Il Sommo trancia via con violenza :asd:
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quando si dice OPIONIONI PROPRIE :sisi:
Heat
http://www.antoniogenna.net/doppiaggio/film/heat.jpg
Told you. I'm never going back.
visto l'altro giorno le vie della violenza...no schifo
Concordo anch'io, a parte le acrobazie estetiche non risalta per meriti particolari, anche se ad un certo punto era interessante com'era espresso il discorso dell'essere felice con niente, peccato che poi prende un'altra piega.
I'm a cyborg but that's ok mi ha un pochino deluso, e potrei riciclare la stessa frase usata per mind game, l'ho visto qualche mese fa e l'ho già praticamente rimosso dalla memoria. Aspetto fiducioso thirst
Von Trier: per chi l'avesse chiesto è l'acerrrimo nemico del mereghetti insieme a Leone, rappresentante di quel cinema sensazionalista ma che non dice niente (un pò come Lynch per parte di questo forum :asd:). Personalmente ho apprezzato i vari dancer in the dark, le onde del destino, europa, dogville, antichrist invece gli idioti e l'elemento del crimine
non m'hanno detto niente
l'Elemento del crimine, ricordo lo diederò sul defunto tele+ verso le 4.00 di notte, comincia la "pre-attesa" verso le nove e mezza, alla scena del cavallo in acqua caddi in un sonno profondo e tormentato da incubi.
ma quel lost and found è animazione o quella è solo la locandina?
Sembra belliiiino dal disegno :D ahah
Quoterei ogni singola sillaba a parte, se potessi. La mia adorazione per Von Trier non conosce limiti ed è evidentemente sotto gli occhi di tutti, ma nel lotto complessivo delle mie visioni vontrieriane Dancer in the dark è ciò che mi è piaciuto di meno.
Dancer in the dark è un film fantastico per tutto quello che ha intorno. Più che altro è un progetto fantastico. E' espressamente meta-tutto. Però lo svolgimento è brutto (e nel suo essere brutto è coerente col progetto metacinematografico). Quindi si: la visione compelssiva delle due e passa ore di film è strapiena di errori e di cose da mettersi (a volte e non sempre) le mani nei capelli. Ma in sè come progetto artistico ha tantissimo da dire.
vieni qua e quotami tutto allora :mmh?:
Ma cazzo non è assolutamente vero :asd:
Mi rendo conto del mio limite fortemente soggettivo a fare dei distinguo di qualità tra il cinepanettone di turno e il film pseudoimpegnato, elevando il secondo a capolavoro solo per il fatto di suscitare in me pensieri e senso critico. Senso che temo non riuscirò ad affinare,almeno nell'immediato.:asd:
Volevo ancora chiederti in che senso consideri manipolatorio il film. Forse per via del fatto che il regista giochi facile sul sentimento di empatia e compassione che si provano fortemente nei confronti della protagonista?
animazione
http://www.youtube.com/watch?v=BaOqMuOTsOc
Lo è almeno tanto quanto Dogville e la famigerata trilogia americana scritta da un autore che non è mai stato in America.
Il fatto di Von Trier è sempre lo stesso. Da un lato ha pesanti problemi tecnici proprio nel lavoro di cineasta che rendono le sue pellicole piene di scelte bizzarre spesso fastidiose quando non veri e propri errori. E da questo punto di vista Dancer in the dark è uno dei suoi film che primeggia per queste note stonate.
Dall'altro quasi tutti i film di Von Trier lavorano a livelli molto più profondi del normale. Faccio un esempio: se in un film c'è un personaggio che dice "sporco negro", lo spettatore elabora ciò che vede ed è in grado di pensare, se questo è il caso, "eh ma quella frase è detta e girata perchè serve per il personaggio, serve l'esempio, ecc, ma va interpretata nel fatto che il regista non è razzista". Mi segui? Con Von Trier è questa seconda fase dell'interpretazione invece ad essere falsa. E' lì che gioca la sua manipolazione della realtà, non al livello della scrittura del personaggio.
Dancer in the dark, in questo caso, lo fa molto bene. Il problema è che invece lo strato superficiale della comunicazione è realizzato peggio del normale e questo incide profondamente nella valutazione di un film che, comunque, continuo a reputare superiore a molti altri, da qui il fatto che alla fin della fiera concordiamo.
Edit: Ovviamente sto rispondendo a Pan.
La diegesi narrativa, la forma espressiva e la tecnica realizzativa. Soprattutto la terza è poco funzionale al messaggio, alla scelta della seconda (la forma espressiva che è molto ostica, non che questo sia però un difetto di per sè, sia ben chiaro). Ci sono delle scelte stilistiche che sono veri e propri errori di ripresa (sarei più preciso dopo una rivisione, sto andando a memoria). D'altronde sono una nota che da sempre accompagna Von Trier, un regista poco apprezzabile dai tecnici, ma con una valanga di contenuti grossa così. Però in questo caso il distacco è più forte del normale.
Sinceramente non sono assolutamente d'accordo su una presunta carenza tecnica, ma stiamo palando di aria fritta senza una reale e tangibile prova e confutazione di essa, quindi amen e morite gonfi :asd:
E dire che Von Trier lo adoro proprio per questo :asd:
quindi, nel caso specifico, fottesega a VonTrier di suscitare empatia e viadicendo, ma la spettatore è convinto che il messaggio del regista sia quello.
Manipolazione e distacco: come associazione mentale penso ai CCCP che suonano col filo spinato tra loro e il pubblico. E' più o meno così?
Una cosa del genere. Tieni presente però anche quanto detto dopo: Dancer in the dark è un esempio in cui questo giochetto da furbacchione funziona meno bene.
Pensa a quanto è molto più paraculo un Epidemic, per dirne una. Non so se l'hai visto ma in soldoni è la storia di Von Trier che deve scrivere e girare un film, ma non riesce a farne nulla e alla fine quando comincia a scrivere qualcosa quel qualcosa comincia a succedere per davvero.
Ma von Trier non è l'ideatore di quella boiata del manifesto Dogma?
Il mio cuore ha sentito un crac :cattivo:
:asd: