Murray ad ogni singolo colpo ansima come se un mandingo dell'africa nera lo stesse violentemente possedendo da tergo....quindi direi che la sua trasformazione in pallettaro è oramai da definirsi completata.
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Murray ad ogni singolo colpo ansima come se un mandingo dell'africa nera lo stesse violentemente possedendo da tergo....quindi direi che la sua trasformazione in pallettaro è oramai da definirsi completata.
Murray ad ogni singolo colpo ansima come se un mandingo dell'africa nera lo stesse violentemente possedendo da tergo....quindi direi che la sua trasformazione in pallettaro è oramai da definirsi completata.
:lol:
Beh, in quello ha imparato dal maestro Rafa (ricordo un amico che, la prima volta che vide giocare Nadal giovanissimo, ormai tanti anni fa, se ne uscì con un epico "ma certo che a 'sto ragazzino qui sembra gli stiano prendendo il culo ogni volta che colpisce la palla" :asd:)
DK
non è tanto il fatto che Djokovic sia o no un pallettaro..il serbo da un punto di vista tecnico non sarebbe neanche male, è discreto a rete, sa piazzare ottimi drop con molta facilità ed è in grado di avere un gioco vario....il problema è che il tennis moderno, con certe tipologie di racchette e i campi resi sempre più scandalosamente lenti, impone un certo tipo di gioco al quale Djokovic, giustamente, si adegua per avere maggiori chances di vittoria....e quindi fonda quasi tutto sulla resistenza fisica, sulla velocità di spostamento, sulla potenza unita a percentuali di errori sempre più basse e sullo scambio da fondo..non è tanto lui che è un pallettaro, è il tennis moderno che impone di esserlo per avere più chances di vittoria..e quindi aimè credo che mi dovrò abituare sempre di più a questa tipologia di tennis..
Certo poi ci sono giocatori che sono mille volte più pallettari di un Djokovic e anche di un Nadal (tipo Del Potro, Simon ecc..)
Però ai tempi di Muster e Wilander c'erano anche nel circuito gli Edberg, i Noah, i Becker, gli Stich... giocatori che non solo erano divertenti da vedere in se stessi, ma che rendevano divertente anche un match con il Chang di turno, poiché obbligavano questi ultimi ad un gioco di passanti e non di regolarità pura, dando vita ad un interessante confronto di stili, che favoriva ora i ribattitori (terra battuta) ora gli attaccanti (superfici veloci) :sisi:
Adesso, ed è quello che probabilmente voleva dire il Brillo, la varietà di colpi e di gioco è scemata, c'è fondamentalmente uno "schema unico" buono su tutte le superfici (mazzate toppate dal fondo, abbinate alla relativa mobilità per arrivarci bene: il tennis del "corri e tira"..) declinato in maniera impercettibilmente diversa dal 90% dei giocatori. Quindi sono scomparsi i "pallettari" (anche un Ferrer o un Simon, addittati come tali, in realtà non sono certo dei regolaristi puri come quelli di una volta), è vero, ma sono scomparsi anche i giocatori di rete e quelli con un tennis "pluridimensionale".
Certo, c'è qualche eccezione, ma sicuramente non un vero e proprio "ricambio" che possa far pensare ad un cambio di tendenza, perlomeno nell'immediato :facepalm:
E' inutile citare Federer, che magari potrà vincere ancora qualche torneo importante ma tendenzialmente "ha già dato"... fra quelli già arrivati la situazione non mi sembra rosea: Murray avrebbe talento e mano ma il più delle volte fa addormentare tutti, Tsonga non mi sembra riesca a fare quell'ultimo salto di qualità per vincere uno Slam, Gasquet ormai ha Failato ampiamente, Fish gioca bene ma anche lui è vecchietto, Stepanek idem, Haas praticamente è ritirato... e quanto ai ragazzini, si vede sì qualcosa d'interessante, ma ovviamente sempre molto incerta, tipo Dolgopolov, ma chissà, metterà mai la testa a posto e diventerà solido, oppure resterà la solita promessa con classe e sprazzi di bel gioco e tanti fail? Raonic? Saprà affinarsi, oppure bum-bum botte col servizio una volée ogni tanto e basta? Harrison e Tomic? Manterranno una varietà di gioco, oppure si omologheranno al trend (le ultime volte che li ho visti giocare mi sembrava buona questa seconda opzione :asd: )?
DK
ah ma chiariamo che con "pallettaro" io intendevo banalmente chi fonda la maggior parte del suo gioco sullo scambio da fondo e sulla fisicità (intesa non solo come potenza, ma anche come velocità/reattività..) dando vita spesso a scambi interminabili :asd:
Poi certo bisogna anche distinguere chi ha un gioco da fondo d'attacco, ovvero che cerca il vicente, da quelli che sono dei semplici "appoggiatori" e che spesso cercano solo l'errore dell'avversario, e questi sono il peggio del peggio (almeno per quanto riguarda lo "spettacolo visivo") :asd:
doppio
Toh, qua c'è la classifica:
http://www.atpworldtour.com/Rankings/Singles.aspx
Ne ho contati almeno 16 nei primi 30 che sanno giocare la volée meglio di Nole, poi mi sono stufato anche perché da 30 a 40 ci sono una sfilza di arrotini spagnoli e sudamericani che mi hanno fatto passare la voglia :asd:
io a parte al massimo 7-8 nomi ci vedo dei gran pipponi :jfs2:
Cmq secondo me non è male Nole a rete (ovviamente se confrontato con lo standard dei tennisti moderni, ed escludendo i pochi che basano quasi tutto il loro gioco sul serve&volley), è che ci va raramente, ma le poche volte che ci va se noti spesso chiude il punto :sisi:
Bah, io mi ricordo dei disastri epici, addirittura nel mio club si sentivano fino a qualche tempo fa battute da spogliatoio su Tizio o Caio che hanno sbagliato una volée facile giocandola alla Djokovic (per dire che l'han mandata in tribuna :asd:)
Certo, se la volée è facile e sopra la rete è difficile sbagliarla, ma se deve giocarne una bassa o su un passante violento... cioè, per dire, secondo me ha imparato a giocarle meglio lo stesso Nadal, per dirne uno che non aveva anch'esso nessuna affinità con il gioco di volo, ma che l'ha imparato un po' meglio del serbo :sisi:
DK
p.s.: questi secondo me la giocano da "bene" a "comunque meglio di Nole" :jfs2:
federer
nadal
murray
fish
berdych
tsonga
gasquet
youznhy
melzer
isner
dolgopolov
stepanek
lopez
raonic
llodra
boh, forse ti riferisci al periodo passato quando Djokovic si rendeva partecipe di disastri epici pure da fondo campo con successive giustificazione inerenti influenze, bruciori di stomaco, crampi all'ano e chi più ne ha più ne metta :asd:
Ma da un anno e mezzo a questa parte è migliorato mostruosamente (e un pò inspiegabilmente) e lo vedo incredibilmente solido in ogni parte del campo, anche quando va a rete raramente perde il punto..forse però in effetti più che per bravura nella volè è perchè è anche migliorato tatticamente e capisce quando andarci, o sa prepararsi bene la discesa, quindi magari è questo il punto più che la bravura in sè nel gioco a volo..
Cmq di alcuni che hai citato (tipo Berdfail o Failquet), ho la stanza piena di palline entrate dalla mia finestra e provenienti da volè di questi tizi, specie se la partita in questione era in un momento cruciale e importante :jfs2:
Sicuramente l'ho visto molto più solido in ogni parte del campo, esclusa però la rete dove mi sembra più o meno il solito. La differenza è che... (vedi sotto)
Più che altro ha ormai una tale superiorità dal fondo nei confronti degli altri da scendere solo a "incassare" con un semplice tocco un punto già fatto - ricorda che meno vai a rete, più punti fai in percentuale, perché vuol dire che ci vai solo a "benedire", come dice Tommasi, e non a conquistarti il punto... non è inusuale per il giocatore da terra battuta, p.es., l'avere il 90% dei punti vinti a rete, perché se fai 10 discese in 5 set ci sta anche che vinci 9 punti :asd:Citazione:
va a rete raramente perde il punto..forse però in effetti più che per bravura nella volè è perchè è anche migliorato tatticamente e capisce quando andarci, o sa prepararsi bene la discesa, quindi magari è questo il punto più che la bravura in sè nel gioco a volo..
Invece il giocatore di rete ha percentuali *molto* più basse, appunto perché scende sistematicamente, non solo per chiudere. Quando Stefan vinse uno dei suoi US Open, fecero un po' di conticini: risultò che fece, nell'arco delle 7 partite vinte nel torneo, circa 1000 discese a rete (che tempi :piange:) portando a casa poco più di 600 punti... questo per dire che per un giocatore S&V con il 60% di punti vinti a rete ci vinci gli Slam :asd: (perché ovviamente nella statistica non sono compresi i punti diretti col servizio, gli attacchi per i quali l'avversario sbaglia il passante e quindi non ti fa giocare la volée ecc.)
Prima Djokovic failava a volte dal fondo, specie col dritto, e allora si buttava avanti su pallette insulse ricevendo indietro comodini che naturalmente spediva in tribuna :chebotta:
:jfs2:Citazione:
Cmq di alcuni che hai citato (tipo Berdfail o Failquet), ho la stanza piena di palline entrate dalla mia finestra e provenienti da volè di questi tizi, specie se la partita in questione era in un momento cruciale e importante :jfs2:
DK
si in effetti hai ragione, ripensando alle partite il "successo" che Nole ha a rete è dovuto più che altro, come accennavo prima, al fatto che sa prepararsi bene la discesa grazie al suo gioco da fondo..in effetti questo è un altro discorso rispetto al saper giocare la volè in sè..:sisi:
Allora correggo la mia opinione e dico che "sa prepararsi bene le sue poche discese a rete" :asd:
Ed era il problema storico di Gasquet, per esempio, che forse con la guida di Piatti si è un po' attenuato: ti arrivavano le sue volée in camera non perché non le sapesse giocare, ma perché è un maestro riconosciuto del famoso "Attacco a Cazzo": metteva di là una qualsiasi palletta moscia e si precipitava, petto in fuori, a rete - e a quel punto aveva qualche problemino a gestire le noci di cocco che gli tornavano indietro :bua:
DK
se la mancanza di giocatori a rete è il tema di questa discussione , dico che un po' è vero , lo stesso Federer sarebbe un giocatore di rete con campi piu' veloci .
Ma si è scelto (giustamente) di rallentare i campi , altrimenti era una partita tipo servizio-risposta.
E cmq i pallettari sono spariti , Nadal è uno spagnolo che attacca da fondo.
Se rallentassero ancora di piu' i campi e le palline vedrete che risbucano i Coria(l'antitennis) , i Brugheira , i Gomez , ecc...
Io ancora non ho ben capito che intendete per "pallettari"..:uhm:
Se intendete colui che si appoggia al gioco avversario e che spesso aspetta l'errore di quest'ultimo allora qualcuno c'è ancora, la Wozniacky su tutti in assoluto, ma anche un Simon in molte partite si avvicina spesso a questa definizione :jfs2:
Io cmq, come dicevo prima, intendevo semplicemente chi gioca costantemente 10 metri dietro la linea di fondo e in modo monotematico dando vita a scambi di ore, indipendentemente che abbia un gioco d'attacco o meno..anche se a volte ammetto che mi esalto anch'io nel vedere chessò un Del Potro che inanella 5 vincenti consecutivi tirando bordate impossibili sulla linea, però dopo un pò mi stanco :jfs2:
Cmq è solo questione di gusti personali, io preferisco le partite in cui si viene spesso a rete e c'è una buona varietà di gioco, e dove gli scambi sono piuttosto brevi, e infatti il 90% delle partite odierne mi fanno spesso addormentare..tu invece prediligi il contrario, de gustibus..
Come dicevo in altre occasioni, fossero solo i campi più lenti il problema... una volta i giocatori d'attacco andavano a rete e ottenevano risultati negli Slam anche sulla terra battuta, o sul Rebound Ace degli Aus Open che è tutto fuorché veloce, oggi non scendono più nemmeno sul carpet o sull'erba (che per quanto rallentata è certo più veloce della terra di allora) :jfs2:
Che era quello che dicevano alcuni ai tempi di Sampras, eppure di belle partite se ne vedevano lo stesso, e senza l'aver dovuto uniformare gli stili di gioco come adesso :sisi:Citazione:
era una partita tipo servizio-risposta.
Come ho scritto sopra rispondendoti (ma l'hai letto? :asd:), sono appunto spariti gli estremi in favore di un'omologazione generale. Io preferivo tenermi i Chang pur di avere anche gli Edberg, i Costa per i Rafter, ma poi è questione di gusti :asd:Citazione:
E cmq i pallettari sono spariti , Nadal è uno spagnolo che attacca da fondo.
DK
Intendete chi? :asd:
Comunque l'equivoco nasce dal fatto che il "pallettaro" era quello che butta(va) di là una palla lenta e arrotata, senza prendersi mai rischi, senza sbagliare mai e aspettando l'errore dell'avversario (anzi, a fare i pignoli i Muster o i Bruguera che cita Kern sono già un'evoluzione, una sorta di trait d'union fra il vero pallettaro degli anni 70-80 e quelli di oggi: un pallettaro in senso classico è un Higueras, un Vilas, lo stesso Borg su terra battuta...). Oggi a livello pro questo tipo di giocatore è estinto (con le velocità e gli angoli di oggi se ti limiti solamente a difendere ti sfondano :chebotta:, devi "contrattaccare", cioè recuperare sì qualsiasi palla senza sbagliare, ma tirare anche forte mirando a mettere comunque in difficoltà il tuo avversario, spostandolo a sua volta), ma lo trovi tuttora, spesso di mezza età, in qualsiasi tennis club (e anzi, spesso è proprio quello più forte del circolo, con gli altri che tirano e sbagliano e lui che rema e non sbaglia mai :jfs2:).
Essendosi estinto a seguito dell'evoluzione/involuzione del gioco, si è portati a classificare come tale chi, nel gioco di oggi, più si avvicini al concetto originario: gente come Simon o Ferrer eccetera, che appunto remano e remano, ma cercano comunque di indurre l'avversario ad un errore forzato, e non ad un errore gratuito come nel caso di Vilas :jfs2:
Esattamente, pure io :sisi:Citazione:
Cmq è solo questione di gusti personali, io preferisco le partite in cui si viene spesso a rete e c'è una buona varietà di gioco, e dove gli scambi sono piuttosto brevi, e infatti il 90% delle partite odierne mi fanno spesso addormentare....
Preso a piccole dosi mi diverte tutto, persino lo scambio durissimo di 30 tiri fra due sudamericani, però se devo stare un pomeriggio a veder partite, voglio varietà, che diamine! :D
DK
che poi secondo me alla fine è cambiato solo il campo di wimbledon , oppure le palline usate a wimbledon, perchè a pensarci vedere vincere Wimbledon Agassi, Nadal ,Djokovic , era impensabile qualche anno fa.
Forse sono le palline ad essere meno veloci.
Mentre sulla terra le palline sono piu' veloci , a questo punto le superfici si assomigliano di piu'.