Si infatti,mi sembra strano che abbia detto una frase del genere,comunque l'articolo è dalla Repubblica.
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Si infatti,mi sembra strano che abbia detto una frase del genere,comunque l'articolo è dalla Repubblica.
rubo il mestiere a frykky :baci:
Calciopoli, indagine sulle sentenze
News - 24/11/2007 10.50.22
Le sentenze di Calciopoli finiscono ufficialmente sotto inchiesta: nei giorni scorsi i pm di Napoli hanno interrogato, in gran segreto, Pier Luigi Ronzani, il giudice che scrisse le ultime sentenze del più grande scandalo della storia del pallone italiano, quelle che condannarono le squadre per salvare, di fatto, i dirigenti, a partire da Franco Carraro. Un interrogatorio lampo, quello di Ronzani. Nel corso del quale l´ex presidente della Camera di conciliazione e arbitrato del Coni, la cassazione dello sport, è stato molto esplicito: «Alla vigilia dei processi di Calciopoli - questo il senso delle sue parole - il presidente del Coni, Gianni Petrucci, mi ha avvicinato: voleva che non prendessi alcuna decisione sulla posizione di Franco Carraro».
I sostituti procuratori napoletani, Beatrice e Narducci, così come altri addetti ai lavori, avevano sempre guardato con una certa diffidenza, per non dire sospetto, agli esiti degli arbitrati che un anno fa avevano stravolto le decisioni del giudice del primo e del secondo grado sportivo. Questa estate i loro sospetti avevano trovato una prima precisa conferma, quando nell´ambito di una inchiesta della procura di Bologna (che indagava su un caso di malagiustizia sportiva relativo al basket, il cosiddetto "caso Lorbek"), emerse un´affermazione "anomala" resa sempre da Ronzani: «Dopo le vicende che mi hanno visto protagonista sui lodi di Calciopoli - spiegò - sono entrato in contrasto con Petrucci. Motivo di tale contrasto è stato il lodo Carraro in merito al quale fui avvicinato da Petrucci, che mi sollecitò ad una soluzione diversa da quella che poi ho adottato. In particolare mi chiese di dichiarare l´incompetenza della camera motivandola con aspetti tecnico-giuridici. La mia convinzione era invece diversa».
Letti gli atti dell´indagine bolognese, i pm napoletani hanno deciso di sentire personalmente il testimone (che nel frattempo è stato silurato dal Coni, assieme all´intera Camera di arbitrato, abrogata). Ronzani ha confermato parola per parola, dettagliando ulteriormente, quanto dichiarato in un primo momento (e cioè le pressioni del Coni sulla Camera da lui presieduta) gettando una nuova luce sugli esiti di Calciopoli. Anche perché, sempre da Bologna, sono arrivate le altre carte che raccontano di una Camera arbitrale tutt´altro che impermeabile alle pressioni dei massimi vertici dello sport italiano.
Le nuove dichiarazioni di Ronzani verranno adesso utilizzate nel corso del processo penale che comincerà il 15 dicembre a Napoli. Contemporaneamente, però, il verbale reso da Ronzani al pm di Bologna è finito anche sulla scrivania dei magistrati romani che stanno valutando «eventuali profili penali» relativi al comportamento del presidente del Coni Gianni Petrucci.
La Repubblica
http://www.violanews.com/news.asp?idnew=9369
Qui c'è l'intera intervista fatta oggi al nostro capitano...leggetela tutta ne vale la pena ;) :
Il capitano della Juventus esce allo scoperto sui suoi rapporti con Donadoni
e sul suo futuro. "Ogni volta che sbaglio scoppia una bufera"
Del Piero: "All'Italia non rinuncio
e arrivo fino ai Mondiali 2011"
di EMANUELE GAMBA
Alessandro Del Piero
TORINO - Alessandro Del Piero, com'è vincere in poltrona?
"Se si riferisce alla nazionale, non credo che due mancate convocazioni possano distruggere un anno e mezzo di lavoro. In Scozia non c'ero, ma nella qualificazione mi sono sentito coinvolto anch'io. Mi è sembrato giusto farlo sapere anche a Donadoni. Ci siamo parlati e ha ribadito a me quello che ha detto anche in pubblico: le porte sono aperte, non mi sento tagliato fuori".
Sogna gli Europei?
"Anche il Mondiale del 2010, se è per quello".
Dipenderà da lei o da Donadoni?
"Da me e da come giocherò nei prossimi mesi, sicuramente".
Lei si chiamò fuori chiedendo di fare l'attaccante e basta: c'è posto per lei, in quel reparto?
"Di giocare centrocampista di sinistra non mi va e Donadoni lo sa. Ma quello che ha fatto, benissimo, Di Natale in Scozia posso farlo anch'io. Ci sono moduli diversi, posso anche giocare dietro a una punta, il cittì lo sa. Io e lui abbiamo fatto chiacchiere molto serene, abbiamo avuto anche momenti difficili che però abbiamo chiarito face to face. Il rapporto è buono, e quegli sms non li ho certo spediti per fare il ruffiano".
Però è la prima volta che lei viene escluso dalla nazionale per scelta tecnica: ci ha pensato?
"Certo, ci ho riflettuto sopra parecchio. Ma da parte mia devo solamente pensare a migliorare. So anche che non posso piacere a tutti, ma la vita continua: Maldini ha vissuto otto anni entusiasmanti senza l'azzurro addosso, altri colleghi non vanno più in nazionale e stanno benissimo lo stesso. Sopravviverei. Nel frattempo so come consolarmi".
Come?
"Sul caminetto di Coverciano ci sono due liste: i quindici giocatori con più presenze in nazionale e i quindici che hanno segnato in più, e io sono l'unico ad essere presente in tutte e due, nonché il giocatore in attività con il maggior numero di gol. Se sono giù di morale, alzo lo sguardo e mi tiro su".
Mai pensato di essere lei, a dire basta?
"Mai, nemmeno di striscio. La nazionale, per me, è il massimo dell'ambizione e finché ne avrò la possibilità continuerò a inseguire questo sogno. Nell'Italia ci sono giocatori più vecchi di me, anche se nessuno lo fa mai notare, e d'altronde Donadoni ha dimostrato di non tenere in considerazione l'età, nelle sue scelte. Perché non dovrei crederci?".
Perché non la convoca, allora?
"E che ne so, chiedete a Donadoni. Ho delle idee ma non penso di essere vittima di un'ingiustizia".
Può essere che quest'anno il suo rendimento non sia in linea con la sua storia?
"Che abbia fatto un po' meno rispetto al passato può essere un'impressione giusta anche se, analizzando partita per partita, non è che sia molto lontano dal mio rendimento abituale. Rispetto all'anno scorso sto giocando un po' meno, ho segnato più o meno lo stesso, non ho notato momenti di declino o di buio totale".
Cinque volte Ranieri l'ha sostituita, e quattro volte il risultato della Juve è migliorato: ci ha pensato?
"Evidentemente l'allenatore ci ha visto giusto. Per la Juve, vale lo stesso discorso che faccio per la nazionale: devo solo pensare a migliorarmi, non servono tanti giri di parole. Del resto, sono un giocatore particolare".
Particolare?
"Ho caratteristiche diverse da Trezeguet e Iaquinta, certo. E ho la capacità di tirare fuori il colpo che decide la partita. Si può aspettare che questo colpo arrivi o decidere diversamente, Ranieri è libero di fare quello che vuole".
Si sente particolare anche per il nome che porta, per la fascia che indossa, per la storia del suo passato?
"Certo. Ho molta autostima per le qualità che ho e so cosa rappresento".
Vorrebbe un po' di pace, un po' di bambagia in cui rifugiarsi?
"In nazionale sono sempre stato messo in discussione, mi hanno fatto duellare con chiunque. Alla Juve meno, anche se su di me c'è sempre stata un'attenzione particolare: basta che sbagli qualcosa e monta subito l'apprensione. Però nel momento in cui mi è stata data fiducia, ho sempre risposto. Il punto della situazione lo faccio per conto mio e mica settimana per settimana, altrimenti non ci starei più con la testa. Mi hanno sempre discusso ma abbiamo sempre vinto. O sbaglio?".
Ha più autostima o autocritica?
"Entrambe. So giudicarmi, so dove sbaglio, dove devo migliorare, cosa devo correggere. Ma gli attacchi che continuamente ricevo, l'autostima me la fanno crescere".
Quando Capello la sostituiva se ne faceva un caso nazionale, quando la sostituisce Ranieri no: perché?
"Questa è una domanda che vorrei fare io".
Nel frattempo, cosa risponde?
"Quando esco, non comprendo mai il perché, come quasi tutti. Però Ranieri e Capello si pongono in maniera diversa, anche se alla fine il risultato è lo stesso e il dispiacere pure. Le scelte bisogna rispettarle tutte, ma scatenano reazioni diverse a seconda di come sono imposte, e in questo senso Ranieri è molto diverso da Capello. Poi sarà perché siamo insieme solo da pochi mesi, non lo so e non ci voglio pensare".
Chi ha vinto, con il nuovo contratto: lei o la Juventus?
"Entrambi. E mi piace pensarla così, piuttosto che credere che qualcuno abbia perso".
È davvero così dura sopportare gli arbitri, quest'anno?
"Penso che il nostro presidente abbia parlato molto, e che in assoluto se ne sia parlato sicuramente meno di quando la Juve gli arbitraggi li aveva a favore".
Non crede che un campionato in cui si lamentano Juve e Milan sia un campionato più giusto?
"La giustizia ci sarebbe se nessuno avesse nulla di cui lamentarsi. Lo dice Collina, lo dice il regolamento: se io faccio un errore non posso rimediare compiendone un altro. Si possono fare tutte le battute del caso, dire che ci vorrà una vita prima che vengano compensati i favori che ci sarebbero stati fatti, ma c'è una sola via: che si sbagli meno possibile, e con tutti. Non possiamo fare leggi di compensazione. Cosa vuol dire, allora, che l'anno prossimo toccherà a noi incassare? Tutti quelli che hanno vinto gli scudetti, compresi Inter Lazio e Roma, hanno sempre avuto in quell'anno degli episodi a favore. Questa è la realtà".
Quindi pensa che gli arbitri stiano compensando, con la Juve?
"Devono solo essere giusti senza pensare a quello che è successo prima".
E ci pensano?
"Credo di no, spero di no. Però può esistere una sudditanza psicologica all'incontrario".
Che riflessioni ha fatto dopo la morte di Gabriele Sandri?
"Non è che sia stato gettato un sasso in un lago fermo, qui il mare è sempre in tempesta. L'unico problema è che non riusciamo mai a imparare dai nostri errori. Se certi discorsi li sentivo già quand'ero bambino, significa che non siamo migliorati in nulla. Poi ci si attacca a chi fa un brutto fallo: mah... La realtà è che siamo responsabili tutti. Ma proprio tutti, senza fare gerarchie".
Almeno in campo, l'atteggiamento del calciatore italiano medio è cambiato?
"Per forza, perché abbiamo preso tante di quelle stecche... Quando giochi all'estero non puoi essere troppo latino, se simuli mezzo fallo l'arbitro ti fa correre. Oltretutto, la televisione ci obbliga a non fingere più. Non siamo più gli italiani cascatori, o almeno non solo più quello. Abbiamo imparato sulla nostra pelle".
Mai pensato di scappare da questo calcio?
"Tutti lo pensano, ogni tanto. Anch'io delle volte sono svogliato da quello che vedo, da quello che succede e penso: che bello sarebbe giocare qui, emigrare là. Ma le mie radici sono italiane, la Juve è a Torino e questo compensa quei momenti di svogliatezza, chiamiamoli così. Volessi solo i soldi, sarei già andato altrove".
A cosa punta, insomma?
"A tutto, come al solito. Con la Juve e con la nazionale. Non mi spaventa niente, né le critiche, né le sostituzioni, né le malelingue. Sono cinque anni che dicono che non reggo i 90', per esempio: dovrei prendermela? Dovrei alzare il ditino e dire: fai un po' quello che vuoi, ma io sono quello che ha vinto questo e quello, che ha segnato tot gol, che qua e che là? Non sono quel tipo di persona e non voglio esserlo, parlo con i fatti. Ma le malelingue mi montano l'autostima. Però non mi sento highlander, vorrei che fosse chiaro".
(24 novembre 2007)
Il capitano dovrebbe parlare di meno e pensare più al campo, se giocherà bene quello che vuole verrà da se, altrimenti giustamente andrà chi l'avrà meritato di più.
secondo me ti sbagli con Ibrahimovic, ma data la tua età cercherò di essere comprensibile ed assecondarti
mmmCitazione:
Juventus, pressing su Barzagli
25.11.2007 09.29 di Appi . articolo letto 1232 volte
http://www.tuttomercatoweb.com/img_a...21barzagli.jpg Stasera si gioca Palermo-Juventus e la partita oltre che sul campo si giocherà anche nelle stanze dei bottoni nelle quali l'argomento caldo sarà Andrea Barzagli.
Non è un mistero l'interesse bianconero per il centrale del Palermo e della nazionale. In questi giorni pero' si sarebbe fatto piu' pressante, la Juventus non vuole in nessun modo perdere Barzagli e vuole iniziare a mettere nero su bianco per evitare l'inserimento di quale concorrente.
Champagne :chebotta:
In effetti :asd:
Citazione:
Ranieri: “Puntiamo al vertice”
Mister Ranieri si prepara ad affrontare il Palermo con la squadra in buone condizioni. Centrocampo e attacco sono al gran completo e le uniche defezioni si contano in difesa, dove, oltre agli infortunati di lungo corso Andrade e Boumsong, mancheranno lo squalificato Chiellini e Grygera, tornato acciaccato dalle partite con la Nazionale ceca: “L’importante è che chi gioca faccia del suo meglio – sottolinea il mister – Criscito sta bene è tornato bello carico dall’under 21 e a Parma aveva fatto bene nella seconda parte di gara, quando e stato spostato al centro della difesa. Stanno tutti bene e a parte la difesa ho ampie possibilità di scelta e questo per l’allenatore è un bene”.
Gli impegni delle Nazionali hanno restituito al mister alcuni giocatori particolarmente carichi, Iaquinta e Palladino su tutti: “ Hanno fatto bene in una gara tutto sommato facile e Donadoni ha fatto bene a provare diverse soluzioni. Siamo contenti per loro e sono ancor più contento che Camo abbia fatto una gran partita in Scozia e non abbia giocato mercoledì, perché non ha ancora la possibilità di giocare tante partite ravvicinate”.
Oltre ad un Camoranesi in ottima forma, Ranieri a centrocampo ritrova Nedved, che ha scontato la squalifica e, dopo la buona prova di Parma, sa di poter contare anche un Tiago in netta ripresa: “Tiago sta reagendo e da un mese a questa parte vedo che sta tornando a fare quello di cui è capace. Ci sono ovviamente dei giocatori che non vogliono mollare il posto e questa sana competitività fa bene all’allenatore. Io devo scegliere per il bene della squadra e proprio per questo chi sta fuori non è necessariamente meno valido di chi gioca; ognuno ha delle caratteristiche differenti, e io cerco sempre di dare equilibrio alla squadra. Poi, a volte, nel corso della partita capita di dover cambiare in corsa, perché sono mutati gli equilibri della gara e a questo punto è importate che chi sta in panchina si faccia trovare pronto e si consideri un titolare a tutti gli effetti”.
Per la partita contro il Palermo ci sarà quindi bisogno del supporto di tutti, anche perché l’avversario è di tutto rispetto: “Il Palermo è una squadra pericolosa, fuori casa ha fatto molti punti, ha segnato 10 gol subendone altrettanti, per cui è va tenuto in grande considerazione. Ha fatto due partite molto belle contro Genoa e Napoli ed è in serie positiva da cinque partite. Cercheremo di prendere i tre punti lottando fino al 90’ e oltre, perché loro come noi sono abituati a segnare nei minuti di recupero. E’ una partita importante anche per la classifica? Non ci penso; ci sono squadre come Udinese, Atalanta, Palermo che sono in alto, ma lo dicevamo dall’inizio: il campionato quest’anno sarà più bello e sarà sempre meglio fin che riusciremo a tenere l’Inter agganciata. E’ giusto guardare più al primo che al quarto posto, perchè noi miriamo sempre al vertice”.
Infine interpellato sulle trasferte vietate ai tifosi, Ranieri conclude: “Il marcio non sta nel calcio. Il calcio è un veicolo e chi continua ad accusarlo si vuol foderare gli occhi”.
Giocano Trezegoal e Iaquinta in attacco, Criscito e LEFrattaglie centrali,Nedved e Camo esterni.
IL RAPINATORE D'AREA TREZEGOALLLL
Fantastico Bergomi...."dobbiamo dirlo pero' su di un calcio d'angolo che non c'era. :asd: :asd: Rosicaus, poi pero' fanno vedere che effettivamente e' stata una deviazione e Bergomi "mhhm, uhmm, ehmmm" :lol:
IAQUINTONEEEEEE :asd: