ma lo scopo pero' era proprio quello.. cioè fare il parallelo fra i due :uhm:
pero' se dici cosi'....
... solo che dopo ci prendiamo pure il seguito degli Zombie :o ( ci piace avere un filo continuo nelle letture :sisi: )
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ma lo scopo pero' era proprio quello.. cioè fare il parallelo fra i due :uhm:
pero' se dici cosi'....
... solo che dopo ci prendiamo pure il seguito degli Zombie :o ( ci piace avere un filo continuo nelle letture :sisi: )
grande phil :rullezza:
devo prendere il secondo ancora dei giganti,prima o poi :look:
Sto leggendo cime tempestose per colpa di una tipa.... :facepalm:
Inviato dal mio GT-I9000 con Tapatalk 2
Seguito mi sembra un termine forte :bua:
si in effetti :bua:
Salve a tutti, vi lurko da un po' e mi avete fatto venire voglia di postare.
Se non disturbo :look: :D
Inserendomi nel filone zombesco, dopo breve riflessione NON vi consiglio The Zombie Autopsies, di Schlozoman o come si scrive.
L'idea di base è carina: ennesima epidemia mondiale, il WHO organizza un avamposto di ricerca su un'isola tropicale nella speranza di ottenere una cura al morbo attraverso la comprensione della fisiologia zombesca. Il tutto è narrato nella forma di diario, scritto da un medico che ha raggiunto l'isola in seguito ad alcune confuse e frammentarie comunicazioni dai pochi ricercatori li' rimasti e che parrebbero indicare qualche avanzamento sostanziale. Il diario consta di un centinaio di pagine scritte in corsivo probabilmente per risultare più verosimile, o con ancora maggiori chance per mangiare qualche pagina, in cui il dottore descrive le osservazioni effettuate nel corso delle dissezioni di zombie, constatazioni circa lo stato di dissoluzione della corteccia cerebrale, il mantenimento di nuclei sottocorticali, l'ipertrofia del cuore o il navigare di tenie e parassiti nell'intestino ormai in completa marcescenza. Accanto a queste descrizioni, abbiamo le riflessioni dell'autore del diario sulla natura del microrganismo, probabilmente concepito in laboratorio, infettante, apparentemente un virus che costudisce nel suo capside particelle prioniche e forse qualcos'altro... Queste sono le parti più interessanti e, credo, costituiscano la maggior innovazione del romanzo nel contesto zombesco.
Purtroppo pero' i ragionamenti in cui il protagonista si lancia e le sue deduzioni trovo lascino un po' a desiderare, non convincendo a pieno, nonché le scarse precauzioni prese dai ricercatori dell'isola per evitare il contagio ed altre dinamiche d'infezione dei personaggi. Inoltre, come forse ci si poteva attendere, la trama in sé è ridotta all'osso. Al diario sono accompagnati una prefazione ed alcuni documenti supplementari per contestualizzare gli eventi, quali una review fittizia dell'origine dell'epidemia, le guidelines inerenti a terapie per rallentare lo sviluppo dell'infezione nei pazienti ecc.
Lettura rapida.
PS: il diario è corredato di illustrazioni varie, es.
Spoiler:
iniziato Orgoglio e pregiudizio... sarà per il suo predecessore, ma 50 pagine e già lo amo :timido:
A proposito di zombie mi sembra di ricordare che c'è un libro che si chiama Orgoglio Pregiudizio e Zombie uscito un paio di anni fa * :mah:
Ho finito Fight Club che merita altrettanto come il film, con la crisi però diventa e diventerà sempre meno attuale soprattutto quando ci ritroveremo come la Grecia o peggio :sisi:
Iniziato Punto Omega di Delillo.
Sì, eccolo: http://it.wikipedia.org/wiki/Orgogli...dizio_e_zombie :asd:
Ah... già lo avevate e-citato :sisi: Pardon
:sisi: e c'è pure un seguito, se ne parlava pochi post sopra :asd:
Ho finito "Piedi d'argilla"...caruccio (ma mi aspettavo di più) e ora medito se rileggere Nessun Dove (visto che la prima lettura, sull'intelligente post di Sava, si era rilevata realmente piacevole).
Cosmopolis non mi era dispiaciuto molto a parte alcune pagine dove diventa quasi ridicolo...
Però DeLillo in effetti ho l'impressione che ormai cerchi solo di "imbrogliare" il lettore con le sue metafore letterarie ma alla fine diventa quasi ripetitivo. Si capisce che non sa neanche più lui cosa inventarsi :asd:
Punto Omega lo sto leggendo perché me lo sono ritrovato un po' per caso :asd: Vedremo...
iniziato "pian della tortilla" di Steinbeck. lo lessi al liceo (quindi troppi anni fa), e non lo ricordo quasi per nulla.
DeLillo ho sempre faticato a farmelo piacere, ricordo un deludentissimo Rumore Bianco. Peccato, perché pare sia uno di quelli che ti devi far piacere per forza :bua:
Il problema del postmoderno è che per un periodo sembrava esistesse solo quello, e in mezzo c'erano sia cose positive sia cose pessime - senza considerare che ormai sta forse venendo superato dai tempi. Però DFW, e in origine Barth e il grandissimo Gaddis, hanno fatto grandi cose.
Sì è vero. Te lo devi far piacere perché sta su quel gradino più in alto. Però non si può togliere il fatto che come scrivono certe pagine scrittori come DeLillo non le scrive nessuno. Anche se però appunto ho avuto più volte l'impressione che 'sto DeLillo voglia stupire a tutti i costi con costruzioni letterarie ad hoc per far fesso il lettore. Ecco. :sisi:
Rumore bianco l'ho mollato due volte a metà, la prima causa esami, la seconda perché mi irritava :look:
Comunque si prosegue nella (ri)lettura di Fahrenheit 451, che in lingua originale trovo ancora più spettacolare.
Mi consigliate Something wicked this way would come?
E oggi ho incominciato anche International Theories of Politics and Zombies, di Drezner. Diciamo che questo saggio oscilla pericolosamente, dalle premesse, tra un testo interessante ed un'apocalittica vaccata. Quotando dal web, l'autore:
Citazione:
(...) examines the most prominent international relations theories--including realism, liberalism, constructivism, neoconservatism, and bureaucratic politics--and decomposes their predictions. He digs into prominent zombie films and novels, such as Night of the Living Dead and World War Z, to see where essential theories hold up and where they would stumble and fall. Drezner argues that by thinking about outside-of-the-box threats we get a cognitive grip on what former U.S. Secretary of Defense Donald Rumsfeld famously referred to as the "unknown unknowns" in international security.
Giesù, consapevole del fatto che non riesco a leggere un libro solo per volta ho iniziato e finito Il caso e la necessità di Jacques Monod (saggio scientifico) che dovrò rileggere perché non gli ho prestato troppa attenzione, iniziato Controcorrente di Huysmans nella traduzione di Camillo Sbarbaro che è veramente letale, iniziato anche Esercizi di Stile di Quenau, trovato fortunosamente in un sacchettone di libri di cui mia sorella voleva liberarsi (insieme, tra gli altri, a Martin Eden che comincerò quanto prima) :sisi:
Esercizi di Stile è davvero straordinario :o