A bho, se voi non vedete la iena non so.
Pensate di essere dentro un grande videogame?
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A bho, se voi non vedete la iena non so.
Pensate di essere dentro un grande videogame?
la stessa logica potrebbe anche portarti a pensare che ti viene in mente una causa prima perchè vivi in un mondo in cui tutto viene da qualcosa, tutto ha un'origine. è però anche un mondo in cui nulla si crea e nulla si distrugge, per cui la trasformazione è continua e non c'è punto di inizio. magari c'è semplicemente uno stadio di minima complessità, all'inizio. e non è nemmeno detto che questo stadio di minima complessità non sia stato preceduto da altro. I tuoi ragionamenti mi fanno pensare che ti hanno parlato di quel cane, da piccolo, e adesso pur dubitandone non puoi che immaginarti un canide.
Semplicemente.
Le nostre strutture mentali ci portano a pensare che tutto abbia una causa (il famoso rapporto causa-effetto). Ma fuori di noi non funziona così: è appurato ad esempio che a velocità prossime a quella della luce i rapporti di causa effetto non esistono o non hanno senso.
La logica va bene per validare ragionamenti umani o ricavare conoscenza da una 'base di conoscenza' data per valida.
Non va bene per avvalorare tesi relativi all'esistenza o meno di un essere che, con ogni probabilità, è talmente diverso da noi che la logica umana può benissimo non avere alcun significato per esso.
Ovviamente, ammesso che esista :asd:
Dunque, i casi sono due: o l'universo è un effetto, e quindi è stato generato da una causa prima(dio, allah o chi vuoi te) e quindi in tal caso, l'esistenza di un dio non si può mettere in discussione; oppure, l'universo non è stato generato da niente e è sempre esistito. In tal caso, la causa prima, sarebbe l'universo stesso, non avendo esso alcuna causa ma essendo sempre esistito.
In quest'ultimo caso, la causa prima c'è, e è l'universo.
Quello su cui si può discutere non è di certo l'esistenza di una causa prima.
Sarebbe come dire che l'universo non esiste, o che l'universo è stato creato ma il suo creatore non esiste.
Non è nemmeno detto che il nostro cervello ci permetta di capire il discorso di infinito, causa dell'universo ecc. Ora come ora possiamo solo sapere di non sapere, dire che "una causa prima c'è per forza" è solo una definizione inutile, nel senso che non ci serve a saperne di più nè a chiudere la questione.
In ogni caso, quello che interessa non è tanto se esiste una causa prima, ma quanto questa sia antropomorfizzata. Un conto è prendere atto che tutto è "natura", un conto è chiamarla Dio e pensare che ci guardi mentre ci facciamo le pippe. E' qui la vera differenza tra un non credente ed un credente.
No.
Per un ateo dio non esiste. Per un ateo, tutto ciò che è metafisico non è altro che un invenzione dell'uomo.
Insomma, io penso che si dovrebbe dare prima una definizione di ateo, xkè messa giù così, la differenza tra un ateo e un credente, è davvero minima.(Non ci sono solo credenti cristiani)
E smettiamola con il "va oltre la nostra comprensione". Bella scusa.
E questo dovrebbe rientrare in un discorso più ampio, come ad esempio quello dei miracoli. Insomma, un conto è essere scettici, un'altro conto pretendere che l'universo prenda forma umanoide e ci dica "oh, guardate che il soprannaturale esiste".
se volete fare la parte degli illuminati almeno imparatevi la differenza tra ateismo e agnosticismo.
Quando venne inventato il primo microscopio e si vide che esistevano essere viventi piccolissimi, immediatamente venne ipotizzato che, come il cane ha le pulci, le pulci hanno addosso delle pulci più piccole e così all'infinito...
Ragionale su un qualsiasi infinito senza rimanere strettamente ancorati al conosciuto sperimentalmente rischia facilmente di produrre simili assurdità.
Sei uno di quelli che crede che ateismo significhi negazione dell'esistenza di dio? (qualsiasi dio) :asd: E' vero solo nella definizione più stretta di ateismo forte, generalmente considerato simile ad una religione. La verità è che agnostico è una definizione che non va bene per i non credenti, infatti uno può essere agnostico e anche religioso. Generalmente per ateo si intende un agnostico che non crede agli dei, senza per questo negarne l'esistenza, ma ritenendo altamente improbabile che esistano. Se avessi visto il video inziale, Dawkins spiegava proprio questo concetto.
Ad ogni modo, è generalmente fuorviante usare il termine ateismo nella sua accezione più forte, perchè gli atei forti sono forse il 2% dei non credenti. Quindi o li si chiama non credenti, o si accetta la realtà, che è più simile alla definizione che davo io.
Ah, non mi interessa cosa dice il dizionario.
Peccato che sia una delle poche cose reali. Siamo incredibilmente ignoranti e limitati. Il fatto che negli ultimi 2-3 secoli abbiamo scoperto molte cose, nonostante la religione lo abbia contrastato in tutti i modi, non vuol dire che possiamo sapere tutto. Se poi uno vuole credere di sapere tutto e subito allora ci sono le religioni, ma non venirmi a dire che sia la scelta più intelligente o logica o inevitabile da fare.
Spero tu non sia uno di quegli agnostici che si credono più furbi degli altri due gruppi. L'agnosticismo viene venduto come una terza via migliore delle alternative, sia dagli agnostici che vogliono darsi un tono, sia dai credenti che a cui piace il maggior spazio di manovra concesso.
L'agnosticismo però non ha nulla a che vedere con le altre due posizioni, perchè affronta il problema della conoscenza, mentre le altre due quello della convinzione. Rispondi di essere agnostico quando qualcuno ti chiede se sai se c'è un dio o meno. Per cui siamo tutti agnostici, togliendo gli schizofrenici. Si può essere agnostici e ferventi religiosi, in linea teorica, perchè dopo aver stabilito che non sappiamo se c'è un dio o meno si affronta il problema se si crede o meno che ci sia, ed è qui che ci si divide in atei e credenti. Cioè pur con informazioni incomplete, e con l'impossibilità di dimostrarlo con certezza e quindi chiudere la discussione, cosa credi sia più probabile? il credente propenderà per qualcosa di generalmente ridicolo, tipo che un dio probabilmente esiste ed è quello che gli hanno fatto conoscere da bambino, l'ateo per qualcosa di generalmente ragionevole, cioè che sia tutto frutto dell'immaginazione umana. Sono entrambi tiri ad indovinare, uno ragionevole, l'altro no. L'agnostico furbo crede di non porsi nemmeno la seconda domanda, ma in barba al suo mal riposto senso di superiorità, lo fa e si comporterà esattamente come un ateo, dal quale in genere non si distanzia se non per la tolleranza verso idee stupide e pervasive, e per il non volerne condividere la stigmatizzazione sociale.
primo non ho mai detto di essere agnostico, secondo inventarsi definizioni non e' il modo migliore di dimostrare il proprio "illuminismo".
ateo e' colui che non crede in un dio e ne nega l'esistenza, agnostico e' colui che ammette di non sapere e sospende il giudizio (per un agnostico dio puo' esserci come non esserci, semplicemente non sapendolo non afferma nulla). non si puo' essere agnostici e religioci perche' sarebbe come essere prostitute vergini.
ora continuate pure col fumetto qua. ciao :)
Quello che dici non è vero, se non attinendosi strettamente a definizioni scritte da credenti e rovinate nel tempo. Ho conosciuto persone agnostiche che tuttavia erano religiose (non erano certe, non avevano fede nell'esistenza di dio, ma lo ritenevano così probabile da seguirne comunque le indicazioni).
Ad ogni modo non importa, basta che per queste discussioni teniamo conto che una persona che si definisce atea generalmente non nega l'esistenza di dio, perchè questa è la realtà delle persone che si definiscono tali (facciamo pure un sondaggio qui dentro, se vuoi).
Se preferisci non usare il termino ateo in questo senso, almeno possiamo usare il termine non credente? Almeno così il discorso potrà avere qualche senso. Grazie.
Come si fa ad essere agnostico e religioso? :chebotta:
Crede che dio non esista, o non crede che esista, entrambe posizioni infinitamente più ragionevoli del credere il contrario. Esattamente come credere che non morirai schiacciato da un pianoforte, anche se magari qualche possibilità che tu abbia torto esiste.
Ti sbagli. l'agnosticismo e il teismo (o l'ateismo, se è per questo) non si escludono assolutamente a vicenda. Come ho detto il primo tratta la conoscenza, gli altri di quello che credi. Tutti gli atei possono essere definiti agnostici, e come dimostra il concetto stesso di fede, la religione spesso ha radici nell'agnosticismo.