:facepalm:
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Yaaawn, che palle sti commenti da borghesotto. Ognuno c'ha i suoi cazzi, ma il fatto di aver saputo reagire a traumi di sto tipo non li rende certo eroi, ammirabili, encomiabili, quello che ti pare ma di certo non mi devo sentire "senza palle" perchè il tizio senza una gamba corre ancora o nuota in piscina, magari se avesse avuto un qualsiasi altro problema psico-motorio sarebbe affossato nella depressione piu' totale. Quindi se te ti senti un senzapalle a vedere un tizio su una sedia a rotella che gioca a pallacanestro parla per te, ma ti assicuro che sti discorsi del "ah si il vero coraggio, minchiala vera umanità" danno più fastidio a "loro" che a "noi".
E il filmato è abbastanza patetico.
che possa dare fastidio più a noi che a loro ci può stare, è condivisibile, visto che in parte rende implicita un considerarli diversi (cosa che cmq sono visto la loro condizione)
ma rispetto alla massa che si lamenta per un unghia incarnita (altro che ognuno c'ha i suoi cazzi, i cazzi di molte persone è solo non avere spina dorsale) chiunque abbia il coraggio di sollevarsi e riprendere a vivere dopo una sventura grave è un fottuto eroe di questi tempi, sia questi, sia un povero padre di famiglia che viene ingiustamente licenziato e fa di tutto onestamente per mantere una vita dignitosa per i suoi figli (solo per citare un'altro esempio)
poi cosa vuol dire "magari se avesse avuto un qualsiasi altro problema psico-motorio sarebbe affossato nella depressione piu' totale", che qualunquismo metti ogni tanto nelle tue frasi
curiosità: che diavolo significa "commenti da borghesotto"?
Ruka-moto :bua: ecco tipo una roba del genere solo che il mio si divertiva molto di piu' ondeggiando e godendosi l'aria :asd:
Ruka-paralimpiadi: non concorco su quanto dici, piu' o meno quanto Nevade ma con toni meno accessi :asd: ..escluso il fatto che pure io li considero alla stregua di "eroi" e in ogni caso uomini con una volontà ferrea e inabbattibile, questo non mi fa pensare a me come ad un "senza-palle", non vedo perchè dovrebbe?
Che appunto un trauma motorio resta comunque un trauma con le tutte le implicazioni fisiche e psicologiche ma un tizio senza gamba che nuota si becca un video su youtube con tutto il frasario del caso che sembra uno spot nike, eppure quanto a volonta forza ferrea o propositivita siamo al pari del Tizio che sotto analisi guarisce dalla claustrofobia, ma non ho mai visto spot youtube del genere e nessuno li chiama eroi
vabbè è meno "fotogenica" come cosa :asd:
facci un film :sisi: ..a proposito :roll:
In Uni pare sia piaciuto, la prossima settimana lo carico online :asd:
secondo me anche tu ti "divertivi" di più del motociclista essendo penso chiuso al riparo :uhm:
:asd:
vabbè mica è colpa di Neva se il suo disegnatore lo ha caratterizzato senza mezze misure :asd:
dico così perchè di questi tempi io sento ovunque quasi solo gente che si lamenta per delle cazzate sovraumane, cose talmente banali per cui basta svegliarsi la mattina non con una volontà ferrea, ma una volontà minima per cambiarle
è ovvio che ognuno ha il suo vissuto i suoi patemi che possano essere di ostacolo
poi voi non siete così? meglio per voi vorrà dire che
siete persone che non vi lamentate, ottimo vuol dire che la vostra vita vi sta bene com'è
siete persone la cui vita non vi va bene com'è ma state facendo qualcosa per cambiarla, ottimo è così che si fa
siete persone la cui vita non vi va bene cercate di fare qualcosa per cambiarla o non ci siete riusciti per enne validi motivi, ottimo ci avete per lo meno provato ed in questo caso difficilmente sarete dei lamentosi
ma se siete persone la cui vita non vi va bene ma non fate altro che lamentarsi e basta e non provate nemmeno a cambiarla in meglio, allora siete senza palle
siccome la maggioranza delle persone oggi come oggi si sta comportando così, si lamentano e basta, ritengo che dovrebbero imparare appunto da quelli che hanno avuto sventure e si sono rialzati, con le loro forze ma anche con l'aiuto di altri ove ce ne era la possibilità
poi esagero dicendo il 99% delle persone, ok vero anche il mio disegnatore spesso si dimentica le mezze misure
io veramente non è che mi divertivo molto... almeno all'inizio, come ho detto ho pensato ad una jattura :bua: che patetico retrogrado che sono :asd:
Mi dicevo: "Cazzo questo è un segno!" Ma chi è che ce l'ha con me e che ci pija cosi' bene ( con tutte le sfighe che so arrivate ultimamente ndsava )" :asd:
mica è colpa mia se le persone, probabilmente le stesse che non sanno fare altro che lamentarsi, non capirebbero la volontà di ferro di Tizio, ma forse riescono a comprendere il classico "menomato fisico" che riesce nello sport a "superare il trauma", ma per me anche Tizio è un eroe :sisi:
è ancora più eroe uno che supera un trauma fisico ma non va a fare lo sportivo ma si costruisce una vita "media" normale trovandosi un lavoro e crescendo una famiglia nel modo più "classico" e semplice che esista, eppure probabilmente non verremo mai a sapere che esiste
non ho colpa del linguaggio mediatico utilizzato, ma se devo scegliere tra non avere esempi ed avere almeno questi, scelgo di avere degli esempi che chissà mai illuminino qualche mente
occhio a quello che dite perchè anche la parola eroe viene utilizzata erroneamente in questo caso. Per capire e potersi fare un'idea seria e concreta sulla condizione umana di un disabile risulta essenziale avere esperienza diretta, contatto quotidiano con uno più di loro, io vi lo dico.
spiegati così non vuol dire nulla, non si capisce cosa intendi
boh io dai 10 ai 17 anni ho avuto una ammirazione notevole per un ragazzo affetto da sindrome di down che si allenava a judo con noi e non si dava mai per vinto nonostante le sue effettive difficoltà
tantomeno una mia cugina di 2 grado che è affetta da SLA e non si è mai fatta fermare da questo, non che fosse facile, non che a volte fosse disperata, tutt'altro ma è sempre andata avanti non si è mai arresa
ho una cugina sorda, che a causa di questo è diventata pure anoressica, ma ne è guarita e adesso vive normalmente
dal lato opposto ho avuto un nonno che aveva paura della sua ombra e si è chiuso in una teca di cristallo impedendosi di vivere praticamente
dall'altro canto ci possono sicuramente essere situazioni così disperate da non poter ammettere soluzione, ma io faccio riferimento alla mediocrità del popolo dei lamentosi
non pretendo di comprendere nell'intimo le meccaniche psicologiche e non di un disabile, tanto meno di chi deve viverci quotidianamente, quindi sicuramente quello che dici è vero, ma il raffronto non lo so fa su di loro, lo si fa su chi è sano e non ha un minimo di volontà
non sono eroi perchè non si sacrificano per alcun bene comune.
resta il fatto che si possono ammirare per come riescono ad ottimizzare le capacità residue, d'altro canto in molti li definiscono persone avvizzite e profondamente rancorose ma forse, dico io, entrambe le cose sono correlate, questo perchè una disabilità se percepita dal soggetto stesso diventa una potente fonte di disgregazione della personalità. Questo è quello che concretamente succede in molti casi.
il problema del disabile cosciente è proprio la persona sana, ancor di più la persona sana che nel confrontarsi con un disabile incautamente rimarca le due condizioni contrapposte.
Guardate è un discorso ad ampio spettro ed anche quello che dice Nevade non è errato come non è errato il tuo Ruka.
a me risulta che eroe (dopo l'identificazione greca dei semidei et similia) sia una persona illustre, fuori dal comune per valore nelle imprese (storicamente identificate come imprese di guerra, ma direi che nell'ambito moderno non sia il caso di essere così stringenti) o per esercizio di grandi virtù
non si fa per forza menzione al bene comune, per quanto le gesta di virtù o imprese (di guerre) siano di solito riconducibili ad un bene comune (ed il male di qualcun'altro), ma suvvia siamo nel 2012
lasciando da parte le diatribe linguistiche vabbè non chiamiamoli eroi
quindi come la chiamiamo una persona che supera una grande difficoltà in questo modo? un vincitore? altro
è il minimo :caffe:
vi farei conoscere un collega affetto anche lui da sla e poi vediamo quanto sia avvizzito e rancoroso, poi che ci siano disabili avvizziti e rancorosi avoja, ma conosco molti sani avvizziti e rancorosi, e senza alcun motivo
mica deve essere facile ritrovarsi coscienti e disabili dall'oggi al domani, ma cosa a che fare questo con il nostro discorso :uhm:
dubito che il problema del disabile sia la persona sana, esiste un mondo di problemi del disabile, a partire dalla sua disabilità via via fin'anche alla persona sana/ società che lo tratta come un poveretto da compatire, piuttosto che una persona (eventualmente) da aiutare mantenendo la dignità umana
datti alla politica :caffe:
:asd:
cazzo io mi dovrei dare alla politica quando sei tu che fai l'analisi grammaticale a quello che dico :asd:
ripeto, non sono eroi ma se vuoi definirli tali fallo pure.
La disabilità identifica il gap FISICO mentre l'HANDICAP relaziona la disabilità con il mondo circostante, puntualizzo perchè vedo che ci sono dei punti che non sono chiari non perchè voglio fare il professorino :asd:
la menomazione fisica di un atleta (per tornare in corsia al discorso principale) non può essere paragonata alla SLA, mi pare ovvio, il discorso mio era puramente riferito a pazienti portatori di menomazioni. Sulla questione del rancore è una faccenda di psicologia, un trauma fisico importante che muta il soma muta anche la psiche. In effetti viene fatta riabilitazione anche in tal senso. Tutti coloro che hanno un buon recupero chiaramente affronteranno la propria condizione in maniera più produttiva e serafica dimostrando livelli di motivazione di gran lunga superiori alla media.
poi non m'è mai piaciuto far riferimento ad esperienze personali in queste cose come in altre perchè è ovvio che a questo mondo chiunque di noi può essere venuto a contatto con il contrario di tutto. Anche perchè qui non è questione di chi ha ragione e di chi ha torto, è una faccenda concreta. Inutile dire che io anche ho contattto con pazienti disabili (di ogni genere) continuamente ma certo questo non fa di me il detentore assoluto della verità perchè di verità non ce ne è una sola, ci sono i fatti.
io sono fiero ed ammirato da Pistorius come lo sono di Messi.
veramente lo dicevo perchè non davi torto a nessuno dei due :asd:
al fine della discussione è superfluo come li chiamiamo, poi a parte si può parlare dell'etimologia della parola eroi :uhm: (il che non vuol dire che io ritenga di aver ragione sulla parola eroi)
ah bè io ovviamente esprimo, come tutti, solo il mio parere personale basato sulla mia esperienza, in questo caso diretta od indiretta di parenti e conoscenti, non dell'esperienza di un dottore, nè uno psicologo
non credo si tratti stabilire chi abbia ragione o torto, ma solo discutere delle proprie opinioni, altrimenti chiudiamo i forum che non servono a nulla :uhm:
abbiate pazienza però non iniziate con i multi quote non si può dibattere in questo modo
quindi c'ha ragione Nevade :asd:
Sai che novità :caffe:
Preso To The Moon su Steam :cattivo:
Volevo aspettare gli sconti ma non ho resistito :cattivo:
E devo ancora provare Dragon Dogma :cattivo:
Ma Ellis? :asd:
Citazione:
http://dizionari.corriere.it/images/info.gif«Foster Wallace: impostore»
Ma il popolo del web critica Easton Ellis e difende lo scomparso
http://images2.corriereobjects.it/He...20120907073922David Foster Wallace ritratto da Harry Aung
NEW YORK - La sfilza di attacchi al vetriolo è arrivata subito dopo il Labor Day, quando, finite le vacanze estive, l'America torna ad affollare Twitter. «David Foster Wallace possedeva una tale pretenziosità letteraria da farmi vergognare di appartenere alla stessa industria editoriale», ha ringhiato Bret Easton Ellis in un tweet postato pochi minuti prima delle 5 del mattino di ieri, dove critica senza mezzi termini l'autore de Il Re Pallido , morto suicida il 12 settembre 2008, a soli 46 anni. «Foster Wallace è il migliore esempio di scrittore contemporaneo che sbava per raggiungere il tipo di spaventosa grandezza culturale che non è mai riuscito a conseguire. Un impostore», incalzava qualche minuto dopo il 48enne scrittore di American Psycho.
Il virulento attacco - forse il frutto dell'ennesima notte insonne - non ha risparmiato neppure i tantissimi fan di Foster Wallace, definiti degli «sciocchi»: «Una generazione che legge i suoi libri solo per sentirsi più intelligente». «Chiunque giudichi Foster Wallace un genio letterario dovrebbe essere incluso nel Pantheon degli imbecilli».
Sono bastate queste poche righe a scatenare il pandemonio su Internet dove, dalla blogosfera ai social network, l'America si è spaccata in due, con oltre il 90 per cento dei tweet che prende le difese dello scrittore defunto. Mentre alcuni rivendicano con orgoglio l'appartenenza al Pantheon degli imbecilli, molti si dicono «indignati» dal pessimo gusto di un autore che osa attaccare una persona che non può più difendersi.
In un Paese dove la fama letteraria di Foster Wallace ha raggiunto dimensioni mitiche - nei campus universitari le sue opere sono considerate alla stregua di quelle di Saul Bellow e Francis Scott Fitzgerald - Bret Ellis ha tutto da perdere. «Quando è stata l'ultima volta che hai scritto un libro di successo?», s'interrogano i fan di Foster Wallace, che lo accusano di essere motivato da «invidia», e dal desiderio di «ricatturare i riflettori».
Le sue esternazioni hanno scomodato l'autore di Mille luci di New York Jay McInerney, che in un tweet si ripromette di «leggere la nuova biografia fosteriana edita da Viking», per capire cosa abbia fatto imbestialire tanto l'amico Bret. All'origine del raptus potrebbe esserci, infatti, la rivelazione inedita riportata da D. T. Max in Every Love Story Is a Ghost Story: A Life of David Foster Wallace , la prima biografia ufficiale su Foster Wallace appena uscita in America. Nel libro di 368 pagine il biografo ufficiale di Foster Wallace scrive che la raccolta di storie brevi La ragazza con i capelli strani , pubblicata nel 1989, s'ispirava a Meno di Zero di Bret Easton Ellis, del 1985, anche se Foster Wallace si è sempre rifiutato di ammetterlo. Quando gli chiesero se avesse letto il libro del rivale, Foster ha più volte negato. «Non avrebbe mai potuto riconoscere quel debito letterario», scrive Max.
L'antipatia tra i due era nota a tutti. Nel 1993 Foster Wallace non risparmiò critiche contro l'opera più famosa di Easton Ellis. «American Psycho si può considerare una sorta di compendio performativo sui problemi sociali di fine anni Ottanta, ma non è nulla di più». Un astio ricambiato da Bret Easton Ellis che, anche dopo la morte di Foster Wallace, non ha mai smesso di denigrarlo. «Non ho stima per lui - ha affermato due anni fa in un'intervista -. Infinite Jest è illeggibile. Il suo stile è mediocre, le storie confuse e piene di quel finto sentimentalismo del Midwest». «Il più sopravvalutato scrittore della nostra generazione è David Foster Wallace», rincarò la dose un anno dopo.
E d'altronde non è certo la prima volta che Easton Ellis fa clamore per i suoi commenti. Dopo essere stato accusato di misoginia nel 2010 per aver sostenuto che «le donne non possono essere brave registe», lo scorso agosto ha suscitato forti polemiche per aver affermato, parlando di Matt Bomer, che un attore gay «non può calarsi nei panni di un personaggio eterosessuale».
In libreria: di David Foster Wallace in Italia è da poco uscito il volume «Il tennis come esperienza religiosa» (Einaudi Stile libero, pp. 89, 10) che contiene due saggi uno dei quali, «Democrazia e commercio agli Us Open», inedito. L'ultimo libro di Bret Easton Ellis uscito in Italia è «Imperial Bedrooms» (2010)