motta era la riserva di cassetti quest'anno :facepalm:
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motta era la riserva di cassetti quest'anno :facepalm:
e amauri? e 3zeguet?
Krasic non arriverà mai, il cska piuttosto si spara nei piedi.
la juve sarà
storari (manninger)
motta (grygera)- bonucci (legrottaglie)- chiellini (???) - de ceglie (grosso)
pepe (lanzafame) -sissoko (poulsen) - marchisio (melo) - martinez (???)
del piero (diego) - iaquinta (amauri/3zeguet)
ovvero da 4 se scula, 5/6 se facciamo una stagione normale, 7/8 se le altre imbroccano una stagione positiva e continua....
ma aspettiamo il 31 agosto :sisi:
kolarov l'ha preso il real no?
assieme a silva e a breve dzeko, insomma quelli che volevamo noi :chebotta:
Bell'assist di Melo:o
sulla gazzetta c'è un video che non riesco a condividere in cui delneri afferma che del piero non sarà un giocatore part time :bua:
firewall l'ha postata camus prima, su del piero ha detto
Non sarà un giocatore part-time, nè un capitano non giocatore. Sarà un giocatore della Juve a tutti gli effetti, su di lui punto molto. Se è in forma non ha rivali in questo campionato»
Melo sta giocando una partita di altissimo livello. L'Assist è stato magistrale per tecnica e tempismo. :sisi:
Melo :facepalm:
Con noi mai.
Non capisco di cosa vi lamentiate, Del Piero è il capitano della juve, ha il numero di reti in bianconero, ha esperienza, è italiano e non è stato convocato in nazionale solo perchè Lippi ha dei problemi con i talenti italiani con personalità forti.
L'anno prossimo con Del Piero e Trezeguet faremo triplete :snob:
Questo ovviamente solo se venderemo i cancri del calcio, Melo e DIego :snob:
se non fosse che trezeguet fisicamente non è affidabile, come terzo attaccante non mi farebbe schifo :bua:
:prostro:Citazione:
"Conosco l'interesse del Manchester City, ma con tutto il rispetto per la squadra inglese e l’allenatore Mancini, vorrei continuare la mia carriera a Torino. Non voglio, ovviamente, sottovalutare o addirittura il club inglese, dico solo io mio desiderio".
Melo :prostro:
come fate ad avere dubbi sulla coppia d'attaccanti che hanno fatto più gol nella storia della juve ?
E vi definite juventini ?
Vergognatevi...
Vattene via cancro!
Pare Almiron al bari per 2.5 ml.
qui a qualcuno gli si è rotto il disco.....:miannoio:
Per chi ha voglia di leggerla...
Citazione:
PRESENTATE LE NUOVE MAGLIE. LE PAROLE DI MAROTTA E DELNERI (conferenza integrale)
02.07.2010 11.15 di Redazione TuttoJuve articolo letto 7722 volte
Fonte: tuttojuve.com
E' partita ufficialmente oggi la stagione della Juventus: a Vinovo, infatti, c'è la presentazione delle nuove maglie e la conferenza stampa di Delneri e Marotta.
10:45 - L'amministratore delegato Jean Claude Blanc, il direttore generale Beppe Marotta e l'allenatore Gigi Delneri sono saliti sul palco per presentare le nuove maglie, indossate nell'occasione da Alessandro Del Piero, Alex Manninger e Filippo Boniperti.
Anche quest’anno la Nike ha voluto dare un tocco di novità alle due maglie realizzate per la Juventus. Questa volta le novità non riguardano solo i motivi stilistici, ma anche la composizione stessa delle casacche che i bianconeri indosseranno nella stagione che ha appena preso il via. Per la prima volta infatti sono state realizzate interamente in poliestere riciclato. Ogni maglia è prodotta direttamente con un massimo di otto bottiglie d'acqua in plastica. Inoltre rispetto a quelle della passata stagione è migliorata la qualità delle maglie stesse, realizzate sempre in tessuto Dri-Fit, che risulta più leggero del 13% rispetto al precedente filato, permettendo ai giocatori di essere più freschi. Per quanto riguarda invece il design, in particolare della prima maglia, è stato scelto di reinterpretare la tradizione delle strisce bianconere attraverso un motivo geometrico segmentato che accentua lo stacco tra i due colori. Motivo geometrico che ritorna anche nella seconda maglia, ma più accentuato e destinato alle due strisce rosse e verdi su fondo bianco che capeggiano al centro della casacca. Una scelta, quest’ultima, che vuole essere un omaggio ai 14 milioni di tifosi bianconeri d’Italia.
Sul palco, Gigi Delneri e Beppe Marotta hanno rilasciato alcune brevi dichiarazioni, in attesa della conferenza stampa: "Spero che la mia Juve sia bella e vincente, sia sul campo che fuori", ha spiegato il tecnico bianconero. "Vogliamo rafforzare il nostro marchio di italianità attraverso una politica seria sui giovani del vivaio", ha invece spiegato il direttore generale.
10.50 - Blanc: "La seconda maglia è un omaggio al made in Italy - Blanc: «La seconda maglia è un omaggio al made in Italy»
C’erano tre modelli d’eccezione a presentare le nuove maglie ufficiali. Alessandro Del Piero indossava quella bianconera, il giovanissimo Filippo Boniperti la seconda casacca e Alexander Manninger quella del portiere, che come la seconda è un omaggio al made in Italy. «Prosegue con successo la partnership con Nike, giunta alla sua ottava stagione. E’ una partnership che ha un grande valore anche in campo internazionale». Queste le parole di Jean-Claude Blanc nel corso della presentazione. Blanc ha poi parlato della seconda casacca: «E’ un omaggio al made in Italy, una strategia che perseguiamo anche nel nuovo stadio». Ed è proprio sul made in Italy che è intervenuto anche Giuseppe Marotta («Questa maglia fa da apripista alla nostra strategia tecnica relativa all’italianità»), mentre Del Piero, che indossava quella bianconera, ha commentato: «E’ curioso vedere come un piccolo dettaglio stilistico dia un effetto così particolare. E’ bella e io sono molto affezionato a questi colori». Dopo questa sfumatura romantica da parte del capitano, ecco il commento di Del Neri: «E’ una maglia nuova per una Juve nuova, che deve essere bella e vincente, in campo e nel comportamento. Sottolineo soprattutto quest’ultimo aspetto perché lo ritengo fondamentale, poi in campo capitano tante cose e l’esito è sempre determinato da tanti fattori».
Il General Manager di Nike Italia Andrea Rossi, confermando quanto detto da Blanc in merito alla bontà della partnership con Juventus, ha sottolineato l’aspetto di responsabilità sociale che Nike sta portando avanti: «Dopo la campagna Red per la lotta all’Aids, quest’anno abbiamo scelto di creare le maglie delle nostre squadre ai mondiali e anche quella della Juventus in materiale al 100% riciclato»
11.00 - Conferenza stampa integrale di Marotta e Delneri:
Ha a disposizione una rosa approssimativa e in via di definizione quella della Juventus. Sembra una condizione poco favorevole per il lavoro di un allenatore...
DEL NERI - "E' dovuto al fatto che il Mondiale ha levato parecchi elementi alla Juventus in questo momento. E' chiaro che il mercato è aperto fino al 31 agosto. I tempi per poter operare ci sono, ma è chiaro che noi dovremo iniziare a costruire una squadra con delle idee ed è chiaro che in ritiro questi ragazzi che si sono aggregati faranno sì di completare un numero, oltre che verificare se hanno delle caratteristiche importanti per la Juventus. Il calcio è fatto anche di giovani. Poi aspettiamo il rientro dei Nazionali, che torneranno il 18 pomeriggio e penso di averli a disposizione, perlomeno part-time, per l'Europa League, che comincerà il 29. E per il 29 dovoremo essere abbastanza inquadrati come ruoli e come ricambi di un certo spessore, di esperienza".
Parte una Juventus che non vedremo mai più. E' una Juve che non c'è, con tanti giocatori che sono segnalati in partenza. Da un punto di vista umano e tecnico, lei pensa di avere delle difficoltà? Questo è un handicap? Le è mai capitato in passato di partire con una squadra e poi di ritrovarsene un'altra?
DELNERI - "No. Di fatto entro 15 giorni me li ritrovo tutti. Però io non sono d'accordo con lei sul fatto che alleno una squadra che non vedrò. Alleno una squadra che è la Juventus. Del mercato ci interessiamo in modo relativo noi che lavoriamo sul campo. E io tratterò tutti i giocatori alla stessa maniera. Sono tutti giocatori della Juventus e li preparerò per il 29. Quindi tutti saranno trattati alla stessa maniera. Io sono solito dare molto rispetto ai miei giocatori. Poi nel calcio, uno può andar via, uno può arrivare. Tutte quante le società quando vanno in ritiro hanno questi cambiamenti in corsa. Io ritengo però che da parte mia, verso i giocatori, ci sia un rispetto profondo: per tutti quelli che sono chiacchierati e per tutti quelli che magari sono sicuri di essere confermati; poi può essere anche al contrario alla fine. Quindi non ho nessun problema in questo senso. Reputo i giocatori che vengono in ritiro adesso, giocatori della Juventus e tutti quanti saranno trattati alla stessa maniera".
La gestione di coloro che pur rimanendo possono essere scontenti, è la cosa che la preoccupa di più in questa fase iniziale della stagione? Anche ieri lo stesso Diego, a domanda precisa, 'se ha voglia di rimanere', ha risposto 'non lo so'. Può essere questo all'inizio un elemento turbativo?
DELNERI - "Ma io penso che un allenatore abbia un solo problema: quello di dare rispetto ai giocatori. Chi viene in ritiro con la Juventus, se accetta di venire in ritiro, ha un compito ben preciso; di dare rispetto e di lavorare sul campo. Quindi da parte mia non c'è nessun problema di nessun genere, perchè torno a ripetere, io tratterò i giocatori che vengono in ritiro alla stessa maniera tutti quanti, perchè li ritengo giocatori della Juventus".
Direttore, pensava a questo punto di essere più avanti nell'operazione di costruzione della squadra? O i tempi sono quelli previsti?
MAROTTA - "No, direi che i tempi sono quelli previsti. Sono molto ottimista perchè comunque un canovaccio di squadra, di rosa, lo abbiamo già creato, sia con i nuovi innesti, sia con la conferma dei giocatori che erano già tesserati con la Juventus. L'obiettivo nostro a breve termine era di far sì che la partenza di oggi coincidesse anche con una rosa omogenea dal punto di vista tattico e tecnico, in modo che Delneri e il suo staff possano già iniziare anche un lavoro didattico. Perchè evidentemente siamo in una fase di insegnamenti dal punto di vista tattico e nel frattempo si farà anche un lavoro fisico e agonistico che possa garantire chiaramente a breve-medio termine un'efficienza dal punto di vista atletico. La rosa quindi è omogena e l'obiettivo è quello di rinforzarla. Di rinforzarla in termini di qualità e di valore assoluto. Sono situazioni che nel corso di questa finestra cercheremo di vivere positivamente, sempre coniugando quelle che sono le linee guida della società e quelli che sono gli obiettivi sportivi. Questo al limite può essere il compito più difficile, perchè il mercato è fatto di un soggetto che compra e di uno che è il venditore. Le difficoltà nascono anche dalla volontà di altri di poter assecondare quelle che sono le esigenze e le volontà da parte della Juventus".
Recentemente il presidente Agnelli ha detto che Marotta è il miglior acquisto di questa stagione. Da qui alla fine del mercato arriverà qualche grande colpo che la farà scendere al secondo posto?
MAROTTA - "Intanto le parole del presidente sicuramente mi hanno lusingato. E' chiaramente uno stimolo, un incentivo per far sì che io, i miei collaboratori e tutto lo staff possa esprimere al massimo quelle che sono le nostre potenzialità. E' evidente che il grande colpo, che il colpo ad effetto, nessuna squadra è in grado di garantire, perchè come vedete è un mercato abbastanza fermo, dove le operazioni più frizzanti sono state quelle della Juventus, sia in termini numerici che di investimenti. Questo è un mese dove bisogna rispettare quelle che sono delle linee guida che io sono tenuto a rispettare. E allo stesso tempo cercare di allestire una squadra competitiva. Parlare di grande colpo, di colpo media, significa sfruttare quelle che saranno le opportunità che questo mercato offrirà, sia in termini di entrata, sia in termini eventualmente di uscita".
Si sta svecchiando l'età della squadra. Quale tipologia di giocatore manca in questo momento? Forse in attacco non abbiamo visto facce nuove...
DELNERI - "Se mettiamo tutte le facce - cosiddette vecchie - che abbiamo, parliamo di Trezeguet, di Amauri, di Iaquinta che torna, di Del Piero, di Diego, che c'è ancora. Quindi non penso che quello sia un settore dove noi dobbiamo attingere in questo momento. Beppe ha lavorato per la difesa, ha lavorato sugli esterni. A centrocampo mi sembra che siamo numericamente belli tosti, quindi direi che stiamo cercando di lavorare nei settori dove manchiamo numericamente. A centrocampo e attacco mi sembra che siamo numericamente e qualitativamente buoni, nel senso che io non penso che la Juventus debba per forza modificare o variare quello che di buono ha fatto l'anno scorso. Io penso che non sia tutto negativo, non penso che giocatori importanti e di qualità possano di colpo cambiare atteggiamento personale, di gioco e di rendimento. Quindi dovrò cercare di recuperare quelle che sono le risorse importanti che abbiamo in essere e cercare di apportare dei miglioramenti dove riteniamo opportuno sia apportabili".
Direttore, cosa risponde agli scettici, a chi sostiene che questi primi acquisti non siano da Juve?
MAROTTA - "La risposta migliore la dà il campo, che è una conseguenza anche del lavoro che inizia oggi. Credo che un atteggiamento prudente da parte nostra sia un buon viatico. Nel calcio si sa le cose cambiano da una settimana all'altra, da una domenica all'altra. Abbiamo definito questo un cantiere ancora aperto, ma soprattutto c'è un valore assolutamente importante, che è la cultura del lavoro. E io credo che attraverso il lavoro di Delneri, tante realtà. tante risorse che la Juventus oggi possiede, che sono i giocatori, che sono qui presenti in ritiro, possono esprimere comunque un valore molto rilevante e alto, dunque i giudizi da parte degli scettici fanno parte di questo mondo, un mondo dove si fa in fretta a criticare e si fa in fretta ad esaltarsi. L'importante è la consapevolezza degli attori principali, in questo caso dell'allenatore, di sapere che attraverso il lavoro si può assolutamente migliorare quella che è stata un'annata che ha regalato anche qualche delusione".
Direttore, voi state rinnovando molto la squadra, ma questa è una piazza che vuole vincere subito. Che cosa si sente di dire, in poche parole ai tifosi? Poi una domanda a mister Delneri: quanto conterà la disciplina in uno spogliatoio che negli ultimi mesi, da questo punto di vista, insomma ha palesato qualche difficoltà. Ha avuto modio di parlare con qualche giocatore per le norme interne vostre?
MAROTTA - "Io credo che a cominciare dall'alto, dal presidente, dall'amministratore delegato a qualsiasi collaboratore, lo spirito che ci porta oggi a lavorare e dare il nostro contributo per la Juventus, è uno spirito vincente. Ma vincere significa anche confrontarsi con un contesto congiunto che è fatto di avversari che chiaramente hanno un valore che oggi noi conosciamo, Inter, Milan e Roma, che sono i nostri concorrenti. Questo è l'impegno da parte nostra, cioè, la Juventus vuole vincere, evidentemente. E questo è uno slogan che noi vogliamo attuare, mettere in pratica. Poi dobbiamo definire un modello, un modello che comporta il fatto di abbassare l'età media della squadra con l'acquisizione di giocatori più giovani e il contenimento del costo del lavoro, perchè voi sapete che nel mondo del calcio la caratteristica più rilevante, più sensibile è il costo del lavoro, che tocca in termini di percentuale molto rispetto a quello che è il fatturato di ogni squadra. E visto che quest'anno è un anno di difficoltà, dal momento che la mancata partecipazione ad uno scenario economico come quello della Champions League porta chiaramente la Juventus a rivedere quelli che è la sua situazione economica, questo è il modello che ci deve spingere a ottenere il massimo dal punto di vista sportivo. Ma sottolineo che questo sia un impianto di gioco che comunque va rispettato, perchè anche oggi questo ha un valore assoluto che comunque è di rilevanza. Il viatico migliore è proprio quello di essere consapevoli di questo: avere una grande sicurezza nelle proprie capacità, nei propri mezzi, e sapere che attraverso il lavoro si può migliorare il tutto ed essere competitivi per quello che è il blasone storico della Juventus".
DELNERI - "Come ho detto ieri sera ai miei giocatori, a me il passato non interessa molto. Il passato dev'essere motivo di studio per cercare quello che c'è da cambiare. Non ero partecipo, quindi non conosco i problemi dello spogliatoio. So quello che porterò io nello spogliatoio. Quello che fanno gli altri, generalmente, non è che mi interessi molto. A me interessa quello che farò io e farò quello che ho sempre fatto, quelle cose che un gruppo di lavoro deve sempre fare. E farò delle cose che i ragazzi sono abituati a fare, perchè per vivere in comunità, per vivere nel gruppo, ci sono delle regole e le regole devono essere rispettate, sia in campo che fuori. Quello che hanno fatto gli altri non mi interessa. A me interessa quello che cercherò di portare io, dialogando con i giocatori, ma non imponendo. Diciamo che mi piace essere uno che democraticamente può anche parlare, però dittatorialmente mi piace decidere, all'interno dello spogliatoio. Quindi porterò delle cose a me hanno dato grandi risultati in passato e penso che la prima cosa da fondere, tra un allenatore ed il gruppo, sia il rispetto. Io sulla base del rispetto che mi ha insegnato mio nonno, che mi ha insegnato mio padre, ho creato le situazioni, l'ambiente. Quindi porterò quello che è la base principale in un rapporto fra gente, cioè il rispetto reciproco".
Mister, lei ha parlato di rispetto e disciplina. Come si pone di fronte alla situazione e di Diego, che ieri si sono presentati in ritardo? Reputa questo una mancanza di rispetto nei confronti del gruppo?
DELNERI - "Intanto Diego è arrivato. E' arrivato un'ora dopo perchè l'aereo non può guidarlo lui. Però è arrivato. Ma capita, perchè anche Martinez arriva oggi. Nessuno l'ha poi puntualizzato. E' chiaro che loro, l'anno scorso, proiettati in un campionato che li ha visti protagonisti in negativo, vengono subito presi di mira. Ma io vorrei invece che per questioni di rispetto, sia rispettato il ritardo di Diego ed Amauri, ma venga anche rispettato il ritardo di Martinez. Quindi non vedo perchè devo rispondere a due, e il terzo magari lasciarlo in disparte. Hanno avuto dei problemi, hanno chiesto un permesso alla società, gli è stato accordato, e penso che questo capiti in tutti gli ambienti. L'importante è che ci sia rispetto anche in questo. L'importante è che lo sappiano che quando tornano non devono pagare niente, non devono fare niente. Devono dare solo un saluto ai propri compagni, un ringraziamento alla società per il permesso che hanno avuto e ricominciare a lavorare sodo con gli altri. Questo devono fare".
Da Marotta vorrei sapere se alla Juventus è più facile vendere o comprare in questo momento. Se ci sono giocatori incedibili, segnatamente Giorgio Chiellini, che è appetito da grandi club. Dall'allenatore voglio invece sapere se avrebbe portato Cassano ai mondiali. E poi quale sarà il ruolo di Del Piero in questa squadra.
DELNERI - "Antonio è un talento naturale, ma non mi piace discutere le scelte che ha fatto il nostro ct in passato. Sono scelte di conoscenza dell'ambiente troppo profonde, nelle quali non possiamo entrare. E Del Piero non sarà come è stato descritto in questi giorni sui giornali. Non sarà un part-time, come si scrive. Del Piero sarà un giocatore della Juventus a tutti gli effetti, su cui conto molto, come conto sugli altri giocatori, Lui mi ha fatto una buona impressione, abbiamo chiacchierato. Ieri abbiamo chiacchierato parecchio. Io conto molto sul suo apporto, ma non solamente come figura introduttiva: io conto su di lui come figura di giocatore. Punto molto sul Del Piero giocatore, come punto su altri elementi. Io sono sempre del parere che il calcio è fatto di meritocrazia e io su quello punto, oltre il rispetto. Quindi penso sia un ragazzo giusto, sano, se è in forma penso non abbia rivali in questo campionato, dunque penso si adopererà come giocatore, non certamente come un capitano non giocatore".
MAROTTA - "Per quanto riguarda le due domande che mi avete fatto, il vendere e il comprare li metterei sullo stesso piano, nel senso che bisogna sempre valutare quale giocatore comprare e quale giocatore cedere. Sono situazioni contingenti, di un mercato particolare qual'è quello del calcio, che conoscete tanto quanto me. Per quanto riguarda il posizionamento della Juventus, la Juventus non è sicuramente una società che ha nel suo dna la vendita, quanto invece gli acquisti. Però è evidente che stiamo parlando di calciatori che sono degli esseri umani e che hanno nel loro diritto quello di esprimere anche le proprie volontà. Significa in sostanza, davanti a qualsiasi richiesta che perviene alla Juventus, tutto dev'essere esaminato prima dalla stessa società, quindi presidente e amministratore delegato, e poi comunicato al giocatore. Ma le valutazioni sono fatte sicuramente in modo collegiale, anche se vi affermo ancora il concetto, la Juventus nella storia ha sempre comprato, e quindi non è collocabile in una società venditrice".
Volevo chiedere al direttore, come mai andate in controtendenza: nel momento in cui il calcio italiano sta raggiungendo la sua crisi più acuta, lei sta molto italianizzando la Juventus. Poi, in percentuale, quanto è completa la squadra finora?
MAROTTA - "Bhè, italianizzare non significa chiudere le porte a eventuali arrivi di giocatori internazionali. Abbiamo cercato di sviluppare un modello tendente ad avere come caratteristiche la valorizzazione del nostro interno, quindi con un potenziamento e di rafforzamento del settore giovanile. Poi l'inserimento nel contesto della rosa giocatori italiani, perchè il sistema Italia dà l'opportunità di fare delle operazioni più facilmente rispetto ad altre operazione fatte con l'estero. E abbiamo giocoforza utilizzato questo modello, questa situazione. Sono opportunità che portano anche alla definizione di un modello. Però ci tengo a sottolineare che la nostra Italia, al di là del risultato negativo del Mondiale, ha sempre espresso un valore comunque di alto livello nel contesto della qualità dei singoli giocatori".
Direttore, ha citato più volte il 31 agosto come termine ultimo per il mercato. Quindi bisognerà aspettare fino all'utimo giorno la possibilità di un'acquisto o di una cessione? Al mister, invece, volevo chiedere, se Diego dovesse rimanere, in quale posizione dovremo vederlo? Come seconda punta o come centrocampista?
MAROTTA - "Io accennavo al 31 agosto perchè come sapete è la data ultima di questa finestra di mercato. Un mercato che comunque presenta, non di giorno in giorno, ma di ora in ora, uno scenario sempre diverso. Il nostro obiettivo. come Juventus, è quello di cogliere le opportunità che siano in sintonia con quelli che sono i nostri programmi, con quella che è la nostra filosofia. Quindi evidentemente ogni giorno è utile per fare delle operazioni. Questo è quello che volevo accennare, perchè magari un mese fa c'erano degli obiettivi che per un motivo o per l'altro non sono stati centrati. Se ne ripresantano dunque continuamente dei nuovi ed è chiaro che il nostro compito principale è cogliere le opportunità che il mercato offre".
DELNERI - "Dove giocherà Diego? Non come tornante, sicuramente. Io penso sia un giocatore che deve giostrare dietro una punta, non dietro le punte, se non come centrocampista. In 4-4-2 giocherebbe come rifinitore dietro l'unica punta o come centrocampista. In un 4-3-1-2 non può giocare da rifinitore dietro a due punte di ruolo.
In percentuale, Direttore, quanto è completa la Juve?
MAROTTA - "E' chiaro che l'abbiamo definito più volte, cioè il fatto di partire prima rispetto a quelli che sono i tempi normalissimi del calcio, porta al fatto che la squadra non è allestita nella sua totalità. Parlare di percentuali lo ritengo un po' fuori luogo, nel senso che non lo sapremo. Ma oggi abbiamo già una rosa omogena, almeno per quanto riguarda la copertura dei ruoli. Il compito nostro, come dicevo prima, parte dallo sfruttare le opportunità che portano a poter incrementare il valore e la qualità dei giocatori che la Juventus mette a disposizione dell'allenatore. Questo sì, è un nostro obiettivo. Non parlerei tanto di percentuale, quanto di obiettivo. L'obiettivo, da qui al 31 è rafforzare il concetto di qualità di giocatori da mettere a disposizione di Delneri".
è una juve omogenea sotto il profilo tecnico :sisi:
ecco perchè vogliono dare via diego: non è omogeneamente scarpone rispetto agli altri :sisi: