle indagini e ai vertici del movimento grillino di chiarire la natura di quei rapporti con personaggi collusi con la malavita. Non è solo questione giudiziaria: i M5s volevano pure cambiare tutto, ma i metodi scelti sembrano i peggiori possibili».
La risposta M5S. A Quarto il M5S «ha espulso De Robbio prima ancora che fosse indagato ed oggi è parte lesa. Fa francamente ridere che sia il Pd, che con la mafia ci è andato a braccetto finora, a ergersi a cattedra morale della politica». Abbia la decenza di restare in silenzio». Così il M5S sul caso delle intercettazioni a Quarto.
«Fa francamente ridere che sia il Pd a ergersi a cattedra morale della politica, un partito che è persino stato in grado di sostenere un condannato come De Luca alla presidenza della Regione Campania in una lista-ammucchiata sostenuta da Ciriaco De Mita. Fa ridere sì, che sia il Pd, che oggi ha fatto della questione morale una reliquia, ad avanzare lezioni di trasparenza nei confronti dell'unica forza politica onesta e pulita, qual è il M5S», si legge nella nota del Movimento sulla vicenda della cittadina campana. «Per non parlare di Orfini - aggiungono i parlamentari pentastellati - colpevole non solo di aver trascinato Roma nel fosso, ma soprattutto di aver difeso fino all'ultimo l'ex presidente Pd di Ostia Andrea Tassone nonostante - come lui stesso dichiarò - avesse avuto contezza ben prima della magistratura dei suoi legami con i clan mafiosi del litorale.
«Dal 91 ad oggi circa un centinaio di Comuni, se non di più, sotto l'amministrazione di centrosinistra sono stati sciolti e commissariati per infiltrazioni mafiose ed hanno anche il coraggio di parlare, di dispensare lezioni di democrazia», rimarca ancora il M5S che, sulla vicenda Quarto, sottolinea: «La verità è che sono decenni che la mafia prova a infiltrarsi nella politica e quando ha incontrato Forza Italia e il Pd ci ha fatto affari, piazzando anche i suoi uomini in Parlamento. Quando ha provato ad avvicinarsi al M5S è stata messa alla porta. Questo è accaduto a Quarto, dove il M5S ha espulso De Robbio prima ancora che fosse indagato ed oggi è parte lesa. Questa è la grande differenza tra una forza di cittadini onesti e puliti come il 5 Stelle e la vecchia classe politica: noi - conclude la nota - camminiamo a testa alta, loro dovrebbero avere almeno la decenza di restare in silenzio».
Capuozzo: «Da intercettazioni visione distorta dei fatti». Secondo il sindaco di Quarto (Napoli) del M5S, Rosa Capuozzo, gli ultimi estratti delle intercettazioni telefoniche che la riguardano «non aggiungono nulla a quanto già letto nei giorni scorsi. Sono le stesse già note da 15 giorni. C'è solo una visione distorta dei fatti. Riguarda il campo sportivo di proprietà comunale. Ne abbiamo ripreso - sostiene interpellata dall'Ansa - la gestione non per affidarlo a privati ma per promuovere lo sport per il sociale».
Il campo sportivo era stato gestito negli ultimi anni dalla Nuova Quarto calcio per la legalità, sodalizio nato dopo le indagini della Dda di Napoli che avevano scoperto collusioni della vecchia società col clan Polverino. «Ci siamo mossi - dice la Capuozzo - nella direzione di creare una rete di associazioni che operano anche nel settore sociale. Con quote basse possono usufruire della struttura. Inoltre le società e le associazioni che accoglieranno casi di ragazzi indigenti, su indicazione dei nostri servizi sociali, potranno usufruire di ulteriori sconti. Ciò - aggiunge - per operare in senso sociale e puntare a togliere i ragazzi dalla strada». La Capuozzo insiste: «Sin dal primo momento ci siamo mossi in questa direzione non prendendo in considerazione un affidamento a privati».
sveliaaa
Quarto i 5Stelle sapevano del ricatto: "Ora zitti o saremo travolti". Ma prima il clan cercò il Pd
Il sindaco Capuozzo al capogruppo del Movimento, Nicolais: "Io posso reggere qualsiasi cosa ma non finire in galera per colpa di qualcun altro. Cosa devo aspettare io?". La risposta: "A me Fico ha detto: andate avanti tranquilli, quanto prima verrò"
"Io questa cosa la vedo enorme. Questa cosa ci cade addosso e ci distrugge". Il sindaco Rosa Capuozzo ascolta e chiosa: "Sì, questa cosa è enorme".
Sono parole profetiche quelle che emergono dagli ultimi atti dell'inchiesta sul voto di scambio e i ricatti tra i pentastellati a Quarto, epicentro del terremoto politico- giudiziario dei 5 Stelle. Altre 150 pagine depositate dal pm Henry John Woodcock con i procuratori aggiunti Filippo Beatrice e Giuseppe Borrelli. Carte da cui affiorano clamorose circostanze. Primo: il Movimento nazionale era pienamente consapevole, già dal 25 novembre, del ricatto esercitato sul sindaco dal consigliere Giovanni De Robbio e dell'inchiesta antimafia, e pensava di risolverla col "silenzio", in attesa delle istruzioni dai big.
Secondo: gli imprenditori vicini al clan che votavano per De Robbio e grillini, inizialmente, dovevano sostenere il consigliere uscente Pd Mario Ferro (nonostante il candidato sindaco democrat fosse invece un giovane del fronte antimafia, Francesco Dinacci). Ma le liste Pd, come noto, furono poi escluse per vizi di forma. Terzo: a Quarto i grillini si registravano a vicenda, e nelle perquisizioni di ieri si cercano i file segreti dei veleni.
mi pare che le cose che al momento emergono siano sostanzialmente: A) il sindaco è onesto B) la camorra ha fatto una scommessa e l'ha persa D) se fossi un camorrista quello che adesso vorrei è esattamente quello che i vertici del m5s chiedono, cioe' le dimissioni del sindaco.
Repubblica.
Intanto hanno espulso il sindaco dal partito
Il sindaco di Quarto Rosa Capuozzo è stata espulsa dal Movimento Cinque Stelle. "Rosa Capuozzo è stata raggiunta da un provvedimento di espulsione per grave violazione dei suoi principi. Perché siamo il MoVimento 5 Stelle e non un Pd qualsiasi", si legge nel post sul blog del leader del Movimento, Beppe Grillo, che, dopo aver invocato le dimissioni del primo cittadino del comune flegreo ne ha annunciato stamane l'espulsione.
Non era Emack di Quarto?
:sisi:
Però non so se lo è tuttora, leggevo che doveva spostarsi a Brescia :uhm:
mi pare i m5s siano in confusione. se l'hanno espulsa è solo per una strategia di "marketing" sulla paura di perdere elettorato mascherata da atto nobile, il che è abbastanza ridicolo. a quanti amministratori espulsi/ai ferri corti siamo arrivati? vogliono battere qualche record? sarebbe bellissimo se alle prossime elezioni andasse su qualche "amico degli amici" dei soliti partiti lol
se poi si conferma che i vertici del movimento sapevano tutto e hanno messo sotto silenzio gia' a novembre... tombola.
Tra l'altro quel giorno si votava anche per le Regionali e a Quarto il M5S è stata la seconda lista più votata. Volendo fare i purissimi potrebbero essere sporchi pure quei voti, a questo punto.
Aè :bua:
Citazione:
Il consigliere regionale della Campania, Pasquale Sommese (nella foto), del Nuovo centrodestra ed ex assessore al Turismo, risulta indagato per la gestione di appalti sospetti dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, nell’ambito dell’inchiesta sull’intreccio tra politica ed il clan camorrista deiCasalesi, che la scorsa settimana si è conclusa con l’arresto diundici persone, tra imprenditori, ex sindaci ed ex consiglieri regionali.I carabinieri di Caserta e il Gruppo d’investigazione sulla criminalità organizzata della Guardia di Finanza hanno aperto indagini nei confronti di diciotto persone, tra cui Sommese e alcuni sindaci del casertano, come il primo cittadino del comune di Santa Maria Capua Vetere, Biagio Di Muro, e di Riardo,Nicola D’Ovidio. I reati contestati vanno dalla corruzione alla turbativa d’asta, con l’aggravante mafiosa, contestata anche all’ex assessore al Turismo che avrebbe agito per favorire i clan camorristici dei Casalesi, facenti capo a Zagaria e Schiavone.
Le accuse a suo carico, nell’ambito dell’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto di Napoli, Giuseppe Borrelli, e dai sostitutiMaurizio Giordano, Alessandro D’Alessio, Luigi Landolfi eGloria Sanseverino, riguardano un appalto nel comune diCicciano. L’ex assessore al Turismo è indicato come referente di due dei principali indagati: Guglielmo La Regina, amministratore della società Archicons srl, e Loredana Di Giovanni che, secondo gli inquirenti, sarebbe vicina al clan Zagaria e avrebbe avuto il compito di consegnare materialmentetangenti a sindaci e funzionari di enti pubblici per ottenere l’assegnazione di appalti a ditte amiche. Sommese, secondo l’ipotesi accusatoria, si sarebbe perciò attivato per garantire il finanziamento con fondi regionali di opere pubbliche progettate dall’imprenditore La Regina.
Gli investigatori, inoltre, hanno perquisito uffici della Regione Campania e dei sindaci in provincia di Caserta coinvolti dalle indagini. Le forze dell’ordine hanno sequestrato materiale ritenuto utile alle investigazioni.
eh, pure questo è da capire
Caso Quarto-Movimento 5 Stelle
Così Capuozzo informò Di Maio «Adesso ci dovete commissariare»
Al telefono con un’altra consigliera rivela di aver avvisato i capi già a novembre
I vertici del Movimento 5 Stelle sapevano sin da novembre scorso che cosa stava accadendo a Quarto. Il sindaco Rosa Capuozzo aveva informato direttamente Luigi Di Maio. È lei stessa a raccontarlo in una telefonata intercettata dai carabinieri il 24 novembre scorso alla consigliera Concetta Aprile, specificando di aver anche chiesto un incontro «perché qualsiasi cosa, loro ci devono commissariare». Sono proprio le conversazioni tra i vari componenti del consiglio comunale a svelare la faida interna al M5S nata dal «ricatto» di Giovanni De Robbio, poi espulso, alla donna. E a confermare come, nonostante la questione fosse al centro del dibattito interno, nessuno abbia pensato di rivolgersi alla magistratura. Anzi.
«Rimanere in silenzio»
Il 25 novembre scorso Capuozzo viene convocata per la prima volta dal pubblico ministero Henry John Woodcock con il pretesto di voler sapere se sia a conoscenza della lotta tra i clan di Quarto per il controllo delle imprese funebri. Ignora di essere stata «ascoltata» e quando le chiedono se ha avuto problemi con De Robbio minimizza le «pressioni» del collega di partito. La linea tiene. Il 16 dicembre, quando De Robbio è già stato espulso e l’inchiesta è ormai pubblica, Roberto Fico invia un messaggio proprio al sindaco: «Andate avanti tranquilli, quanto prima verrò». Passa dunque la linea di tenere tutto riservato. Il 17 dicembre, al telefono con la consigliera Daniela Manfrecola, Capuozzo intima: «Bisogna gestire mediaticamente... più in silenzio possibile, senza mettere i manifesti».
La camorra e il Pd
Gli atti processuali rivelano come la prima scelta del clan Cesarano per dirottare i voti alle Amministrative della primavera scorsa fosse caduta sul Partito democratico. I carabinieri lo scrivono nell’informativa finale sottolineando come «originariamente Alfonso Cesarano aveva rivolto la sua attenzione sul candidato del Pd Mario Ferro ma a causa di una pronuncia del consiglio di Stato la lista del Pd è stata esclusa dalla tornata elettorale del 31 maggio 2015». Ferro rimane comunque tra i «consiglieri» del boss e ha rapporti stretti con De Robbio tanto che nell’inchiesta sono entrambi indagati per «voto di scambio» aggravato dalla finalità mafiosa. È lui il cavallo sul quale si decide di puntare, convinti che Rosa Capuozzo sia manovrabile e pronta a soddisfare le loro richieste in materia di affari proprio perché «ricattabile» visto che nella casa dove vive con il marito è stato compiuto un abuso edilizio. La donna invece resiste. Anzi dice di essere pronta a denunciare De Robbio proprio per l’estorsione, anche se poi quando ha l’occasione di parlare con i magistrati evita accuratamente di dire la verità.
«Mosche impazzite»
Il 24 novembre Capuozzo parla con la consigliera dei 5 Stelle Concetta Aprile: «Loro non vogliono farmi cadere, mi vogliono controllare. Il mese scorso venne da me quando sono tornata da Bruxelles, lo sai che cosa mi disse De Robbio? Tu non devi scalciare... l’urbanistica e i lavori pubblici oltre al Puc queste sono le tre cose a cui mira e sta sclerando e lo stanno facendo sclerare, perché scalcia scalcia ma non sta ottenendo niente, ricatta me e non ottiene niente». Il sindaco è consapevole delle conseguenze: «Noi se non la finiamo va a finire che ci uccidiamo», dice in lacrime. Uno dei «bersagli» è il capogruppo Alessandro Nicolais che definiscono «schifoso» .
Capuozzo: Tina questi stanno impazzendo, sono due mosche impazzite Romano e De Robbio.
Aprile: Stanno impazzendo sì.
Capuozzo: Stanno impazzendo, non sanno come fermarci...
Aprile: Te lo ripeto, io faccio questioni di principio però sulla legalità. Onestà e trasparenza non mi dovete sfottere (scocciare, ndr).
Capuozzo: Ma loro l’hanno mascherata. Io vedevo la cosa lontano un miglio e mi veniva mal di stomaco hai capito?
Aprile: Va bene, io onestamente su Nicolais non pensavo che fosse così schifoso, non avevo un attimo di dubbio... Sono rimasta male, ho avuto uno schianto con Nicolais.
Capuozzo: Pure io.
Aprile: Pensavo che era un suo modo di fare un po’ cretino ma poi non pensavo che era cretino fino a questo punto, fino a rischiare veramente, a mettersi dietro a questi qua, hai capito? Perché lui sta rischiando.
Capuozzo: Certo che sta rischiando.
Aprile: Non si scordasse che siamo tutti controllati.
Capuozzo: No ma io ho già avvertito a Luigi Di Maio anche per l’eventuale espulsione, no ma che stiamo scherzando!
Aprile: No, ma hai fatto benissimo Rossella io sono d’accordo con te non avrò pietà. Onestamente io non ho proprio pietà.
Capuozzo: E io poi gli ho detto anche a Luigi che qualche sera ci dobbiamo vedere perché qualsiasi cosa veramente loro ci devono commissariare.
Qualcuno (vitor :fag: ) mi riassume in 100 parole il dramah di quarto?
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Ti rimando allo spiegone del Post :asd:
http://www.ilpost.it/2016/01/12/sind...a-m5s-camorra/
per cui fico e di maio ci sono dentro un bel po'
Devono mangiarne di pasta i grillini, se vogliono competere col PD in capacità di dare inutili appalti a ditte mafiose.
COMO/ Appalti lungolago, perquisizioni della finanza, indagato il sindaco
La Gdf sta effettuando da questa mattina una serie di perquisizioni – anche nell’abitazione dell’ex sindaco di Como Stefano Bruni – e acquisizioni di documenti relative agli appalti pubblici per la realizzazione sul lungolago di Como delle paratie a difesa delle esondazioni del lago. Nell’ indagine risultano al momento indagati il sindaco Mario Lucini (Pd), il predecessore Bruni (FI) e altri quattro dirigenti pubblici. I reati ipotizzati sono violazione alla normativa edilizia e paesaggistica nonché la turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente.
Beh oltre a mangiare pasta dovrebbero iniziare pure ad amministrare da qualche parte, se non amministrano è difficile che la malavita si rivolga a loro e si affidi ai vecchi amici :asd:
Il caso di Quarto (non c'è la lista PD ---> poco male, andiamo da un grillino, dovrebbero vincere loro) è abbastanza esplicativo.
Mica tanto esplicativo, alla malavita è andata abbastanza male nell'occasione.