trieste :rullezza:
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trieste :rullezza:
Aspe ho letto che parla di olocausto, l+argomento non mi eccita, che puoi dirmi di pi'?
Segue i ricordi di una donna, Haya Tedeschi, cresciuta sotto il nazismo, a cui è stato sottratto il figlio appena nato avuto da un nazista. La storia della sua giovinezza, degli anni successivi, la storia del figlio, con continui innesti veramente "documentari": biografie dei nazisti che erano in FVG e delle loro azioni, stralci del processo di Norimberga e di processi successivi, un elenco di 9.000 nomi di deportati.
Poca trama, tanta accumulazione, perché la storia narrata è talmente grande che c'è da usare mille strumenti diversi, e comunque se ne vedrà solo un pezzo (perché "dietro ogni nome c'è una storia", dietro ognuno di quei 9.000 nomi, ed è una storia che neppure si ferma lì, ma continua nei figli, in un reticolo che si ingrandisce sempre più).
Un po' di recensioni a caso:
http://www.startribune.com/entertain...241016891.html
http://www.nytimes.com/2014/02/02/bo...sa-drndic.html
http://www.independent.co.uk/arts-en...c-6296084.html
E niente, per conto mio è sì un libro complesso ma soprattutto è alta letteratura che non capita spesso di leggere.
"Allora, durante e dopo la Grande Guerra, da Trieste alcuni se ne vanno a morire, altri a uccidersi, altri ancora a stare meglio. Altri invece vengono, semplicemente perché non hanno altro in programma. Ma anche perché le città sono fatte in questo modo, scorrono eternamente. Così sta scritto nei libri."
finito "brevi interviste con uomini schifosi" di DFW. fantastico. paga forse un po' l'inizio esagerato, qualche calo c'è,però merita comunque. Ho apprezzato tutte le "interviste", tra i racconti (oltre al capolavoro "per sempre lassù) molto belli "la persona depressa" e "sul letto di morte,stringendoti la mano...)
Un'intervista a Dasa Drndic, l'autrice di Trieste (se riesco a farne vendere anche solo una o due copie in più, sono felice): http://www.scrivo.me/2015/01/27/inte...a-dasa-drndic/
"Le nostre vite non sono storie ben impacchettate, non importa quanto scorrano in maniera turbolenta o quieta. C’è un altro lato delle nostre vite con cui molto spesso non siamo pronti a fare i conti. La vita, per come la vedo io, e non solo io, è come un mosaico fatto di piccole parti, frammenti, che si cuciono su di essa. Dove vedi le cuciture, lì si trovano le ferite, alcune curate, altre no. Se o quando le cuciture si allargano si crea confusione".
Olengard se vieni a Trieste parlando di Friuli le copie del libro non ti dico dove finiscono... :bua:
So true :asd:
Ma è vero anche il contrario :asd:
BTW, Trieste :rullezza:
olengard, se non sbaglio tu lavori nell'editoria. Puoi spiegarmi un costrutto che a me pare terribile ma che vedo sempre più spesso nei libri stampati?
Questo:
Testo. (testo.) Testo.
A me una cosa così pare un abominio, e dovrebbe essere invece:
Testo (testo). Testo.
che ne dici?
lo è, ma non capisco se ti disturba più la presenza del punto prima della parentesi o l'assenza della lettera maiuscola dopo.
Mi disturba sia la parentesi che comincia dopo il punto che il punto prima della chiusura della parentesi. Cioè non so nemmeno o se è grammaticalmente corretto
la punteggiatura non segue regole ferree. Entro certi limiti, è un po' a discrezione dell'autore.
è un po' come nel discorso diretto: chi mette i trattini, chi i caporali, chi mette il punto dentro la frase, chi fuori...
A quanto pare è una costruzione esistente (vedi secondo esempio)
http://www.treccani.it/enciclopedia/...a_italiana%29/
Chiedo scusa, era per abbreviare :bua:
Ci sono stato nel weekend a Trieste, ma non ho parlato di Friuli, giuro :bua:
Trieste è meravigliosa, comunque.
Hellvis, la punteggiatura non segue regole ferree, soprattutto in editoria: ogni casa editrice ha le proprie norme interne e (almeno in teoria) segue quelle.
Conta che almeno fino a un po' di tempo fa Einaudi non differenziava neanche accento grave e accento acuto.
Per esempio, anche solo con le virgolette, sono usati almeno tre metodi diversi: punteggiatura interna alle virgolette, punteggiatura esterna, o punteggiatura ripetuta sia dentro sia fuori
(mi spiego:
E infine sbottò: "basta!".
Punteggiatura interna alle virgolette a "chiudere" quel discorso, e punto anche esterno a chiudere la frase).
Insomma, si va un po' a culo.
Finito. L'ho trovato gustoso e non concordo più di tanto con la critica. Il tono è giusto e la seconda parte è meno scanzonata della prima perché è giusto che sia così. I calici van bevuti, anche se sono amari. Apprezzo molto il non calcare sull'ineluttabilità degli eventi, per quanto a tutti gli effetti lo siano.
In fondo è solo un gran ritornare sui propri passi, e la dimostrazione che Rice e Webber tutto sommato avevano ragione.
p.s: sul comodino ci sono Douglas Adams (Shada), Mann (La Montagna Incantata) e Baricco (Novecento), ma la tentazione è di procurarmi Furore, ne parlate tutti tanto bene...
furore è leggibile in inglese o è troppo complesso?
beh ci sono grandi scrittori che usano un lessico semplice, come Kafka. Anche Hemingway scrive molto semplice se non sbaglio.
Ho finito il libro di Fabio Volo. Mi è sembrato una copia di Alta Fedeltà ma molto più sfigata.
Iniziato I Fratelli Karamazov, di Dostojcoso.
se il problema è il lessico, non c'è niente che un buon dizionario a portata di mano non possa risolvere. Fastidioso, ma utile anche per l'arricchimento personale.
se invece è la grammatica e la costruzione della frase diventa tutto più complicato, ma niente di insormontabile, sono sicuro.
altrimenti, la nuova traduzione sembra ottima... :)
Forse l'unico romanzo di Baricco che vale davvero la pena leggere.
Considerandone la brevità, non dovresti neanche metetrci molto tempo.
Io non ho mai provato a leggere Steinbeck in lingua originale anche se mi piacerebbe, non so dirti quanto sia complesso (un po' lo deve essere per forza, foss'anche solo per il fatto che è stato scritto in un inglese di 80 anni fa).
Magari puoi provare a cominciare con un romanzo decisamente più breve (come ad esempio "Uomini e topi").
Impegnativo ma eccezionale. :sbav:
Ma questo Hell House di Matheson?
Letto le prime venti pagine, sembra buono :pippotto:
ok allora niente :asd: già ho dovuto abbandonare una raccolta di ligotti perché facevo troppa fatica :bua:
A proposito di Ligotti, com'è che non traducono Conspiracy Against Human Race?
di logotti stavo leggendo teatro grottesco, ma è davvero difficile e per ora l'ho messo da parte. Quello del sognatore morto l'ha letto qualcuno?
Ce l'ho tradotto ma non l'ho ancora letto.
passo dal giallo all'antigiallo, finito Alla deriva della Christie, comincio La promessa di Frederich Durrenmatt.
Iniziato 22/11/63 di King.
nel topic dedicato è tutto un fiorire di pompini da tanto è l'unanimita'.
best libro di King evah :alesisi:
Ho letto le prime 140 e qualcosa pagine, e la vicenda sta iniziando ad appassionarmi come mi è capitato con i migliori romanzi di King. Bene bene.
la prima metà è eccezionale, poi cala un po' ma alla fine si riprende alla stragrandissima regalandoci il miglior finale di King di semprem