De Ceglie ha due alternative...traorè e :look: Grosso...sono sicuro che qualcosa verrà fatta. Ma se la difesa ha 3/4 sopra la sufficienza il quarto tanti dann nn ne può fare :sisi:
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Diego sta giocando come l'anno scorso, fa qualche bel numero o bel passaggio ma è inconcludente anche con un grande attaccante davanti, cmq è presto lo giudicherò tra qualche mese :sisi:
Madonna santissima...il difensore più sopravvalutato della storia del calcio :asd:
Ma si dai ora gli vendiamo sissoko grosso brazo cosi si rifanno nei punti deboli XD e ci prendiamo Dzeko XD
Quali sarebbero i numeri notevolissimi di Quagliarell è bell ? :look:
Questione Difesa : La nostra difesa è ottima centralmente e pessima sugli esterni bassi. Motta e De Ceglie hanno corsa e piede ma la fase difensiva è pessima basta una triangolazione con sovrapposizione per metterli fuori gioco. La coppia Bonucci/Chiellini è ottima, L'ex Bari deve solo prendere più responsabilita in fase di costruzione. :sisi:
Non lo conosci hell se dici così...
Invece secondo me Bonucci dovrebbe essere meno cosciente dei suoi mezzi tecnici...potrebbe fare qualche cazzata di troppo :sisi:
ha 20 anni...quanta gente hai visto titolare a 20 anni in inter/juve/milan e nazionale?
Tra l'altro, Diego si è pure beccato due gialli in due partite. :asd:
Mi dicono che giochicchi come al solito :asd:
E' colpa dei suoi compagni. :snob:
Mi vedo il debutto di Roi David nella Liga :sad:
losky parliamo di cose serie, ma quel cucciolone è il tuo ?
che razza è ? Un boxer ?
Per numeri intendevo i numeri dei gol. :asd:
Il problema di Quagliarella è la sua enorme discontinuita di rendimento.
Non è un caso che togliendo l'ultima annata con l'udinese con 21 gol rimane poca roba.
Non è un caso che alla prima occasione buona sia De Laurentis che Pozzo l'abbiano dato via.
:sisi:
drenthe è pessimo... per fortuna che non lo abbiamo preso noi
edit: come non detto :asd:
tiene un po' troppo la palla però :pippotto:
gol di trezeguet!
scherzone :asd:
ha segnato valdes :asd:
è come De Ceglie, Motta e Traorè.
Corre un sacco, ha dei buoni piedi ma la fase difensiva non la conosce.
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Non ho resistito. :rotfl:
come riassumere in un'immagine la partita del wolfsburg di oggi :asd:
Diego è anche un po' sfigato :bua:
fai conto che lo mettono lì per non fargli fare danni dietro, in Spagna, ma teoricamente è un terzino.
Del Neri più o meno ha detto che Aquilani e Quagliarella, causa europa league saranno titolari, il resto è di contornoCitazione:
I CONVOCATI:
PORTIERI
13 Manninger, 30 Storari, 31 Costantino.
DIFENSORI
2 Motta, 3 Chiellini, 17 Traoré, 19 Bonucci, 21 Grygera, 26 Rinaudo, 29 De Ceglie, 33 Legrottaglie.
CENTROCAMPISTI
4 Felipe Melo, 5 Sissoko, 8 Marchisio, 9 Iaquinta, 14 Aquilani, 20 Lanzafame, 23 Pepe, 27 Krasic.
ATTACCANTI
9 Iaquinta, 10 Del Piero, 18 Quagliarella.
Citazione:
DELNERI: "Allenare Cassano alla Juve? Mai dire mai. Melo è un leader, non è il ragazzo che mi avevano presentato"
11.09.2010 14.58 di Redazione TuttoJuve per tuttojuve.com articolo letto 2345 volte
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Il tecnico della Juventus, Gigi Delneri, ha incontrato i giornalisti al Media Center di Vinovo per presentare la sfida di domani pomeriggio allo stadio "Olimpico" di Torino contro la Sampdoria. Ecco la conferenza stampa integrale a cura della redazione di Tuttojuve.com
In questo momento vorrebbe vedere una vittoria o una bella prestazione, una crescita?
"Generalmente se c'è la crescita c'è anche il risultato come forma di espressione. Però abbiamo anche bisogno di fare punti per prendere coscienza e autostima in vista di quello che dobbiamo fare in questo campionato. L'interessante è che domani la Juve giochi con lo spirito giusto. Ci apprestiamo ad affrontare una squadra che nell'ultimo periodo dell'anno scorso e nella prima partita ha fatto molto bene, quindi direi che ci vuole il massimo dell'impegno e il massimo dell'attenzione per tutti i 90-100 minuti che ci aspettano domani. E' chiaro che una vittoria sarebbe abbastanza corroborante dal punto di vista dell'autostima".
L'altra volta avevi detto che ci si affidava alla conoscenza, cioè, far giocare chi già lo aveva fatto. Poi ti sei affidato a Krasic. Domani ti affidi alla conoscenza? Aquilani e Iaquinta non hanno chance?
"Non dico niente perchè poi magari cambio idea e ci rimanete male. Poi magari dico una cosa che si tramuta in un falso. Vediamo come stanno oggi. Io do molta importanza al lavoro di rifinitura, se ho qualche dubbio su qualche giocatore. Però Marchisio è recuperato, Aquilani sembra stia bene e davanti Quagliarella e Del Piero danno grande affidabilità, anche perchè Iaquinta, devo dire la verità, in questo momento non possa essere impiegato per tutti e novanta minuti. Abbiamo questa partita, abbiamo l'Europa League, poi tante partite di seguito, ci sarà un po' spazio per tutti in questa fase, ci sarà finalmente un po' di turnover. Non penso che si possa schierare per sei-sette partite di fila la stessa formazione. Poi abbiamo degli obblighi noi in Europa League, non avendo Quagliarella e Aquilani disponibili".
Avrai certamente mantenuto i contatti con l'ambiente sampdoriano. Cosa pensi di Pazzini e Guberti? Credi che saranno in campo? Per fermare Cassano prevedi qualcosa in particolare?
"Io spero che lui (Cassano, ndr) stia meno bene del solito. Io penso che la Sampdoria in quest'ultimo periodo e anche l'anno scorso abbia dimostrato di non essere solo Cassano. Cassano è un giocatore di grandi valori e probabilmente ha fatto cambiare marcia alla Samp in un certo periodo dell'anno scorso. E' stato positivo e ha anche riconquistato la Nazionale, giustamente; ha dimostrato di essere un giocatore che può far cambiare la partita in qualsiasi momento. Però, tornando alla squadra, mi sembra che sia Pazzini, sia Guberti, faranno di tutto per essere della partita, com'è giusto. D'altra parte sanno che li stimo molto, con i quali ho avuto un grande rapporto. Non si può nascondere l'affetto, virgolettato, che ho e che tutto il mio staff ha per la Sampdoria Calcio, però quella di domani è una partita estremamente importante per noi e penso che in quell'ora e mezza combatteremo su frange opposte. Io penso che recupereranno sia Pazzini che Guberti, per rispondere alla tua domanda iniziale".
Detto che a parte Maradona non c'è un giocatore che fa una squadra, però Cassano è comunque inevitabilmente più importante per la Samp, l'uomo che può dare qualcosa in più. Siccome tu hai sempre dimostrato di essere molto attento tatticamente, studi sempre molto la squadra avversaria: per questo giocatore, considerando anche il tipo di esterno che hai sulla destra, molto alto, molto fisico, stai pensando a qualcosa di diverso? Stai pensando di utilizzare qualcun altro su quella fascia?
"Io non sono solito giudicare un giocatore per una partita. Penso che sia Motta sia Grygera possano essere due giocatori che se stanno bene, sono molto attenti e sono aiutati anche dal contesto tattico della partita, possano, non dico risolvere, ma almeno limitare, speriamo, le qualità tecniche e di invenzione che ha Antonio. Direi che a lui bisogna stare attenti sempre, perchè può anche stare fermo per settanta minuti, vedi Estonia, e poi ti fa due cose che cambiano la partita: questa è la qualità di Antonio. Ma io penso a tutto, non solo a lui. Penso a tante cose, non ho un pensiero fisso su una formazione, checchè se ne dica. Cerchiamo di ottimizzare tutto, pensando anche ad una parte di questo campionato e di questa Europa League che è impellente, che è sempre dietro l'angolo. Dobbiamo impiegare giocatori che stiano bene sia da un punto di vista fisico che mentale, in campionato e in coppa".
Che impressione le ha fatto Traorè in questi primi giorni? Potrebbe già giocare titolare?
"Traorè è appena arrivato, come Rinaudo. Noi abbiamo un contesto di giocatori che hanno lavorato con noi dall'inizio di luglio. E poi qui non c'è nessun titolare e nessuna riserva, questo mi sembra abbastanza evidente in questo momento. Si deve chiedere sempre se uno è a disposizione o non è a disposizione, ma la titolarità mi sembra che non sia dovuta a nessuno. Comunque è a disposizione per l'allenamento. Deve assoggettarsi a uno schema difensivo diverso da quello che lui è abituato a fare e ci vuole un po' di tempo".
Qualche tempo fa lei si è espresso molto positivamente su Felipe Melo, giudicandolo addirittura già un leader di questa squadra...
"Senza addirittura...".
Ma è cambiato qualcosa in lui? Magari quest'estate, nel ritiro...
"Ma io non lo conoscevo. Non posso dare un giudizio su un Melo passato, perchè non lo conosco. Io conosco solo il Melo attuale. Secondo me ha delle qualità importanti e può essere un leader. Possono anche esserci dei leader tecnici, come Del Piero; ci possono essere diverse situazioni di leader, come contesto di campo, di esperienza, di qualità, di figura. In quel senso lì, mi sembra che nel centrocampo nostro lui possa dare equilibri importanti in questo momento. Se sia cambiato non lo so. Io vedo un ragazzo molto motivato, molto attento e per questo ho grande fiducia in lui, come peraltro ho grande fiducia negli altri. Io ho parlato di un ragazzo che non è quello che mi hanno presentato".
Però l'anno scorso qualcosa non è andato bene...
"Torno a ripetere, il passato mi interessa poco, devo dire la verità. Io posso giudicare i miei giocatori avendo avuto a che fare con loro due mesi, un mese, quindi da quel punto di vista, ho visto un gruppo che è unito, che conosce le difficoltà con cui si dovrà confrontare in questo campionato, sa che deve dare il massimo per la Juventus e sa che per ottenere questo, oltre alle doti tecniche e tattiche, bisogna avere anche delle doti di gruppo e in questo senso siamo un passo avanti. Lui, in quel contesto lì, si inserisce molto bene, quindi è molto positivo per noi".
Che Sampdoria ha lasciato in eredità Di Carlo?
"Non lo so. La Sampdoria che aveva ricreato il feeling col pubblico, che aveva una sua identità, ma ce l'ha anche adesso. Ogni allenatore, poi, porta il suo pensiero, come è giusto fare. Ho lasciato una Sampdoria motivata, con dei giocatori che hanno ricevuto anche una stima importante dalla Nazionale, con Gastaldello, Lucchini; giocatori, quindi, che si sono trovati bene l'anno scorso, ma che continuano a trovarsi a bene anche con Di Carlo. Il che vuol dire che l'opera buona che abbiamo lasciato l'anno scorso è stata mantenuta e, in più, penso che ogni allenatore abbia il dovere di inserire in questo ambiente positivo certe cose che magari ritiene giuste. E mi sembra sia quello che sta facendo Di Carlo. Abbiamo lasciato una Sampdoria vincente, ma ho visto che ultimamente questa motivazione mentale non è cambiata molto. Io ho cercato di dare alla Sampdoria una mentalità che fosse giusta per quell'ambiente e giusta per quei giocatori. Se ci sono riuscito è tutto merito loro, non merito mio. L'allenatore dà degli input, dà dei dettami, ma penso che loro abbiano finalmente mostrato il loro valore. E questo per me è fondamentale, al di là poi di quello che poi si può raggiungere, cioè dare ai giocatori la possibilità di esprimersi al massimo, per le qualità che hanno. Mi sembra che i giocatori della Samp abbiano acquisito questo e sono molto contento".
A proposito di questo, pochi giorni fa Cassano le ha dato grande merito della sua piena maturazione. Eppure visto da fuori, da lontano, il vostro sembrava un rapporto molto conflittuale...
"Ci sono grandi amori....Io penso che i grandi rapporti nascano sempre da delle incomprensioni. Che poi incomprensioni non ci sono mai state. Direi che io ho fatto il mio dovere di allenatore, penso sia un nostro diritto. Lui ha fatto quello che dovrebbe far sempre un giocatore, cioè prendere atto di questo, arrabbiarsi, perchè logicamente un giocatore non può sempre essere contento quando rimane fuori, ma prendere atto che questo poteva essere uno stimolo importante per lui. Quindi anche lì, torno a ripetere, il merito è sempre del giocatore che magari riesce a capire certe situazioni, riesce a tradurle in positività, che poi riesce a portare sul campo. Se dice questo sono molto contento, vuol dire che gli mancava un pelino per poter essere protagonista anche in Nazionale e quel tipo di atteggiamento tra me e lui gli ha dato la possibilità di emergere. Questo mi rende contento, vuol dire che il mio pensiero era quello giusto. Poi un allenatore cerca sempre di dare un pensiero giusto, anche se certe volte si sbaglia; è come quando fai un cambio: quando fai un cambio pensi sempre che sia positivo, poi magari il campo dice di no; non penso però che un allenatore faccia un cambio negativo, per fare un risultato negativo. Sono molto contento di questo, ma torno a ripetere che il merito è dei ragazzi, che hanno come caratteristiche queste qualità e che riescono nel bene e nel male a trarre grande positività da tutte queste situazioni. Io sono molto onorato che lui dica questo e sono molto contento che l'Italia calcistica abbia ritrovato un giocatore di indubbie qualità tecniche, tattiche e adesso anche di grande personalità".
21% in meno di abbonamenti. Secondo lei questa situazione è figlia della delusione accumulata a seguito dei risultati dell'anno scorso, oppure c'è un certo scetticismo che voi cercherete di scardinare?
"Diciamo che dall'afflusso di gente che verrà domani al campo...mi sembra che lo stadio domani sia quasi esaurito. E' che gli abbonamenti sono fatti per farli o meno. Ma poi questo non limita lo score di spettatori che possono venire allo stadio. Probabilmente staranno a vedere quello che accade in futuro. Però c'è grande curiosità attorno a questa Juventus e non a caso domani lo stadio sarà ampiamente riempito, al di là degli abbonati. Noi staremo attenti a fare il nostro dovere, che è quello che ci interessa fare, dando comunque sempre il massimo per i colori bianconeri".
Sì è fatto un'idea su questo sciopero dei calciatori?
"Lo sciopero mi sembra una cosa che possa essere risolta, perchè così dev'essere per il bene di tutti, sia per il bene dei calciatori, sia per il bene di chi decide. Noi siamo una componente che è dentro a questo problema, perchè dobbiamo mantenere l'equilibrio nello spogliatoio. Io auspico che si possa risolvere velocemente per dare serenità all'ambiente. Certo, dispiace che accada questo, bisogna magari trovare una soluzione: una volta, ai tempi nostri c'era il "De Martino", che magari potrebbe essere ripristinato per dar modo a quei giocatori in sovrannumero di poter giocare un campionato parallelo. Ma non spetta a me decidere queste cose. Io mi auguro solamente che alla fine tutti risolvano questo problema, al di là di quello che uno guadagna o meno. L'importante è che questi ragazzi vengano messi nelle condizioni di operare in una certa maniera e che le società possano ottenere condizioni favorevoli nel loro contesto".
L'altro giorno Moggi ha detto che prima di prendere Capello aveva contattato lei. Vi siete parlati e alla fine è sfumato questo suo passaggio alla Juventus. Cosa accadde? Perchè non riuscì a convincere Moggi a prenderla già nel 2004?
"I nostri rapporti con i dirigenti sono sempre molto stretti, ci conosciamo tutti. Ma parlare è un conto, decidere è un altro. Mi sembra che poi in quel contesto lì, la società abbia scelto un allenatore vincente e probabilmente ha fatto la scelta giusta, avendo continuato a vincere. Ma quando è contattato da qualsiasi società, un allenatore deve essere soddisfatto di quello che fa, perchè vuol dire che c'è un rapporto di stima; che poi la cosa vada in porto o meno, mi sembra abbastanza irrilevante nel contesto di un proseguimento di rapporto. Sì, è vero, però non c'è una motivazione, c'è una esigenza di scelta di un allenatore in quel momento lì. Si era liberato Capello e probabilmente era quello di cui aveva bisogno la Juventus per ottenere grandi risultati".
Le piacerebbe allenare ancora Cassano, magari qui alla Juve?
"Io veramente non pensavo più di allenarlo. Quando sono andato via da Roma pensavo che le nostre strade non si riavvicinassero, per vari motivi. E invece poi è stato dimostrato che nella vita 'mai dire mai'. Non si sa se alla Juve, se da un'altra parte. Nella vita non esiste il ritrovarsi su un colore. Cassano è un giocatore che tutte le squadre vorrebbero avere in questo momento. Per bontà nostra abbiamo già dei giocatori che fanno il loro dovere e per adesso penso ad allenare i miei giocatori, in cui credo molto. Questo è un discorso che andrà sul futuro, non appartiente al nostro presente".
Due domande: dopo la sconfitta di Bari, avete paura di perdere? E poi un motivo per il quale gli attaccanti della Juve sono meglio di Pazzini e Cassano.
"Questo non l'ho detto io. Ah, tu dici che sono meglio? La paura nel mio vocabolario, non esiste. Nel calcio la paura penso che non esiste. Esiste l'attenzione, esistono le motivazioni, esiste il saper venire fuori da un momento. La Juventus d'altra parte ha perso una partita su quattro disputate ed è da luglio che lavora. In questo contesto, pochi hanno messo in risalto che due mesi di lavoro sono pesanti e possono anche incidere - a parte poi le qualità del Bari - e determinare una prestazione sottotono. No, la paura non esiste. Noi siamo molto attenti, molto convinti, molto consapevoli che giocare con la maglia bianconera in questo momento è depositario di un atteggiamento sempre positivo in quello che si fa; cioè essere vincente, come mentalità. Ma sappiamo anche che si può incappare in momenti non positivi, come sempre nel calcio. Non ho mai visto nessuna squadra che abbia vinto 38 partite di fila, almeno da quando sono nato; poi magari in futuro ci sarà. E quindi ci aspettiamo momenti buoni e momenti meno buoni. Noi abbiamo quattro giocatori che sono tutti Nazionali. La Sampdoria ne ha due che sono in Nazionale. Noi ne avevamo quattro che sono Quagliarella, Iaquinta, Amauri e Del Piero, che ci ha giocato ed ha anche vinto. Grandi campioni tutti quanti. Non penso che ci sia uno migliore dell'altro; con qualità diverse, tutti sono giocatori che possono ambire a qualsiasi squadra e a qualsiasi progetto. Quindi, direi che per me si assomigliano e viaggiano in quella maniera".
Ci sono altre domande?
"Volevo dire una cosa, anche a nome della società. Oggi inizia il campionato Primavera e inizia anche un torneo importante. La società è molto vicina a questi ragazzi deceduti qualche anno fa. La società è molto vicina a tutti quanti, anche ai genitori di questi ragazzi. E questo torneo dedicato a loro mi sembra sia una cosa molto importante e la società ci tiene molto, per non dimenticare".(Redazione TuttoJuve.com).