"In Profondità Parte III"
Le riparazioni procedevano velocemente sulla Magellano, ogni singolo uomo era occupato nel ricalibrare, sostituire o smontare qualche pezzo per accelerare il ritorno in azione della Magellano.
<<Le letture di sensori sono altamente difficoltose da questa posizione, comunque direi che la nave romulana sia rimasta in nostra attesa ad 148.6.>> Bobo fece una pausa poi proseguì:<<Secondo le letture dei sensori questa nebulosa è altamente instabile e potrebbe causare notevoli danni alla nave se tentassimo di attivare qui i motori a curvatura.>> Il capitano che osservava al suo fianco i dati dei sensori concordò: <<e se i romulani non ci avessero seguito proprio per questo motivo? Intendo dire, se la singolarità quantica che utilizzano come motore renda instabile la nebulosa?>>
Bobo lo guardò perplesso poi intuì quello che il capitano cercava di dire:<<Ma certo! Il campo di contenimento necessario per una singolarità quantica deve per forza esercitare una pressione tale che se la nave romulana entrasse in contatto con la nebulosa… mio dio, lo vedrebbero ad anni luce di distanza.>> Il capitano sorrise e poi aggiunse: <<Era tutto quello che volevo sapere.
Nella stanza degli interrogatori Drizzt venne fatto sedere sulla sedia inquisitoria, poi gli vennero bloccate mani e polsi. Il romulano responsabile del suo risveglio entrò minaccioso nella stanza: <<Vedo che è pronto per l’interrogatorio comandante>> osservò, gli applicò un dispositivo sulla tempia ed uno sulla fronte. <<Io sono Garret Generale della Tal’Shiar, vediamo se riusciamo ad invertirci i ruoli, l’ascoltatore ora dovrà parlare>> Se era una battuta non fece alcun effetto su Drizzt:<<Certo che voi romulani avete proprio un senso dell’umorismo distorto.>>
L’inquisitore si fermò un attimo, lo osservò divertito:<<Conosce le sonde mentali romulane comandante?>> non arrivò alcuna risposta <<No? Bhe presto capirà che non stavo affatto facendo del sarcasmo.>>
Sulla Magellano si discuteva sulle varie alternative, la più valida sembrava quella del tenente Virux che propose di utilizzare un raggio traente modificato per trascinare una considerevole quantità di materia gassosa contro alla nave romulana, anche se non si aveva la certezza che questa si incendiasse era pur sempre la soluzione che gli garantiva la massima possibilità di successo.
<<Riparazioni completate al quarantasette percento, massima energia ai motori ad impulso>> informò Virux dall’intercom della nave. Erano pronti, funzionavano solo i sistemi principali per compiere la loro folle corsa in bocca al leone.
<<Molto bene. Signor Riker, inserisca la rotta. Attivare>> ordinò il capitano braga. La nave sfrecciò attraverso alle sfumature colorate della nube gassosa ed uscì velocemente in un turbinio di gas mischiati come un arcobaleno spaziale.
<<Signor Virux, attivare raggio traente… ora!>> ed erano nella fase due del loro piano.
I romulani certo non stettero guardare con le mani in mano, infatti una caterva di siluri si riversò sulla Magellano, che aveva potenziato al massimo gli scudi di prua.
<<Signor Riker manovre evasive minime>> richiese il capitano per evitare di perdere l’aggancio sul gas che si trascinavano dietro, che formava una lingua multicolore bellissima e letale.
<<Inizio ad indebolire gli scudi nemici con qualche gingillo>> esultò l’ammiraglio con il fuoco della battaglia che gli bruciava negli occhi: <<Siluri quantici, Fuoco!>>
Almeno quattro siluri quantici colpirono in pieno gli scudi di prua romulani. Anche la Magellano venne colpita diverse volte: <<Scudi di prora scesi al trentaquattro percento!>> gridò l’ammiraglio visibilmente entusiasta per la frenesia della battaglia.
Il tenente Bobo teneva sotto controllo i danni della nave nemica ed il volume della scia di gas morale che si portavano alle spalle: <<I loro scudi di prua sono scesi al sessantacinque percento.>>.
Ormai era fatta, gli erano addosso: <<Signor Riker, Iniziare manovra Tailong uno a mio comando>> attese qualche istante <<ORA!!!>> ordinò il capitano con tutta la sua forza, come se fossero state le sue parole a dover distruggere il nemico.
La nave girò sul suo asse di quarantacinque gradi e si impennò passando appena al di sopra della nave nemica: <<Signor Virux, interrompere Raggio traente ora!>> ordinò Braga con il medesimo vigore. La Magellano si allontanava alle spalle dell’immensa nave nemica che a fatica cercava di allontanarsi da quel posto, i suoi motori erano al massimo dello sforzo, era quasi fuori pericolo quando la scia di gas altamente instabile investi in pieno la sua fiancata, passando attraverso lo spazio vuoto all’interno della sua struttura. I forti campi magnetici che tenevano racchiuso il buco nero utilizzato come nucleo del motore come predetto fecero incendiare il gas che immediatamente provocò un onda d’urto di portata inimmaginabile per qualsiasi arma convenzionale.
La verde nave romulana non resistette alla potenza di tale deflagrazione che la dilaniava dall’interno, le sue gondole cedettero quasi immediatamente, seguite dal sostegno ventrale di prua. Pochi secondi dopo anche il nucleo del motore esplose risucchiando in se tutta l’energia dell’esplosione, rottami e tutto il gas in un esplosione cupa e sorda, stroncata sul nascere.
L’onda d’urto raggiunse anche la poppa della Magellano che aveva ormai gli scudi al minimo: la fece roteare violentemente fuori controllo e la scaraventò verso lo spazio esterno: <<Rapporto.>> Chiese l’ammiraglio aggrappato con le unghie alla sua poltroncina. Il rapporto arrivò appena Bobo riuscì ad alzarsi e raggiungere la sua consolle: <<Sistemi offensivi inoperanti, supporto vitale in avaria, motori fuori uso, griglia dell’energia principale off-line….>> venne interrotto dal capitano che era riuscito a rialzarsi ed a raggiungere la sua poltrona. <<Va bene ho capito siamo messi male.>>
Drizzt era in una pozza di sudore, il suo volto era distorto un una smorfia di dolore: <<Glielo chiederò per l’ultima volta: dove si trova il tenente Ashram?>> Quella domanda stava facendo impazzire il Garret che non capiva come mai le sue tanto famose sonde mentali romulane non funzionavano su di lui. <<io… non lo… so…>> rispose affaticato il Comandante Drizzt.
Le due guardie che piantonavano la porta improvvisamente uscirono, probabilmente era il cambio del turno. Frettolosamente L’inquisitore si avvicinò a Drizzt sussurrandogli: <<Sono una spia federale infiltrata nel governo romulano, mi dispiace per quello che sto facendo, ma nessuno deve sapere le mie vere intenzioni.>> quelle parole lasciarono impassibile Drizzt, convinto che si trattasse dell’ennesimo trucco romulano per estorcergli informazioni: <<Mi deve credere… la prego, farò in modo che lei riesca a fuggire sano e salvo…>> in quel momento si udirono degli spari di disgregatore fuori dalla porta, poi improvvisamente essa si spalancò ed entrarono Ashram e Saja. Mentre il primo teneva sotto tiro l’inquisitore romulano, la donna liberava mani e piedi del comandante Drizzt: <<Mi dispiace per quello che ti hanno fatto… sono stata una stupida a fidarmi dei romulani, avevano promesso di aiutarci: il nostro pianeta stava morendo a causa del nostro sole che si trasformava in supernova, loro ci hanno promesso di stabilizzare la fusione stellare salvandoci, ma in realtà ci hanno solo ingannato e questo va ben al di sopra della loro tecnologia.>> le cose iniziavano a diventare più chiare: i romulani, probabilmente interessati al tele-porto Asteliano, avevano promesso aiuto in cambio di questa preziosa tecnologia. Il romulano tenuto a bada da Ashram intervenne: <<Confermo, tuttavia non siamo riusciti a replicare tale tecnologia: l’intero pianeta funge da polo per il funzionamento del meccanismo… in poche parole non è replicabile.>> tutti si guardarono per decidere sul da farsi, quando altri spari si udirono provenire dal corridoio, Saja Tenne sotto tiro Garret, mentre Ashram corse fuori come un fulmine nel tentativo di scoprire cosa stava succedendo. Qualche sparo ancora, un urlo sordo e gorgogliante e rientrò accompagnato da Callin e Venice, malconci ma sani: <<Presto ora sanno che siamo qui dobbiamo andarcene.>> chiusero dentro l’inquisitore e si diressero verso la più vicina uscita. Non si erano mai fidati di un romulano e certo non intendevano cominciare proprio ora.
La Magellano vagava ancora alla deriva nello spazio, finalmente il supporto vitale tornò a funzionare normalmente, i livelli di temperatura e umidità erano tornati nella norma. I motori invece erano ancora fuori uso e l’energia di riserva era quasi esaurita: <<Capitano le letture sulla stella Asteliana sembrano impazzite, è definitivamente una supernova.>> informò la plancia Bobo. Fortunatamente erano abbastanza lontani da non venirne coinvolti. <<Registro inoltre numerosi detriti di quello che potrebbe sembrare un sistema di satelliti di contenimento occultati che orbitavano intorno alla stella.>> aggiunse poi.
<<Probabilmente mantenevano stabile la reazione solare al loro interno… almeno fino a che hanno potuto. Perché hanno protetto così quel pianeta cosa si nasconde in esso?>> il capitano era tormentato dalle domande che avvolgevano quel pianeta e tutto il resto, una cosa era certa: non vedeva l’ora di riprendere a bordo la squadra di sbarco, non doveva essere molto piacevole ora quel pianeta.
Erano fuori dal palazzo del consiglio, iniziavano finalmente ad assaporare il sapore della libertà, quando il cielo divenne improvvisamente infuocato, un ondata di calore investì la superficie del pianeta con grande veemenza: <<Comandante, secondo il mio tricorder la stella Asteliana è una nova, certo non riesco ad avere letture chiare con questo strumento, comunque secondo i miei calcoli abbiamo al massimo dieci minuti prima che l’onda d’urto ci colpisca.>> spiegò il tenente Callin al resto della squadra. Saja invece era sconvolta, cadde sulle sue ginocchia: <<è la fine… maledetti romulani.>> le lacrime ormai copiose solcavano il suo volto, triste e arrabbiato per la sua impotenza davanti alla fine del suo mondo.
Drizzt non si diede per vinto:<<La magellano ancora non risponde, presto tutti al tele-porto. Presto!>> la compagnia iniziò a correre in un paesaggio surreale: alberi che prendevano fuoco, piccoli animali morti per l’estremo calore ed il cielo era ormai completamente rosso fuoco.
Ad un certo punto della loro fuga un gruppetto di guardie romulane gli sbarrò la strada a disgregatori spianati:<<Fermi dove siete umani, siete nostri prigionieri!>> urlò il capo del gruppo.
Drizzt dal canto suo era infuriato per la devozione e stupidità che certe volte potevano dimostrare i romulani: <<Ma non vedete che questo pianeta è spacciato! Dobbiamo raggiungere il tele-porto se vogliamo avere qualche speranza di salvarci!>> sapeva benissimo che non lo avrebbero ascoltato, ma non riuscì comunque a trattenersi. Si stavano arrendendo quando dalla parte opposta un fascio di energia verde colpì alle spalle il capo dei romulani, gli altri due disorientati si girarono e vennero colpiti con una velocità fulminea da Ashram che aveva estratto il phaser e sparato in pochissimi secondi. Garret che li aveva appena salvati si avvicinò a loro: <<Se provate ad abbandonarmi nuovamente, non tornerò certo a salvarvi dai soldati! Presto, il tele-porto non è lontano ormai. Seguitemi!>> ed iniziarono a correre in direzione della salvezza.
<<Signor Virux le ho detto che voglio i motori in linea immediatamente! Braga chiudo!>> urlò furioso il capitano attraverso all’intercom della nave.
<<Signore, dalle letture dei sensori il pianeta verrà inglobato dalla supernova in circa due ore, questo significa che la superficie diventerà inabitabile tra otto minuti.>> Informò Bobo dalla sua postazione.
<<Braga a sala macchine>>
<<Qui Virux>>
<<Voglio i motori in due minuti!>>
<<Ma capitano…>>
<<Braga chiudo>> Promise a se stesso che quella sarebbe stata l’ultima volta che avrebbe chiamato la sala macchine per mettere pressione a Virux, ma tutto dipendeva da lui ora.
Il calore era diventato quasi insopportabile, le vie della città sembravano fiumi di persone disperate che cercavano di raggiungere il tele-porto, ma di certo non potevano salvarsi tutti, attraversarono diverse vie prima di raggiungere uno degli ingressi del tele-porto, l’immagine che si prospettava agli ufficiali della magellano era a dir poco apocalittica, almeno centomila persone si ammassavano nella piazza di fronte al complesso del tele-porto, pochi di loro avrebbero potuto salvarsi purtroppo.
<<Maledetti romulani.>> continuava ad imprecare Saja.<<Ci saremmo potuti salvare con mesi di anticipo, ma grazie alle vostre false promesse la mia gente sarà sterminata!>> Ashram e Drizzt trattennero a fatica la giovane donna che voleva assalire Garret, facendone un capro espiatorio per le colpe di tutto il suo popolo.
Inaspettatamente il comunicatore di Drizzt iniziò a parlare: <<Qui l’ammiraglio Tailong, tenete duro stiamo arrivando: abbiamo delle difficoltà con il teletrasporto a causa delle interferenze magnetiche della stella.>> mai la voce del burbero ammiraglio era suonata così piacevole come in quel momento. Ebbe a malapena la forza di rispondere: <<Sei da fare risalire, energia appena pronti.>>
Nella sala teletrasporto Eric Starbuck ed il tenente Worf stavano estraendo un blocco di circuiti per migliorare la risoluzione della matrice, sapevano che era una corsa contro il tempo.
Drizzt era esausto tra l’interrogatorio e la recente corsa era rimasto senza energie, complice anche l’eccessivo calore del pianeta. Le sue gambe stavano cedendo, l’unica cosa che lo teneva in piedi era la speranza della salvezza, stava accasciandosi a terra quando con enorme sollievo sentì il familiare formicolio del teletrasporto che lo portava in salvo.
<<Sicurezza in sala teletrasporto uno. Un romulano è stato teletrasportato con la squadra.>> richiese il capo del teletrasporto.
<<Non si preoccupi Signor Starbuck, Garret ci ha salvato la vita non causerà alcun problema.>> lo rassicurò Ashram, Worf comunque era già al fianco del romulano per tenerlo sotto controllo e pochi istanti dopo entrò anche SONOTRANOI con due guardie.
<<Starbuck a plancia, sono tutti a bordo e la situazione è sotto controllo, possiamo andare.>>
<<Non aspettavo altro tenente. Timoniere ci porti fuori dall’orbita, diriga verso la base stellare più vicina.>> ordinò il capitano.
Mentre la Magellano si allontanava il sole di Astelis diveniva sempre più grande e luminoso, aveva già inglobato i primi due pianeti del sistema ed era quasi giunto ad Astelis stesso. La tecnologia romulana era riuscita a bloccare temporaneamente il processo evolutivo della stella, ma sapevano che tutto questo non poteva durare a lungo: il sistema di satelliti artificiali che creavano una schermatura dalle radiazioni solari e permettevano di vedere il sole come lo era stato per gli ultimi millenni aveva ceduto alla pressione della natura che si ribellava alle fragili briglie romulane.
Il suo alloggio era scuro, l’illuminazione al minimo non permetteva di distinguere chiaramente i volti delle due persone presenti, una voce distrutta, come i pezzi caduti di un mondo che non c’è più, il dilemma esistenziale di un essere che ha perduto tutto quello per cui aveva combattuto.
<<Ho fallito…>> continuava a ripetere Saja <<Ho fallito e la mia gente ha pagato per i miei sbagli>> nonostante Venice cercasse di consolarla, psicoanalizzandola, il dolore era ancora troppo forte: <<Vedrai che molta più gente di quanta tu possa immaginare sarà fuggita su Bixnor, e la potrete iniziare una nuova vita, in pace e serenità.>> Consolarla tuttavia non serviva a nulla in questa fase di shock, solo il tempo poteva rimarginare le sue profonde ferite, di cui porterà per sempre con se una cicatrice spaventosa come un olocausto.
Rendendosi conto che non poteva nulla davanti a quello stato quasi catatonico si alzò e fece due passi in direzione della porta, poi si arrestò e parlò senza voltarsi: <<Il paradiso non è intorno a noi, ma dentro di noi, e niente può distruggerlo.>> ed uscì.
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Un ringraziamento speciale a William T. Riker per l’idea della supernova trattenuta da una serie di satelliti artificiali romulani.
La prossima storia, ci vorrà ancora un po’ per quella, comunque questo topic rimane aperto per chiunque voglia postare delle avventure incentrate sul proprio personaggio o su più personaggi della Magellano.