quando si utilizzano dei clichè per caratterizzare i propri personaggi è difficile sbagliare la loro caratterizzazione.
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non è questione di fantasy o no, è questione di tono di scrittura, di linguaggio da libro di narrativa delle scuole medie.
Su Tex sono d'accordo, e non ho mai capito come mai sia il fumetto più venduto in Italia con tutta la roba migliore che esiste, questo perlomeno ha dei personaggi che sono ben differenziati, e inoltre ha una continuity che evita la ripetitività, dal primo numero è difficile giudicare.
Letto oggi.
Bon, non male ma per dare un vero giudizio ci sarà bisogno di chiudere almeno questi primi 4 numeri... :sisi:
leggetevi khor :asd:
non è che se tiri fuori dal cestone una roba più brutta questo diventa iprovvisamente bello eh :asd:
quel fumetto m'è rimasto impresso nel quore :asd:
La questione "terminologia della minc*ia" è interessante(e abbastanza ricorrente in materia di fumetti bonelliani), varrebbe la pena portarla all'attenzione degli sceneggiatori.
Ecco, quasi quasi posto qualcosa sul forum ufficiale, direttamente alla loro attenzione.
Magari utilizzando un approccio più dolce, più diplomatico: senza parlare di "solita mmerda" insomma :asd:
Per ingannare l'attesa del n°2, lo sketch della cover n°1:
Spoiler:
Dite che ha l'aria di un post piazzato li' per allungare un po' il brodetto?
Dite bene :asd:
Ciurlate nel manico a parte, si notino la maggiore espressività del drago nonchè il titolo provvisorio...
Letto il primo numero e devo dare ragione a Ragna, fumetto ai limiti dell'offensivo verso l'intelligenza dei lettori.
Disegno dei personaggi che corrono verso un bosco, baloon: "Stiamo arrivando al bosco!". Disegno dei notri circondati dalle fiamme: "Il fuoco blocca l'uscita!". Disegno degli umani che versano il fango incendiario nella grotta degli orchi:"Stanno versando un liquido mefitico". Ma che è, la versione commentata per i non vedenti?!
No grazie, mi vado a leggere la Pimpa che ha molta più fiducia nelle mie capacità di comprensione :sisi:
Eh, 'sta cosa va portata all'attenzione degli sceneggiatori :sisi:
(non prima di aver letto i primi quattro numeri :bua:...a meno che non ci pensi qualcun altro)
Quindi, due vertenze, per ora: vocaboli ammoscianti e "versione per non vedenti".
Sottoscrivo,
preso il primo numero, non mi è dispiaciuto per ora.
Non sono un avido lettore di fumetti e malgrado mi piaccia molto il fantasy questo è il secondo fumetto che leggo dopo alcuni Thorgal.
Staremo a vedere:uhm:
Bene, tempo di postare la cover del n°2:
(disponibile dal 10/7)
http://www.sergiobonellieditore.it/r...vLnWrx0=--.jpg
:uhm:
Eh, per la question del linguaggio, ci sarebbe da capire chi è l'editor della serie, sempre che ci sia.
Qualcuno che legge Lilith e può fare un confronto?
il confronto si dovrebbe fare con gea :asd:
Oggi è il giorno? :uhm:
Yez :look:
(lo prendero' Venerdi...tanto fino a Settembre non leggo una sega :bua:)
Sottoscrivo.
Preso il primo, e oggi pure il secondo che devo ancora leggere. Non sono mai andato matto per i fumetti, ma adoro il fantasy quindi ho voluto provare
Non posso che confermare quello che ha scritto Keka, in alcune fasi nel primo numero mi è sembrato ci fossero sottotitoli :asd: e gli infodump dei nomi nelle prime pagine, scritti in neretto :facepalm:
Però diamogli fiducia dai :sisi:
Questo è il linguaggio Bonelli, mi sa che vi tocca adattarvi :asd:
Magari con l'andare della serie gli editor, se sono diversi dagli sceneggiatori, allenteranno un po' la morsa.
@ King: beh, perchè no con Lilith? E' sempre di Enoch.
Mah, di fumetti Bonelli ormai ne ho letti un po' (Dampyr, Dylan Dog occasionali, miniserie varie) ma le didascalie per venire incontro alle vostre capacità mentali non le avevo mai viste, non a questi livelli almeno
Le didascalie non ci sono sempre, e dipende dall'autore, però succede spesso che un personaggio, mentre sta facendo qualcosa, dica/pensi quello che sta facendo, come se il lettore fosse scemo e non se ne rendesse conto.
O meglio, è fatto proprio per essere a prova di scemo, visto che come noi chiediamo magari ellissi narrative un po' più ampie e una narrazione un po' più moderna, c'è gente invece a cui esplode la testa su prodotti che prendono una strada diversa e più contemporanea.
Per avere un esempio, vi consiglierei (anche se c'entra poco col topic, se non per il fatto che è sempre Bonelli) l'albo del mese scorso de Le Storie, Mexican Standoff di Cajelli.
Occhei, tempo per il numero tre:
http://www.sergiobonellieditore.it/r...KExqq/U=--.jpg
Nevi, artigli e chiappette a 'sto giro :uhm:
Comprerò anche questo numero, vediamo com'è.:)