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Re: [News&Talk] L'amaro topic del pallone bianco rosso e verde
Arrestato l’ultrà juventino che ha lanciato la bomba carta al derby della Mole
Ha 28 anni ed è residente nella provincia di Bergamo. Sarebbe un “cane sciolto”, non riconducibile al tifo organizzato bianconero. L’ordigno il 26 aprile ferì 11 tifosi granata
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Re: [News&Talk] L'amaro topic del pallone bianco rosso e verde
Citazione:
Originariamente Scritto da
Vitor
Arrestato l’ultrà juventino che ha lanciato la bomba carta al derby della Mole
Ha 28 anni ed è residente nella provincia di Bergamo. Sarebbe un “cane sciolto”, non riconducibile al tifo organizzato bianconero. L’ordigno il 26 aprile ferì 11 tifosi granata
Entrato allo stadium senza biglietto :alesisi:
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Re: [News&Talk] L'amaro topic del pallone bianco rosso e verde
#LaTesseraDelTifosoCiSalveràTutti :alesisi:
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Re: [News&Talk] L'amaro topic del pallone bianco rosso e verde
Non si giocava all'Olimpico? :look:
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Re: [News&Talk] L'amaro topic del pallone bianco rosso e verde
Citazione:
Originariamente Scritto da
Frykky
Entrato allo stadium senza biglietto :alesisi:
Peccato fosse all'Olimpico la partita :alesisi: :lul:
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Re: [News&Talk] L'amaro topic del pallone bianco rosso e verde
È uguale, sempre senza biglietto era
#decretopisanu #tesseradeltifoso #tornelli #bigliettinominali #altrelimitazioni
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Re: [News&Talk] L'amaro topic del pallone bianco rosso e verde
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Re: [News&Talk] L'amaro topic del pallone bianco rosso e verde
L' "Imbulata": scacco matto di Mendes al Valencia
Quando si parla Jorge Mendes ti vengono in mente i vari operatori dell'informazione mercatara che puntualmente ad ogni fine mercato dispensano elogi e riverenze al "Re del mercato", colui che è capace di trovare un affare persino sotto un sasso tanto è abile.
L'abilità di stringere contatti, fornire servizi di brokeraggio calcistico e rappresentare giocatori a tutti i livelli non manca di certo al Deus ex Machina del calciomercato mondiale, che però non riuscirebbe mai a portare a termine la sua opera senza lasciarsi alle spalle il polverone che si alza dopo il suo passaggio.
Quella che arriva dalla Spagna è una storia di mercato che divental'emblema assoluto di come il territorio entro cui ci si muove per acquistare giocatori sia sempre più sbarrato ai club, che dovrebbero essere secondo logica gli unici interessati ad occuparlo, e sempre più riservato alle figure che si muovono sotto la superficie di questo oceano di affari, soldi e giochi di potere.
Protagonista della storia è il Valencia, un club passato da un grave indebitamento attraverso cui ha ceduto giocatori del calibro di Mata e Silva senza tuttavia venire a capo del profondo rosso di bilancio ad essere uno dei club maggiormente attivi e spendaccioni sul mercato con l'avvento di Peter Lim e la gentile consulenza dell'amico Jorge Mendes.
I fatti , così come vengono ricostruiti in maniera coerente e concorde sia da Plaza Deportiva che da El Mundo e vengono analizzati allo stesso modo nell'editoriale del sito vicino al Valencia DiarioDeMestalla.com, sono i seguenti: all'inizio della scorsa settimana si tiene una riunione tecnica all'interno del club per decidere le strategie di mercato più urgenti in vista di una stagione molto impegnativa. All'incontro partecipano Amadeo Salvo, Presidente del club; Rufete, DS del club eNuno Espirito Santo, allenatore del club.
Tra le tante esigenze discusse c'è quella del centrocampista difensivo da portare al Mestalla per una stagione che prevede anche la possibilità di entrare in Champions League tramite playoff: Nuno propone Rodrigo Caio, proveniente dal Sao Paulo ed indicato come elemento di spessore, ma la società vorrebbe operare un blitz a Marsiglia per chiudere l'affare che riguarda Giannelli Imbula, con cui esiste già un accordo verbale e per cui si tratta solo di limare le condizioni con l'Olympique. Stando alla ricostruzione unanime della stampa spagnola, Nuno Espirito Santo avalla il trasferimento del centrocampista nel mirino di tante squadre tra cui l'Inter e fa in modo che Rufete e Salvo partano alla volta della città marsigliese il mercoledì successivo.
DS e Presidente trattano ad oltranza con l'Olympique forti del sì del giocatore ed arrivano al forcing finale il venerdì appena trascorso, in cui la differenza tra offerta e richiesta scende a un solo milione ed è opinione comune che l'affare sia ormai in dirittura di arrivo.
Finché succede una cosa a dir poco sconcertante: all'insaputa totale di Salvo e Rufete, il Sao Paulo comunica di aver raggiunto un accordo con il Valencia per la cessione a titolo definitivo di Rodrigo Caio. I due dirigenti in missione a Marsiglia, con l'obiettivo di portarsi a casa Imbula, apprendono la notizia che coinvolge il loro club dai mezzi di comunicazione, alla stregua di due tifosi qualsiasi.
Cos'é successo? È successo che Nuno Espirito Santo, dopo la riunione tecnica, abbia avuto contatti con Jorge Mendes e successivamente si sia messo poi in contatto con Peter Lim per richiedere l'acquisto di Rodrigo Caio, pur sapendo che la sua dirigenza era impegnata in forze per tornare a Valencia con Imbula.
Iniziativa isolata? Difficile crederlo, conoscendo il rapporto che lega Nuno a Mendes. Oltre che essere suo rappresentante, Mendes è anche un amico fraterno di Nuno che rappresentò il suo primo affare nel mondo della procura calcistica quando ancora l'attuale tecnico era un portiere. E sempre a cura di Mendes Nuno iniziò la carriera successiva nelle file del Rio Ave per poi finire sulla comoda panchina valenciana, resa morbida dai danari del Senor Lim. Il quale dà il via libera per l'acquisizione di Rodrigo Caio, che avviene in tempi serratissimi lasciando Salvo e Rufete con un bel cerino, o forse più un tizzone ardente, in mano.
Succede anche questo nel calciomercato che ci viene raccontato come una appassionante competizione dove vince chi è più bravo: può veramente accadere che un allenatore e un consulente di mercato possano avere molto più potere decisionale di un Direttore Sportivo e di un Presidente.
Di più: possono fare il lavoro di DS e Presidente tenendo all'oscuro chi occupa quelle cariche.
Una contraddizione gigantesca in termini, che dà l'idea di come i club che affidano il proprio mercato a soggetti esterni finiscano perperdere totalmente la propria autonomia decisionale sulla gestione sportiva rimediando anche una magra figura agli occhi del mondo, riducendo il loro ruolo dirigenziale ad una carica(tura) buona solo per l'organigramma da pubblicare.
La conseguenza di tutto ciò è che Imbula torna sul mercato e attraverso il padre rappresentante strizza l'occhio ad altre squadre, dopo essere stato sedotto e abbandonato dal Valencia.
In questa storia non è tanto importante capire chi sia più forte tecnicamente tra Rodrigo Caio e Imbula e quale affare potrebbe rivelarsi migliore, perché i dirigenti del club avevano preso in considerazione una sola trattativa e Rodrigo Caio probabilmente non sapevano nemmeno che faccia avesse.
Quando poi però si vanno a vedere le cifre, anche il meno disincantato degli appassionati di mercato inizia a farsi qualche domanda, qualora non bastasse già la grottesca cronologia degli eventi: ad esempio, per quale motivo il Valencia paga Rodrigo Caio 12,5 milioni di Euro quando il noto sito Transfermarkt riporta che il suo valore in termini assoluti è di soli 2 milioni?
E anche volendo considerare in errore il solitamente affidabile Transfermarkt, non è un gigantesco conflitto di interessi che questo acquisto sia condotto da Jorge Mendes all'insaputa dei dirigenti, agendo nel doppio ruolo di DS ed agente di giocatori e dando l'impressione che si telefoni da solo per portare avanti una trattativa sugli emolumenti al calciatore?
Quest'ultimo quesito trova un'efficace risposta nel recente passato, giacché il portoghese aveva già interpretato il promiscuo ruolo per conto di un Monaco in cui agendo da DS mascherato da consulente portò nel 2013 i suoi assistiti Falcao, James Rodriguez e Joao Moutinho per citare solo i giocatori spostati a cifre esorbitanti, incassando su ognuno la lauta commissione sui trasferimenti orchestrati sedendo da ambo le parti del tavolo.
E alle cifre che non tornano sul trasferimento del 21enne Rodrigo Caio, possiamo tranquillamente affiancare gli acquisti di Enzo Perez (25 milioni) e i recenti riscatti obbligatori di Rodrigo Machado(30 milioni),Joao Cancelo(15 milioni) e André Gomes(altri 15 milioni): assieme al brasiliano, una batteria di 5 nomi che sono costati in tutto al Valencia97,5 milioni di Euro pur non avendo mai messo piede nel calcio che conta davvero ma con una caratteristica in comune fondamentale, il fare tutti parte(direttamente o indirettamente) della Gestifute di Jorge Mendes.
I loro dorati trasferimenti assicureranno al "consulente di mercato" un' altra estate di commissioni dorate: scacco matto, alla faccia del mercato libero e concorrenziale.
Una vera Imbulata per il Valencia e per i suoi dirigenti.
E pensare che il calciomercato è solo alle battute iniziali.
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Re: [News&Talk] L'amaro topic del pallone bianco rosso e verde
La fine del Milan tra un paio di anni :nerd:
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Re: [News&Talk] L'amaro topic del pallone bianco rosso e verde
Quindi gli acquisti del Milan li farà Mihajlovic e non più Galliani.
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Re: [News&Talk] L'amaro topic del pallone bianco rosso e verde
Li farà (o li sta già facendo?) Nelio Lucas:asd:
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Re: [News&Talk] L'amaro topic del pallone bianco rosso e verde
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Re: [News&Talk] L'amaro topic del pallone bianco rosso e verde
http://fulviosantucci.blogspot.it/20...sulla.html?m=1
Braga di tela: le mani di Mendes&Co. sulla Fiorentina

Che la Fiorentina stesse operando una decisa svolta nel suo percorso di crescita rimasto incompiuto durante l'era Montella era nell'aria da diverso tempo.
Che scegliesse di contornarsi di*una nutritissima kermesse di personaggi esperti nella promiscuità e nel profitto individuale*in sede di calciomercato, però, si poteva anche pensare non avvenisse o almeno non nei termini che si iniziano a intravedere nella selva del rimpasto dirigenziale.
Anche se alcuni, come vedremo più avanti, non se ne erano in realtà mai andati.
A partire dal nuovo*Direttore Tecnico per l'area internazionale*con ruoli di responsabilità per l'operato nel mercato estero del club gigliato,Pedro Pereira, che è solo la punta di un iceberg all'interno del quale albergano e bivaccano individui abili come pochi a mettere saldamente le mani sugli affari di un club.
Pedro Pereira, 34 anni, entra nello Sporting Braga che di anni ne ha 21 come addetto alla comunicazione e ne esce due settimane fa da CEO.
Per meglio inquadrare il personaggio e soprattutto la rete di cui fa parte, vera argomentazione che andremo a toccare, sarà meglio procedere con ordine per non perdere la direttrice.
Perchè Pedro Pereira forse non si giocherebbe l'opportunità di ricoprire questo ruolo se la sua carriera nel Braga non avesse incrociato quella di*Antonio Salvador, che viene nominato Presidente del club minho nel Febbraio del 2003.
Salvador ha grandi ambizioni ma si scontra subito con il trittico che in Portogallo domina incontrastato da sempre: Porto, Benfica, Sporting. Ed è così che Salvador*decide di chiamare*un personaggio che in una storia lusitana del nuovo millennio non potrebbe mai mancare:*Jorge Mendes.
Assieme a lui Salvador cerca di dare al club una dimensione nazionale ed internazionale e man mano che cresce la collaborazione crescono gli obiettivi e gli affari che Mendes garantisce al Braga, fino ad arrivare alla coppa Intertoto del 2008, all'essere vicecampione di Portogallo nel 2010 e a sfiorare l'Europa League nel 2011 in una finale made in Mendes giocata e persa contro il Porto, *oltre che a partecipare due volte alla Champions League.
Pare una storia di successo, ma come puntualmente accade in Portogallo (leggasi Porto) i successi sportivi e i successi contabili sono due elementi che diventano*inversamente proporzionali*con puntualità inquietante.*
Perchè all'inizio del 2013, mentre il club disputa la Champions League, si inizia a capire che il Braga si è avvitato in una crisi nerissima,*con Salvador che non riesce più nemmeno a pagare i fornitori, proprio in concomitanza delle nuove elezioni presidenziali in programma a fine anno.
Salvador si ripresenta e Jorge Mendes per luisguinzaglia un esercito*di giocatori, personaggi televisivi, politici, dirigenti, allenatori che sostengono la sua candidatura nonostante la logica suggerisca che la colossale crisi a cui ha portato la sua gestione potrebbe valer bene un cambiamento.
Per rendere l'idea di quanto grande sia la cosa, basti pensare che*si scomoda perfino Cristiano Ronaldo. Inutile enunciare il finale della storia:Salvador stravince.
Senza però avere gli stessi poteri di prima, perchè in cambio dell'appoggio alla campagna elettorale Mendes aveva chiesto la creazione di una nuova carica dirigenziale ad hoc, che viene ufficializzata a Maggio di quell'anno e che pone in un posto di potere un uomo che nella veste di segretario tecnico è diventato*un fedelissimo di Jorge il Magnifico.
Indovinatene un po' le generalità?*Pedro Pereira, il nuovo direttore tecnico della Fiorentina che*diventa nel Maggio 2013 il CEO (Chief Executive Officer) dello Sporting Braga.
Il debito di gratitudine a Mendes non tarderà ad essere ripagato, perchè con Pereira in un posto di potere al Braga*iniziano a succedere cose ai confini del surreale.
Succede per esempio che nell'estate del 2014, con il club che non ha risolto di mezzo passo la sua crisi nerissima,*come riporta il bilancio, lo Sporting Braga*riesca a spendere 16 milioni di Euro per due giocatori.*Impossibile?*sì, impossibile.
Infatti succede che i due giocatori in questione, rispettivamente i brasiliani*Danilo e Wallace*,siano stati comprati preventivamente dalla Gestifute, ovvero l'agenzia di giocatori di Mendes,*che poi li presta al Braga*senza che il club minho sostenga costi nè abbia alcun diritto di proprietà.*Un'agenzia di calciatori compra calciatori e li presta a un club. Esatto, avete letto bene.
Wallace addirittura al Braga non metterà piede in campo perchè andrà subito in prestito al Monaco, altro feudo all'epoca privilegiato di Mendes che ha piazzato su quella panchina il suo assistito Jardim.
Un metodo classico di Mendes quello discegliere un allenatore compiacente*e di cui cura gli interessi, visto che anche al Braga dal 2014 arriva la vecchia conoscenza del calcio italiano Sergio Conceiçao, E come seconda scelta, perchè*la panchina del club doveva essere affidata a Nuno Espirito Santo*per cui poi si è liberata quella morbida del Valencia spendaccione, sempre con Mendes in regia.
Già che ci siamo vengono annoverati in rosacinque giocatori Gestifute*che, magari solo perchè sono meglio degli altri o magari no, hanno sempre un posto da titolari.
Ce n'é abbastanza per capire*che razza di contaminazione*è stata messa in piedi?
Questo è quanto accaduto allo Sporting Braga nella parabola che ha visto Pedro Pereira sempre presente e che dimostra ancora una volta in maniera inequivocabile come Jorge Mendes sia in grado di guadagnarsi sempre un posto occulto e strategico nel direttivo di un club con cui entra in affari.
Ora tocca alla Fiorentina, con cui le premesse per una storia dai termini simili ci sono tutte: a cominciare dall'allenatore,*Paulo Sousa, i cui interessi sono rappresentati da Fali Ramadani, stretto collaboratore di Pini Zahavi (che in questi giorni si è anche seduto a tavola con Ferrero per parlare di nuovi investimenti nella Sampdoria) e che con Mendes rappresentano*il triumvirato degli agenti più potenti e speculatori d'Europa.
Come si diceva all'inizio, i primi due nella Fiorentina ci sono in realtà da tempo poichè curatori degli interessi di tutti gli slavi che sono passati dal Franchi negli ultimi 5-6 anni (Ljajic, Jovetic, Nastasic e compagnia cantante).
Tornando alla questione allenatore, é sempre il primo passo di Mendes piazzare a capo della gestione sportiva un allenatore con cui possa permettersi di ordire le proprie trame, che a volte si trasformano in*storie sconcertanti come quella del Valencia raccontata ieri. E Paulo Sousa é certamente uno di questi.
Subito dopo, arrivano i giocatori. E credo possiamo a questo punto della storia*escludere tutti assieme*che il nome di Danilo (che è sempre quello prestato al Braga),*saltato fuori oggi sui giornali, sia una mera coincidenza in accostamento al club viola.
Un giocatore del Braga su cui ci sono Fiorentina e Valencia, pensate:*un giocatore di Mendes che tratta con Mendes avendo come concorrente Mendes.*
Le meraviglie del mercato moderno in cui poi ci viene presentato tutto come una sfida di mercato alla pari per l'intrattenimento del tifoso.
Senza fare il minimo accenno al fatto che questo personaggio abbia svariati feudi in Portogallo (Oltre alle influenze su Porto, Benfica e Braga, parleremo un giorno soprattutto del Rio Ave), Spagna e si appresta a sbarcare in Italia comodamente seduto su una nuova poltrona.
Altro che le multiproprietà*di Lotito tra Roma e Salerno.
Il calcio è finito in queste mani e non c'è modo, non c'è veramente modo di poterlo fermare o quantomeno non sembra interessare.
Soprattutto finché avremo fior di opinionisti incapaci di vedere più in là del giorno dopo chefanno le coccole a fondi e speculatori*in nome del risultato che toglie tutti i mali dal mondo.
Ma tra noi, almeno tra noi, diciamocelo: il calcio è stato, é e deve essere tutta un'altra cosa, con buona pace di una Fiorentina che da oggi inizierà ad essere suo malgrado spolpata.
Indovinate alla fine di tutto ciò chi pagherà il conto?
Già, i tifosi.
Gli unici innocenti di tutta la faccenda.
Cambiate pure Milan con Fiorentina e Doyen con Mendes :alesisi:
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Re: [News&Talk] L'amaro topic del pallone bianco rosso e verde
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015...-2010/1783812/
Milan e Inter, l’anno nero affonda l’indotto San Siro: birre e salamelle in crisi, meno 70% del fatturato dal 2010
I cattivi risultati dei due club milanesi hanno ripercussioni disastrose sui venditori di panini e sciarpe che popolano l'esterno del Meazza: con un milione di spettatori in meno rispetto agli anni d'oro, gli incassi sono al minimo storico e le associazioni di categoria sono sul piede di guerra contro il consorzio che gestisce gli stalli (ai prezzi del 2010). E la prossima stagione sarà ancora peggio, visto che rossoneri e nerazzurri non giocheranno in Europa
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Re: [News&Talk] L'amaro topic del pallone bianco rosso e verde
è la volta buona per far piazza pulita e portare i sordi del cibo dentro allo stadio :sisi:
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Re: [News&Talk] L'amaro topic del pallone bianco rosso e verde
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Re: [News&Talk] L'amaro topic del pallone bianco rosso e verde
io je farei cose indicibili a quella
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Re: [News&Talk] L'amaro topic del pallone bianco rosso e verde
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Re: [News&Talk] L'amaro topic del pallone bianco rosso e verde
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Re: [News&Talk] L'amaro topic del pallone bianco rosso e verde
La capotondi non è un cesso, non sarà una figona ma ha il suo che.
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Re: [News&Talk] L'amaro topic del pallone bianco rosso e verde
Siete pazzi, la Capotondi è da spruzzar, guardatela dopo la trasformazione in Come tu mi vuoi.
https://twitter.com/MarcoIaria1/stat...48192993390592
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Re: [News&Talk] L'amaro topic del pallone bianco rosso e verde
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Re: [News&Talk] L'amaro topic del pallone bianco rosso e verde
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Re: [News&Talk] L'amaro topic del pallone bianco rosso e verde
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Re: [News&Talk] L'amaro topic del pallone bianco rosso e verde
ma figurati se lo condannavano :rotfl:
in italia poi :rotfl: