Io tanto per stare sul sicuro bannerei caesarx :sisi:
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Io tanto per stare sul sicuro bannerei caesarx :sisi:
Par di stare a Davos :asd:
Anche se fosse, puoi sempre portarne di tuoi, criticarne la scelta, oppure chiamarti fuori dalla conversazione. Quello che non va bene è fare come hai fatto :)
Prenderai atto che i richiami sono arrivati, puntualmente, da Chiwaz come da me, (e sicuramente prima anche da altri), a chiunque ne abbisognasse.Citazione:
Però devo dire che non sono io ad aver dato del cancro a nessuno, o le battutine sul fatto di aver studiato, in un paese che ha disperato bisogno di gente che studia, tra l'altro.
Quindi considera la mia posizione, in mezzo al fuoco incrociato degli insulti.
E che qualche insulto l'hai tirato anche tu con leggerezza prima di prendertene indietro.
Proprio per consentire a tutti una serena ed interessante esposizione di fatti, teorie ed argomentazioni che arricchisce i partecipanti, arriva l'invito (non solo a te, e sicuramente non sopratutto a te) a fare un respirone, non essere tranchant, e riprendere nel caso uno sia interessato. Altrimenti, pazienza tutti, e si passa all'argomento o all'interlocutore successivo.
Ad esempio, se vuoi, puoi ripartire dalla serie di dati sulla produttività. Hai detto che sono esempi sbagliati, puoi dire quali paesi dell'area europea avrebbe dovuto prendere. Presumendo che Italia, Gran Bretagna e Germania siano significativi, gli altri 6 che ha citato no. Quali avrebbe dovuto citare? E perchè trovi che la normalizzazione OECD sugli USA sia errata.
Oppure parlare delle riforme fatte nel 2009-2012 dalla Germania.
Comunque Nero, ogni statistica dell'oecd dice la stessa cosa, la germania ha fatto un balzo in avanti della produttività enorme rispetto al resto d'europa. Partiamo da questo presupposto evidente e sotto gli occhi di tutti.
Il tasso di crescita della produttività è un dato limitante se non si confrontano i livelli ASSOLUTI. È normale che la grecia e la germania, a parità di tutti i fattori, convergeranno sul lungo periodo, è consistente con tutti i modelli sulla crescita che godano di un minimo di credito dagli economisti che siano fresh o salt.
Quindi non è strano che un paese che ha un PIL procapite decisamente basso manifesti tassi di crescita più alti di un paese con un reddito più elevato.
Probabilmente la Cina ha tra i tassi di crescita della produttività più elevati al mondo, ma un lavoratore statunitese è enormemente più produttivo di un lavoratore cinese, perchè ha un istruzione migliore, ha un mercato dei capitali migliore, ha un economia più libera, ha un sistema di protezione delle proprietà intellettuali migliore.
Quindi a leggere le statistiche è molto più sensato il valore assoluto, per quanto anche il tasso di crescita per economie più comparabili abbia comunque senso.
In USD constant prices (2005), quindi al netto di inflazione, però vulnerabili parzialmente all'andamento dei cambi (visto che l'adeguamento dei cambi PPP non è istantaneo).
Produttività
Italia
37,3 - 37,5 - 36,6 - 37,1
Germania
44,1 - 47,7 - 47,2 - 49,2
Rapporto
2001 1,18 2006 1,272 2008 1,289 2012 1,32
QUindi dire che è un problema di ciclo è una stupidaggine, l'andamento è lo stesso, anche in piena bolla (2006)
Tassi di crescita dei periodi calcolateveli voi, fate la radice alla n della differenza.
Gli altri paesi sono lì, postarli è un esercizio un po' inutile.
E attenzione a considerare la natura di alcuni paesi, ad esempio è logico che la gran bretagna ha visto un crollo della sua produttività dovuto alla crisi finanziaria, perchè riguardava un settore molto importante della sua economia.
Come se domani inventassero un reattore a fusione, parecchie economie vedrebbero un crollo della loro produttività indipendentemente dai fattori endogeni, quanto da un fatto esogeno. Il punto è che un economia sana dovrebbe redistribuire e ragire allo shock in tempo breve, redistribuendo i fattori produttivi e riacquisendo per lo meno pate di quella produttività perduta.
Il punto nosense è perchè andare a parendersi la produttività in percentuale su quella usa, e sopratutto i tassi di crescita di questi. (forse erano gli unici dati che corroboravano la tua tesi?)
Ora si potrebbe discutere delle motivazioni per cui da una differenza minima (negli anni precedenti era ancora più sottile, siamo arrivati ad un 30% in più di produttività) questa si sia allargata così tanto.
Posto che postare dati così non ha senso alcuno, ma il lavoro che serve per un analisi seria è enorme, si dovrebbero identificare delle similitudini nei processi di riforma, e, attraverso un modello econometrico a effetti fissi (o anche più complessi) vedere nelle regressioni (poi anche lì... lineare, quadratica, logistica, etc) variazioni nei tassi di crescita, nella produttività, nel tempo libero, nella disoccupazione etc etc.
È un lavoro che vale un paper, e sicuramente internet è pieno di questa roba, studi sulle riforme del mercato del lavoro ce ne sono in quantità industriale, postare dati ha senso giusto per fare una fotografia della situazione.
Ma parliamo anche del vantaggio della politica monetaria autonoma.
A volte sembra di vivere in una dimensione parallela, in un mondo in cui la BCE ha alzato i tassi, non so per evitare le fughe di oro verso gli stati uniti (lol se ci fosse il gold standard), o altra roba del genere.
La BCE mantiene i tassi a zero da anni, il quantitative easing si è dimostrato la più grande bufala degli strumenti di politica monetaria, come insegnano il giappone e in parte anche gli stati uniti.
L'efficacia delle manovre della fed non è stata certo l'emissione di liquidità, che ha semplicemente AZZOPPATO il moltiplicatore monetario, quanto quello di ritirare dal mercato alcuni asset e ridare liquidità ad alcuni mercati finanziari.
L'idea che stampando un po' di denaro le banche cominceranno a fare mutui o fare investimenti è una BUFALA. In parte perchè le banche hanno già un costo del denaro bassissimo, in parte perchè il problema è strutturale, non ci sono molti investimenti produttivi in italia: per gli oneri burocratici, il costo del lavoro, e tutte le altre cosette che sappiamo.
SUl sistema bancario in sè piuttosto è meglio intervenire su altri parametri, come la loro capitalizzazione. Ma il problema non è certo il sistema bancario o una presunta mancanza di liquidità.
Ma qua è l'eterno errore e problema. L'imposizione di riforme standard dall'alto, che forse hanno funzionato in un paese, ma che probabilmente sono inadatte per altri territori. Ed è incredibile che dopo decenni e decenni di errori e tragedie, si continui a perseguire questa strada demenziale. L'imposizioni di certe riforme economiche in paesi non in grado di recepirle, fa il paio con quelli che volevano esportare la democrazia...
Alleluyah.
Parliamone, di queste "blanket measures". Decise da gente che non ha mai fatto un turno in fabbrica, implorato pagamenti, gestito lavoratori assenteisti, lottato con il fisco, strisciato di fronte alle banche e non si e' mai dovuta mettere a 90 davanti ai sindacati.
Che non conosce il contesto MICRO economico dove le SME vengono usate come cannon fodder dai vari politicanti di turno.
Che modella sistemi economici da una distanza tale da non doversi preoccupare degli sfigati alla base della piramide.
Ecco. Gia' l'Italia era gestita all cazzo di cane prima. Adesso e' gestita anche peggio nel nome del "greater good".
Fatevi la domanda: Cui Prodest?
Lo so, e' retorica.
No, non sto scherzando...
:asd:
Però mi scuso perchè l'intervento era veramente stringato, adesso articolo.
Disclaimer: Io non c'è l'ho mica con te, ce l'ho con Monti...
:asd:
...e che leggo te e mi sembra di sentir parlare lui.
:bua:
Allora, mi spiego meglio.
:fag:
Dal Sito dell'IMF.
Key IMF activities
The IMF supports its membership by providing
•policy advice to governments and central banks based on analysis of economic trends and cross-country experiences;
•research, statistics, forecasts, and analysis based on tracking of global, regional, and individual economies and markets;
•loans to help countries overcome economic difficulties;
•concessional loans to help fight poverty in developing countries; and
•technical assistance and training to help countries improve the management of their economies.
Quindi, se non ho capito male il Fondo Monetario Internazionale interviene, in soldoni, garantendo la solvibilità di uno stato in difficolta finanziaria e dandogli il tempo di effettuare quelle riforme strutturali che consentono di stabilizzare l'economia e procedere in proprio al rifinanziamento del debito.
Mentre tu dici che scopo del fondo "salva stati" (o EFSF se preferisci) è "acquisire debito sul secondario oltre una certa soglia di spread, oltre ad esempio a fornire risorse per ricapitalizzare le banche".
Premesso che il sito dell'EFSF dice questo:
The European Financial Stability Facility (EFSF) was created by the euro area Member States following the decisions taken on 9 May 2010 within the framework of the Ecofin Council. The EFSF’s mandate is to safeguard financial stability in Europe by providing financial assistance to euro area Member States within the framework of a macro-economic adjustment programme.
To fulfill its mission, EFSF issues bonds or other debt instruments on the capital markets. The proceeds of these issues are then lent to countries under a programme. The EFSF may also intervene in the primary and secondary bond markets, act on the basis of a precautionary programme and finance recapitalisations of financial institutions through loans to governments.*
Che mi pare in parte una sovrapposizione.
:boh2:
Poi, come dici tu, fornisce risorse per la ricapitalizzazione delle istituzioni finanziarie. Ora, a me (cittadino generico medio italiano) cosa cazzo me ne viene in tasca da un sistema che permette di salvare le banche in difficoltà?
- Premesso che pago le tasse per avere il fondo di garanzia;
- Appurato che ad oggi per ottenere un mutuo devi dimostrare di non averne bisogno;
- Verificato che il credito alle piccole imprese le banche non lo concedono più;
Perchè io devo dare le MIE tasse ad un fondo che serve a coprire gli gli errori commessi da istituzioni a scopo di lucro che operano nel (a questo punto non più) libero mercato?
:fag:
Per quanto riguarda poi la funzione di stabilizzazione dello spread attraverso l'acquisto di debito sovrano, l'intervento dell'FMI ti costringe a sistemare i conti, un intervendo diretto sull'emissione di titoli abbassa lo spread, ma non migliora di una fava la situazione. Cura i sintomi, ma non la malattia.
:boh2:
Cosa ci guadagnamo noi italiani dalla nascita di questo sistema?
*Fra l'altro adesso tutto e nelle mani dell'ESM.
:fag:
Ribadisco il mio punto di vista: il paese potrebbe benissimo accogliere le funzionalmente le riforme ma queste vengono prima svuotate del loro significato e poi applicate nella maniera più semanticamente contraria possibile in modo che affliggano le persone che dovevano aiutare e aiutino le persone che dovevano colpire.
Non è una sorta questione ambientale.
Alleluya.
È per queste ragioni che ritengo i "grandi esperti in economia" il peggio del peggio. Poi mi spiace che Dinofly se la sia presa x la definizione di cancro del pianeta ( che ovviamente non era diretta a lui nello specifico e gli chiedo scusa).
Parliamoci chiaro, uno come Monti se lo metti a gestire un calzaturificio lo fa fallire in 2 mesi.
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E certo, perché lo va a gestire proprio come l'Italia e l'Europa :asd: fermo restando che sono d'accordo coi discorsi generali di cui sopra, mi fa sorridere pensare che il pensiero comune sia che gente come Monti o Draghi sia incompetente e non che, invece, sappia benissimo cosa stia facendo. :asd:
Esatto, vedo che hai colto come il discorso sia differente; che Monti, Draghi ecc non sappiano nulla di economia nè loro nè le migliaia di assistenti che hanno lo vedo improbabile. A mio parere le scelte sono sempre tutte ponderate nei minimi dettagli con pressioni, intenzioni e disegni che sforano la semplice "incompetenza", per quanto una piccola parte possa esserci ma a mio avviso influente.
Secondo me non è una questione di "incompetenza", è una questione di livelli.
:boh2:
Lo ho sperimentato, nel mio piccolo, con i piani addestrativi del Dipertimento della Difesa Americano. Perfetti sulla carta, inapplicabili nella realtà.
:boh2:
Somewhat related :asd: http://2.bp.blogspot.com/-4pXUOQqcZ4...+economist.gif
Comunque:
E' la solita illusione, fallimentare, dell'oversight. Presunzione di supervisione, potremmo dire.
Questo è sacrosanto, ed è applicabile AOE ad un sacco di cose classificabili come "interventismo di stato" e che però si traducono come "favoritismo di amichetti/intrallazzati e compagnucci a spese del contribuente".
Giusto, ma son sicuro che questo valga a qualsiasi ambito.
Io lavoro per diverse assicurazioni, e vi assicuro che i responsabili delle compagnie, come ad i liquidatori, i responsabili di area et similia nel 90% dei casi non capiscono UN CAZZO. A volergli bene meritano di essere presi a manganellate nei denti un giorno sì e l'altro pure, il male è che vogliono dirti come fare il lavoro, finendo, nella migliore delle ipotesi, per farti perdere un mucchio di tempo.
Quella è gente che probabilmente non ha mai fatto qualcosa di relativo all'ambito, vale a dire un accertamento di danno, la stipula di un contratto oppure una transazione in fase di risarcimento... però vorrebbe venirti a dire come fare le cose. :facepalm: coglioni.
Riparto direttamente da qui poi torno indietro. Ho preso il livello comparato a USA perchè fornisce un utile paragone per vedere dinamiche secolari a qualunque orizzonte rispetto ad un benchmark che è rilevante periodo su periodo.
Partiamo dal punto di fondo. Intanto abbiamo una visione completamente diversa delle dinamiche di produttività. A mio avviso la produttività tedesca dai dati emerge palesemente statica rispetto all'evoluzione di quella di USA/Francia/blocco scandinavo/Giappone e praticamente tutti gli altri Paesi comparabili, tranne appunto l'Italia, e questo sia a livello secolare di lungo termine che a livello di periodo-Euro. Come ho già sottolineato i casi dell'Irlanda e dell'UK "coprono" agevolmente sia l'approccio dinamico che l'approccio statico dato che l'Irlanda fa assolutamente a pezzi la Germania su ambo questi fronti, mentre l'UK fa peggio di buona parte dei "cattivi" su ambo i fronti.
Prendere il caso dell'Italia a mio avviso è cherry-picking in quanto si tratta dell'unico Paese PIIGS che ha una seria compromissione della dinamica di produttività. D'altronde tutti gli studi che ho letto che cercano di far luce sul problema individuano correlazioni con:
a) Il lavoro flessibile.
b) Lo stile di management obsoleto.
c) L'ICT.
d) Lo shift settoriale dell'economia provocato dall'influsso di capitali esteri.
Tutte robe dove la vedo ben dura fare un intervento istituzionale, anzi ribadisco che la riforma di flessibilizzazione del lavoro (che ci ha fatto guadagnare punti su tutte le statistiche OECD di labour market flexibility, evidentemente questi dell'OECD devono essere fessi ... ?) probabilmente ha avuto un impatto negativo.
Ma comunque tornando al punto, il mio discorso è che qui abbiamo veramente una lettura dei dati differente, per cui è ovvio che ci riesca difficile riconciliare. A mio avviso le dinamiche della produttività intra-europei, tolti i selection bias e gli approcci narrativi, non hanno assolutamente alcun potere esplicativo rispetto ai livelli di disoccupazione. Al contrario le dinamiche dei REER e dei bilanci esteri e dei tassi di interesse reali hanno un potere esplicativo molto evidente.
EDIT: Espando ulteriormente questo punto perchè veramente mi lascia perplesso. Al 2012 le produttività a prezzi costanti PPP 2005 (quindi reali) di Germania e Francia sono pari ... La massima differenza assoluta nell'intero periodo 1998-2012 è 1.2 punti ... Ammesso e non concesso che si tratti di un differenziale significativo (a mio avviso non lo è affatto), tu veramente sei disposto a sostenere che da un differenziale di crescita di produttività di 1.2 punti in 10 anni (che no, non accumula a niente di significativo nemmeno dopo 100 anni :asd:) dipende la differente performance tra Germania e Francia ? O i problemi della Spagna sono dettati da una dinamica della produttività reale identica per tendenziali e livelli a quella della ... Svizzera ?
Scusa ma come il problema non è il sistema bancario ? :asd:Citazione:
Ma parliamo anche del vantaggio della politica monetaria autonoma.
A volte sembra di vivere in una dimensione parallela, in un mondo in cui la BCE ha alzato i tassi, non so per evitare le fughe di oro verso gli stati uniti (lol se ci fosse il gold standard), o altra roba del genere.
La BCE mantiene i tassi a zero da anni, il quantitative easing si è dimostrato la più grande bufala degli strumenti di politica monetaria, come insegnano il giappone e in parte anche gli stati uniti.
L'efficacia delle manovre della fed non è stata certo l'emissione di liquidità, che ha semplicemente AZZOPPATO il moltiplicatore monetario, quanto quello di ritirare dal mercato alcuni asset e ridare liquidità ad alcuni mercati finanziari.
L'idea che stampando un po' di denaro le banche cominceranno a fare mutui o fare investimenti è una BUFALA. In parte perchè le banche hanno già un costo del denaro bassissimo, in parte perchè il problema è strutturale, non ci sono molti investimenti produttivi in italia: per gli oneri burocratici, il costo del lavoro, e tutte le altre cosette che sappiamo.
SUl sistema bancario in sè piuttosto è meglio intervenire su altri parametri, come la loro capitalizzazione. Ma il problema non è certo il sistema bancario o una presunta mancanza di liquidità.
Gli indicatori di sofferenze bancarie sono alle stelle e quelli del credito sono accartocciatissimi. :asd:
I tassi di per sè come sai non sono un indicatore efficace di stance della politica monetaria, la stance è effettivamente data dalla differenza tra il tasso reale ed il tasso reale "wickselliano", e la BCE rispetto a questa metrica è ultra-super-tight, la prova a fortiori è che l'inflazione veleggia tranquilla oltre 1 punto sotto il target da tempo (senza contare che per un periodo è stata completamente farloccata dal fatto che l'inflazione europea include anche aumenti di tasse :asd:). Ancora, in realtà la BCE avrebbe bisogno di essere ancora più aggressiva in quanto si trova a ribilanciare delle economie con shock asimmetrici senza trasferimenti fiscali.
Come ancora sai benissimo, la BCE invece del QE ha messo gran parte dei soldi nel LTRO, che ancora come sai non essendo un'operazione di iniezione di liquidità permanente, non ha alcun effetto sulle aspettative di inflazione.
Riguardo alla presunta "bufala" degli effetti delle politiche monetarie, non so cosa dire se non dafuc, gli UK con un crollo verticale di produttività (Finanza ? Petrolio ? Boh) sono riusciti a mantenere un livello di occupazione che l'Eurozona si sogna, gli USA ormai ci guardano nello specchietto retrovisore (Eurozona non è Germania, altrimenti prendiamo i 3 Stati più fighi degli USA poi vediamo dove va la Germania :asd:), e l'Abenomics ha avuto effetti sia finanziari (Nikkei anyone ?) che economici (GDP per working age population) piuttosto misurabili e (mi sembra) piuttosto ben accettati nella letteratura.
In generale ancora una volta abbiamo una visione piuttosto differente: tu vedi una BCE loose circa come le altre Banche Centrali in un mondo di politiche monetarie poco efficaci, io vedo una BCE ultra-tight in un mondo di politiche monetarie decisamente impattanti.
Siccome è evidente che ne sai, secondo me sarebbe divertente fare un gioco. :asd:
Riusciresti a immaginare un experimentum crucis per la tua visione attuale ? Io intanto penso a qualcosa per la mia. :asd:
Preferivo i wall of text di quando c'era ronin
Invece è tutto molto interessante...
:pippotto:
Mi chiedo solo come si possa fare ad avere due visioni così diametralmente opposte sugli stessi interventi...
:pippotto:
Olivetti rulez ! :alesisi:
Scusa eh, che gli import energetici hanno un'elasticità notevole (rispetto al reddito) è proprio vero, guarda le serie ISTAT: http://www.istat.it/it/archivio/122446 (per petrOGLIO e GAZ)
Dal 2012 il prezzo che io sappia non è variato in modo significativo al ribasso, eppure guarda le cifre in milioni di €uroz.
Poi non ho capito questa ostinazione sul pass-through. A me pare che pass-through generalmente bassi (< 0.25) soprattutto per i Paesi sviluppati e soprattutto di recente siano un dato abbastanza condiviso in letteratura. E questo dato vale anche per gli studi che si focalizzano su stime specifiche per l'Italia. Aggiungo una mia elucubrazione: dato che i beni presumibilmente meno sostituibili sono quelli importati da aree extra-UE (es. le citate commodities e l'iPhonz della Applez), probabilmente le stime basate su variazioni del tasso di cambio €/$ sono un modello abbastanza buono del pass-through per l'Italia, se non pessimistico.
Bon qui te l'ho detto di là perchè ho preso gli USA. Ci sarà una ragione per cui è un dato che ti puoi scendere direttamente da OECD. Secondo me è un benchmark molto comodo, poi fai tu. E comunque ti ho detto ho considerato sia i livelli che i tendenziali, almeno mi sembrava trasparisse dallo scritto. E non mi sembra che nessuno dei due sia esplicativo. :asd:Citazione:
Che terribile mistificazione dei dati, ignorando i punto di partenza, ignorando la produttività assoluta, mettendo nel calderone paesi completamente a caso. La francia non è certo un esempio di riforme per la produttività.
Ma la disonestà è evidente, arrivare a sostenere che "La finlandia ha perso produttività sugli usa più della grecia"
:rotfl: Ma qual'era il punto di partenza? Ma di cosa stiamo parlando? QUindi l'istruzione finlandese che era ai tempi tra le migliori non ha alcun effetto sulla produttività... eh il tasso è negativo (nei confronti usa poi).
Le regressioni non sono significative, qui ci vogliono modelli più complessi, come modelli a effetti fissi, ore di studi, inutili, per confermare qualcosa che si sa già.
La scelta è un pò a caso ma non è particolarmente cherrypicked, i PIIGS ci volevano, UK-Francia-Germania per forza, la Finlandia è simpatica ma la preferisco nei paragoni con la Svezia (Paesi strutturalmente molto simili con regimi monetari differenti).
La roba del "Paese liberale" era volutamente sarcastica, a mio avviso l'Euro fa una divisione perdenti-vincenti che con il liberalismo vero o presunto ha ben poco a che fare ! :asd:Citazione:
Ma anche lì sei andato a cercarli con lanternino i dati che ti corroborassero la tesi, l'influenza dei tassi di cambio, l'influenza della crisi dei debiti, i dati da te postati sono spazzatura.
Se non ci metti l'onesta intellettuale io non posso discutere.
Le riforme economiche le ha fatte poco prima della crisi economica, andarsi a pescare le statistiche 2007-2009 è disonesto, perchè son dati viziati dalla peggiore crisi economica che si ricordi degli ultimi 50 anni.
A queste condizioni è inutile discutere, tanto vedo che le mistifazioni su menti deboli funzionano appieno.
Poi francia, il paese liberale, :rotfl: ha appena messo una aliquota d iimposta sul reddito del 70% :rotfl:
Scusa eh, un modello endogeno di crescita della produttività è una roba, e siamo anche perfettamente d'accordo che non c'entra *una cippa* con il ciclo. Io ti sto citando un altro fatto stilizzato completamente differente, cioè che la produttività è prociclica, che non c'entra *nulla* con i modelli endogeni di crescita. :asd:Citazione:
Ma che cazzo c'entra?
Torniamo al discorso compeltamente idiota che abbiamo impotenza sulla produttività?
CHiudiamo le scuole allora.
Questa è l'argomentazione più ridicola che io abbia mai sentito.
Tu anche dei modelli di crescita endogeni NON HAI CAPITO NIENTE, i modelli di crescita endogeni sostenogno essenzialmente che non è sufficiente importare tecnologia (esogena). ENDOGENI, la crescita viene dall'interno del sistema, dal capitale umano, istruzione, dall'efficienza dei mercati di capitali, dal tasso di liberta economica, etc etc
Guardacaso dalle... RIFORME.
Tui avrai capito che è qualcosa di genetico, o dipende dal clima, dalla terra, che cazzo ne so.
Compra un libro, studia e poi ne riparliamo.
Quello che sto dicendo io è una roba completamente differente, cioè che la spiegazione "eh ma la Grecia la crescita a debito la corruzione brutto la produttività finta guarda invece Germania come cresce figo blabla" non regge ad un banale "entia non sunt multiplicanda", dato che evidente che la Grecia e la Germania stanno avendo rispettivamente una fase di contrazione economica e una di espansione economica ciclica (e questa non è opinione ma *fatto*, se accettiamo il minimo sindacale che la fase del ciclo sia segnalata dall'inflazione). Che poi possano esserci delle dinamiche di competitività sottostanti siamo anche d'accordo, anche se io ritengo siano dinamiche nominali mentre mi sembra di capire che tu ritieni siano dinamiche reali, ma rimane il discorso che al momento il fenomeno prevalente nelle dinamiche reali è presumibilmente quello ciclico.
Scusa ma questo è ancora cherrypicking. Io posso rispondere con la stessa moneta evidenziando che abbiamo il tasso di disoccupazione più alto degli ultimi 50 anni, e lo abbiamo proprio adesso, non negli ultimi 30 anni (il tasso di disoccupazione medio italiano era abbastanza statico), 7 anni fa eravamo ad un minimo storico. E non tirarmi fuori "eh ma la crescita drogata il debito ecc. ecc.". Perchè se prendiamo la crisi come prova a fortiori che la crescita era "finta" allora scordiamoci Keynes, scordiamoci il monetarismo, scordiamoci tutta la macroeconomia e la teoria e la pratica di 80 ani di stabilizzazione del ciclo economico, le banche centrali chiudiamole, ecc. E io sono pure d'accordoc che l'Italia ha inseguito un modello di crescita sbilanciato nel primo decennio dell'Euro, non sono però d'accordo che l'attuale gestione sia ottimale (e come hai detto tu nessuno è d'accordo, da Krugman a Blanchard a Topo Gigio).Citazione:
La perla del bel post di battlerossi ti qualifica per totale incompetente, male ho fatto a fidarmi dell'aura che ti dai.
Leggi qualcosa ma non sai di cosa stai parlando. Palesemente.
Dire che il problema in italia è il ciclo, quando cresciamo sotto lam edia dei best performer europei da 30 anni.
Lunghetto sto ciclo.
Scusa eh, ma un post può essere interessante anche se non prende una carrettata di dati e/o fa riferimento a modelli economici di sarcazzo, e porta invece un approccio aneddotico ... Per me, lavorando in tutt'altro ambito e quindi non avendo contatto con le aziende italiane dei settori che ha citato BattleRossi, è comunque interessante. (qui ci andava faccina sisi, superato limite immagini)Citazione:
Inutile discutere, manca ogni tipo di presupposti, i dati non si leggono, si mistificano, mancano le competenze.
A me non viene in tasca niente a convincere le persone.
Vedere un'addensato di cazzate dette da un incompetente come battlerossi, senza offesa, ma proprio mancano le minime competenze per saper leggere i dati che potrebbero corroborare l'ipotesi di un tasso di cambio sovra o sottoprezzato.
E dietro una sequela di applausi da suoi simili, fa cadere le braccia, e si perde ogni tipo di motivazione a continuare.
COme quello che scrive "ah c'ho la PMI è vero" :rotfl:
Il tasso potrebbe essere sovraprezzato PER TE, perchè sei indietro a produttività sui comparables europeri, ma o facciamo 4 mln di monete o guardiamo dati macroeconomici per raccontare se il cambio è apprezzato o sottoprezzato.
Continuate con la fiera del luogo comune, continuerete a non capire perchè dall'euro non ci usciremo mai, perchè gli economisti che hanno rovinato il mondo :rotfl: di certo non perdono tempo a convincere la gente sul forum.
Pronta ad applaudire chi gli racconta le cazzate con cui consolarsi, poco importa se vengono dal comico di turno o dal contabubbole sul forum.
Poi su questi luoghi comuni si crea una tale convizione che diventa una lotta con i giganti.
Poi è vero che dall'Euro è infernale uscire, ma con quale argomento vuoi andare a fare trattative in Europa ? Siamo simpatici ? Qua e là ho letto qualche idea alternativa per porsi in modo aggressivo rispetto ai partner europei, anche se mai dettagliate come vorrei, se si può fare ben venga, il mio punto più che la specificità dell'uscita dall'Euro è cambiare la narrativa e l'approccio dell'Italia alla crisi, da autocolpevolizzante e passivo a bilanciato e aggressivo, perchè rebus sic stantibus altri 5-10 anni di stagnazione all'Italia non li toglie nessuno, e questo se l'economia mondiale tira, senza contare che con questa gestione economica l'Eurozona nell'insieme si sta probabilmente condannando alla marginalità (La "locomotiva" che cresce a botte di 8% export e comunque meno di tutti i Paesi anglosassoni secondo te è un modello di sviluppo sostenibile nel lungo periodo ? Una gigantesca zona super-high-saving ? Io ci credo poco, ma proprio poco poco poco poco).
Ma che cazzo si fumano questi?!?!?
:pippotto:
http://www.ansa.it/sito/notizie/econ...bd9d1b3e8.html
Praticamente giochiamo coi dadi truccati!
:rotfl:
wat
spettacolare :rotfl: