Ma nessuno dice che non è usanza radicata, si sta solo dicendo che è roba da scimmie :asd:
Visualizzazione Stampabile
Vabbé, è nata in un mondo in cui il riscontro era immediato e spontaneo, e francamente non è poi così diversa da Twitter :asd:
No, però seriamente, scesi a patto con la forma barbarica, accettata perché tradizionale, è semplicemente una prima forma di giudizio, insindacabile e assolutamente giusta.
Poi vale quel che vale, una recensione negativa "pesante" è tutt'altra mazzata credo.
Chiwaz :rotfl:
Mi pare comunque valido, se poi a Hellvis la tradizione non piace, io cosa ne posso? :asd:
Inviato dal mio Nexus 5 utilizzando Tapatalk
Domanda tecnica per gli espertoni, se avete tempo e voglia: a mio fratello è stato chiesto di scrivere un trattamento cinematografico (l'hanno chiamato anche soggettone) che non deve superare le 12 pagine. Il problema è che mio fratello lavora nel mondo della scrittura (racconti e romanzi) e vorrebbe avere un'idea più chiara di cosa sia 'sto soggettone (se è questo il termine corretto). Cito il suo esempio: come ci sta Inception in dodici pagine? :bua:
Se qualcuno che ne sa potesse linkare del materiale da prendere a esempio, avrebbe tutta la sua gratitudine :nod:
Topa cinematografica d'incoraggiamento:
Spoiler:
Il trattamento in breve è la sceneggiatura scritta in prosa, soggettone può starci visto che a differenza del Soggetto deve illustrare in breve non solo un'idea di base ma anche la linea narrativa, stile, personaggi, luoghi ecc...
Deve basarsi su qualcosa di già esistente o nuovo ? Ha dei paletti, tipo scrivere in terza persona o senza dialoghi ?
Grazie per la risposta ;)
Niente di esistente, deve lavorare su un'idea nuova e l'unico paletto che ha è il numero di pagine (non più di 12). Il resto è indifferente, a quanto pare. Per chiarezza, ti giro una sua domanda che mi ha inviato tramite Hangouts:
La mia domanda è, come è possibile scrivere, definendo anche le scene e la psicologia dei personaggi, qualcosa di più complicato di una storia di Peppa Pig in 12 cartelle. Non è autolimitante di per sé?
:bua:
che è una cartella?
Non potrebbe essere un'indicazione abbastanza precisa di tutto ciò che accade nel film, senza però scendere nel dettaglio, tipo senza mettere i dialoghi?
Del tipo, per Pulp fiction:
"Si comincia con una coppia di trentenni che chiacchierano in un diner. Dopo qualche minuti iniziano a discutere di rapine e si capisce che sono rapinatori. Decidono di rapinare il diner stesso ed estraggono le pistole cominciando la rapina. Titoli di testa. Ora vediamo due uomini vestiti in giacca e cravatta in auto che parlano sci occhezze... ecc"
Se deve creare roba sua può ricorrere a mille sotterfugi.
Per esempio un'ambientazione semplice e pochi personaggi, i due fattoni nella monolocale sono come il pollo: piacciono a tutti.
Se già scrive non dovrebbe avere difficoltà, non è niente di più che un racconto breve alla fine di tutto.
Grossomodo è lo sviluppo in racconto (sort of) del soggetto. Sostanzialmente sviluppi il soggetto in modo semplice, descrivendo ambienti, personaggi e loro azioni nell'ordine in cui accadono.
Però è una definizione in linea di massima, ognun intende come la vuole :asd:
Gergo da scrittori :bua:
A dire il vero, idea, luoghi, personaggi e sviluppo commisurati al budget ce li ha già, non deve partire da zero. Il problema è condensare tutto in dodici cartelle. Altra sua citazione:
Ogni storia ha lo spazio che si merita. Non tutto può essere condensato e si rischia di rimpicciolire le aspettative di una storia per seguire un tecnicismo, pur se comprensibile nella sua utilità. Per esempio, mi piacerebbe leggere (anche in inglese) il trattamento de La fortuna di Cookie, di Altman, che ha qualcosa come venti personaggi, tutti importanti. Non si tratta di leggere un racconto breve e dire: "Ah, ci sì può tirare fuori un film". No, il trattamento è già il film, scena per scena, dall'inizio alla fine. Non è un segmento di qualcosa.
Ricapitolando, lui sa come fare per scriverlo in dodici pagine, ma vorrebbe leggere qualcosa di esistente per capire cosa può essere tralasciato e cosa è di vitale importanza, considerando che stiamo sempre parlando di prosa e non di uno sterile elenco di fatti.
Bof, può googlare per trovare dei sample.
Le cose essenziali sono la linea narrativa, i personaggi e deve cercare di descrivere bene lo stile da ricercare. E no, il trattamento non è il film :asd:
Il Trattamento è quella fase intermedia tra Soggetto e Sceneggiatura (insieme alla Scaletta), ovvero le basi del film. Il fine è creare la sceneggiatura, il film verrà dopo.
Sì, è vero. Ma anche no a leggere Wikipedia, che non è la protettrice del sapere, però mi fa anche credere che Necronomicon ha detto giusto con quel suo "ognun intende come la vuole. Perché Wikipedia dice proprio così: "Pamela Douglas definisce il trattamento come una composizione scritta in prosa che include le scene nell'ordine in cui accadono, come anche il tono, lo stile e le descrizioni di personaggi e luoghi. La presenza dei dialoghi non è d'obbligo ma in tante occasioni, come accade nella letteratura, servono a comprendere meglio una situazione o personaggio."
Poi è anche vero che la stessa sceneggiatura non è mai come l'ha pensata lo scrittore e che ci mettono le mani almeno altre venti persone, quindi figuriamoci per un trattamento. :)
Comunque proverà a googolare; più di quanto non abbia già fatto. Grazie a tutti per gli interventi, eh ;)
ma è vero che non vogliono portare in italia l'ultimo film di Von Trier e quindi c'è in giro una petizione contro questa scelta?
:facepalm:
si importa di tutto e di più, della merda schifosa ed incredibile sul tema di morbosità violente e questo solo perchè "hard" non deve essere importato
ahaha che paese del cazzo
ahaha
bah, una piccola distribuzione nelle grandi città riempirebbe una decina di sale per un mese.
quindi il problema è puramente economico?
ne siamo sicuri?
no no, io dico che sarebbe una grande opportunità.
il problema é che certa gente pensa di essere ancora negli anni '50.