giammotto,stalkerstrelok,COMPLIMENTI!!!!! molto bello il tuo giammotto e quello di strelok e' molto carino,siete davvero bravi,io ormai non ho tempo e voglia per fare questi racconti e in più faccio schifo.
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giammotto,stalkerstrelok,COMPLIMENTI!!!!! molto bello il tuo giammotto e quello di strelok e' molto carino,siete davvero bravi,io ormai non ho tempo e voglia per fare questi racconti e in più faccio schifo.
La Fine.
avevo paura,stavo camminando lungo uno strettissimo corridoio e non sapevo dov'ero,mi ricordavo solo che stavo bevendo una bottiglia di vodka e poi una luce e più niente.
era 1 ora che camminamo lungo stanze e tunnel senza mai trovare una via d'uscita,quel luogo era sinistro e buio,avevo paura e non avevo ne armi ne medicinali ne cibo.era la fine.
raggiunsi un..........cadavere con dei medicinali e del cibo,sopra di esso c'era scritto su una parete col sangue:"Scappa!".
stavo morendo,non ce la facevo più,rischiavo di morire di crepa cuore.
ormai vi veniva la voglia di suicidarmi sbattendo la testa contro il muro.
mi inoltrai per circa 40-50 metri e trovai una porta,la aprii e vidi pile di cadaveri ammassati e collegati tra di essi con dei tubi,sopra di essi una specie di cabina,guardaii cosa c'era........dentro c'era una specie di succhiasangue che stava succhiando il sangue di quei cadaveri attraverso i tubi,appena lo vidi persi la ragione e scappai via piu lontano che potevo,vidi una botola in alto e scappai via e non ci tornai mai più,ebbi cosi tanta paura che fuggì dalla zona attraverso un camion clandestino.
sembra quasi la memoria confusionaria di uno Stalker,l'effetto è riuscito,continualo e cerca di filosofeggiare un pò.
ok.
dopo qualche mese decisi di tornare lì e vidi 1 sola differenza,quel succhia sangue non c'era piu e le pile di cadaveri erano sparite.
incominciai a chiedermi che cosa diavolo era quel marchingegno e se era stata la mia fantasia o c'era tutta quella roba nei mesi precedenti,mi chiesi se ero inpazzito o se ero sano e all'improvviso 1 rumore mi fece imbracciare il mio ak 47,non avevo piu tanta paura ma una cosa mi fece cambiare idea.
ebbene vidi di peggio:i cadaveri non erano spariti affatto anzi erano.....erano......vivi.
urlai di paura,sparai come un forsennato quando inciampiai
su un cadavere,stavo per spararmi in testa fino a quando vidi una figura bianca che mi diceva di seguirla,io esterrefatto non seppi cosa fare e la seguii mentre confuso mi chiedevo che era questa figura.
dopo 2-3 stanze raggiunsi un altare e.......e..........occristo non so come dirlo.
c'....c'era un cadavere che mi stava parlando......io feci una follia,provai a uccidermi sbattendo davvero la testa contro il muro,mi promisi che non avrei avuto paura ma la provai un vero terrore,ormai stavo morendo,quando sto cadavere con una forza psitica mi alzò e mi sbatté contro il muro,persi i sensi....il resto lo dirò dopo.
come vi sembra?
bah,molto confuso.
Spero vi piaccia la nuova storia di Sergej...
La Fuga
Spoiler:
Bello, veramente coinvolgente!
Ora sto per finire il mio, fra poco lo posto :sisi:
ECCOLOOOOOOOOOO!
Spassibo...
Parte 3
Raggiungemmo il Bar, dopodiché portai Karl in infermeria...
- "Doc, rimettilo a posto in fretta eh ?"
- "Tranquillo Frank, in due giorni di cure sarà come nuovo..."
Lasciai Karl, andai al Bar, recuperai un buon equipaggiamento e parlai al Barista della missione precedente :
- "Monolitani ad Agroprom ? Dobbiamo agire in fretta!"
- "Aspetta! Conosco le loro posizioni, potrei dare una mano ai ragazzi della Duty!"
- "Uhm... Devi rimetterti dalle ferite, non sembri in condizione di combattere..."
- "No, sono apposto, ce la posso fare..."
- "Va bene... Chiamo i ragazzi..."
Il Barista chiamò una squadra di Duty e partimmo verso Agroprom...
Arrivare là fu abbastanza facile, la strada era libera grazie alle incursioni degli Stalker contro i Banditi...
- "Ci siamo, fate attenzione!"
La squadra si mise in una formazione a V perfetta...
- "Pronti al fuoco! Attendiamo un ordine..."
- "Non sparate ancora, aspettiamo che si rivelino... Nascondiamoci!"
- "Uhh... Una imboscata... Buona idea!"
La squadra si sparse e si nascose, io andai un po più avanti per fare da osservatore...
Presi il mio AK-74 con ottica PSO-1 e osservai l'edificio...
"Avanti maledetti... Uscite..."
Vidi una tuta grigia dalla finestra, ma non ero sicuro che fosse un Monolitano...
"Fai vedere il cappuccio... Avanti... Alzati ancora un poco..."
Il cappuccio marroncino con lo stemma dei Monolitani mi tolse ogni dubbio...
"1...2...3..."
Sparai alla testa del malcapitato e dalla porta uscirono alcune unità nemiche, così tornai indietro e aspettai che si dirigessero verso la strada...
Cominciò a piovere molto forte e a tuonare...
Mi stupì la indifferenza del Duty affianco a me... Era lì, fermo, con la pioggia che lo bagnava... Eppure rimaneva immobile, impassibile, con il dito pronto sul grilletto e l'occhio nel mirino...
L'attesa era snervante, ero piuttosto teso, speravo che i nemici uscissero al più presto...
Guardai l'orologio, era passato un quarto d'ora...
Una recluta gridava insulti ai Monolitani :
- "Cos'è ? Avete paura di uscire fanatici bastardi ? Avanti, sono pronto a prendervi! Venite!"
Un veterano, un uomo sulla quarantina con una cicatrice sul volto si avvicinò al ragazzo e lo zittì...
- "Ragazzo, quanti anni hai intenzione di vivere ?"
- "Beh, giusto il necessario per guadagnare soldi per la mia famiglia e tornare a casa tranquillo..."
- "E a che età vorresti arrivare eh ?"
- "..."
- "Ragazzo, questo non è il modo giusto di combattere per la Duty... Ci vuole disciplina, coraggio e fedeltà... Tu dimostri di non essere disciplinato... Ora guardami, la vedi la cicatrice ? bene, sai quanti anni ho ? 42... Ci vuoi arrivare o morire prima ?"
- "..."
- "Proprio come pensavo, sei senza parole... Ora sta zitto e stai pronto!"
Finalmente i Monolitani si rivelarono uscendo senza curarsi di controllare in giro...
- "State pronti..."
- "Al tuo segnale Frank!"
- "Aspettate... Aspettate..."
- "Ci siamo ?"
- "Ancora poco... ADESSO!"
Tutta la squadra si mise a sparare, me compreso...
Ne beccai almeno 5, bastava premere il grilletto e lasciare che il mitra facesse il suo lavoro...
- "Vitalik! Vitalik! Aiutatelo, è stato colpito!"
- "Non c'è più nessuno sulla strada! Chi può essere stato ?!"
- "Può essere un cecch-"
Il ragazzo non riuscì a finire la frase che la sua gola fu perforata da un proiettile 7.62...
- "Cecchino! Al riparo!"
Molto rapidamente ci spostammo e ci nascondemmo...
- "Dev'essere sul tetto... Chi di voi è bravo a sparare ?"
- "Io..."
- "Senti, io faccio da bersaglio, corro molto veloce, tu aspetta che si riveli e fallo fuori!"
- "Ooook! Dimmi dove devo mettermi..."
- "Qui, posizionati dietro l'angolo..."
- "Bene..."
Partii di corsa, quanche colpo mi sfiorò appena, ma non fui ferito...
Andai ancora avanti e mi nascosi dietro una pietra, sentii partire un colpo e un tonfo, poi sentii urlare :
- "CENTROOOO! IL MAGO DEL FUCILE E' QUI BABY!"
Tornai verso la squadra e presi il corpo del ragazzo...
- "Povero ragazzo... Così giovane e pieno di speranze..."
- "Non preoccuparti Frank... Gli daremo una degna sepoltura... Se questo può essere d'aiuto..."
- "...Andiamo forza..."
- "Aspetta c'è anche l'altro morto..."
- "Prendi il cadavere di Vitalik e andiamo!"
Un'altro ragazzo prese il corpo di Vitalik e ci avviammo verso il Bar, avevo vendicato Karl e spazzato via i Monolitani...
Diedi il corpo ai ragazzi della squadra, che lo portarono alla base, io invece mi recai al Bar a riferire tutto al barista...
- "Allora ?"
- "Missione compiuta..."
- "Tieni..."
Il Barista mi diede 2000 Rubli...
- "Quante perdite ?"
- "Due ragazzi..."
- "Uccisioni ?"
- "Più di una ventina..."
- "Almeno quello..."
- "Già..."
Mi feci versare un po di vodka e bevvi a lunghi sorsi...
- "Buona... Dove l'hai presa ?"
- "Fornitura speciale... Non è la solita vodka schifosa..."
- "Aaah ecco..."
- "Parliamo di cose serie piuttosto..."
- "Dimmi..."
- "Ti andrebbe di cacciare i Monolitani dal ponte che porta a Limansk ?"
- "Ma non c'era la Clear Sky ?"
- "Ma non sai che si è sciolta ?"
- "Davvero ?"
- "A quanto pare..."
- "Uh, questa mi è nuova..."
- "Allora, farai il lavoro o no ?"
- "Quando devo partire ?"
- "Quando vuoi..."
- "E la paga ?"
- "Buona..."
- "Ci sto! Parto quando Karl si riprende..."
- "D'accordo..."
Rimasi a parlare con il Barista, fuori pioveva e non c'era molto da fare...
Oleg procedeva lungo il tunnel con passo deciso e visione notturna attiva.NON aveva paura,sapeva che, in fondo ciò, che ti uccie nelle gallerie è la paura :se sai che nella galleria l'unico pericolo è quello che percepisci con i tuoi sensi e non quello che ti stai immaginando!
Saranno state 2 ore dall'inizio del viaggio sotteraneo che udì dei suoni in lontananza.Prese il Groza e tolse la sicura.Cominciò a muoversi con cirscospezione lungo il lato della galleria dove si trovava e si fermò quando in mezzo al verde del visore notturno vide una macchia bianca : luce.Spense il visore e si avvicinò.C'era una torcia a terra che rovesciava sul muro la sua luce,accanto giaceva un cadavere,e sul cadavere una creatura era chinata.Produceva strani rumori sommessi e viscidi allo stesso tempo.Oleg capì che non era un essere umano,ma aspettò prima di muovere un solo passo nella sua direzione.Pensò a tornare indietro di qualche metro,all'imbocco della curva del tunnel.Quivi decise di attaccare al Groza il silenziatore e il mirino laser.Fatto ciò fece ancora due o tre passi avanti e puntò alla testa della creatura.Bastò un colpo che ella si rovesciò in avanti sul cadavere con un gemito,fortunatamente a bassa voce.
Oleg arrivò fino al cadavere completamente maciullato al ventre e con la testa piena di sangue,rotta in diversi punti.Espresse il suo disgusto con una smorfia di disprezzo, ma spostò la creatura e la mise via dal corpo,a questo punto decise di vedere cos'era.La rovesciò sul fianco e notò che aveva una coda da scorpione,attaccata ad un corpo suqamoso di colore rosso,la testa era coperta da tentacoli,quasi come un succhiasangue.Procedette avanti ma stavolta con molta più cautela.Fece un centinaio di metri ancora e si fermo a guardare delle scie di sangue lunghe metri.Cos'erano?A chi apparteneva quel sangue?.In prossimità delle scie di snague finiva la galleria,saranno stati 2 km al massimo.Cominciò a cercare delle scale ai lati ma non trovò nulla.A questo punto poggiò un orecchio sul muro,speranzoso.
In un primo momento non sentì nulla e si scoraggiò,ma ascoltando con più attenzione riusciva a sentire un rumore di ingranaggi,un meccanismo era in moto lì dietro,non restava che raggiungerlo.Cercò nello zaino qualcosa utile ad aprirsi un buco nel muro,che non sembrava più spesso di 1 metro.Trovò una granata, un martello,un pacchetto di polvere da sparo e una sigaretta.Tutto inutile,ma decise di provare con la polvere da sparo.Piazzò il pacchetto sul muro e gli diede fuoco.Non esplose nemmeno,produsse un pò di luce e si spense.Cominciò a cercare punti nel muro mno spessi o vuoti,e ne trovò uno im prossimità di una cassetta del tipo dei contatori elettrici.Doveva esserci uno spazio di una decina di centimetri completamente vuoto li giù.Prese il martello dallo zaino e cominciò a battere in prossimità del punto morto.Alla seconda martellata il muro rivelò uno spazio vuoto lungo 1 metro che conduceva all'altra stanza,ora si sentiva chiaramente un rumore di macchina.Oleg si emozionò ma lo spazio per passare era irrisorio.e prese a cercae altri punti simili.Ne trovò uno molto più grande di quello,si aprì un varco,ma era ancora troppo piccolo,anche se forse facendosi stretto ci sarebbe potuto passare.Ora vedeva una luce verde nell'altra stanza che illuminava un piccola porizone di macchianrio in ferro.Oleg bruciava dalla curiosità e trovò un altro punto morto.Questa volta riuscì a passare,e si trovò in una stanza dal tetto altissimo,larga una ventina di metri,e che ospitava una decina di macchianri,sembrava una sala del generatore,ma qualcosa diceva ad Oleg che era qualcosa di PIU',di una semplice sala di generatori.Mosse dei passi in direzione di un macchinario,e vide un vetro.Il vetro celava un essere come quello visto poco prima da Oleg.Era più grande,e sembrava morto.Ognuna di quelle macchine ne conteneva uno.Oleg era rimasto a bocca aperta, e si sedette.Notò che in fondo alla sala il tunnel continuava.Era ora di rimettersi in marcia.
andiamo raga non fate morire il topic! scrivete!
non posso scrivere solo io! (a proposito un pò di commenti sull'ultimo capitolo?)
Nelle precedenti puntate...
Episodio Quattro - Quelle direzioni che portano a Roma
USER: Sgt. "major tom" Stradivski
LOCATION: Foresta Rossa
DATE/TIME: classificata/11:35
DATA TYPE: diario 1/4
Mi svegliai di buona mattina, Saul mi stava impazientemente scrollando la spalla. Avevo dormito col coltello stretto in mano, in una morsa che nell'esercito insegnano essere salda e sicura, a prova di malintenzionato. Mi sarei svegliato se Saul avesse provato a disarmarmi, ed effettivamente non ci aveva provato.
"Maggiore, svegliati, la tempesta è passata!" era particolarmente allegro, anzi felice oserei ora dire
"Sicuro Saul? E se fosse stata un emissione? Dovremmo aspettare che le anomalie si stabilizzino, almeno fino a... mezzogiorno?" ogni emissione cambia la disposizione e la tipologia delle anomalie. Non in maniera istantanea, possono a volte passare ore prima che le anomalie si fermino in una data posizione ed in una data caratteristica. Ricevetti rapporti quando ero ancora nell'esercito di uomini usciti appena dopo la fine di un emissioni e colti di sorpresa dallo spostarsi di una anomalia, che aveva chiuso il passaggio di ritorno di un sentiero all'inizio agibile
"No no, fidati di me, era solo una tempesta"
Mi fidai
Uscimmo velocemente dal casolare, e ci guardammo intorno. Io alla ricerca di sentieri agibili e praticabile, Saul alla ricerca vaga di qualcosa di indefinito. Incrociai il suo sguardo, era perso in aria, vagava senza apparente motivo, come fosse in una sorta di trance, ma più ancorata alla realtà.
"L'avevo detto, era una tempesta, le anomalie sono le stesse, tutte là" indicò una direzione simile alle altre, ma che per lui doveva significare qualcosa
"Sicuro?"
"Certamente maggiore, fidati di me"
"Mi fido, ma come fai?"
"Non lo so..." disse sconsolato. Sembrava sincero, ed ora che ci penso si, era sincero
Scartai allora quella direzione, ed intravidi tra le frasche della direzione opposta quello che sembrava un sentiero battuto, vidi anche in lontananza un cartello turistico, quando un tempo la Foresta Rossa era una riserva di bellezza e natura, invece che una prigione di morte e terrore. Non vi mentirò, mi fa paura pensare che un tempo la gente potesse trovare bello visitare questi luoghi. D'accordo, ai tempi della gloriosa Unione Sovietica la Foresta Rossa era una parco come gli altri, pieno di alberi come gli altri, pieni di intrattenimenti come gli altri... Ma non potevo non pensare alle storie inquietanti sull'attuale Foresta Rossa, nella quale ero imprigionato.
O meglio, eravamo...
"Un cartello turistico, là in fondo" lo indicai a Saul "Potrebbe contenere una mappa"
"Dici? Io non vedo niente..."
"Fidati di me, lo vedo"
Si fidò
Vi ho già parlato della diversa percezione della distanza nella Foresta Rossa? Sembrava distante non più di 200 metri quel cartello, ma conto di averne percorsi molti più. Qualche chilometro penso, Saul mi confermò che il terreno sotto di lui cambiava, che non c'erano anomalie spaziali, che insomma stavamo procedendo diritto
"Molte persone impazziscono nel non vedere avvicinarsi i loro obiettivi" mi disse mentre camminavamo "Ma bisogna avere fede, io ti dico che arriveremo a quel cartello, se mi garantisci che esiste"
"Si Saul, lo vedo, quindi esiste"
"Allora continuiamo a camminare, continuiamo ad avere fede"
Sembrava catechismo, ma aveva ragione. Quando la razionalità viene meno, quando il dolore e la paura per la realtà che sembra schiacciarci si fanno forti in noi, siamo portati ad appellarci a qualcosa di immutabile ed eterno, di giusto e virtuoso. Ad un faro ci appelliamo per annaspare fuori dal mare nel quale anneghiamo, questo gli uomini chiamano Dio, in vari modi e con vari attributi. Non ero religioso, il mio Dio era una nebbia, una sorta di nebulosità che non riuscivo ad identificare in una religione specifica o in una dottrina certa. Avete mai fatto esperienza di una crisi di fede? Possiamo definire così quello che provavo, e che provo tutt'ora, ma che con la lucidità della notte analizzo. Una sorta di Dio ipocrita, al quale ti appelli ma al quale non ti abbandoni, al quale credi ma al quale non sei sicuro di voler credere.
Una ragionevole speranza... chissà da chi avevo letto questa frase... E' proprio vero che la notte porta consiglio, pensare appena prima di dormire, osservando il buio intorno a te, la tranquillità dell'aria... ti conferisce la lucidità e la voglia di riflettere sufficienti a ricapitolare la giornata. E a scrivere un diario, ovviamente
Ma sto divagando troppo, i fatti parlano di circa due ore per raggiungere quel cartello. Mi ero appellato alla divinità giusta, perchè alla fine con molto fatica potei ammirare l'opera di tanta dedizione: un pannello di legno sgualcito e sporco, con affissa una cartina ingiallita e umida del parco.
"Avevi ragione!" disse Saul contento "Ora possiamo trovare la giusta strada"
"Abbiamo avuto fede e questa è la ricompensa, fammi capire dove siamo..."
Con grande disappunto notai che il pallino rosso che riportava la nostra posizione era al centro della Foresta Rossa. Il casolare era alla fine una riserva dei guardia caccia, questo ci fornì un importante punto di riferimento, per individuare l'uscita proprio a Nord, indicata da un sentiero che partiva bello e libero davanti a noi a novanta gradi da quello dal quale eravamo venuti
"Maggiore, non mi piace quella strada..." disse Saul preoccupato "Non è mai così semplice l'uscita, e percepisco dei pericoli sul sentiero, dovremmo prenderne uno che giri intorno..."
"Un sentiero panoramico che prende un lungo tratto ad Est, eccolo, è questo a destra" lo indicai a Saul
"E come procede nella foresta?"
"Diritto per un chilometro, per poi girare a... sinistra e zigzagare in direzione leggermente tendente a sinistra per altri... tre chilometri"
"E' buono, si è proprio un buon percorso, non sento molti pericoli, sono sicuro che è migliore"
"Se tu lo dici..."
Aveva maledettamente ragione in termini di anomalie. Che rapporto aveva Saul con la Zona? O meglio, che rapporto ha, è qui ancora con me. Sia maledetta la mia tendenza a parlare al passato, un vizio di forma, quello che è avvenuto è avvenuto in giornata, non settimane o mesi fa...
Tornando in discorso, non so tutt'ora in che rapporto sia con la Zona, ma ho come l'impressione che siamo stati fatti per completarci a vicenda. Ci vede poco, ma percepisce tanto, il mio esatto contrario
Forse è proprio così che siamo arrivati dove sto scrivendo ora il mio diario...
[continua]
molto bello e intrigante,come al solito!
"Ma quando finisce questa galleria?"
Oleg disse ciò con voce disperata,ma non stremata.Era una persona estremamente realista e sapeva che prima o poi doveva finire.Fu accontentato solo dopo ore e ore di marcia imperterrita.Il Tunnel si allargò in un puntò e ai lati apparve una scala."Grazie a Dio..."
Si avvicinò alla scala di ferro arruginita,e messo il primo piede sullo scalino che conduceva alla libertà fece una sgradevole scoperta.Una sostanza viscida e incolore sotto la visione notturna sporcava la scala,la contaminava con la sua presenza oscena.Sembrava fosse stata messa da un regista di un film dell'orrore sulla scena,per creare suspence.
Oleg si sentiva un pò un'attore che svolgeva la sua parte,ma si avventurava in peripezie ben peggiori di qualsiasi attore di film americani.Non si fece scoraggiare e continuò,chiudendo un'occhio.Giunto pressocchè a metà della scala sentì dei suoni. Provenivano dai lati dello stretto condotto della scala,e sembravano passi,o ventole che giravano.Cercò di continuare ulteriormente la sua scalata,ma non resistette: prese la Makarov dalla fondina di pelle e la mise nella sua mano destra,si sarebbe difeso da chiunque,era come un animale che voleva fuggire.
Giunto in cima trovò una botola,che probabilmente conduceva all'esterno,spinse con tutta la sua forza,ma c'era un impedimento.Niente da fare.Provò a spingere un'altro pò.Niente.Si sentiva abbattuto.Dov'era la sua speranza ora? era finita nel cassetto delle cose dimenticate nel suo cervello,e Dio solo sa come la recuperò in seguito.
Ritornò giù,nel tunnel e scoprì di aver tralasciato alla sua vista un macabro dettaglio : cadaveri ammassati e mangiati sui pavimenti.Nulla ormai lo turbava.
Cercò altre scale o simili,ma trovò solo una porta nel muro,come una delle porte nelle metropolitane.Decise di andare a vedere se da lì si poteva fare qualcosa,magari la botola era chiusa meccanicamente e bisognava sbloccarla con dei comandi.Aprì la porticina e si trovò in una stanzetta.Troneggiava al centro un enorme pannello comandi,con delle chiavi inserite all'interno.Diede una veloce occhiata : era coperto dalla polvere.Diede una passata con la mano e scoprì centinaia di piccoli tastini,levette e manovelle.Gli ricordava un pò quando prese la licenza di volo,a San Pietroburgo.Sembrava il pannello comadi di un aereo.Carrello,Luci,Radar.Era tutto lì! Ma lì non vedeva aerei,e dove doveva essere scritto "Carrello" c'era scritto "General power time preset" e altre cose simili."Linguaggio specifico" Come diceva la sua professoressa alle medie.Questo ricordo gli strappò un sorriso.Il sorriso di un uomo disperato.Tra gli altri tastini ce n'era un altro grande : ON\OFF."Questo lo capisco"Disse Oleg.Senza sapere cosa stava facendo premette il tasto.All'improvviso si avviò un generatore.Era vecchio dal suono,e sembrava mancasse combustibile per farlo andare,ma in qualche modo si attivò.
All'improvviso ad Oleg sembrò evidente il perchè di quei tastini in "Linguaggio Specifico" er una "Fottuta centralina elettrica!!" Ma a cosa dava energia?Oleg si mise a saltellare per la sal come un bimbo a Natale,cercando altri pannelli o contatori industriali.Ne trovò uno :Lights ON\OFF.Si diede alla pazza gioia e accese tutte le luci,tutti i sistemi.Finchè il tunnel si illuminò a giorno.Pregò Dio di non averlo fatto.
Uscì dalla saletta e si precipitò nel tunnel.Si chiese se ora lo botola si aprisse.Ma il suo spirito esploratore si era liberato,e quella galleria era stata privata della sua fonte di paura "Il Buio".Prese a muoversi lungo il Tunnel ora luminoso e ritornò in quella specie di atrio con le macchine.
Aveva il fiatone e il cuore a mille. Sui muri c'era sempre la scritta CNPP34,talvolta macchiata,talvolta insanguinata,talvolta mancante di una lettera.Nella stanza c'era silenzio.Si trovava al centro e si sedette per osservare quella maestosità.Si era dimenticato completamente di dove era,sembrava stesse sognando ad occhi aperti.Quel muro sudicio non era più un muro,era una magnifica lastra di mattonelle bianche come una tunica da Comunione.Quelle scirtte non erano scritte,bensì manoscritti.Segreti e antichi manoscritti,che gli volevano dire qualcosa.Quel mostro dinanzi a lui,purtroppo,non era un mostro.Era un FOTTUTO mostro.
Che posso dire,Buona lettura!
"Savik? ci sei?"
Savik si era risvegliato nella base Duty,erano le 8:00 e cominciavano le varie attività.
"Non penso sia il caso di chiedere dove mi trovo adesso."
"No,infattti.Sei alla base,non ti preoccupare."
"Ok,però adesso voglio dormire ancora un pò."
"Non ora,c'è la conferenza e non la puoi perdere! ci diranno cosa concludono riguardo l'X23!"
"Certo,ora mi vesto"
Durante tutto questo discorso era rimasto con gli occhi chiusi nel letto del dormitorio Duty.Passava solo una flebile luce attraverso le palpebre stanche.
"Cosa mi è successo laggiù?"
L'uomo vicino a lui tacque,stava pensando? noi non sappiamo cosa stesse passando per la mente di Igor Bleisevich,ma sappiamo che era riluttante nel parlare con Savik.
"Lo saprai alla riunione"
Rispose con tono secco e irritato,non era più l'uomo cordiale di poco prima.Savik udì i suoi passi mentre si llontanava e quando si credette solo aprì gli occhi e si alzò.Si infilò il maglione a collo lungo sul comodino del letto e il pantalone.Si incamminò verso la sala conferenze dove era già stato il giorno precedente.Si ritrovò in pochi minuti di fronte all'entrata di una porta blindata,con uno spioncino in alto.Diede una bussata e lo spioncino si aprì di scatto.
"Signor Reyliaev,la stavamo aspettando...."
La porta si aprì e Savik mosse alcuni timidi passi all'interno della salett scarsamente illuminata e riempita di sedie poste davanti ad una tela.
"Sembra un Cinema"
Pensò Savik.
"La prego di accomodarsi,adesso inizierà la proiezione dei dati raccolti e il nostro esperto esporrà la situazione."
Gli parlava un uomo posto su di un palco sotto la tela.
Savik si accomodò e aspettò 5 minuti.Si spensero le luci e la proiezione iniziò.Prese posto sul palco un altro uomo,alto e dal biso intelligente.
"Salve a tutti,siete tutti a conoscenza della spedizione esplorativa di ieri,e sapete che non è stata la prima.Il bersaglio è una galleria nei depositi militari,vi si accede tramite una scaletta coperta da una botola antiradiazioni,a chiusura ermetica.Fin dall'inizio abbiamo pensato fosse il laboratorio X23,dove si studiavano gli effette delle radiazioni psioniche sugli animali.Questa tesi può essere accettata ma non del tutto.Infatti in fondo alla galleria presente nel complesso,vi si trovano diverse gabbie di ibernazione,che contengono mutanti,e animali in perfetto stato.Ma oltre a ciò,nella parte opposta vi è un lunghissimo tunnel, che procede e mano mano si restringe fino a diventare un passagio angusto.Stamattina abbiamo registrato strana ttività,qualcuno o qualcosa ha riacceso i generatori e la zona è ora in costante attività.pensiamo che i generatori si siano accessi per mano di qualche sistema di protezione,a seguito delle varie spedizioni eseguite.Comunque ora il tutto è illuminato e ulteriori spedizioni potranno ben presto essere provate per verificare l'esistenza di altre prove da attribuire a....."
Fu un attimo,la luce dietro il palco esplose in mille pezzi e ci ritrovammo al buio.Si sentiva il generatore centrale della struttura che perdeva potenza.
"Che succede?!"
Le persone nella sala stavano impazzendo,al buio totale.
"Aprite le porte!!!"
Il problema purtroppo era di tutta la struttura.
"CALMA!"
Savik si fece sentire sopra il panico. E la folla spaventata subito si ridiede un contegno.
"Abbiamo bisogno di flares! subito!"
Ne accesero uno sul palco.
"Reyiliaev,seguimi,andiamo a vedere la situazione nel rsto dell'edificio!"
Savik si incamminò nsieme all'uomo che prima stava sul palco,di cui non conosceva il nome.Gli angusti corridoi della base Duty erano calustrofobici ora,illuminati solo dai flares.
"Ho paura che la porta di sicurezza sia scattata,se questo è accaduto siamo intrappolati come topi qui dentro."
Passarono 5 minuti a vagare nei corridoi quando si spense il flare.
"Ne hai un altro?"
"No ma siamo al dormitorio ora,qui ce ne dovrebbero essere altri."
Dal dormitorio erano entrambi in grado di arrivare dovunque nella struttura.All'improvviso risuonò l'allarme nella base in superficie.
"Questo vuol dire che siamo rimasti chiusi qui dentro?"
Savik chiese ciò temendo con tutto sè stesso la risposta.
"Temo di si Savik,e anche per molto direi."
non fate morire il topic! scrivo solo io da settimane! commentate! vi piace?
consiglio quando è il narratore che racconta, metti le frasi in corsivo, risulta più facile da leggere e capire.
tu dici? l'hai letto? ti piace? che ne dici?
Ho evitato perchè Boborg lo fa e l'idea l'ha avuta lui per primo quindi per non copiare.....
Diario di rainbow6_sniper
Episodio 6 26/03/2012
Il lavoro
Dopo aver accettato dal Gen. Voronin, la missione, ho deciso di riposarmi un pò al dormitorio. Tengo stretto il mio zaino, sotto un braccio mentre con l'altra mano tengo il mio pad. Con più lo guardo e più sono felice.. leggere sui miei diari le avventure qui trascorse, è una sensazione indescrivibile, nemmeno per chi le ha vissute.
Appena ho finito di sistemare e rileggere le varie pagine del diario, il pad squilla, è il Barista. Mi ha contattato, anzi caro diario ha contattato un pò di stalker, ha una consegna urgente, un suo cliente vuole un manufatto, Ardente, proprio quello che ho trovato e faticato per averlo nell'anomalia... diario cosa posso fare? Venderlo o tenerlo come trofeo?? mi sono addormentato tormentato dal pensiero, e quando mi sono svegliato ho deciso... ho deciso di vendere il manufatto, la ricompensa è ottima, 10000 rubli, più 2 caricatori tipo fucile da caccia, 3 kit scientifici e 3 militari... ne avevo proprio bisogno...
Caro diario, c'è anche uno stalker al 100rads, che tramite piccole compense modifica l'equipaggiamento, è proprio in gamba, ho parlato con lui, prima di arrivare nella zona, era il responsabile di uno dei poligoni di tiro sportivi in Ucraina, e che dire diario, si ci sà fare proprio bene con le armi, sono il suo pane..ho deciso di potenziare il fucile di caccia di mio nonno, gli dissi diario di prendersi cura del fucile, di trattarlo con i guanti di velluto, ha chiesto per tutte le modifiche 1500 rubli.. speriamo bene... Faccio un salto dal barista a prendere un pò di provviste in vista della missione, un pacchetto di sigarette e poi mi incammino verso nord, i grandi depositi dell'esercito, la base dei freedom, che hanno conquistato grazie a un mercenario... speriamo bene caro diario ti scriverò ancora quando arriverò là.. a presto
Ti lascia in sospeso! aspettiamo la prossima parte!
Diario di rainbow6_sniper
Episodio 6 26/03/2012 ore 06:30
Il lavoro - parte2
Diario, ho troppa paura, fuori fà freddo, e piove e gli sporadici lampi illuminano questa tenebrosa notte.. ho sempre odiato i temporali, ho sempre avuto paura che qualcuno potesse scivolarmi alle spalle, e finire ciò che aveva iniziato ai miei familiari, cosa mi succederà, voglio riuscire a scoprire dove si trova il mio amico Mat Tonovak, prima di andarmene, ma sopratutto riuscirò a uscire di qua, da questa zona?? oramai mi sono affezzionato all'ambiente, e alle persone che finora ho incontrato sono quasi tutte oneste, a parte i banditi [criminali, si, criminali, la stessa feccia che tentavano di fermare la nostra squadra dell'esercito]... mah ho trovato un container per ripararmi dalla pioggia, la mia giacchetta in pelle, si bagnerebbe troppo, e anche il maglione fatto a mano dalla mia nonna, non mi serve qua, il freddo pungente fà più male di qualunque anomalia qui, ma questo freddo, mi ha fatto anche dimenticare il perchè sono qua.. devo andare alla base di questi esaltati chiamati freedom per scoprire se c'è un traditore nelle fila della duty, e se scopro qualcosa devo fermarlo a ogni costo... me la sentirò ancora di poter privare una persona della vita?? non sò se riuscirei a superare lo shock, mi ricorda i brutti periodi dell'esercito, ho visto molti miei commilitoni morire davanti ai miei occhi per negligenza degli ufficiali, e mi sentivo uno straccio, spero che qualcuno in paradiso possa prendersi cura delle anime dei miei colleghi....
Ore 07:12
Sembra che il temporale si stia alzando, e un piccolo fascio di luce solare si stia facendo sempre più spazio tra le plumbee nuvole della zona... è ora di mettersi in cammino, caro diario, ancora poco e dovrei essere al checkpoint o almeno quello che dovrebbe essere..
Ore 7:30
Eccomi manca poco, vedo 3 persone di pattuglia, vestiti con tute simili a quelle degli stalker, ma stalker non so, forse saranno loro i freedom? bah, ma ecco che mi avvicino, quando questi tizi mi intimano l'altolà, al momento ho pensato mi avrebbero riservato il trattamento dei banditi, ma no questi non sono così, mi hanno chiesto cosa ci facevo... Beh sono qui in cerca di un rifugio, e loro mi indicano la loro base, e si si caro diario sono freedom questi, e io dovrei pugnalare oneste persone alle spalle, per chi? per cosa? per un traditore duty, o per un fucile nuovo di pacca??
ma non faccio in tempo a finire di parlare con il comandante che un proiettile perfora la sua gola, giù urlo a tutti, cecchino a sinistra! riparatevi! ma un altro cecchino è riuscito a eliminare gli altri due, non sapevo che fare, avevo solo la pistola d'ordinanza silenziata per le forze speciali che sicuramente contro un 7.62 non può competere. Getto così l'arma a terra e alzo le mani, e sento qualcosa che mi colpisce alle spalle....ricordi solo ricordi...
Red Anarchy - L'assassino della Duty
Ricevetti un messaggio sul PDA... Era una segnalazione, completa di foto e descrizione, di un Freedom che aveva dato troppo fastidio alla Duty... Il messaggio conteneva come allegato un comunicato di Voronin in persona... La frase del generale era : "Fategli pagare la sua voglia di anarchia con il sangue".
Così presi armi e bagagli e mi diressi verso il Bar...
Dimitri <Ehi! Dov'eri finito sergente ?>
Vitaliy <Ho impiegato un po più di tempo ad arrivare... Niente di particolare...>
Dimitri <Hai ricevuto anche tu il comunicato ?>
Vitaliy <Si...>
Dimitri <Hai intenzione di occupartene ?>
Vitaliy <Si... Ha causato un sacco di problemi alla Duty, è ora che la smetta... Per sempre...>
Dimitri <Buona fortuna allora, sergente...>
Comprai diversi caricatori 7.62 per il Dragunov e qualche 5.45 per l'AKS-74U, quel lavoro doveva essere sicuramente di finezza... Un colpo di SVD... Un colpo solo, in testa... Sicuramente non c'era neanche bisogno di usare l'AK... Ma non si sa mai...
Secondo la segnalazione l'ultima posizione del soggetto era un piazzale a Rostok, nella zona controllata da Segugio e i suoi tagliagole...
Uscii dalla base della Duty e andai alle Lande Desolate... Il Freedom sicuramente doveva avere una scorta, di solito se mi scontro con la scorta ho commesso un'errore e io commetto errori raramente... Molto raramente...
Attraversai una casa in rovina e controllai vari edifici che potessero dare una buona visuale sul posto e una posizione di tiro eccellente...
Mi appostai in un cantiere in rovina, sulla cima... Quel posto garantiva una linea di tiro pulita e molte vie di fuga...
Vidi alcuni uomini attraverso il mirino, ingrandii un po e constatai che erano mercenari...Si fermarono in mezzo alla piazza, sembravano aspettare qualcuno... Pioveva forte e i lampi ogni tanto illuminavano il cielo e rumoreggiavano... Il rumore dei fulmini era l'ideale per mascherare un colpo... Dovevo solo aspettare che si facesse vivo i bersaglio e che un tuono facesse rumore... Il lavoro sarebbe finito presto... Lo sentivo...
Altre tre persone andarono in mezzo alla piazza, l'uniforme era quella della Freedom... Il bersaglio arrivò poco dopo e si mise a parlare con il mercenario in esoscheletro... Mirai alla testa del Freedom, non c'era vento, dovevo solo alzare il tiro di tre tacche... Ero molto lontano dal bersaglio...
-"Avanti... mi serve solo un tuono.."
Ero bagnato fradicio... Ma nulla doveva sconcentrarmi dal bersaglio... L'acqua colava dalla canna coperta da uno straccio grigio per mimetizzare il fucile... Il tuono arrivò... Alzai il mirino di tre tacche e aspettai il rumore... Premetti il grilletto... E mi volatilizzai...Quando fui al sicuro, lontano da occhi e orecchie indesiderate accesi il comunicatore...
Vitaliy <Bersaglio a terra, dite a Voronin di rimuovere il comunicato sul bersaglio...>
Assistente di Voronin <Ottimo lavoro sergente... Torni alla base, la ricompensa l'attende...>
Scivolai via come un'ombra dalle Lande Desolate...