scrivi tu :fag:
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:uhm:
il mondo semplicemente fottesega-
Proust, parlando dell'invenzione del telefono, racconta di come fosse stato accolto con stupore, meraviglia e ritenuto universalmente un oggetto straordinario. Dopo appena trent'anni era tutto dimenticato, lo si dava per scontato al pari dei lacci da scarpe. In trenta anni quelli che sono nati dopo il fatto fanno a tempo a diventare adulti e quindi a non rendersi conto dell'eccezionalità dell'evento vedendo tutto ciò che non hanno vissuto sulla propria pelle, lontano e temporalmente appiattino come tutto ciò che non si vive, ma si legge su un libro di storia assieme a tanti altri eventi. Dal 1973 ci separano più di 30 anni, quindi direi che è fisiologico.
Edit: mentre scrivevo non c'era ancora il post qui sopra, ti avevo capito intuitivamente :timido:
stavo quasi per distruggere 600 euri di tv dopo aver visto bush parlare
Cià, diamo un pò fuoco alle polveri :asd::
Al di là delle cifre, condivido il pensiero che ha espresso Teon prima.Se vai a seminare merda in giro per il mondo, aspettati una reazione.Peccato che quelli che ci vanno di mezzo, come sempre, non sono le classi dirigenti criminali, ma la gente comune.Citazione:
LA RITUALITA' DELL' 11 SETTEMBRE
Sulla retorica del 'siamo tutti americani' che avvolse (e ancora avvolge), l'intero Occidente dopo gli attentati dell'11 settembre 200I il filosofo francese Jean Baudrillard scrisse, con crudezza, con lucidità e con coraggio (e ce ne voleva moltissimo in quel momento) "che l'abbiamo sognato quell'evento, che tutti senza eccezioni l'abbiamo sognato - perchè nessuno può non sognare la distruzione di una potenza, una qualsiasi, che sia diventata tanto egemone - è cosa inaccettabile per la coscienza morale dell'Occidente, eppure è stato fatto, un fatto che si misura appunto attraverso la violenza patetica di tutti i discorsi che vorrebbero cancellarlo" ( J. Baudrillard, Lo spirito del terrorismo, 2002).
Per tutta la vita ho sognato che bombardassero New York e non posso essere così disonesto con me stesso e con i lettori da negarlo ora che il fatto è avvenuto. Eppure ho provato anch'io un instintivo orrore per quella carneficina, per quello sventolar di fazzoletti bianchi, per quegli uomini e quelle donne che si buttavano dal centesimo piano. E allora?
L'America è una Potenza che da più di mezzo secolo colpisce, con tranquillità e spietata coscienza, nei territori altrui, che negli ultimi mesi della seconda guerra mondiale ha bombardato a tappeto Lipsia, Dresda, Berlino premeditando di uccidere milioni di civili perchè, come dissero esplicitamente i comandi politici e militari statunitensi dell'epoca, bisognava "fiaccare la resistenza del popolo tedesco", che ha sganciato un terrificante, e probabilmente inutile, Bomba su Hiroshima e Nagasaki e che nel dopo guerra ha fatto centinaia di migliaia di vittime innocenti in ogni angolo del pianeta ( lo scrittore, americano, Gore Vidal ha contato 250 attacchi militari che gli Stati Uniti hanno sferrato senza essere provocati).
L'11 settembre invece gli americani, per la prima volta nella loro storia, venivano colpiti sul proprio territorio. Pensavo che questa tragedia avrebbe insegnato loro qualcosa: l'orrore di vedere le proprie case cadere come castelli di carta, seppellendo uomini, donne, vecchi, bambini, famiglie, affetti. Che gli avrebbe insegnato l'orrore dell'orrore ora che lo avevano vissuto sulla propria pelle. Che gli avrebbe insegnato che anche le vite degli altri hanno un valore, poichè tengono tanto alle proprie. Invece hanno continuato imperterriti. Come prima, peggio di prima. Loro hanno sempre la coscienza tranquilla, le tragedie degli altri non li riguardano, al massimo sono 'effetti collaterali'.
Hanno cominciato con l'Afghanistan. Poteva esserci una ragione perchè da quelle parti stava Bin Laden, anche se nessuna inchiesta seria Ë mai stata fatta per dimostrare che dietro gli attentati alle Twin Tower o quelli del 1998 in Kenya e Tanzania ci fosse effettivamente il Califfo saudita (sarà il motivo per cui il Mullah Omar ne rifiuterà l'estradizione non accettando l'arrogante risposta Usa "Le prove le abbiamo date ai nostri alleati"). Ma dopo dieci anni di occupazione rimangono sul terreno 60 mila vittime civili la maggior parte delle quali provocate dai bombardamenti a casaccio sui villaggi e persino sui matrimoni. A stretto giro di posta Ë venuta l'aggressione all'Iraq: 650 mila vittime civili. Giuliano Ferrara sul Foglio (6/9) proprio mentre dichiarava di detestare l'iperbole ha definito l'11 settembre "l'attentato più grande e infame della storia".
E' solo una delle tante tragedie della storia recente, forse quella che ci ha colpito di più ma non certo la più infame. E io mi rifiuto di piangere ogni anno, ritualmente e a comando, lacrime di coccodrillo per tremila vittime. Rituali che tentano di far entrare nel buio sgabuzzino del dimenticatoio tutte le altre. Che sono milioni.
Massimo Fini
Per il resto, buona polemica :sisi: :mad:
Ma anche no, guarda. :asd:
Ma idem, Ed :asd:
Partendo da un articolo di Massimo Fini poi :facepalm:
E sopratutto, se facciamo il conto della "possibile" merda seminata in giro per il mondo necessaria alla sopravvivenza di ogni superpotenza, ed al risultato che ha portato in termini di benessere e libertà personali per i suoi cittadini ed i suoi alleati, anche un discalculico riesce a vedere come fa a finire :asd:
dillo ad un cileno- :fag:
Dillo ai polacchi :fag: Dillo all'intero blocco orientale post 45. Dillo alle colonie africane dopo la spartizione dell'africa dell 800.
Dillo ai nativi post colombo.
è sempre stato cosi. La nazione/Le nazioni più forti metteranno sempre merda nelle zone povere/più deboli a proprio vantaggio.
Lo ha fatto la gran bretagna,l'america,l'unione sovietica, lo fa la cina tutt'ora.
è il sistema che funziona cosi.
Hanno l'unico sistema pensionistico al mondo a capitalizzazione pura dura e cruda e nemmeno se li invade Marx lo cambierebbero. Diglielo tu :lul:
Quando noi saremo falliti, loro regneranno incontrastati. E non hanno nemmeno il problema degli immigrati boliviani o ecuadoregni, che tanto, vengono tutti da me. :asd:
Tough shit.
Primo, è opera di quel criminale di guerra* che è Kissinger che piace tanto a sinistra adesso perchè ha criticato Bush. Ah, vabbè, ma è nobel per la pace.
Secondo, se ad un commerciante ad una fiera dicessero "ciao, sei qui regolarmente, ma abbiamo cambiato idea, adesso tutto quello che hai portato qui è nostro, e non ti diamo nulla di risarcimento, vai via ed esplodi, ed utilizzeremo il tuo know-how per favorire il tuo acerrimo rivale", direi che è solo giustificato se quel mercante pensa "brutto b..., adesso te la faccio pagare". Considerando poi che l'espropriatore era lì che governava con circa 1/3 dei voti totali, fra cui al suo interno gruppi attivamente violenti nella repressione del capitalismo....
Agli stessi cileni che stanno adesso cercando di rovesciare un governo di successo di centrodestra con sommovimenti di piazza pretestuosi guidati da una neocomunistella urlante "we want it all, we want it now, we want it for free"? 'zzi loro. Quando grazie anche alle politiche economiche della dittatura (sostanzialmente continuate anche dai governi successivi, Bachelet compresa), sono uno degli stati più prosperi e stabili finanziariamente del sud america?
E poi, continuo a dire, se iniziamo a fare "i conti della merda" (stile Lord Frey con i figli), tu finisci gli escrementi da lanciare quando io sono appena arrivato a metà delle nazioni dell'est europa :asd:
* potrei anche aggiungere disonesto, ma insomma su kissinger è come sparare sulla croce rossa :asd:
@jaq
la metà di ciò che hai scritto è irrilevante, e l'altra metà non mi riguarda- :nono:
in b4 mussolini sistema pensionistico agro pontino l'eur-
nulla giustifica la violenza del '73.
e se è una questione di etichette, l'icolonoclastia è l'unica via per ragionare, ormai.
Credo che qua si entrerebbe in un discorso complicatissimo, se non impossibile da fare, tentando di calcolare le conseguenze dirette e indirette del sistema occidentale.Ma non è questo il punto.
So benissimo che qualsiasi superpotenza opera sia il bene che il male.Ma allora perchè stupirsi della reazione dei nostri avversari?
Se io vado in guerra o in lotta per il potere, metto in conto la reazione avversa.
Oppure siamo giunti al punto che pretendiamo non solo di dare le mazzate, ma di farci anche applaudire dalle nostre vittime? (e a sentire tanta retorica democratica (Noi siamo il BENE), sembra di stare a questo punto).
In genere, mi trovo quasi sempre d'accordo con quello che scrivi, ma pensare che gli USA siano i rappresentanti di quei valori è una visione leggermente ingenua.
Diciamo che, tra le nazione che contano, sono il migliore rappresentante di quei valori...ma direi che è sotto gli occhi di tutti che lo scostamento dai valori espressi nella Costituzione americana è stato veramente ampio. Negli ultimi dieci anni il processo si è ulteriormente accentuato.
Io direi che, vedendo gli USA oggi, qualsiasi pensatore liberale (da Hayek a Friedman...) non si sentirebbe molto rappresentato.
Per carità, nel resto del mondo non c'è di meglio:chebotta:
Sono d'accordo con te, in parte, ma per dirla con un meme:
http://s3.amazonaws.com/kym-assets/e...png?1273013490
abbastanza vicino
pesce grande mangia pesce piccolo... chi siamo noi di fronte alle leggi della natura? :fag:
:asd: