Ti prego, io sono qui, imparami...
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Ti prego, io sono qui, imparami...
Scusa, quindi non ho ancora capito cosa tu proponi di fare.
Spedire truppe in modo da tenere in piedi Mubarak (nel caso esercito non lo appoggi)
Dopo la caduta di Mubarak spedire truppe per imporre un dittatore illuminato?
Andare a cena con i generali egiziani e promettere fette di prosciutto se questi infilano su qualcuno collaborativo.
Hiroshimizzare tutto Egitto perché si
Ovvio che in questo momento un po' di porchetta ai generali egiziani la si sta offrendo...
Un vicino modello amhadindondan penso che non lo voglia nessuno, specie in una posizione così strategica...anzi...nel caso dovesse succedere ci tocca al 100% un'altra missione di pace e un sacco di telegiornali con gli aerei che decollano dalle nostre basi.
Poi oh...se domani instaurano una democrazia, migliore della nostra (non che ci voglia molto), tanto di cappello e il tormentone del forum dall'emigrare in spagna, sarà quello di emigrare in egitto :asd:
Ti dirò, è un discorso immenso, e non ho nemmeno molta voglia di impegolarmici.
Diciamo che in Italia è normale lamentarsi dei fratelli musulmani, paventare bombardamenti e interventi militari, oppure qualche azione di condizionamento della politica estera, mentre si ospita per anni un immigrato regolare che gestisce le finanze dei fratelli musulmani con tre società, una delle quali a Campione D'Italia, baluardo di PD e PDL, paradiso fiscale italiano per autonomia nonchè colonia della svizzera paradiso fiscale (dura lotta fra quale dei due sia più paradiso fiscale... ma tanto non esistono frontiere con Lugano o controlli della polizia), mentre l'indagine si blocca perchè la richiesta dei PM italiani e svizzeri di ottenere le carte della Al Taqwa Cayman dal paradiso fiscale delle isole Cayman per valutare l'operato della società di servizi Al Taqwa (però Nada quando non parla ai PM la chiama banca shariatica).
:ciaociao:
Vado a sciare come Frattini :asd:
...
"All the people hate [Mubarak]!" one protester shouted. "He's supporting Israel! Israel is our enemy. We don't like him... Israel and America supported him. We hate them all. We don't like them!"
...
"If the people are free in Egypt... they're going to go free Palestinians, they're going to destroy Israel. The country who control the United States is Israel!" he exclaimed.
...
"I’m not going to venture a guess at the level of Muslim Brotherhood participation but, judging from my chance encounters with protesters, any assertion that the movement is absent or very thinly represented is probably wishful thinking," Jonathan Wright, a Reuters correspondent and translator wrote.
Gente varia intervistata tra i dimostranti ieri dalla CNN. la CNN, non FOXnews eh.
E' un cane che si morde la coda perchè , secondo loro, Mubarak è stato supportato da Israele e dagli Usa.
:boh2:
Per questo non mi stupisce di leggere dichiarazioni come queste:
oCitazione:
Hossam el-Hamalawy:
You have to understand that the regional is local here. In 2000 the protests didn't started as anti-regime protests but rather against Israel and in support of Palestinians. The same occurred with the US invasion of Iraq three years later. But once you take to the streets and are confronted by regime violence you start asking questions: Why is Mubarak sending troops to confront protesters instead of confronting Israel? Why is he exporting cement to be used by Israel to build settlements instead of helping Palestinians? Why are police so brutal with us when we're just trying to express our solidarity with Palestinians in a peaceful manner? And so regional issues like Israel and Iraq were shifted to local issues. And within moments, the same protesters who chanted pro-Palestinian slogans started chanting against Mubarak. The specific internal turning point in terms of protests was 2004, when dissent turned domestic.
L'occidente dovrebbe farsi i cavoli propri. O al massimo supportare delle forze democratiche (che siano realmente democratiche e non di facciata) dicendo chiaro e tondo "Con questi avete l'opportunità di diventare ricchi, con gli altri invece il vostro culo egiziano è a rischio".Citazione:
Mark LeVine:
What is the role of the Muslim Brotherhood and how will its remaining aloof from the current protests impact the situation?
Hossam el-Hamalawy:
The Brotherhood has been suffering from divisions since the outbreak of the al-Aqsa intifada. Its involvement in the Palestinian Solidarity Movement when it came to confronting the regime was abysmal. Basically, whenever their leadership makes a compromise with the regime, especially the most recent leadership of the current supreme guide, it has demoralised its base cadres. I know personally many young brothers who left the group, some of them have joined other groups or remained independent. As the current street movement grows and the lower leadership gets involved, there will be more divisions because the higher leadership can't justify why they're not part of the new uprising.
Mark LeVine:
What about the role of the US in this conflict. How do people on the street view its positions?
Hossam el-Hamalawy:
Mubarak is the second largest recipient of US foreign aid aside from Israel. He's known to be America's thug in the region; one of the tools of American foreign policy and implementing its agenda of security for Israel and the smooth flow of oil while keeping Palestinians in line. So it's no secret that this dictatorship has enjoyed the backing of US administrations since day one, even during Bush's phony pro-democracy rhetoric. So one should not be surprised by Clinton's ludicrous statements that were more or less defending the Mubarak regime, since one of the pillars of US foreign policy was to keep regimes stable at expense of freedom and civil liberties.
We don't expect anything from Obama, whom we regard as a great hypocrite. But we hope and expect the American people - trade unions, professors' associations, student unions, activist groups, to come out in support of us. What we want for the US government is to completely get out of the picture. We don't want any sort of backing; just cut aid to Mubarak immediately and withdraw backing from him, withdraw from all Middle Eastern bases, and stop supporting the state of Israel.
Ultimately, Mubarak will do whatever he has to do to protect himself. He will suddenly adopt the most anti-US rhetoric if he thought that would help him save his skin. At the end of the day he's committed to his own interests, and if he thinks the US won't support him, he'll turn somewhere else. The reality is that any really clean government that comes to power in the region will come into open conflict with the US because it will call for radical redistribution of wealth and ending support for Israel or other dictatorships. So we don't expect any help from America, just to leave us alone.
Chi crede all'effetto domino? Quale sarà il prossimo a cadere?
Io vorrei tanto vedere Gheddafi nella posizione in cui si trova Mubarak (che per quanto dittatore non riesco a farmelo odiare)... però credo che lui sia più al sicuro dalle rivolte, almeno per ora... il punto sullo Yemen...che dite? ;-)
PS. anche la siria rischia nei prox giorni...
Il re di Giordania ha deciso di giocare d'anticipo http://www.latimes.com/news/nationwo...,1165950.story :asd:
Ora che ci penso più che Gheddafi vorrei vedere Khomeini in questa situazione... oggi ha applaudito alla rivoluzione egiziana pensando che l'Egitto stia avvicinandosi al loro islam radicale, per me non così...sarebbe davvero comico se tra qualche mese toccasse a lui...
Non c'è molto da scherzare.
Se la Fratellanza Musulmana prende piede in Egitto saranno cazzi amari per tutti.
E voglio dire tutti, come Gary Oldman in Leòn.
Veramente al momento sono tutti preoccupati che un movimento come Hamas, che da sempre ha grande seguito nelle università e nelle fasce più basse della popolazione, per ceto sociale e ricchezza, prenda piede anche in Egitto.
Questa mattina a Radio24 ho sentito tre persone diverse che la pensavano così, ed uno scenario del genere farebbe letteralmente cagare sotto Israele, con una sua conseguente escalation agli armamenti.
L'Egitto non è la Palestina, ha un esercito rifornito di F16 e Abrhams americani.
A mio parere proprio gli elementi che hanno fatto da scintilla (non causa che in genere è sempre la povertà, ma scintilla) per la nascita di questa rivolta mi spingono a pensare a un futuro egitto più simile alla turchia che all'iran.
Io trovo più somigliante questa folla, quanto a ideali e rivendicazioni, a quella che depose Ceauşescu. che a quella che mise al potere Khomeini.
Poi potrà anche arrivare al potere un dittatore fondamentalista, ma non sono più gli anni in cui la popolazione veniva indottrinata all'odio dalle scuole di regime e dalle moschee, per me internet (che è il mezzo di comunicazione più democratico in assoluto) stà facendo e farà la differenza.
Non è che non l'ho compreso, non sono d'accordo. Non vedo minimamente in Internet una figura salvifica di nessun tipo.
Al momento è anche vero che le manifestazioni non hanno avuto una connotazione fondamentalista, ma il vero problema sarà il dopo.
Non dico che sarà automatica una deriva fondamentalista, ma non è possibile dare per scontato che ciò non avverrà.
Aggiungo una carta che secondo me è interessante per capire equilibri e possibili sviluppi:
http://temi.repubblica.it/UserFiles/...iale_4_800.jpg
mi spiego:
Per spingere una nazione in guerra devi spingere la popolazione ad odiare il nemico, devi spingerla a pensare che non esiste altra scelta se non quella di muovere le armi anche perchè non si tratterebbe di una guerra tipo quella degli usa in Iraq combattuta al sicuro dall'altra parte del mondo si tratta di una guerra che in breve può arrivare alle loro case. In pratica convincere la gente che una guerra suicida non necessaria lo sia.
E' possibile instillare in una popolazione queste idee e queste convinzioni al giorno d'oggi?
Secondo me no. L'egitto è molto più aperto e cosmopolita di come lo era l'iran di 30 anni fa, anche se adesso un nuovo dittatore salisse al potere e chiudesse la nazione in una cortina di indottrinamento politico e religioso non ci riuscirebbe, si scatenerebbe un'altra rivolta, se invece lasciasse spazio aperto a media internazionali come internet potrebbe aprire tutte le scuole coraniche che vuole, non riuscirebbe a far cambiare idea a della gente che adesso è in grado di ragionare con la propria testa.
E' proprio questo il succo del discorso, i vecchi dittatori hanno ereditato una popolazione stolta e ignorante, tavole bianche che era molto facile indottrinare, il supposto nuovo dittatore erediterà un popolo che pensa con la testa propria, molto più difficile da plagiare.
Internet non può essere visto come qualcosa che sfavorisca una corrente di pensiero: è un megafono e come un megafono può essere usato da chiunque.
Comunque, per un punto di vista trasversale sulla questione dell'uso di Internet in Egitto ora:
Spoiler:
:asd:
certo, ma la differenza tra internet e i giornali e le tv è che internet non si può controllare ne ingabbiare a meno chè non si pensi di eliminarlo totalmente come ha fatto il regime in questi giorni... ma per uno stato moderno, anche se dittatoriale, diventa sempre più difficile fare a meno della rete...
Per destabilizzare l'area non c'è bisogno di una guerra che coinvolga milioni di persone, basta ramazzare qualche migliaio di fanatici disposti a farsi saltare in aria.
C'è questa convinzione per cui basti Internet, o la tv, o qualsiasi cosa che veicoli cultura e valori occidentali per fare Wololo! ai mediorientali e fargli dimenticare l'Islam.
Internet esisteva già nel 2001, e guarda dove siamo adesso.
e il nemico già lo odiano. Questi nemico si chiama Occidente, in primis Israele e USA. Poi, confondi internet con l'arretratezza media del popolo: A parte nelle città come Cairo e un paio d'altre, internet non ha tutto questo sviluppo nel resto del paese, e i gruppi islamisti hanno l'appoggio popolare (beh, lo hanno anche nella capitale). In caso di elezioni "democratiche" poco ma sicuro andranno al potere.
Poi, che senso ha citare la Turchia? si avvicina sempre più al fondamentalismo e all'asse Iran/Siria, e ormai neanche l'esercito può più fermare la deriva islamista, dato che sapientemente gli islamisti si sono infiltrati nei posti di comando.
E non mi dire che sono occidentali: istanbul non è rappresentativa dell'intera popolazione.
Diciamo che una volta esistevano due fonti di informazione: mubarak - imam (fortemente indiziati di fondamentalismo relgioso :asd: ).
Oggi esiste: nuovo governo - imam - internet - tv satellitari (di cui molti palazzi son stracolmi in Egitto).
E' vero che internet ha avuto un ruolo nella rivolta, fatta comunque da persone in piazza, 100 morti per la reazione dell'esercito-polizia, e uno stato di fondo in cui ceto povero, medio e forse anche alto non ne potevano più di Mubarak.
Quanto ai Muslim Brother, hanno detto che saranno rispettosi delle altre religioni e che i cristiani copti non devono preoccuparsi.
Noi italiani siamo fiduciosi e non pregiudizievoli verso le promesse elettorali dei politici :asd:
va beh un paio di annotazioni.
ma solo a me non frega molto di cosa succede dall'altra parte del mediterraneo?
insomma, interesse prossimo allo zero. l'unica differenza tra tunisia ed egitto è che la rivolta tunisina mi è simpatica (forse perchè nei video che girano i manifestanti dicono "vai via alì"), quella egiziana mi turba un pochino. forse perchè nei video ci sono tanti "allah akbar" e perchè l'altro ieri i fratelli mussulmani hanno dichiarato che non presenteranno nessun candidato e che il loro supportano El Baradei. mi puzza. se non hanno la necessità di candidare uno dei loro è perchè pensano di avere il parlamento in mano :boh2:
E a proposito di El Baradei, molti manco sanno chi sia ma stiamo molto attenti perchè possiede tutti i requisiti dell'utile-idiota.
Purtroppo.
Provenienza ONU con posizioni ondivaghe ed inutili naturalmente annesse, ciance su Islam moderato, zero seguito reale nel paese d'origine, mondialismo e palle assortite.
C'e' da dire che incarna proprio lo stereotipo egiziano dei film...potrebbe fare l'attore come esperto egittologo che scopre la mummia del faraone maledetto...
rivolta in tunisia
rivolta in egitto
Obama che commenta: "Viva la libertà dei popoli"
ma un pochino di dietrologia antiamericana questa volta no?
:fag:Citazione:
It's time for Obama to say Kefaya!
"we saw the desire to be free in Tunisia, where the will of the people proved more powerful than the writ of a dictator. And tonight, let us be clear: The United States of America stands with the people of Tunisia, and supports the democratic aspirations of all people.
I Fratelli Musulmani sono responsabili di quegli attentati quanto la Lega Nord è responsabile degli attentati dell'IRA. :asd:
L'attentato è stato annunciato e rivendicato da una cellula iraqena di Al Qaeda.
I Fratelli hanno condannato gli attentati, espresso solidarietà ai copti e organizzato manifestazioni come quella degil "scudi umani" alle Chiese.
:facepalm:Citazione:
Secondo Peter Beaumont, inviato al Cairo dell’Observer, buona parte dei sostenitori di Mubarak sarebbero in realtà agenti di polizia in borghese. Beaumont dice di non aver dubbi in proposito e di averli già visti nei giorni scorsi, anche in uniforme. Nicholas Kristof dice di aver visto i sostenitori di Mubarak scendere da alcuni autobus, erano armati di rasoi, coltelli e machete. L’esercito non sta intervenendo ancora, ed El Baradei si è da poco rivolto ai vertici militari per chiedere un loro intervento per separare i manifestanti dai provocatori. Episodi di violenza simili si stanno verificando anche ad Alessandria.
Pare che anche tra quelli che hanno devastato il museo egizio ci fossero poliziotti in borghese. Schifosi.