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Originariamente Scritto da
Chiwaz
Tu sei un altro convinto che gli islamici messi a contatto col materialismo finiranno per abbracciarlo. Purtroppo non è così.
Ti consiglio di pensare alla tua di cultura personale, che in questo aspetto è profondamente carente.
Quello che confonde Cristiani con Cattolici sei tu mio caro, quindi fai meno il professorone.
E poi le tue incrollabili certezze da cosa discendono, anni e anni di studi sul mondo Islamico?
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Capitan Harlock
Quello che confonde Cristiani con Cattolici sei tu mio caro, quindi fai meno il professorone.
Veramente sei tu che tenti di spacciare i Cristiani come tutti uguali, mentre i metodisti e i protestanti hanno tratti ben diversi dai cattolici.
Citazione:
E poi le tue incrollabili certezze da cosa discendono, anni e anni di studi sul mondo Islamico?
Anni e anni di frequentazioni con chi, da anni e anni, lavora in Paesi Islamici con una ONG.
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Originariamente Scritto da
Chiwaz
Il sottotitolo è: "basta scrivere cazzate MrChuck".
Temi i duopolii?
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Originariamente Scritto da
MrChuck
Temi i duopolii?
Stiamo abbondantemente passando l'oligarchia.
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Al pari del principe filiberto puoi pur sempre presenziare al festival di sanremo per celebrare i bei tempi passati con una canzone.
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Originariamente Scritto da
MrChuck
Al pari del principe filiberto puoi pur sempre presenziare al festival di sanremo per celebrare i bei tempi passati con una canzone.
Credimi, puoi volere qualunque cosa, ma NON sentirmi cantare.
Credimi :asd:
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Originariamente Scritto da
Capitan Harlock
La cosa si può dire di qualunque Religione, Cristiana inclusa.
In America ci sono dei cristiani che fanno attentati e ammazzano i medici abortisti.
Ciapa qua:
http://www.ilsussidiario.net/News/Es...5381ff1be214,0
L'autore lavora, fra le altre cose, per l'ENI (mi ricordo quando una volta da Lerner difendeva il lavoro dell'Eni in Nigeria :asd: )... quindi quando parla della Libia ha ben in mente gli interessi dell'Ente Nazionale Idrocarburi. Eppure dice grandi verità. Soprattutto sull'Islam e sulle prospettive democratiche e sociali legate alla religione.
Non so cosa è meglio tra:
Citazione:
esplosione delle contraddizioni del capitalismo
e
Citazione:
L’Europa si sta riempiendo di disoccupati intellettuali
:asd:
@Harlock: quando si parla di materialismo che intacca l'Islam si fa sempre l'esempio della nostra civiltà, ma si trascura sempre amabilmente di ricordare che nel nostro caso:
1) Si è trattato di un moto endogeno.
2) C'è voluta una mezza dozzina di secoli.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Il Nero
...
@Harlock: quando si parla di materialismo che intacca l'Islam si fa sempre l'esempio della nostra civiltà, ma si trascura sempre amabilmente di ricordare che nel nostro caso:
1) Si è trattato di un moto endogeno.
2) C'è voluta una mezza dozzina di secoli.
Vero... ma è anche vero che i tempi sono cambiati. 6 secoli fa per avere notizie di una persona a soli 100 km di distanza, ci voleva un'intera vita; ora bastano pochi secondi. Un popolo si ribellava da solo, senza "contagi" esterni e infatti si parla di moti endogeni, come hai sottolineato.
Però, se da un lato è corretto affermare che i moti insurrezionali dei paesi arabi hanno in parte trovato terreno fertile dalla globalizzazione (anche nei paesi a regime ultra dittatoriale le informazioni comunque passano...), dall'altro comunque questi popoli si stanno muovendo da soli. Dubito che un qualche servizio segreto di un qualche governo ombra di 'staminchia, abbia potuto organizzare qualcosa di così imponente.
Detto questo, direi che anche per quello che sta succedendo oggi, si possa parlare di moti endogeni.
E a questo aggiungo anche che le società moderne, di ogni stato del mondo, hanno sicuramente velocizzato i propri processi di crescita, rispetto alla controparte di qualche secolo fa. Da questo si può dedurre che, allo stato attuale delle cose, i cambiamenti sono più repentini. Che non è necessariamente un bene, eh... perchè più il cambiamento sociale è radicale e rapido, più tende ad avere conseguenze gravi.
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Originariamente Scritto da
skynight
Era prevedibile, com'è prevedibile che l'Egitto non farà assolutamente nulla contro Israele.
Primo: sanno benissimo che chiudersi (o aprirsi ai paesi fondamentalisti) vorrebbe dire "nada denaro from turismo"; e sanno che il turismo è la loro principale fonte di entrate. Certo, a meno che non vogliano tornare all'età della pietra. :asd:
Secondo: sanno altrettanto bene che sul piano militare non possono in nessun modo competere con Israele; la guerra dei 6 giorni è ancora impressa bene nelle loro menti.
Terzo: ieri sera a "Porta a Porta" un analista di cui non ricordo il nome, ha fatto un'osservazione molto interessante; ha detto che in tutto questo caos, non si è vista una sola bandiera di Israele o USA bruciata e nessuno che inneggiasse alla guerra santa contro gli infedeli.
Tradotto: queste proteste sono apolitiche e laiche. E fra tutti, chi rischia seriamente di prendere più calci nel sedere è proprio il fondamentalismo islamico.
A parte qualche caso sporadico (notare: in un paese che si sta tranquillizzando... quindi solo DOPO le proteste vere e proprie), la gente si lamenta perchè ha fame e vuole diritti. Di quelli che sono in piazza ora, non gli frega un beneamato cavolo nè del profeta che aspetta la montagna, nè del paradiso con le 10 vergini, nè della guerra contro gli infedeli. ;)
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Originariamente Scritto da
Chiwaz
Tu sei un altro convinto che gli islamici messi a contatto col materialismo finiranno per abbracciarlo. Purtroppo non è così.
Una religione non ha senso, una volta assaggiati il maiale e la maiala :teach:
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Originariamente Scritto da
Capitan Harlock
Non si parla di navi a dire il vero, Gates parlava di implementazione di una no-fly zone. Quindi si parla di aerei :P
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Originariamente Scritto da
Hatsu
Non si parla di navi a dire il vero, Gates parlava di implementazione di una no-fly zone. Quindi si parla di aerei :P
Sono combattuto.
:uhm:
Da una parte è immorale lasciare che il botulinato bombardi la folla, dall'altra La Libia è uno stato sovrano, andare lì ad abbattergli gli aerei (ammesso e non concesso che ci si riesca :asd3:) non è esattamente in linea con la costituzione.
:bua:
Ma comunque, visto poi che il PdC è in altre faccende affaccendato, mi sa che il problema non si pone.
:asd:
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Originariamente Scritto da
caesarx
Sono combattuto.
:uhm:
Da una parte è immorale lasciare che il botulinato bombardi la folla, dall'altra La Libia è uno stato sovrano, andare lì ad abbattergli gli aerei (ammesso e non concesso che ci si riesca :asd3:) non è esattamente in linea con la costituzione.
:bua:
Ma comunque, visto poi che il PdC è in altre faccende affaccendato, mi sa che il problema non si pone.
:asd:
anche io mi pongo questo dilemma.
Ho letto su Repubblica che il berlusca è preoccupato di eventuali lanci di missili libici(per quanto patetici possano essere).
Direi che alla prima minaccia "concreta" potremmo distruggere eventuali campi di aviazione/velivoli e postazioni missilistiche e bona....nulla di più.
Rimane sempre uno stato sovrano,ma visti i precedenti e considerando l'eventuale pazzia del soggetto dobbiamo anche tutelarci evitando assolutamente di arrecare danno alla popolazione e di far credere loro che ci sia l'occidente dietro tutto sto bordello.
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Originariamente Scritto da
Isola
anche io mi pongo questo dilemma.
Ho letto su Repubblica che il berlusca è preoccupato di eventuali lanci di missili libici(per quanto patetici possano essere).
Direi che alla prima minaccia "concreta" potremmo distruggere eventuali campi di aviazione/velivoli e postazioni missilistiche e bona....nulla di più.
Rimane sempre uno stato sovrano,ma visti i precedenti e considerando l'eventuale pazzia del soggetto dobbiamo anche tutelarci evitando assolutamente di arrecare danno alla popolazione e di far credere loro che ci sia l'occidente dietro tutto sto bordello.
Quick, qualcuno mi trovi un link di riferimento ai tempi in cui D'Alema diceva la stessa cosa sui balcani e si accendevano le turbine GE sulle piste di Aviano....
Hatsu, non solo cibo libanese. La vera perla del Levante e' il vino rosso. Da urlo.
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Io mi sogno ancora dei dolcetti libanesi portati da questa persona della ONG.
Trasudavano miele e olio, con due avevi cenato :asd:
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Io però credo che abbiamo delle responsabilità riguardo a quanto sta succedendo in Libia. Lasciare che i manifestanti pacifici subiscano le ire del pagliaccio, pagliaccio che abbiamo sostenuto fino a una settimana fa oltrettutto, mi sembra, oltre che immorale, rischioso.
Sappiamo che Gheddafi non è così amato (prima potevamo non saperlo, ora è davvero palese) e credo sia davvero dura che sopravviva a questo terremoto politico. Se, come credo, saranno gli insorti a spuntarla, allora resteremo per sempre ai loro occhi come il popolo che nel giro di un secolo:
A) li ha invasi
B) ha finanziato e sostenuto il loro despota
C) quando il desposta ha dato di matto e si è messo a sparare sulla folla sono rimasti a guardare.
Sono proprio curioso di vedere che accordi commerciali riusciremo a strappare un domani quando tutto questo sarà concluso.. già al punto B dovevamo prestarci a leccate di culo vergognose e a riversare camionate di quattrini nello scatolone di sabbia. Vedremo..
Poi pare anche abbastanza ridicolo che, quando si trattò di difendere la democrazia a migliaia di km di distanza, abbattendo regimi che non avevamo certo finanziato noi, allora scendere in guerra era cosa buona e giusta. Adesso che le merdate avvengono a poche centinaia di km dalle nostre coste si fa finta di nulla? Adesso se si auspica anche solo un'operazione aerea (o congiunta) per dare uno scossone al regime e far capire all'esercito libico che forse è il caso di stare tranquilli si è dei generali da tastiera? :asd: Ad operare a un centinaio di km dal nostro suolo si rischia il default? mentre mantenere aperte linee logistiche per l'afghanistan, l'iraq, navi a spasso per la costa somala, quello è perfettamente sostenibile? :asd: Forse forse sarebbe il caso di rivedere un minimo le priorità.
Buttare milioni per mantenere costante l'incoming di gas e prevenire lo sbarco di clandestini e vedere il nostro investimento che va a rotoli quello è sostenibile? :asd:
Allora rilancio, se non siamo economicamente in grado di lanciare un attacco (fosse anche un raid aereo) a due passi da casa nostra, che cacchio li compriamo a fare gli f35 (e badate bene che io sono estremamente favorevole alla loro acquisizione)?
Considerando poi che, generalmente, alla fine di una dittatura e di un conflitto riparte la ricostruzione di un paese (e girano soldi), intervenendo giusto un minimo a favore di chi un domani governerà il paese, non credete che potremmo assicurarci una buona fetta della torta? Oltre a mantenere buoni accordi con il futuro governo (aka tenere sotto controllo gli sbarchi?)
Ora, io lo so che siamo in Italia ed è pura utopia sperare in una presa di posizione forte da parte del governo (che non sia presa dal kamasutra e non coinvolga ragazze discinte dalla dubbia moralità), ma davvero restare immobili a fare finta di niente è vomitevole.
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Incredibile!!
Citazione:
Ora i venti di rivolta soffiano anche sull'Asia
L’ondata di dimostrazioni contro i regimi di tutto il mondo, partita dal Medioriente, sembra essere arrivata persino in Corea del Nord. Secondo alcune fonti, infatti, per la prima volta nella storia del regime stalinista di Pyongyang gruppi di cittadini hanno protestato apertamente in tre città della Corea del Nord per chiedere cibo ed elettricità. Un evento più unico che raro a conferma delle severe difficoltà economiche e alimentari cui è sottoposta la popolazione del regime comunista. Secondo le ricostruzioni del quotidiano sudcoreano “Chosun Ilbo”, che cita una fonte nordcoreana, le dimostrazioni hanno avuto luogo il 14 febbraio nelle città di Jongju, Yongchon e Sonchon, nella provincia di Pyongan del Nord, non lontane dal confine occidentale con la Cina. Le proteste hanno visto all’inizio la partecipazione di una o due persone, cui col passare del tempo se ne sono aggiunte numerose altre attraverso un’adesione definita «spontanea».
Il famigerato dipartimento per la sicurezza di Stato avrebbe cercato di individuare i responsabili delle manifestazioni di protesta, arenandosi tuttavia di fronte all’inusuale riluttanza dei cittadini a fornire informazioni, che hanno dato vita a un autentico muro di silenzio. «Quando eventi del genere si sono verificati nel passato – racconta la fonte nordcoreana –, la gente non esitava a denunciare i propri vicini alle autorità, mentre adesso le persone si coprono a vicenda».
Alla base delle dimostrazioni popolari, scrive il quotidiano, vi sarebbe la decisione del regime di interrompere la già scarsa fornitura di energia elettrica, in gran parte generata dalle vecchie centrali costruite dai giapponesi nel periodo di occupazione coloniale, nelle aree di Jongju e Yongchon, per destinare tutte le risorse disponibili a Pyongyang e permettere di illuminare la capitale «come fosse giorno» proprio durante i festeggiamenti per il compleanno del “caro leader” (avvenuti due giorni dopo le proteste). Ma a scatenare le rivolte sarebbe stata anche la sempre maggior preoccupazione per il cambio di testimone alla guida del Paese. Il giovane Kim, infatti, sarebbe temutissimo dalla popolazione, che lo considera un folle sanguinario.
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Io però credo che abbiamo delle responsabilità riguardo a quanto sta succedendo in Libia. Lasciare che i manifestanti pacifici subiscano le ire del pagliaccio, pagliaccio che abbiamo sostenuto fino a una settimana fa oltrettutto, mi sembra, oltre che immorale, rischioso.
Sappiamo che Gheddafi non è così amato (prima potevamo non saperlo, ora è davvero palese) e credo sia davvero dura che sopravviva a questo terremoto politico. Se, come credo, saranno gli insorti a spuntarla, allora resteremo per sempre ai loro occhi come il popolo che nel giro di un secolo:
A) li ha invasi
B) ha finanziato e sostenuto il loro despota
C) quando il desposta ha dato di matto e si è messo a sparare sulla folla sono rimasti a guardare.
Sono proprio curioso di vedere che accordi commerciali riusciremo a strappare un domani quando tutto questo sarà concluso.. già al punto B dovevamo prestarci a leccate di culo vergognose e a riversare camionate di quattrini nello scatolone di sabbia. Vedremo..
Poi pare anche abbastanza ridicolo che, quando si trattò di difendere la democrazia a migliaia di km di distanza, abbattendo regimi che non avevamo certo finanziato noi, allora scendere in guerra era cosa buona e giusta. Adesso che le merdate avvengono a poche centinaia di km dalle nostre coste si fa finta di nulla? Adesso se si auspica anche solo un'operazione aerea (o congiunta) per dare uno scossone al regime e far capire all'esercito libico che forse è il caso di stare tranquilli si è dei generali da tastiera? :asd: Ad operare a un centinaio di km dal nostro suolo si rischia il default? mentre mantenere aperte linee logistiche per l'afghanistan, l'iraq, navi a spasso per la costa somala, quello è perfettamente sostenibile? :asd: Forse forse sarebbe il caso di rivedere un minimo le priorità.
Buttare milioni per mantenere costante l'incoming di gas e prevenire lo sbarco di clandestini e vedere il nostro investimento che va a rotoli quello è sostenibile? :asd:
Allora rilancio, se non siamo economicamente in grado di lanciare un attacco (fosse anche un raid aereo) a due passi da casa nostra, che cacchio li compriamo a fare gli f35 (e badate bene che io sono estremamente favorevole alla loro acquisizione)?
Considerando poi che generalmente che alla fine di una dittatura e di un conflitto riparte la ricostruzione di un paese (e girano soldi), intervenendo giusto un minimo a favore di chi un domani governerà il paese, non credete che potremmo assicurarci una buona fetta della torta? Oltre a mantenere buoni accordi con il futuro governo (aka tenere sotto controllo gli sbarchi?)
Ora, io lo so che siamo in Italia ed è pura utopia sperare in una presa di posizione forte da parte del governo (che non sia presa dal kamasutra e non coinvolga ragazze discinte dalla dubbia moralità), ma davvero restare immobili a fare finta di niente è vomitevole.
Si ma tu stai parlando di LOGICA.
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Io però credo che abbiamo delle responsabilità riguardo a quanto sta succedendo in Libia. Lasciare che i manifestanti pacifici subiscano le ire del pagliaccio, pagliaccio che abbiamo sostenuto fino a una settimana fa oltrettutto, mi sembra, oltre che immorale, rischioso.
Sappiamo che Gheddafi non è così amato (prima potevamo non saperlo, ora è davvero palese) e credo sia davvero dura che sopravviva a questo terremoto politico. Se, come credo, saranno gli insorti a spuntarla, allora resteremo per sempre ai loro occhi come il popolo che nel giro di un secolo:
A) li ha invasi
B) ha finanziato e sostenuto il loro despota
C) quando il desposta ha dato di matto e si è messo a sparare sulla folla sono rimasti a guardare.
Sono proprio curioso di vedere che accordi commerciali riusciremo a strappare un domani quando tutto questo sarà concluso.. già al punto B dovevamo prestarci a leccate di culo vergognose e a riversare camionate di quattrini nello scatolone di sabbia. Vedremo..
Poi pare anche abbastanza ridicolo che, quando si trattò di difendere la democrazia a migliaia di km di distanza, abbattendo regimi che non avevamo certo finanziato noi, allora scendere in guerra era cosa buona e giusta. Adesso che le merdate avvengono a poche centinaia di km dalle nostre coste si fa finta di nulla? Adesso se si auspica anche solo un'operazione aerea (o congiunta) per dare uno scossone al regime e far capire all'esercito libico che forse è il caso di stare tranquilli si è dei generali da tastiera? :asd: Ad operare a un centinaio di km dal nostro suolo si rischia il default? mentre mantenere aperte linee logistiche per l'afghanistan, l'iraq, navi a spasso per la costa somala, quello è perfettamente sostenibile? :asd: Forse forse sarebbe il caso di rivedere un minimo le priorità.
Buttare milioni per mantenere costante l'incoming di gas e prevenire lo sbarco di clandestini e vedere il nostro investimento che va a rotoli quello è sostenibile? :asd:
Allora rilancio, se non siamo economicamente in grado di lanciare un attacco (fosse anche un raid aereo) a due passi da casa nostra, che cacchio li compriamo a fare gli f35 (e badate bene che io sono estremamente favorevole alla loro acquisizione)?
Considerando poi che generalmente che alla fine di una dittatura e di un conflitto riparte la ricostruzione di un paese (e girano soldi), intervenendo giusto un minimo a favore di chi un domani governerà il paese, non credete che potremmo assicurarci una buona fetta della torta? Oltre a mantenere buoni accordi con il futuro governo (aka tenere sotto controllo gli sbarchi?)
Ora, io lo so che siamo in Italia ed è pura utopia sperare in una presa di posizione forte da parte del governo (che non sia presa dal kamasutra e non coinvolga ragazze discinte dalla dubbia moralità), ma davvero restare immobili a fare finta di niente è vomitevole.
Sarei favorevole a un'operazione militare solo per proteggere gli impianti, o a polverone calato per la ricostruzione, un attacco oltre ad essere incostituzionale sarebbe facilmente strumentalizzato per aizzare la gente contro l'Italia
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Io però credo che abbiamo delle responsabilità riguardo a quanto sta succedendo in Libia. Lasciare che i manifestanti pacifici subiscano le ire del pagliaccio, pagliaccio che abbiamo sostenuto fino a una settimana fa oltrettutto, mi sembra, oltre che immorale, rischioso.
Sappiamo che Gheddafi non è così amato (prima potevamo non saperlo, ora è davvero palese) e credo sia davvero dura che sopravviva a questo terremoto politico. Se, come credo, saranno gli insorti a spuntarla, allora resteremo per sempre ai loro occhi come il popolo che nel giro di un secolo:
A) li ha invasi
B) ha finanziato e sostenuto il loro despota
C) quando il desposta ha dato di matto e si è messo a sparare sulla folla sono rimasti a guardare.
Sono proprio curioso di vedere che accordi commerciali riusciremo a strappare un domani quando tutto questo sarà concluso.. già al punto B dovevamo prestarci a leccate di culo vergognose e a riversare camionate di quattrini nello scatolone di sabbia. Vedremo..
Poi pare anche abbastanza ridicolo che, quando si trattò di difendere la democrazia a migliaia di km di distanza, abbattendo regimi che non avevamo certo finanziato noi, allora scendere in guerra era cosa buona e giusta. Adesso che le merdate avvengono a poche centinaia di km dalle nostre coste si fa finta di nulla? Adesso se si auspica anche solo un'operazione aerea (o congiunta) per dare uno scossone al regime e far capire all'esercito libico che forse è il caso di stare tranquilli si è dei generali da tastiera? :asd: Ad operare a un centinaio di km dal nostro suolo si rischia il default? mentre mantenere aperte linee logistiche per l'afghanistan, l'iraq, navi a spasso per la costa somala, quello è perfettamente sostenibile? :asd: Forse forse sarebbe il caso di rivedere un minimo le priorità.
Buttare milioni per mantenere costante l'incoming di gas e prevenire lo sbarco di clandestini e vedere il nostro investimento che va a rotoli quello è sostenibile? :asd:
Allora rilancio, se non siamo economicamente in grado di lanciare un attacco (fosse anche un raid aereo) a due passi da casa nostra, che cacchio li compriamo a fare gli f35 (e badate bene che io sono estremamente favorevole alla loro acquisizione)?
Considerando poi che generalmente che alla fine di una dittatura e di un conflitto riparte la ricostruzione di un paese (e girano soldi), intervenendo giusto un minimo a favore di chi un domani governerà il paese, non credete che potremmo assicurarci una buona fetta della torta? Oltre a mantenere buoni accordi con il futuro governo (aka tenere sotto controllo gli sbarchi?)
Ora, io lo so che siamo in Italia ed è pura utopia sperare in una presa di posizione forte da parte del governo (che non sia presa dal kamasutra e non coinvolga ragazze discinte dalla dubbia moralità), ma davvero restare immobili a fare finta di niente è vomitevole.
Se non c'è un input dalla NATO o dall'ONU non è che possiamo prender su e mandare l'esercito, altrimenti sarebbe un attacco arbitrario.
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L'input bisogna volerlo. Tra tutti gli stati membri l'intervento farebbe comodo a noi. Quando si trattò di attaccare l'Iraq (intervento voluto da usa e GB) questi produssero una valangata di documenti e pure di banfe colossali pur di far partire l'operazione. E poi è tutto un gioco di trattative. Non credo che gli Usa (e di conseguenza la nato) avrebbero grandi problemi ad avvallare il progetto. Anzi mi pare avessero auspicato un intervento italo francese. E visto il modo in cui abbiamo sempre seguito le decisioni di washington (Astan Iraq Basi ecc) direi che l'appoggio diplomatico sarebbe davvero davvero davvero il minimo.
Senza contare che qui si parlerebbe di patrocinare la ricostruzione di mezzo nordafrica, e di assicurarci l'approvvigionamento di fonti energetiche che all'europa servono come l'aria.
Inoltre è uno di quei pochi casi in cui le motivazioni morali ed economiche coincidono. Oltre al fatto che la libia se la sarebbe davvero cercata (sparare sui pescherecci anyone?). Ma se davvero si cercasse un casus belli credete che sia davvero difficile da ottenere? Per quanto mi riguarda il semplice essere accusati di aver armato la folla con lanciarazzi potrebbe esserlo.
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stuckmojo
Quick, qualcuno mi trovi un link di riferimento ai tempi in cui D'Alema diceva la stessa cosa sui balcani e si accendevano le turbine GE sulle piste di Aviano....
Hatsu, non solo cibo libanese. La vera perla del Levante e' il vino rosso. Da urlo.
quindi?:stress:
Cmq ripeto,attaccare la Libia e per attaccare intendo solo ed esclusivamente zone strettamente militar,molto strettamente, e anche in questo caso roba chirurgica potrebbe essere visto COMUNQUE come un atto di violazione della sovranità (e lo è) della peggior specie nonostante questi attacchi possano aiutare sia i rivoltosi sia tutelare noi stessi.
Quindi bho,io lascerei fare la popolazione e vediamo come va a finire,chi siamo noi per intervenire?Sentirci in "debito" nei loro confronti ha il sapore di coloniale.
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stamp
L'input bisogna volerlo. Tra tutti gli stati membri l'intervento farebbe comodo a noi. Quando si trattò di attaccare l'Iraq (intervento voluto da usa e GB) questi produssero una valangata di documenti e pure di banfe colossali pur di far partire l'operazione. E poi è tutto un gioco di trattative. Non credo che gli Usa (e di conseguenza la nato) avrebbero grandi problemi ad avvallare il progetto. Anzi mi pare avessero auspicato un intervento italo francese. E visto il modo in cui abbiamo sempre seguito le decisioni di washington (Astan Iraq Basi ecc) direi che l'appoggio diplomatico sarebbe davvero davvero davvero il minimo.
Senza contare che qui si parlerebbe di patrocinare la ricostruzione di mezzo nordafrica, e di assicurarci l'approvvigionamento di fonti energetiche che all'europa servono come l'aria.
Inoltre è uno di quei pochi casi in cui le motivazioni morali ed economiche coincidono. Oltre al fatto che la libia se la sarebbe davvero cercata (sparare sui pescherecci anyone?). Ma se davvero si cercasse un casus belli credete che sia davvero difficile da ottenere? Per quanto mi riguarda il semplice essere accusati di aver armato la folla con lanciarazzi potrebbe esserlo.
Si, potrebbe essere.
C'è da dire che USA e Italia sono impegnati anche in Iraq ed Afghanistan, non so se ce la farebbero a gestire un terzo fronte (e parlo anche di opinione pubblica, non solo di risorse militari), anche se in effetti molto probabilmente non sarebbe uno strazio come i due suddetti scenari.
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No infatti, ma nessuno dice di aprire un terzo (secondo) fronte. Quello si sarebbe per noi difficile da sostenere, specialmente dovendo mantenere la presenza in Astan. Io sarei favorevole ad attacchi aerei verso obiettivi sensibili. Già sarebbe ottimo il blocco dei porti e la distruzione delle piste di decollo. Giusto per far capire all'esercito libico che è il caso di non fare cazzate e lasciar parlare a vuoto il rais cammelliere. Poi la rivolta possono gestirla i libici. Magari con il nostro supporto indiretto (cibo ospedali). Insomma far capire che siamo dalla loro parte e impedire che l'esercito li triti.
Ovviamente non vorrei certo l'invasione terrestre. Non che sia irrealizzabile, anzi, però basta vedere chi fu il vero vincitore della crisi di suez nonostante Francia, GB e Israele gli piallarono l'esercito. (c'è anche da dire che però Nasser aveva il pieno sostegno della popolazione)
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Il punto è che se il Governo italiano si sta sbattendo tanto per tenere il piede in due scarpe, evidentemente la vittoria dei rivoltosi non dev'essere così scontata.
Oppure sono proprio fessi. :asd:
In alternativa potrebbe essere che l'Italia sta veramente fornendo supporto ai rivoltosi come ha sostenuto Gheddafi, che sarebbe da :rotfl: