-
Re: XVII Legislatura - Formazione del governo [Bersani 5 anni]: Trattative & prospet
Citazione:
Originariamente Scritto da
Vitor
Ma è del 1936, ma basta santo cielo :asd:
Ma non che crepa...intendo dire che un qualche malanno di età potrebbe costringerlo a non poter più reggere la modalità terminator...
Anche la storia della congiuntivite...alla fine è arrivato alle elezioni spompatissimo e gli sarà venuto un bel febbrone.
-
Re: XVII Legislatura - Formazione del governo [Bersani 5 anni]: Trattative & prospet
Citazione:
Originariamente Scritto da
Vitor
Ma è del 1936, ma basta santo cielo :asd:
Forse non hai capito che quando qui in BS saremo tutti morti, lui ci sarà ancora.
Lui e Andreotti.
-
Re: XVII Legislatura - Formazione del governo [Bersani 5 anni]: Trattative & prospet
Citazione:
Originariamente Scritto da
Orologio
Se silvio regge al prossimo giro fa il botto il PDL...se gli viene qualcosa in questi due anni sono cazzi.
Ma secondo me anche se non gli viene in mente... :asd:
-
Re: XVII Legislatura - Formazione del governo [Bersani 5 anni]: Trattative & prospet
Citazione:
Originariamente Scritto da
hendor
Forse non hai capito che quando qui in BS saremo tutti morti, lui ci sarà ancora.
Lui e Andreotti.
Giuliooooooooooooooooooooooooooooo
-
Re: XVII Legislatura - Formazione del governo [Bersani 5 anni]: Trattative & prospet
Citazione:
Originariamente Scritto da
Angels
Faranno il botto e saremo nella merda fino alla fronte
Non so se te ne sei accorto, ma ci siamo già, e non ci ha portato Grillo in questa condizione.
-
Re: XVII Legislatura - Formazione del governo [Bersani 5 anni]: Trattative & prospet
Citazione:
Originariamente Scritto da
ale#12
Ma davvero pensate che i ddl siano scritti dai parlamentari stessi?? :o
In realtà li scrive Teon :sisi:
-
Re: XVII Legislatura - Formazione del governo [Bersani 5 anni]: Trattative & prospet
Il sindaco disponibile di fronte all'ipotesi di una coalizione con Grillo e Berlusconi
RENZI: SONO PRONTO A FARE IL PREMIER
Bersani e Errani convinti di avere il sostegno decisivo di molti senatori 5 Stelle. Il lavoro di «scouting» sarebbe andato in porto
Il sindaco disponibile di fronte all'ipotesi di una coalizione con Grillo e Berlusconi
Renzi: sono pronto a fare il premier
Bersani e Errani convinti di avere il sostegno decisivo di molti senatori 5 Stelle. Il lavoro di «scouting» sarebbe andato in porto
Matteo Renzi, sindaco di Firenze (Fotogramma)
ROMA - Il futuro Gianni Letta di Pier Luigi Bersani, ossia Vasco Errani, ha aiutato il segretario del Pd a fare i calcoli. Alla fine i due si sono guardati negli occhi e si sono detti. «È fatta».
Il segretario del Pd e il suo braccio destro sono convinti: al Senato, oltre ai parlamentari che fanno riferimento a Mario Monti, c'è un gruppo di grillini pronti a sostenere il governo presieduto dal leader del Partito democratico. Li hanno contattati, ci hanno parlato a lungo, il lavoro di «scouting» è andato in porto e ora possono tirare un sospirone di sollievo. A questo punto, dicono inorgogliti i bersaniani, il governo guidato dal segretario del Pd è praticamente fatto. Ma in quello stesso partito c'è chi non ci crede, chi fiuta la trappola, chi, come Massimo D'Alema, ritiene che le trattative con il Movimento 5 stelle possano condannare a morte il centrosinistra. Dalla sua Firenze Matteo Renzi guarda ai movimenti del suo partito con un mix di disincanto e preoccupazione. Il sindaco rottamatore vorrebbe un Pd con maggiore «verve» però si è ripromesso di non ostacolare il manovratore Bersani e si attiene a quel che ha detto in tempi non sospetti. Il che, ovviamente, non gli preclude il campo della politica. Ci è nato e cresciuto in quel territorio, del resto. Ai collaboratori, agli amici, a qualche «suo» parlamentare ha spiegato che cosa intende fare: «Vedo che alcuni giornalisti scrivono che io potrei fare il premier, che potrei fare il segretario. Tutte illazioni. E cavolate. La realtà dei fatti è questa: io non mi farò mai cooptare dal partito. Manco morto! Nessuno dei vertici potrà mai dire: "Il nostro prossimo candidato premier sarà Renzi". Perché a quel punto io dico: no, grazie. Altra cosa è se il Partito democratico va alle consultazioni da Giorgio Napolitano con una rosa dei nomi. Cioè, senza dire che la richiesta è quella di Bersani secca.
Se per riuscire a superare lo stallo che si è creato e che, certamente, non fa bene al Paese, il Pd si presentasse con più nomi di possibili candidati alla presidenza del Consiglio e se fra quei nomi ci fosse anche il mio, allora io ci penserei seriamente». A fare che? Non il candidato premier di una coalizione di centrosinistra alle prossime elezioni, ma il possibile presidente del Consiglio di una grande coalizione, che comprenda Grillo e anche Berlusconi, e che riesca finalmente ad avviare «le tante riforme da fare». «In quel caso potrei accettare di prendere in mano la situazione. So bene che ci potrei rimettere le penne, che mi converrebbe lasciar perdere, ma è una sfida che mi avvince».
E Renzi non ritiene di tradire la fiducia di Bersani quando spiega queste cose ai fedelissimi: «Io sono stato leale fino all'ultimo». La correttezza non gli vieta di spiegare qual è la sua versione dei fatti, nè di illustrare la sua analisi su quello che è successo. Tradotto dal politichese all'italiano: Renzi è pronto a dire perché il centrosinistra che si riteneva vincitore abbia mancato l'occasione della vita: «Quando dicevo che avremmo dovuto dimezzare i parlamentari e azzerare il finanziamento pubblico, tutti mi trattavano come un demagogo da strapazzo, anche nel partito, senza capire che quello era il modo per sgonfiare Grillo». I vertici del Pd non hanno seguito i suggerimenti del sindaco di Firenze, sconfitto dalle primarie, e hanno preferito andare dietro al vincitore di quella tenzone: «Hanno optato per il partito identitario. E il partito identitario più di quei voti non riesce a prendere». Già, di quei voti che sono tre milioni e mezzo in meno di quelli che prese Walter Veltroni. L'ex segretario lo ricorda: «Forse ora capiranno come fosse importante quel 34 per cento».
Se Veltroni sente ancora su di sé le ferite inflittegli da un partito non esattamente solidale, Renzi, memore di quell'esperienza, si tiene alla larga dai giochi e i giochetti del Pd: «Arrivano per le riunioni del partito con le loro belle auto blu e litigano. Io preferisco rimanere a Firenze e andare in giro in bicicletta. Non voglio essere coinvolto in queste storie». Rifugge dagli alterchi e dalle polemiche, il sindaco di Firenze, ma quando parla con il suo gruppo di futuri parlamentari (una cinquantina, circa) spiega. «La verità è che noi abbiamo perso queste elezioni il giorno in cui abbiamo respinto la gente dai seggi delle primarie, quando abbiamo deciso che dovessero votare solo i militanti. Con che faccia, poi, potevamo chiedere a tutta questa gente che abbiamo cacciato di andare a votare alle politiche per noi?».
------------
:|
che la tendenza suicida tipica del csx sia contagiosa?
-
Re: XVII Legislatura - Formazione del governo [Bersani 5 anni]: Trattative & prospet
Citazione:
Originariamente Scritto da
Frappo
Il sindaco disponibile di fronte all'ipotesi di una coalizione con Grillo e Berlusconi
RENZI: SONO PRONTO A FARE IL PREMIER
Bersani e Errani convinti di avere il sostegno decisivo di molti senatori 5 Stelle. Il lavoro di «scouting» sarebbe andato in porto
Il sindaco disponibile di fronte all'ipotesi di una coalizione con Grillo e Berlusconi
Renzi: sono pronto a fare il premier
Bersani e Errani convinti di avere il sostegno decisivo di molti senatori 5 Stelle. Il lavoro di «scouting» sarebbe andato in porto
Matteo Renzi, sindaco di Firenze (Fotogramma)
ROMA - Il futuro Gianni Letta di Pier Luigi Bersani, ossia Vasco Errani, ha aiutato il segretario del Pd a fare i calcoli. Alla fine i due si sono guardati negli occhi e si sono detti. «È fatta».
Il segretario del Pd e il suo braccio destro sono convinti: al Senato, oltre ai parlamentari che fanno riferimento a Mario Monti, c'è un gruppo di grillini pronti a sostenere il governo presieduto dal leader del Partito democratico. Li hanno contattati, ci hanno parlato a lungo, il lavoro di «scouting» è andato in porto e ora possono tirare un sospirone di sollievo. A questo punto, dicono inorgogliti i bersaniani, il governo guidato dal segretario del Pd è praticamente fatto. Ma in quello stesso partito c'è chi non ci crede, chi fiuta la trappola, chi, come Massimo D'Alema, ritiene che le trattative con il Movimento 5 stelle possano condannare a morte il centrosinistra. Dalla sua Firenze Matteo Renzi guarda ai movimenti del suo partito con un mix di disincanto e preoccupazione. Il sindaco rottamatore vorrebbe un Pd con maggiore «verve» però si è ripromesso di non ostacolare il manovratore Bersani e si attiene a quel che ha detto in tempi non sospetti. Il che, ovviamente, non gli preclude il campo della politica. Ci è nato e cresciuto in quel territorio, del resto. Ai collaboratori, agli amici, a qualche «suo» parlamentare ha spiegato che cosa intende fare: «Vedo che alcuni giornalisti scrivono che io potrei fare il premier, che potrei fare il segretario. Tutte illazioni. E cavolate. La realtà dei fatti è questa: io non mi farò mai cooptare dal partito. Manco morto! Nessuno dei vertici potrà mai dire: "Il nostro prossimo candidato premier sarà Renzi". Perché a quel punto io dico: no, grazie. Altra cosa è se il Partito democratico va alle consultazioni da Giorgio Napolitano con una rosa dei nomi. Cioè, senza dire che la richiesta è quella di Bersani secca.
Se per riuscire a superare lo stallo che si è creato e che, certamente, non fa bene al Paese, il Pd si presentasse con più nomi di possibili candidati alla presidenza del Consiglio e se fra quei nomi ci fosse anche il mio, allora io ci penserei seriamente». A fare che? Non il candidato premier di una coalizione di centrosinistra alle prossime elezioni, ma il possibile presidente del Consiglio di una grande coalizione, che comprenda Grillo e anche Berlusconi, e che riesca finalmente ad avviare «le tante riforme da fare». «In quel caso potrei accettare di prendere in mano la situazione. So bene che ci potrei rimettere le penne, che mi converrebbe lasciar perdere, ma è una sfida che mi avvince».
E Renzi non ritiene di tradire la fiducia di Bersani quando spiega queste cose ai fedelissimi: «Io sono stato leale fino all'ultimo». La correttezza non gli vieta di spiegare qual è la sua versione dei fatti, nè di illustrare la sua analisi su quello che è successo. Tradotto dal politichese all'italiano: Renzi è pronto a dire perché il centrosinistra che si riteneva vincitore abbia mancato l'occasione della vita: «Quando dicevo che avremmo dovuto dimezzare i parlamentari e azzerare il finanziamento pubblico, tutti mi trattavano come un demagogo da strapazzo, anche nel partito, senza capire che quello era il modo per sgonfiare Grillo». I vertici del Pd non hanno seguito i suggerimenti del sindaco di Firenze, sconfitto dalle primarie, e hanno preferito andare dietro al vincitore di quella tenzone: «Hanno optato per il partito identitario. E il partito identitario più di quei voti non riesce a prendere». Già, di quei voti che sono tre milioni e mezzo in meno di quelli che prese Walter Veltroni. L'ex segretario lo ricorda: «Forse ora capiranno come fosse importante quel 34 per cento».
Se Veltroni sente ancora su di sé le ferite inflittegli da un partito non esattamente solidale, Renzi, memore di quell'esperienza, si tiene alla larga dai giochi e i giochetti del Pd: «Arrivano per le riunioni del partito con le loro belle auto blu e litigano. Io preferisco rimanere a Firenze e andare in giro in bicicletta. Non voglio essere coinvolto in queste storie». Rifugge dagli alterchi e dalle polemiche, il sindaco di Firenze, ma quando parla con il suo gruppo di futuri parlamentari (una cinquantina, circa) spiega. «La verità è che noi abbiamo perso queste elezioni il giorno in cui abbiamo respinto la gente dai seggi delle primarie, quando abbiamo deciso che dovessero votare solo i militanti. Con che faccia, poi, potevamo chiedere a tutta questa gente che abbiamo cacciato di andare a votare alle politiche per noi?».
------------
:|
che la tendenza suicida tipica del csx sia contagiosa?
Prima regola della politica: mai credere a quello che scriva la Meli sul PD.
Edit: CVD
"Ciò che volevo per l'Italia l'ho detto per le primarie. Ho perso. Adesso faccio il sindaco. Non ci possiamo permettere neanche i rimpianti". Così il sindaco di Firenze Matteo Renzi sul suo account di twitter.
-
Re: XVII Legislatura - Formazione del governo [Bersani 5 anni]: Trattative & prospet
Ma allora il virgolettato dell'articolo è una balla colossale, oppure Renzi ha una doppia personalità.
-
Re: XVII Legislatura - Formazione del governo [Bersani 5 anni]: Trattative & prospet
Citazione:
Originariamente Scritto da
Kraven VanHelsing
Ma allora il virgolettato dell'articolo è una balla colossale, oppure Renzi ha una doppia personalità.
Prima regola della politica: mai credere a quello che scriva la Meli sul PD.
-
Re: XVII Legislatura - Formazione del governo [Bersani 5 anni]: Trattative & prospet
Bhe che Renzi sia il futuro è indubbio.
Se del del PD, del PD sotto altro nome o di altro partito ora non possiamo saperlo.
Ma certamente nessuno vorrà sostituirsi a Bersani in questo momento, figuriamoci Renzi che le mosse le studia benissimo...
-
Re: XVII Legislatura - Formazione del governo [Bersani 5 anni]: Trattative & prospet
Lo ripeto: appena se ne presenterà l'occasione, Renzi si piglia i giovani più in gamba dal PD e dal M5S (edit: ma anche del PDL) e si fonda un movimento suo.
-
Re: XVII Legislatura - Formazione del governo [Bersani 5 anni]: Trattative & prospet
Madonna santa il Corriere tra l'intervista a D'Alema in quanto D'Alema e sta bufala su Renzi sta facendo un disastro dietro l'altro.
-
Re: XVII Legislatura - Formazione del governo [Bersani 5 anni]: Trattative & prospet
Certamente tutta la parte dei sindacati la butterà nel cesso...
Che comunque questi estremi sono sempre pericolosi, ma è anche colpa dei sindacati che si sono fermati negli anni 70, tutelano solo determinate categorie di lavoratori e gli altri sguazzano nel fango e si sorbiscono gli scioperi.
Cambiando argomento...
Vendola ? Si è più sentito ?
-
Re: XVII Legislatura - Formazione del governo [Bersani 5 anni]: Trattative & prospet
Citazione:
Originariamente Scritto da
Orologio
Vendola ? Si è più sentito ?
L'altra sera al TG3 serale intevistato dalla Berlinguer...
Riassunto: noi siamo pronti per cambiare il mondo, saremo umili forti e coraggiosi, l'importante è che Grillo decida cosa fare. :facepalm:
Soliti discorsi per riempire 10 minuti di monologo senza dire 'na ceppa, dimostrando nel contempo che non sanno proprio dove attaccarsi per avere la maggioranza.
Senza contare la mimica facciale mentre parla la Berlinguer... Sembrava di vedere Checco Zalone :rotfl:
-
Re: XVII Legislatura - Formazione del governo [Bersani 5 anni]: Trattative & prospet
Citazione:
Originariamente Scritto da
Orologio
Bhe che Renzi sia il futuro è indubbio.
Se lo leggo ancora una volta comincio a drogarmi.
-
Re: XVII Legislatura - Formazione del governo [Bersani 5 anni]: Trattative & prospet
Citazione:
Originariamente Scritto da
Josif Dzugasvili
Prima regola della politica: mai credere a quello che scrive la Meli.
Fixed.
-
Re: XVII Legislatura - Formazione del governo [Bersani 5 anni]: Trattative & prospet
Arriva la cavalleria... e sono incazzati neri!! :mad:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013...ennaro/516626/
Citazione:
Dai servizi segreti alla Chiesa, il partito del “governissimo” vuole Amato e De Gennaro
di Marco Lillo
C’è un partito più potente dei partiti che tifa per le larghe intese tra il Pd e il Pdl . Sono i politici trasversali di lungo corso, i manager di stato e i burocrati sopravvissuti a mille ribaltoni che tremano ogni volta che sentono parlare di accordo tra Beppe Grillo e Pier Luigi Bersani.
Il partito del governissimo si muove nel silenzio, non appare in tv, ma ha le idee molto chiare sugli uomini giusti per costruire una diga morbida e assorbente all’urto della nuova politica. Istituzioni secolari come la Chiesa e la massoneria vedono come il fumo negli occhi il governo di scopo. E sperano che Bersani non riesca nella missione impossibile di strappare al Movimento 5 stelle la fiducia al senato. Un Governo Bersani appoggiato da Grillo che si impegni a realizzare pochi punti come il taglio dei costi della politica e la lotta al conflitto di interessi è uno scenario antitetico a un governo Bersani appoggiato da Berlusconi. E nei palazzi romani gode di maggior credito e popolarità la seconda ipotesi.
I grandi quotidiani dedicano paginate all’Europa in ansia e ai mercati in fibrillazione e sembrano quasi auspicare un clima da solidarietà nazionale. L’architrave di questa stagione sarà la nomina del presidente della Repubblica. In caso di larghe intese, il primo nome sul campo è quello di Giuliano Amato. L’ex consigliere di Bettino Craxi che i grillini vedono come il fumo negli occhi per la sua pensione d’oro, potrebbe essere il Capo di Stato migliore (quasi scontato) per mettere d’accordo Pd e Pdl. Il Cavaliere potrebbe sancire l’inciucio accettando la presidenza del senato e la nomina di Amato al Quirinale sarebbe la cornice per il riordino del settore della sicurezza e della difesa. Il sottosegretario con delega ai servizi segreti, Gianni De Gennaro, potrebbe essere il nuovo presidente di Finmeccanica dove verrebbe confermato nel ruolo di amministratore delegato Alessandro Pansa, un manager recentemente al centro delle cronache per i favori chiesti a Mediobanca a beneficio della ex moglie del ministro Vittorio Grilli nel 2007. Pansa rischierebbe di saltare in caso di accordo Grillo-Bersani, con grande dispiacere di Ignazio Moncada. Molti lettori non conosceranno neanche il nome di questo 64enne torinese, in ottimi rapporti con Pansa, formalmente presidente di una controllata periferica del gruppo Finmeccanica, la Fata, ma meglio noto come il “grande burattinaio”. Così lo definiva l’ex presidente della banca del Vaticano, lo Ior, Ettore Gotti Tedeschi nella conversazione con l’ex presidente di Finmeccanica Giuseppe Orsi, intercettata dai Carabinieri nel ristorante Rinaldi al Quirinale nel maggio del 2012. Moncada, oltre a essere molto amico del capo dei servizi segreti del Dis, cioé del Dipartimento Informazione e Sicurezza, Giampiero Massolo, è in buoni rapporti sia con gli ex socialisti, come Giuliano Amato e Giulio Tremonti, che con gli ex Ds, come il torinese Piero Fassino.
Quanto a De Gennaro, se anche non riuscisse a raggiungere la presidenza di Finmeccanica (anche il ministro della difesa Giampaolo Di Paola potrebbe aspirare a quella carica, nonostante il divieto di porte girevoli con la Difesa) il sottosegretario non finirebbe ai giardinetti. Per lui, in caso di larghe intese e di presidenza Amato, potrebbe liberarsi la poltrona di segretario generale del Quirinale. Proprio Amato lo promosse a capo della Polizia nel 2000 e poi lo portò con sé al ministero nel 2007 quando Antonio Manganelli divenne Capo della Polizia nel solco della continuità. Una poltrona che, sempre se prevalessero le larghe intese, potrebbe finire a un altro uomo fidato di Gianni De Gennaro: l’attuale numero due del Dis Pasquale Piscitelli, prefetto dal 2003 e poi capo della segreteria di De Gennaro al Dipartimento della Pubblica sicurezza prima di diventare suo numero due al Dis. Piscitelli sarebbe il capo della polizia ideale per un governo trasversale mentre in un Governo di sinistra appoggiato dal Movimento 5 stelle risalirebbero le quotazioni dell’attuale Capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, già capo del servizio segreto civile con il Governo Prodi.
In questo valzer, secondo gli osservatori più attenti, rientrerebbe anche il passaggio del prefetto di Perugia Vincenzo Cardellicchio alla Presidenza del Consiglio. Un passaggio decretato il 26 febbraio dal Consiglio dei ministri presieduto da Monti nonostante fosse stato nominato a Perugia solo nel maggio 2012. Anche Cardellicchio è considerato vicino a Gianni De Gennaro e potrebbe essere nominato al Dis dopo l’eventuale spostamento di Piscitelli al vertice della Polizia.
Dal Quirinale al Viminale, insomma, la filiera Amato-De Gennaro, blinderebbe gli apparati di sicurezza nel segno della continuità e della fedeltà atlantica. Sempre che prevalgano quelle larghe intese che tanto piacciono anche Oltreoceano. Un po’ come accadde nel 1996 quando Antonio Maccanico tentò di dare vita a un governo che andasse da D’Alema a Berlusconi prima delle elezioni che propiziarono la nascita del primo Governo Prodi sostenuto da Rifondazione Comunista. Allora i poteri forti, gli americani, la massoneria e il Vaticano erano favorevoli all’inciucio. La sensazione è che anche stavolta sia così.
da Il Fatto Quotidiano del 28 febbraio 2013
-
Re: XVII Legislatura - Formazione del governo [Bersani 5 anni]: Trattative & prospet
Citazione:
Originariamente Scritto da
AlephZero
Lo ripeto: appena se ne presenterà l'occasione, Renzi si piglia i giovani più in gamba dal PD e dal M5S (edit: ma anche del PDL) e si fonda un movimento suo.
Per andare dove? Renzi aspetta che passi il "morto che parla" sulla sponda del fiume, se si gioca bene le sue carte sarà accolto come il salvatore del PD e metterà (almeno inizialmente) a tacere l'ala tradizionalista del partito che poteva minacciare una scissione.
-
Re: XVII Legislatura - Formazione del governo [Bersani 5 anni]: Trattative & prospet
Intanto la strappona del PD, quella che è più a Ballarò che a casa sua, ha detto che Bersani è pronto a fare un passo indietro. Il bello è che dovrebbe fare spazio a gente come... lei stessa, perché è ggiovane. Un po' come se Berlusconi si ritirasse per fare spazio a Capezzone.
-
Re: XVII Legislatura - Formazione del governo [Bersani 5 anni]: Trattative & prospet
Citazione:
Originariamente Scritto da
Josif Dzugasvili
"Ciò che volevo per l'Italia l'ho detto per le primarie. Ho perso. Adesso faccio il sindaco. Non ci possiamo permettere neanche i rimpianti". Così il sindaco di Firenze Matteo Renzi sul suo account di twitter.
Meno male, mi stavo preoccupando.
Matteo, fai i sindaco che c'e' da sistema parecchie cose...
-
Re: XVII Legislatura - Formazione del governo [Bersani 5 anni]: Trattative & prospet
Citazione:
Originariamente Scritto da
AlephZero
Lo ripeto: appena se ne presenterà l'occasione, Renzi si piglia i giovani più in gamba dal PD e dal M5S (edit: ma anche del PDL) e si fonda un movimento suo.
Vai sicuro, non fonda niente.
Al massimo diventa segretario del PD ( o come si chiamera' ).
-
Re: XVII Legislatura - Formazione del governo [Bersani 5 anni]: Trattative & prospet
Citazione:
Originariamente Scritto da
Lord Wilde
Per andare dove? Renzi aspetta che passi il "morto che parla" sulla sponda del fiume, se si gioca bene le sue carte sarà accolto come il salvatore del PD e metterà (almeno inizialmente) a tacere l'ala tradizionalista del partito che poteva minacciare una scissione.
Dipende anche quanto in futuro il nome del PD sarà "vendibile" agli occhi dell'elettorato.
Se fossimo nel 1994, sarebbe un po' come dire tentiamo di salvare il PSI.
-
Re: XVII Legislatura - Formazione del governo [Bersani 5 anni]: Trattative & prospet
Citazione:
Originariamente Scritto da
Callaghan
Intanto la strappona del PD, quella che è più a Ballarò che a casa sua, ha detto che Bersani è pronto a fare un passo indietro. Il bello è che dovrebbe fare spazio a gente come... lei stessa, perché è ggiovane. Un po' come se Berlusconi si ritirasse per fare spazio a Capezzone.
Ovvio che Bersani sarebbe pronto al passo indietro... E' l'unico modo che ha per salvare un minimo di faccia.
Se diventa premier è politicamente finito.
Il che sarebbe un bene per il PD :asd:
-
Re: XVII Legislatura - Formazione del governo [Bersani 5 anni]: Trattative & prospet
Politicamente, Bersani ad alti livelli è finito quando sono arrivati i dati definitivi dal Ministero degli Interni. Non so se dopo un'agonia di qualche mese o prima, ma ormai lo aspetta la stessa parabola del buon Veltroni.
-
Re: XVII Legislatura - Formazione del governo [Bersani 5 anni]: Trattative & prospet
Citazione:
Originariamente Scritto da
Callaghan
Non so se te ne sei accorto, ma ci siamo già, e non ci ha portato Grillo in questa condizione.
Per me con Grillo possiamo solo peggiorare, poi spero di sbagliarmi ma non ci conto troppo.
-
Re: XVII Legislatura - Formazione del governo [Bersani 5 anni]: Trattative & prospet
Dai su, resistiamo ancora un paio d'anni che poi Renzi è il futuro.
-
Re: XVII Legislatura - Formazione del governo [Bersani 5 anni]: Trattative & prospet
-
Re: XVII Legislatura - Formazione del governo [Bersani 5 anni]: Trattative & prospet
Citazione:
Originariamente Scritto da
AlephZero
Dipende anche quanto in futuro il nome del PD sarà "vendibile" agli occhi dell'elettorato.
Se fossimo nel 1994, sarebbe un po' come dire tentiamo di salvare il PSI.
Il pd è l'unico partito rimasto che ha una certa solidità (anche la lega in parte) ha scelto un leader mediocre, ma non mi risulta sia indagato e siano stati azzerati i vertici, ha pur sempre il 25% dei voti e governa regioni, province e comuni. Il paragone con il psi è campato in aria.
-
Re: XVII Legislatura - Formazione del governo [Bersani 5 anni]: Trattative & prospet
Citazione:
Originariamente Scritto da
Chiwaz
Dai su, resistiamo ancora un paio d'anni che poi Renzi è il futuro.
Renzi intanto deve essere furbo a non bruciarsi, se facesse il premier ora con una maggioranza zoppa, perchè una maggioranza con Grillo può essere solo zoppa, si rovinerebbe l'immagine.
Il PD se non si gioca bene le sue carte e non sono carte buonissime, può andare talmente in vacca che non c'è Renzi che tenga.
Comunque leggendo nel topic sul movimento 5 stelle alcuni degli interventi e delle idee dei grillini sono veramente preoccupato, e Beppe dal suo punto di vista continuerà a sbraitare e non accetterà mai l'alleanza col PD perchè non gli conviene, della base se ne fotte secondo me, lui punta all'inciucione o a nuove elezioni per puntare al 40/50% dei voti.
-
Re: XVII Legislatura - Formazione del governo [Bersani 5 anni]: Trattative & prospet
Sto iniziando a pensare che i vertici del PD non abbiano la lungimiranza e la bravura di risolvere questa situazione...altrimenti ora si troverebbero con ben altri voti...
-
Re: XVII Legislatura - Formazione del governo [Bersani 5 anni]: Trattative & prospet
cioè ma quindi l'articolo del Corriere, virgolettato compresto, è una banfa? :facepalm:
è diventato proprio carta igienica :facepalm:
-
Re: XVII Legislatura - Formazione del governo [Bersani 5 anni]: Trattative & prospet
:sisi:
Renzi ha scritto or ora.
Citazione:
Torno alla newsletter dopo qualche settimana. E mi scuso del prolungato silenzio. Non volevo invadere la vostra casella di posta elettronica come fanno tutti in campagna elettorale: il nostro filo diretto va avanti in molti casi da anni, non è uno spot per prendere due voti. E dopo – alla luce dei risultati – ho cercato con cura di non finire nel tritacarne delle dichiarazioni e dei pastoni studiati con cura dagli addetti ai lavori.A forza di stare zitto, però, mi attribuiscono di tutto. Intrighi, progetti, desideri. In attesa che qualcuno scriva della mia candidatura al prossimo conclave, allora, torno alle Enews, per dire ciò che penso davvero, con l’impegno di ripartire con cadenza fissa. Ma prima di parlare delle beghe di casa nostra, permettetemi di dire l’emozione di queste ore a proposito di ciò che è accaduto in Vaticano. Ho chiesto ai miei figli di accendere la tv insieme e abbiamo guardato le immagini del vecchio Papa che lascia, che se ne va, che saluta prima delle dimissioni. Non avrei mai immaginato di assistere alla scena di un Papa che dice basta. Che lui non è più in grado di farcela. Che giura obbedienza al suo successore. Che si ritira in clausura, a pregare. Lasciando il trono, il soglio pontificio. Ci sarà tempo per riflettere su cosa significhi questo evento per la Chiesa, se non per il mondo. Intanto, però, voglio condividere con gli amici delle Enews un sentimento che frulla insieme emozione, rispetto, inquietudine.
Le elezioni. Niente giri di parole: il centrosinistra le ha perse. La vittoria numerica alla Camera non è sufficiente e lo sappiamo. E non si dica: “Ah, gli italiani si sono fatti abbindolare, non ci hanno capitoâ come ha detto qualche solone dei nostri in tv nelle ore della débâcle. Gli italiani capiscono benissimo i politici: casomai non sempre accade il contrario.
Io quello che avevo da dire l’ho detto alle primarie. Non ce l’ho fatta, mi sono preso la mia responsabilità. Ho praticato la lealtà in tutta la campagna elettorale: non perché mi convenisse, ma perché è giusto rispettare i risultati, sempre. Perché credo che lo stile abbia un ruolo persino in politica. Oggi non dirò: “Ma io ve l’avevo dettoâ . Quelli che sono stati zitti durante le primarie e che poi ci spiegano che loro avevano capito tutto sono insopportabili: passi saltare sul carro del vincitore, ma adesso affollare quello del perdente mi suona ridicolo. Io ho combattuto Bersani a viso aperto quando non lo faceva nessuno, guardandolo negli occhi. Non lo pugnalo alle spalle, oggi: chiaro? Nello zoo del Pd ci sono già troppi tacchini sui tetti e troppi giaguari da smacchiare per permettersi gli sciacalli del giorno dopo.
Quando durante le primarie chiedevamo di abolire il finanziamento pubblico ai partiti o ai parlamentari e consiglieri regionali di rinunciare ai vitalizi fino alla richiesta di non considerare appestati quelli che la volta prima avevano votato Lega o PDL (le primarie si vincono convincendo la tua gente, ma le elezioni si vincono convincendo anche quelli fuori dal tuo recinto) o fino alla proposta di far uscire i partiti dalla RAI, noi eravamo chiari. Ma non abbiamo avuto la capacità di convincere. Colpa mia, l’ho detto (qui il video del mio discorso). Adesso però non abbiamo il copyright su queste proposte. Mi piacerebbe che li rilanciassimo noi, non per raccogliere il voto di qualche parlamentare grillino ma per recuperare un rapporto con il Paese, con gli italiani. La priorità infatti è rimettersi in sintonia con gli italiani, non giocare al compro baratto e vendo dei seggi grillini. Togliere il finanziamento pubblico ai partiti, subito, come primo atto del nuovo Parlamento, con efficacia immediata sarebbe come dire ai cittadini: Ok, abbiamo capito la lezione. Adesso scriviamo una pagina di storia nuova.
Queste cose le abbiamo dette da un camper. E non era il camper di Grillo, era il nostro camper. Trovo sbagliato e dannoso inseguire Beppe Grillo sul suo terreno, quello delle dichiarazioni ad effetto. Quello della frase di tutti i giorni. Tanto lui cambia idea su tutto, la storia di questi ultimi 30 anni lo dimostra. Grillo non va rincorso, va sfidato. Sulle cose di cui parla, spesso senza conoscerle. Vogliamo riflettere sull’utilizzo della rete in politica? Bene, il nostro comune è un comune che è leader negli open data. Ne parliamo? Vogliamo parlare delle donne in politica? Bene, noi abbiamo la maggioranza di donne in giunta: altrove cacciano le assessore se rimangono incinta. Ne parliamo? Vogliamo parlare di innovazione ambientale? Bene, noi abbiamo fatto il primo piano strutturale a volumi zero, senza mattoni, di una grande città. Ne parliamo?
Oggi – proprio oggi che il sistema dell’informazione sta toccando il fondo come spiega benissimo Massimo Gramellini su La stampa (cliccate qui, se volete: chapeau!) – siamo in grado di fare una riflessione più seria? Da vent’anni l’Italia non cresce. Lo inventiamo un nuovo modello di sviluppo sostenibile o continuiamo a sognare grandi opere e piccoli risultati? L’Istat dice che c’è il record di disoccupati, le aziende falliscono perché gli Enti Locali non pagano per colpa del patto di stabilità, fior di investitori potrebbero intervenire in Italia ma sono bloccati dalla crisi del sistema politico e dalle incertezze del sistema burocratico. E noi che facciamo? Pensiamo di uscirne vivi offrendo a Grillo la Camera e a Berlusconi il Senato, secondo gli schemi che hanno già fallito in passato? Come se non bastasse – diciamola tutta – per la prima volta un Paese europeista come l’Italia vede affiorare un voto antieuropeo, che è un fatto molto pericoloso di cui anche i commentatori si sono occupati poco. Qualcuno inizia a credere al fatto che i problemi italiani derivano dall’eccesso di Europa nella nostra vita quotidiana quando in realtà è vero il contrario: c’è poca Europa, non troppa Europa.
Per tutti questi motivi, da italiano, sono pronto a partecipare a una discussione vera su quello che serve al Paese. Ma se devo andare ai caminetti di partito sulle indiscrezioni della stampa o a partecipare al festivalbar delle candidature, beh, scusate, ma da queste parti abbiamo da lavorare. Mentre a Roma si discute, nelle città si affrontano i problemi, dalle emergenze occupazionali fino alle buche nelle strade.
Mi piacerebbe raccontarvi lo sforzo di queste ore sulla città, dal regolamento urbanistico all’investimento sulla cultura. Ne parleremo in una prossima enews, comunque. Altrimenti la faccio troppo lunga.
Alla prossima settimana, allora
Un sorriso,
Matteo
Pensierino della sera. Nel discorso sullo Stato dell’Unione Obama ha detto molte cose interessanti. Il passaggio per me più bello è stato quello sulla scuola: “Un dollaro investito nella scuola di qualità produce un risparmio di sette euro perché riduce disoccupazione e criminalità.â Quando arriveremo anche in Italia a considerare i soldi (ben) spesi sulla scuola come un investimento sul futuro anziché come una spesa corrente del presente?
-
Re: XVII Legislatura - Formazione del governo [Bersani 5 anni]: Trattative & prospet
renzi è il mio presidente :sisi: (E adesso dopo giannino brucio anche questo :bua: )
-
Re: XVII Legislatura - Formazione del governo [Bersani 5 anni]: Trattative & prospet
-
Re: XVII Legislatura - Formazione del governo [Bersani 5 anni]: Trattative & prospet
ottimo discorso :thumbup:
mi veniva da leggerlo in fiorentino :asd:
-
Re: XVII Legislatura - Formazione del governo [Bersani 5 anni]: Trattative & prospet
-
Re: XVII Legislatura - Formazione del governo [Bersani 5 anni]: Trattative & prospet
No, ma se Renzi era candidato non vinceva eh? Complimenti chi ha votato bersani
-
Re: XVII Legislatura - Formazione del governo [Bersani 5 anni]: Trattative & prospet
Comunque, Luca Sofri del Post ha mazzuolato a dovere la Meli sull'articolo del Corriere
Citazione:
Bel capolavoro
A proposito di quello che dicevo ieri e del ruolo dei giornali nel conservare il peggio della politica italiana – e forse di crearlo, persino – stamattina il Corriere ha pubblicato (in apertura sul sito) un articolo intitolato “Renzi: sono pronto a fare il premier”. La frase Renzi non l’ha detta da nessuna parte: la tesi dell’articolo è che Renzi abbia detto privatamente non si sa bene a chi delle cose confuse sul fatto che lui accetterebbe un incarico se la proposta venisse da Napolitano e non dai maggiorenti del suo partito. Con molti virgolettati di Renzi, dei quali viene spontaneo di essere molto diffidenti. Il titolo è scellerato – data la delicatezza della situazione e delle prospettive – ma è scellerato anche l’articolo, visto che poco dopo Renzi, costretto a rispondere, scrive su Twitter ”Ho perso. Adesso faccio il sindaco”.
Non è un problema di vero o falso: è il problema di una provocazione-trappola-ricatto gettata da un giornale (ma lo fanno in molti ogni giorno) con doppia garanzia di successo: o nessuno ti smentisce, e hai pubblicato una cosa che farà rumore, vera o falsa che sia (chissenefrega). O costringi qualcuno a smentire, e avrai un’altra notizia. È il modo con cui i giornali superano l’invenzione del “no comment”: costringendoti a confermare tacendo oppure a smentire. E non è un problema del Corriere oggi, è il problema del giornalismo politico italiano, come scrivevo ieri.
Ma non basta: l’articolo si apre con un’altra ricostruzione priva di qualunque fonte e credibilità: ovvero che il PD abbia già convinto alcuni nuovi eletti del M5S a dare la fiducia a un governo PD. Che è una tesi da ubriachi: non perché siano tutti bravi e onesti, ma perchè comunque nessuno potrebbe garantire un bel niente al buio oggi, la situazione è troppo fluida e oscura, e le certezze attribuite a Bersani ed Errani non possono essere di questo mondo, se non dei due citati che cretini cretini non sono. È una ricostruzione che fa ridere, non pensabile né accettabile.
Il futuro Gianni Letta di Pier Luigi Bersani, ossia Vasco Errani, ha aiutato il segretario del Pd a fare i calcoli. Alla fine i due si sono guardati negli occhi e si sono detti. «È fatta».
Il segretario del Pd e il suo braccio destro sono convinti: al Senato, oltre ai parlamentari che fanno riferimento a Mario Monti, c’è un gruppo di grillini pronti a sostenere il governo presieduto dal leader del Partito democratico. Li hanno contattati, ci hanno parlato a lungo, il lavoro di «scouting» è andato in porto e ora possono tirare un sospirone di sollievo. A questo punto, dicono inorgogliti i bersaniani, il governo guidato dal segretario del Pd è praticamente fatto.
E allora a cosa serve scrivere questo film? Allo stesso scopo del titolo e della parte su Renzi: a “generare” pessima politica, non a raccontarla: e ad avere nuovo materiale. E infatti tempo qualche ora Beppe Grillo – che non vedeva l’ora e a cui non gliene frega niente se sia vera o falsa – la usa per attaccare e insultare ancora il PD e mostrare ai suoi e ai potenziali suoi che Bersani e il PD sono dei traffichini corruttori uguali a tutti gli altri ladri ladri ladri.
Bel lavoro, complimenti.
Ma d'altra parte, poracci, c'è da capirli. Ormai i giornali cartacei stanno alla frutta con le vendite e devono convincere, coi titoloni civetta, la gente a comprare :bua:
-
Re: XVII Legislatura - Formazione del governo [Bersani 5 anni]: Trattative & prospet
A chi mi chiedeva come mai il Pdl va così forte in Campania: disegno di legge sul condono edilizio. Rendetevi conto.
http://www.campanianotizie.com/polit...-edilizio.html