BALOTELLI SHOCK:
“MILANO SIGNIFICA MILAN”
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E’ l’uomo del giorno e il popolo
nerazzurro lo incensa: una perla la rete di domenica a Udine, che va ad aggiungersi a un palmares di tutto rispetto. Mario
Balotelli marcia a un gol ogni 155 minuti, per un totale di 7 segnature in campionato, 9 stagionali. Numeri che lo incoronano terzo marcatore dell’
Inter, dopo Milito ed Eto’o, ma con molti meno minuti nelle gambe (1.088). Colpa della condotta, non certo del talento. SuperMario, d’altronde, nasce provocatore e non perde occasione per far parlare di sé. Se i suoi tifosi lo sognano in azzurro per i Mondiali e si godono quei gol indispensabili per restare in testa alla classifica,
Balotelli, nella spontaneità dei suoi 19 anni, non rinuncia a sottolineare, tra il serio e il faceto, la sua militanza
rossonera.
Era in tribuna a San Siro, come riporta "Leggo", nella gara di Coppa Italia Milan-Novara; presenza ancor più discussa, la sua, il 16 febbraio quando l’11 di Leonardo incontrava il Manchester United. Più di una volta ha dichiarato la sua debolezza per il Diavolo e l’ultima è su MM, il quindicinale della scuola di giornalismo “Walter Tobagi”.
«Se penso a Milano cosa mi viene in mente? Il
Milan, ovviamente», risponde candido il baby attaccante. Una passione, quella per gli invisi cugini, nata ai tempi di Ronaldo in
rossonero («Avevo la camera tappezzata di poster del Fenomeno»), non del periodo
nerazzurro. Troppo piccolo il nostro Mario per ricordare le gesta del brasiliano sponda Biscione.
Balotelli è uno genuino: alla Milano dove si sente «senz’altro più osservato», preferisce la vita periferica di Interello in zona Niguarda. E ai locali modaioli, la cucina della mamma e le uscite a Brescia, dove è cresciuto. E non rinuncia a una cena alla Lampara, il suo ristorante preferito non certo sotto i riflettori: «Si mangia meglio che da qualsiasi altra parte. Non si offendano i miei compagni, da Zanetti a Julio Cesar, proprietari di locali alla moda». E sognando di chiudere la carriera a Brescia,
Balotelli rivela che nel suo cuore ora c’è Lucky, la cagnolina nera, che, nonostante le dimensioni, attacca pitbull e rottweiler. «E’ una dura come me».