angels, ma stai male? :|
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angels, ma stai male? :|
Qui però torniamo al discorso fatto prima da camus... cosa stiamo valutando?
La carriera nel complesso?
Il picco?
No, perchè nel primo caso probabilmente dinho è dietro, e di qualche lunghezza, a zidane...
Sull'ultima frase sono d'accordo...
Gol? Assist?
I numeri oggettivi quelli sono...
Beh, io ho scritto "Ronaldinho pre-Milan"... effettivamente è solo una parte della carriera.
Barca-Man utd 1-0 :|
Gol di testa di villa all'80esimo :|
Subito dopo faccio un'azione meravigliosa, e berbatov prende un palo che sta ancora lì a tremare :|
Devo ancora vincere la mia prima gara online.... :bua:
:facepalm:
No, non sei il solo, considerando che Maradona ha fatto vincere due scudetti al Napoli quasi da solo (vogliamo ricordare la formazione di quel Napoli e paragonarla a quella del Milan degli stessi anni?) più una coppa UEFA... Tralasciando il modiale vinto e quello person in finale (e il campionato prso un poco perchè si erano venduti la partita...:asd:).
Comunque io ribadisco Tom a numeri allora stravince Di Stefano su tutti.... 8 campionati spagnoli, 5 coppe dei campioni, una coppa intercontinentale, 2 palloni d'oro, un numero di gol che supera i 500 (numeri d'altri tempi ma con la sola maglia del Real ne ha segnati più di 200 e scusate se è poco...).
Eh, appunto... numeri d'altri tempi.
Io credo che Di Stefano sia stato un grandissimo, uno di quelli che possono stare al fianco di Maradona e Pelè, ma come si fa a confrontarlo?
Già è durissima confrontare Maradona e Pelè, distanti un ventennio, figuriamoci Di Stefano.
I numeri di Del Piero servono solo a dare una dimostrazione tangibile che è stato uno di quelli che stanno nell'olimpo del calcio, non a stabilire se lui sia più forte di Zidane.
PS: a numeri, se guardiamo la completezza dei risultati, Zidane e Del Piero stanno pure meglio di Di Stefano (considerando che l'argentino/spagnolo/colombiano non ha mai vinto un mondiale). Ma non significa niente, cinque coppe dei campioni bastano e avanzano a dire che nessuno potrà dire con certezza di essere stato più forte di te.
Ma infatti questi confronti lasciano il tempo che trovano, soprattutto quando si parla di epoche e ruoli diversi. Ma qui stiamo parlando di due giocatori vicini temporalmente, dai ruoli "simili", che hanno anche giocato nello stesso campionato...quindi il confronto ci sta (non mi riferisco a te tom, parlo in generale)
Sulla questione palmarés ovviamente hai ragione. E' semplicemente ridicolo dare un peso ai trofei vinti per giudicare o confrontare i giocatori. Ce ne sono alcuni che, per una serie di ragioni (giocavano in una nazionale mediocre, gravi infortuni, etc.) non hanno mai potuto esprimersi al meglio in nazionale, proprio come di stefano. Queste classifiche sono un mero divertissement se così vogliamo dire...e si basano, oltre che sul valore tecnico/tattico intrinseco del giocatore, anche su quanto il giocatore abbia inciso in nazionale/club. Per farti capire, tutti gli "esperti" (lo so, suona brutto dirlo, ma anche qui ci sono esperti :asd:) concordano nel ritenere i primi 5 giocatori più forti/decisivi/completi della storia del calcio, che sono per l'appunto Pelè, Maradona, Cruijff, Beckenbauer, Di Stefano (io ci aggiungerei pure Yashin, ma vabbè). Sui restanti si può discutere amabilmente (io ad esempio ci metterei gerd muller, che sembrava un barilotto panzerotto, ma è IL GOAL più dei vari pelè e compagnia bella). Io, ad esempio, ritengo che il grande giocatore sia quello che fa grande una squadra, e non viceversa. Pelé rese grande il Santos, prima e dopo Pelé la squadra Brasiliana vinse un decimo dei trofei vinti nell' "era-pelè";), idem per quanto riguarda El Pibe e altri giocatori.
Vabbè l'ingresso di Marotta nel cda dovrebbe rendere palese anche ai più romantici che Beppe non è arrivato alla juve per scaldare la sedia a Moggi con fantomatici ribaltoni nel 2011 ma per rimanervi...Citazione:
12/10/2010 - PERSONAGGIO
La seconda vita di Pavel Nedved
L'uomo di Agnelli nel Cda Juve
http://www3.lastampa.it/fileadmin/me.../nedved01g.jpgPavel Nedved con il presidente Agnelli e l'ad Blanc
Fa parte della lista Exor insieme con Marotta. Nella stanza dei bottoni torna un ex giocatore
MASSIMILIANO NEROZZI
INVIATO A GENOVA
Abbandonata solo sul prato e mai con il cuore, parola sua, Pavel Nedved ritrova oggi la Juve su un foglio di carta che lo inserirà nel prossimo consiglio di amministrazione bianconero: la finanziaria Exor, azionista di riferimento della società, ha infatti inserito l'ex campione ceco nella lista che verrà consegnata a mezzogiorno nella sede del club, per poi essere votata (e approvata) dall'assemblea degli azionisti, in programma il 27 ottobre. Insieme a lui, ci sono anche i nomi di Beppe Marotta, 53 anni, già direttore generale bianconero, Aldo Mazzia, 54, responsabile amministrazione e bilancio di Exor che era uscito a maggio dal cda in seguito alla cooptazione di Agnelli, e l'avvocato Michele Briamonte, 33, dello studio Grande Stevens, da tempo consulente legale del club. Con il loro ingresso, e la conferma degli attuali membri, sette, il numero dei componenti del cda salirà a undici, dunque con una robusta presenza dell'azionista di riferimento.
La quotazione ieri impediva parole ufficiali, ma queste sono le scelte, palesi dalle 12 di oggi, come da normativa, che fissa a due settimane di anticipo sull'assemblea il deposito della lista. Toccherà poi all'assemblea votare l'allargamento del cda e le singole nomine. Da settimane si parlava di un nuovo incarico per Nedved, confidente e fedele amico del presidente bianconero, e sempre più vicino alla squadra, tanto da seguirne il riscaldamento prepartita sull'erba di San Siro, per la sfida all'Inter. Nessuno però aveva pronosticato l'ingresso in cda. All'inizio, Pavel non dovrebbe avere ruoli operativi, da non escludere invece in futuro: sarebbe una sorta di ambasciatore bianconero, e potrebbe curare in particolare i rapporti con l'Europa dell'est, senza escludere una collaborazione con la gestione sportiva. Scelta strategica e furba, anche. Con Nedved il board della società avrà quell'icona del pallone che avrebbe dovuto essere Marco Tardelli, e non fu per diverse ragioni, nel dopo Calciopoli, o Roberto Bettega, travolto dal disastro della scorsa stagione. Pure un bello spot di juventinità, insomma, cui votarsi in mezzo alla sventura. O esperienza cui attingere. In fondo, l'incoronazione di un antico idolo è anche quello che chiedeva rumorosamente una fetta di tifosi.
Di rilievo strategico sono anche le altre indicazioni, da Marotta a Briamonte. Con l'ingresso in consiglio, il direttore generale non avrà sostanziali poteri in più, ma di certo vedrà accresciuto il prestigio e l'importanza nel progetto bianconero: del resto Marotta già ricoprì la carica di ad nella Samp, anche se le due realtà, vista la quotazione azionaria della Juve, non sono ovviamente paragonabili. Denso di significati anche l'ingresso dell'avvocato Briamonte, che al fianco di Agnelli ha praticamente pilotato in Lega la battaglia per la riforma del contratto collettivo dei giocatori. Di pari importanza l'attività del legale con Exor: dalla difesa (vincente) di Gianluigi Gabetti nella causa con Margherita Agnelli alla tutela di Franzo Grande Stevens nel processo sull'equity swap di Fiat.
Dietro i nomi indicati nella lista, si può anche leggere l'espressione, e la comunione, delle diverse anime bianconere: se Nedved è stato etichettato come l'uomo fidato del presidente, e lo è, e Marotta il "tecnico", Mazzia e Briamonte sono limpida espressione dell'azionista di riferimento, che ribadisce così l'importanza della Juve. Come ne sottolinea la bontà del nuovo progetto partito in estate, che verrà confermato con il voto alla lista in assemblea, dove Exor ha evidente maggioranza (62% delle azioni). Come detto, il 27 ottobre in quella sede saranno confermati tutti gli altri amministratori: Andrea Agnelli, Jean-Claude Blanc, Carlo Barel Sant'Albano, Khaled Fared Zentuti, Marzio Saà, Camillo Venesio e Riccardo Montanaro. Alti manager, avvocati e banchieri: tra poco, ci sarà anche un (ex) grande calciatore. Dibattendo di pallone, sibilavano da tempo le critiche, aiuterà.
Alè anche per Marino la juve è coperta in attacco e deve comprare difensori :pippotto:Citazione:
Marino: "Budget Juve esaurito, ma a gennaio possibili altri arrivi estemporanei"
[...]
La Juventus, al momento, ha già la certezza di dover ancora intervenire a gennaio, nonostante la miriade di acquisti estivi. Due i ruoli che richiedono l'urgenza più estrema: un esterno destro ed un centrale di difesa. Il budget di spesa è, però, esaurito ma la fantasia (probabili scambi con il Milan?) ed acquisti camuffati da leasing (Zapata?), potrebbero permettere altri arrivi "estemporanei" dopo quelli degli ultimi giorni del mercato estivo (Quagliarella e Rinaudo).[...]
A me sta cosa del 4-3-3 sembra un po' una favola sopratutto alla luce di quanto speso in estate, vediamo...Citazione:
Juventus: Aquilani, riscatto a gennaio e cessione di Sissoko
12.10.2010 08.00 di Redazione TuttoJuve per tuttojuve.com articolo letto 125 volte
Fonte: di Alvise Cagnazzo per carlonesti.it
http://www0.tccstatic.com/storage/tu...286863376.jpeg
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
Per l'ufficialità, occorrerà attendere ancora qualche mese. Perché la trattativa, abilmente condotta sottobanco, lontano da una ribalta mediatica assai nociva per sconti e procedure di ammortamento, prevedrà un robusta riduzione del conguaglio pattuito in estate, e le vicende legate alla cessione del Liverpool parrebbero aver accelerato i tempi per un condono sulle operazioni di mercato ancora in fase di stallo. Hodgson, potrà dunque contare su di una pletora di rinforzi già a partire dalla riapertura della sessione invernale del mercato. Potendo foraggiare gran parte dei nuovi investimenti non solo grazie all'iniezione di liquidità da parte dei nuovi proprietari, i New England Sports Ventures, ma anche grazie ai circa tredici milioni incassati dalla Juventus per il riscatto, definitivo, di Aquilani. Divenuto, nel giro di un rapido amen, elemento insostituibile di un centrocampo sovrabbondante di muscolarità, con i vari Felipe Melo e Sissoko, ma povero di fosforo. Posizionato al centro di una linea mediana composta da tre elementi, Aquilani avrà il compito, già assolto con dovizia nella sfida in trasferta contro l'Inter, di arieggiare la manovra.
Spingendo oltre la puerile linearità l'avvolgente manovra offensiva bianconera. Finalmente in grado, dopo la breve e sfortunata esperienza di Cristiano Zanetti, cliente fisso dell'infermeria, di poter schierare un vero regista, senza dover violentare le caratteristiche tecniche di giocatori con caratteristiche diverse, come Marchisio. Malleabile, questo si, ma non certo sacrificabile sull'altare di continui, ed imperituri, equilibri tattici da raggiungere. La metamorfosi dello schema basico, il 4-4-2, in un 4-3-3 di "lippiana" memoria che, oltre a far riecheggiare il mito di un'impresa, quella del primo scudetto targato 1994, avrebbe di fatto spronato l'intera squadra a recitare un ruolo finalmente aggressivo, e non più attendista sia nell'impatto che nella gestione della partita. Senza dover per forza ricorrere ad assai tristi motti del ventennio, la Juventus ha così scoperto che attaccando per prima difficilmente verrà attaccata, offrendo maggior respiro e, soprattutto, serenità al reparto arretrato. Più lucido nel districare situazioni difficile, impostando la manovra verso quell'Aquilani, punto di riferimento dell'intera squadra, accantonato in panchina nella primissima parte di stagione.
Sarà un caso, ma nelle uniche partite nelle quali è stato schierato come titolare, il regista romano è riuscito a render fluida una manovra altrimenti farraginosa e discontinua, senza alternarne i principi elementari. Fondati sulla corsa, sulle sovrapposizioni e sulla presenza di una punta centrale in grado di far salire la squadra, sfruttando il contropiede. Proprio come i tonni nel corso della faticosa risalita nel fiume, aggredendo gli spazi a disposizione, allacciandosi e sparpagliandosi secondo un ordine soltanto in apparenza casuale. Con l'obiettivo unico di rincontrarsi alla fine del viaggio, alla foce. Ovvero nel bel mezzo dell'area di rigore, rimanendo intrappolati nella rete, consegnandosi al proprio destino. I tredici milioni pattuiti con il Liverpool, cifra ancora rivedibile sia sulla base delle future prestazioni del giocatore, sia sulla base dei bisogni economici degli inglesi, verranno in parte recuperati dalla prevedibile cessione di Momo Sissoko, da operare nel medesimo mese di gennaio o, verosimilmente, a fine stagione. Quando, Bayern Monaco permettendo, persino l'ipotesi Dzeko dovrebbe tornare di attualità per il futuro attacco bianconero.
Un sacrificio, quello del maliano, assai difficile da sopportare e tollerare con una smorfia di leggerezza, additando l'irripetibile occasione di mercato come primaria giustificazione. Ma con la presenza di un capitale economico da non svilire, Felipe Melo, e di un centrocampista di appena ventitre anni, Marchisio, vicinissimo al rinnovo del contrato sino al 2015, la presenza di Sissoko pur non divenendo superflua, rischierebbe di appesantire, quantomeno nell'ottica di Marotta, il senno tattico e tecnico di una squadra in fase di ricostruzione. Per la quale, val bene un sacrificio…
In questo topic stanno succedendo cose molto strane.
La più strana è che Angels scrive più di 2 righe.......ed è successo parecchie volte.
Forse ho sbagliato forum.
Camus, ma dove li prendi 'sti articoli :rotfl: ?Citazione:
Fondati sulla corsa, sulle sovrapposizioni e sulla presenza di una punta centrale in grado di far salire la squadra, sfruttando il contropiede. Proprio come i tonni nel corso della faticosa risalita nel fiume, aggredendo gli spazi a disposizione, allacciandosi e sparpagliandosi secondo un ordine soltanto in apparenza casuale. Con l'obiettivo unico di rincontrarsi alla fine del viaggio, alla foce.
Ora i tonni risalgono i fiumi? Che sono, salmoni travestiti?
E un gruppo che risale il fiume, come fa a reincontrarsi alla foce (che è il punto di partenza)?
I tonni che risalgono il fiume è bellissimo :rotfl:
Al massimo si rincontrano alla sorgrente non alla foce.
il 4-3-3 si potrebbe fare alla grande
Aquilani-Melo-Marchisio
Krasic-Amauri (Iaquinta)-Martinez (Lanzafame)
Anzi è un modulo che esalterebbe sia Martinez che Lanzafame e distoglierebbe Krasic da eventuali ritorni in difesa...
sù sù ora non mi sembra il caso di dare del cretino ad Alvise Cagnazzo solo perchè non capisce niente di pesci, si può anche andare più sullo specifico e dire che tra lui e Nesti non capiscono niente anche di calcio :bua:
A me l'idea di fidarmi degli "esperti" fa venire l'orticaria.
Soprattutto quando leggo che nei migliori cinque ci sarebbe Crujiff, quando secondo me sono esistiti almeno 4-5 giocatori più forti/decisivi/completi di lui...
Su Nedved io credo sia un'operazione assolutamente inutile, come lo sarebbe stata quella con Tardelli. Nel senso che lui o un altro, poco (o niente) sarebbe cambiato.
A meno che non abbia una rete di contatti nell'europa dell'est, ma non mi pare.
Marino? Marino chi, l'ex del Napoli?Citazione:
Alè anche per Marino la juve è coperta in attacco e deve comprare difensori :pippotto:
Mah, sinceramente: secondo me 'sti 4-4-2, 4-3-3, 4-2-3-1, sono numeretti che lasciano il tempo che trovano.Citazione:
A me sta cosa del 4-3-3 sembra un po' una favola sopratutto alla luce di quanto speso in estate, vediamo...
Intendo dire, se fai caso agli uomini a disposizione, che non cambia assolutamente niente.
Se metti un 4-4-2 chi hai sugli esterni? Pepe e Krasic.
Se metti un 4-3-3 chi hai sugli esterni? Pepe e Krasic.
Come giocano Pepe e Krasic nel 4-4-2? Uno corre e nient'altro, l'altro attacca benissimo e difende poco.
Come giocano Pepe e Krasic nel 4-3-3? Uno corre e nient'altro, l'altro attacca benissimo e difende poco.
In pratica, nome dello schema a parte, il gioco sarà sempre lo stesso, sugli esterni.
A centrocampo la cosa è un po' diversa: una linea a tre permetterebbe di sfruttare al meglio un po' tutti i centrocampisti che abbiamo: Aquilani + Marchisio + Melo/Sissoko darebbero sia copertura che spinta (soprattutto Marchisio, credo che in uno schema simile si troverebbe benissimo), i problemi sarebbero due: 1) se Krasic non comincia a coprire, a destra saremmo sempre vulnerabili, 2) Non giocherebbero nè Del Piero nè Quagliarella.
E' che io li detesto, quelli che fanno poesia quando parlano di calcio.
Quelli delle metafore improbabili, quelli che anzichè elogiare un giocatore ne cantano le lodi, quelli che la buttano in socio-politica, quelli che sembra sempre che per mascherare la banalità delle cose che scrivono devono scriverle in modo aulico...
E' calcio, fanculo, non c'è da fare metafisica.
E' un gioco, complesso e affascinante quanto si vuole, ma sempre un gioco.
l'ingresso di Nedved ha tre funzioni imho:
1) è l'elemento sportivo, messo lì un po' per i tifosi, e un po' per dare un parere un po' più diretto
2) tra i vari membri del cda mi sembra l'unico elemento di "provata fedeltà" ad A.a., quindi credo sia un po' la sua testa di ponte
3) ormai molte società hanno ex giocatori con queste funzioni, vedi figo per l'inter o prima Mijatović per il Real, quindi ex giocatori si relazionano più facilmente con altri ex giocatori:snob:Citazione:
Marino? Marino chi, l'ex del Napoli?
3) con il 4-4-2 i centrali ruotano e si può giocare un'intera stagione, con il 4-3-3 non ci sono i ricambiCitazione:
Mah, sinceramente: secondo me 'sti 4-4-2, 4-3-3, 4-2-3-1, sono numeretti che lasciano il tempo che trovano.
Intendo dire, se fai caso agli uomini a disposizione, che non cambia assolutamente niente.
Se metti un 4-4-2 chi hai sugli esterni? Pepe e Krasic.
Se metti un 4-3-3 chi hai sugli esterni? Pepe e Krasic.
Come giocano Pepe e Krasic nel 4-4-2? Uno corre e nient'altro, l'altro attacca benissimo e difende poco.
Come giocano Pepe e Krasic nel 4-3-3? Uno corre e nient'altro, l'altro attacca benissimo e difende poco.
In pratica, nome dello schema a parte, il gioco sarà sempre lo stesso, sugli esterni.
A centrocampo la cosa è un po' diversa: una linea a tre permetterebbe di sfruttare al meglio un po' tutti i centrocampisti che abbiamo: Aquilani + Marchisio + Melo/Sissoko darebbero sia copertura che spinta (soprattutto Marchisio, credo che in uno schema simile si troverebbe benissimo), i problemi sarebbero due: 1) se Krasic non comincia a coprire, a destra saremmo sempre vulnerabili, 2) Non giocherebbero nè Del Piero nè Quagliarella.
4) improntare un mercato su questo modulo obbliga la juve a cercare altri due mezz'ali e a dover decidere chi tenere tra krasic, pepe, martinez, lanzafame, del piero e quagliarella, con il rischio appunto di buttare giù dal cesso un po' di milioni.
Lo so che nella singola partita è fattibile, il mio dubbio è sul lungo periodo, sopratutto dopo che la squadra è stata appena rivoluzionata per il 4-4-2
Ma un ex-giocatore che fa quel che fanno Figo o Gigi Riva o Tempestilli (cioè l'accompagnatore) lo capisco, ci mancherebbe... uno che conosce la testa dei calciatori può servire, come ponte tra società e spogliatoio.
Ma nel cda? Quanti ce ne sono, di ex-calciatori che stanno nel cda di una società?
Sarà che Agnelli si fida di lui ma mi sfugge davvero cosa potrebbe fare di utile Nedved per il presidente... non è che potrà riferire chissà che, sulle riunioni, no? Mi pare difficile che, senza Nedved, Agnelli venga tenuto all'oscuro di qualcosa.
Mah...
1) Beh, tieni presente che abbiamo la EL, non la champions... il numero di partite è uguale (forse pure superiore) ma l'impegno no. Quattro mediani per tre maglie potrebbero pure bastare, forse. E' un azzardo ma può funzionare.Citazione:
3) con il 4-4-2 i centrali ruotano e si può giocare un'intera stagione, con il 4-3-3 non ci sono i ricambi
4) improntare un mercato su questo modulo obbliga la juve a cercare altri due mezz'ali e a dover decidere chi tenere tra krasic, pepe, martinez, lanzafame, del piero e quagliarella, con il rischio appunto di buttare giù dal cesso un po' di milioni.
Lo so che nella singola partita è fattibile, il mio dubbio è sul lungo periodo, sopratutto dopo che la squadra è stata appena rivoluzionata per il 4-4-2
2) Se fai il 4-3-3 ti servono quattro giocatori per due ruoli davanti, no?
Non credo sia un grosso problema eliminare dalla tua lista due nomi, soprattutto se Del Piero dovesse ritirarsi (chissà) e Lanzafame non venisse confermato (come pare).
Casomai è col 4-4-2, che hai più problemi a piazzare quella gente, visto che Lanzafame ha dimostrato di non essere un laterale di centrocampo e Martinez è ancora da verificare, in quel ruolo...
PS: Pasquato, quello della rotfl-rabona nei preliminari di EL è capocannoniere in B :| ...
Quoto, infatti a parte quella fortunosa del 65 (immeritatissima) il Real ha dovuto aspettare gli anni 90 per riaffacciarsi di nuovo al calcio che conta e ritrnare a vincere con autorevolezza la Champions, a dimostrazione che appunto ci sono giocatori che cambiano il corso della storia di un club.
:rotfl:Oddo in soccorso della juve :rotfl:Citazione:
Tmw - Juve, il Milan può venirti in soccorso
12.10.2010 14.00 di Redazione TuttoJuve per tuttojuve.com
Fonte: Tmw
http://www0.tccstatic.com/storage/tu...286884930.jpeg
© foto di Filippo Gabutti
E se fosse Massimo Oddo il laterale destro che i bianconeri cercano sul mercato di gennaio? L'esterno rossonero è sotto contratto con il Milan fino al 30 giugno 2012, ma la società lo lascerebbe partire volentieri anche a titolo gratuito: Oddo rappresenterebbe un'aggiunta low cost per Delneri, che avrebbe così finalmente un terzino di ruolo sulla fascia destra, pur senza precludersi la possibilità di approfondire piste più succulente nei prossimi mesi
Oddo :facepalm:
Il Milan dovrebbe venire in soccorso della Juve vendendogli Oddo?
:muaha: Credo più che sia un affronto...
Oddo ha vinto lo stesso numero di coppe del mondo di Maradona, quindi è, in base alle statistiche, forte quanto lui :snob: