Da nessuna parte perché non ho abbastanza informazioni a riguardo :asd:
Vorrei capire bene le motivazioni dello sciopero e della divisione (improvvisa?) di quest'estate del settore.
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Da nessuna parte perché non ho abbastanza informazioni a riguardo :asd:
Vorrei capire bene le motivazioni dello sciopero e della divisione (improvvisa?) di quest'estate del settore.
sei sconclusionato come su un campetto di basket :sisi:
Fanno bene, gli stadi pieni come in Germania e Inghilterra fanno schifo
È da quando esiste il tifo organizzato che gli ultrà fanno più o meno il cazzo che vogliono e non mi pare stiano invogliando la gente ad andare allo stadio :asd:
Ma solo io ho pensato "fottesega, andate a lavorare"? :uhm:
Non capisco perché gli ultras dovrebbero avere gli stessi diritti degli esseri umani
Poi è ovvio che se parliamo di questa gente qua siamo solo contenti che stanno lontani dalle curve
(certo, da scettico per default mi viene da pensare che sia strano che queste cose vengano fuori proprio oggi)Citazione:
La Digos: "Totti aveva paura delle ritorsioni degli ultras"
Il capitano della Roma ha negato di aver subito minacce: non voleva rischiare di mettere in pericolo i suoi familiari
«Tanto il Totti quanto il De Rossi hanno negato di aver subito minacce (...) la negazione dei calciatori appare frutto del fondato timore di subire ritorsioni o comunque un male ingiusto alle proprie persone o a quelle dei propri familiari conviventi». Sono le parole utilizzate negli atti a disposizione della procura di Roma che testimoniano nero su bianco il timore patito dal capitano e dal resto della squadra. Una paura frutto di una serie di contestazioni e di atti intimidatori messi a segno da alcuni ultras appartenenti al gruppo «Padroni di casa», considerato molto vicino all’associazione di destra CasaPound. Roberto Calfapietra, Manuel Monteleone, Pietro Ciaramitaro e Raniero Galanti rischiano infatti di dover affrontare un processo penale perché accusati a vario titolo di aver concorso tra loro per compiere atti di violenza privata detenendo armi. Secondo gli inquirenti «gli indagati possono senza dubbio considerarsi i manovratoti della tifoseria ultras della curva sud, in quanto tali in grado di decidere quando dare inizio e quando porre fine alle attività violente». Sono proprio tali «attività violente» ad aver creato non pochi pensieri ai giocatori della Roma e al capitano Francesco Totti. Il 2015 è stato un anno difficile. Il derby terminato con un pareggio (2-2) e con un arsenale nascosto in una macchina rinvenuta dalla Digos. Le proteste a Trigoria dopo la partita con il Chievo (0-0). Il «colloquio» avvenuto al termine della sconfitta contro la Fiorentina con Totti, De Rossi, De Sanctis e Iturbe che provavano a comunicare con la curva ricevendo sputi e lanci di bottigliette. Sono solo alcuni degli episodi su cui indaga la procura di Roma e che hanno contribuito a generare, negli animi dei giocatori e di Totti, un «fondato timore di subire ritorsioni o comunque un male ingiusto alle proprie persone o a quelle dei propri familiari conviventi». «Al termine dell’incontro io ed altri miei compagni di squadra ci siamo recati sotto il settore della curva sud dove i tifosi avevano reclamato a gran voce la nostra presenza con ripetuti cori. Durante questo confronto siamo stati insultati e fatto oggetto di sputi, lancio d’accendini e bottigliette di plastica», aveva affermato il capitano giallorosso interrogato sui fatti accaduti dopo la sconfitta che costò alla Roma l’Europa League. Alle parole della bandiera giallorossa avevano fatto eco quelle dei suoi compagni di squadra. Come De Rossi che aveva affermato di aver notato la sua maglia piena di sputi. O De Sanctis che aveva spiegato di avere ricevuto «numerosi insulti e subìto il lancio di numerosi oggetti quali accendini (che colpirono Pjanic ndr), bottigliette, aste di bandiere e anche sputi». E ancora Iturbe: «Nell’occasione ci sono arrivate dagli spalti monetine e una bottiglietta d’acqua che non mi hanno colpito e un tifoso che era a cavalcioni sulla cancellata mi ha chiesto di dargli la maglia». Seppur veritiere le parole dei giocatori erano arrivate alle orecchie degli inquirenti solo dopo che quest’ultimi avevano interrogato la squadra. Nessuna denuncia era stata sporta dai calciatori. Perché, secondo gli inquirenti, dopo il «confronto» con la curva «l’effetto intimidatorio prodotto dalle affermazioni in questione, nitidamente percepite dalla polizia giudiziaria presente sul posto – si legge negli atti - è stato tale che in sede di escussione a S.I.T. (sommarie informazioni ndr) tanto il Totti quanto il De Rossi hanno negato di aver subito minacce; tuttavia, a fronte di una chiara percezione degli operanti in tal senso, la negazione dei calciatori appare frutto del fondato timore di subire ritorsioni o comunque un male ingiusto alle proprie persone o a quelle dei propri familiari conviventi». Che i giocatori temessero per la loro incolumità è testimoniato anche da una frase redatta dalla Digos e presente negli atti sui quali lavora il sostituto procuratore Eugenio Albamone: «Alcune minacce venivano proferite all’indirizzo del giocatore Daniele De Rossi («Ti veniamo a prendere sotto casa») a cui il giocatore replicava quasi in tono di supplica: "Vi prego sotto casa no"». I calciatori del resto non si sarebbero trovati davanti a episodi isolati, ma ad eventi «legati da un nesso di continuità» che si sarebbero sviluppati «in una progressiva escalation di violenza volta a generare disordini e a turbare il regolare svolgimento delle competizioni sportive in cui è coinvolta la squadra di calcio A.S. Roma, così contribuendo anche a creare un effetto intimidatorio ai danni dei componenti della squadra medesima». Gli inquirenti infatti, ripercorrendo tutte le tappe di questa estrema contestazione dai contorni antisportivi, motivano «l’esistenza di una vera e propria strategia criminosa avente ad oggetto la commissione di atti di violenza ed intimidazione ogni qual volta la squadra giallorossa non risponda ai desiderata della tifoseria ultras». Secondo la procura, alla quale il gip ha rigettato la richiesta per l’applicazione delle misure cautelari, vi era dunque un concreto e attuale pericolo che gli indagati potessero organizzare altre condotte violente. Azioni, come quelle già narrate sulle pagine de Il Tempo, volte a creare disordine all’interno dell’Olimpico e fuori dallo stadio intimidendo i calciatori e il capitano della squadra che attualmente lotta per vincere lo scudetto.
(uh guarda, CasaPound)
Sì per "oggi" intendevo in questi giorni, di sabato, il giorno prima del derby con la protesta, mentre si annunciavano torme di ultras stranieri che avrebbero messo a ferro e fuoco la città :D
non era in risposta, ma in aggiunta.
http://www.corrieredellosport.it/new..._e_quei_caff_/
Mazzola (Sandro ndR): «L'Inter di HH, la staffetta e quei caffè...»
«Ce li davano sempre prima di giocare, non so cosa ci fosse dentro. In campo mi girava la testa, i medici volevano fermarmi sei mesi»
http://gilioli.blogautore.espresso.r...ose-sono-vere/Citazione:
C’era doping ai suoi tempi, come molti, compreso Ferruccio, hanno sostenuto?
«Le cose sono vere. Io ad un certo punto cominciai ad avere, in campo, dei fortissimi giramenti di testa. Andai dal medico che mi fece fare tutte le analisi e mi disse che dovevo fermarmi, che avevo problemi grossi. Mi disse che dovevo stare fuori almeno sei mesi. Ma questo Herrera non lo voleva. Da dove nascevano quei valori sballati? Non lo so. Ma so che, prima della partita, ci davano sempre un caffè. Non so cosa ci fosse dentro. Ricordo che un mio compagno, Szymaniak, mi chiese se prendevo la simpamina. Io non sapevo cosa fosse ma qualcosa che non andava, qualcosa di strano, c’era».
Si ma la juve (cit.)
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^^this.
Le sfortune della vita. Chiedi uno studente alla pari e ti ritrovi Mazzarri
La ricostruzione di Calciomercato.com racconta che Mazzarri è volato la prima volta a Manchester lo scorso mese di marzo, insieme a un amico giornalista e scrittore, città nella quale si è poi trasferito a giugno. Il motivo? Poter seguire, prima di tutto, il Manchester City e lo United. Ma anche avere l'opportunità "sul campo" d'imparare l'inglese, dal momento che vive con una famiglia inglese e ha come professore Sean Warren, docente d'inglese ai giovani dell'Academy del Manchester United. Un'esperienza di vita, che potrà aprire anche a nuovi scenari professionali. Magari in attesa di una chiamata proprio dalla Premier.
con la pioggia come farà in inghilterra?
Stavo sentendo zamparini in radio, e sapete che non ha mica tutti i torti?
Perché i calciatori sono illicenziabili? Perché una società deve tenersi sotto contratto un allenatore o un giocatore che non vuole più? Non sarebbe il caso di cambiare le leggi, in modo da alleggerire le società?
vediamo, ragionamoci un attimo.
Se i calciatori sono lavoratori subordinati è una normativa che sarebbe utile applicare anche ad altre tipologie di società quando ritengono i propri lavoratori inutili ?
Oppure limitandolo alle squadre di calcio, questo discorso vale solo per le società di calcio verso i calciatori o data la struttura bilaterale potrebbe essere utile immaginarlo come una struttura bilaterale in cui ogni parte è libero di sciogliere il vincolo contrattuale unilateralmente ?
Aaaaah, i genitori :timido:
https://pbs.twimg.com/media/CUAOatqWUAE3Itu.png:large
Ci vuole la tessera del genitore
il bimbo etiope avrà avuto ventisei anni :sisi:
Ma tanto anche a 26 anni non sa come si sta in campo :eranio:
infatti in realtà giocava con la juve e si è fatto autogò
letto ora l'articolo, se la sono cavata con la ramanzina :rotfl:
"addio" :rotfl:Citazione:
Addio al calcio gratis online. Il Tribunale: "Cancellare tutti i siti"
La sezione specializzata Impresa del Tribunale di Milano ha ordinato a un importante fornitore italiano "di inibire a tutti i propri clienti l'accesso al dominio it.rojadirecta.eu"