Allora ho avuto qulo :asd:
Buono a sapersi :asd:
Insulti, volgarità, bestemmie. Segnalato :snob:Citazione:
baluba :asd:
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Allora ho avuto qulo :asd:
Buono a sapersi :asd:
Insulti, volgarità, bestemmie. Segnalato :snob:Citazione:
baluba :asd:
Sto tremando, sto tremando. :paura:
ma non era bibida? :uhm:
capito :sisi:
beh se l'utente sta postando mi pare palese che sia online :asd:
il fatto è che Chiwaz non stava postando :nono:
ok ma è chiwaz, è sempre online.
anche questo è vero :asd:
Dopo Rutelli anche Cacciari molla il PD. Se avete voglia leggetevi l'intervista sul Corrierone, trasuda amarezza in quantità ma é anche politicamente molto lucida. :sisi:
http://www.articolo21.org/6077/edito...ellanze-e.htmlCitazione:
Roberto Zaccaria, ex presidente della Rai, chiede al sottosegretario alle tlc Paolo Romani se il premier può vedere in bassa frequenza le trasmissioni registrate dell’emittente pubblica. Romani nega, ma qualche dubbio rimane.
Tutto comincia con l’intervento a Porta a Porta del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in occasione del famoso battibecco con Rosi Bindi. Quella frase – “lei è più bella che intelligente” – per la quale scoppia una polemica politica infinita che alla fine induce il premier a scusarsi, oscura una domanda di primaria importanza: come aveva fatto Berlusconi a sapere dello scontro in atto durante la trasmissione, visto che la stessa era registrata?L’INTERPELLANZA – Tutto ciò non sfugge a Roberto Zaccaria, oggi deputato del Partito Democratico e presidente, in una stagione abbastanza travagliata, della Rai. Zaccaria presenta un’interpellanza parlamentare urgente, chiedendo una risposta in merito al ministero dello Sviluppo economico, competente per casi del genere. Testualmente (http://nuovo.camera.it/412?idSeduta=...030.sub00020): “La mia domanda è questa: in un programma registrato, un soggetto normale non può intervenire, dunque ciò vuol dire che sostanzialmente qui c’è una cosa preparata, ma non solo con l’accordo dei responsabili. Voglio dire che, quando uno interviene, è diverso se interviene al telefono o avendo di fronte un monitor che gli rappresenta quella scena. Voglio essere tranquillizzato su questo: se il Presidente del Consiglio dispone per i suoi interventi, che diventano sempre più frequenti, di un sistema di bassa frequenza, di cui naturalmente nessun altro cittadino della Repubblica italiana, al di fuori di quelli che lavorano in RAI, può disporre (chi lavora e i produttori possono disporre della bassa frequenza, che una volta si utilizzava per vedere le partite di calcio)”.LA DOMANDA E LA RISPOSTA – “Questa non è secondaria come domanda – conclude Zaccaria – Infatti, se la Presidenza del Consiglio o il Presidente del Consiglio avesse, nella sua residenza ufficiale o nelle sue residenze private, un sistema di bassa frequenza, questo vorrebbe dire che il Governo dispone di meccanismi di controllo non solo delle trasmissioni in cui il Presidente interviene, ma potenzialmente di tutte le altre trasmissioni che siano registrate”. In effetti è difficile trovare altre spiegazioni: o l’intervento di Berlusconi era concordato con Bruno Vespa, oppure il presidente del Consiglio stava vedendo in quel momento quanto trasmesso ed è intervenuto a fagiolo. La terza ipotesi sembra davvero la più improbabile: avendo saputo della registrazione, Berlusconi ha deciso di intervenire spontaneamente, beccando proprio il momento giusto. Eppure il sottosegretario Romani replica così: “Sulla base delle informazioni acquisite presso la Presidenza del Consiglio dei ministri e presso la RAI, rilevando comunque che questa questione non rientra nella specifica competenza del Governo, risulta inequivocabilmente che il Presidente del Consiglio, onorevole Silvio Berlusconi, non abbia avuto modo di vedere in bassa frequenza e in diretta la puntata della trasmissione Porta a Porta il 7 ottobre 2009, registrata alle ore 20,45 circa e trasmessa in differita in seconda serata, e che non sia intercorso alcun accordo preventivo tra la redazione del programma e l’onorevole Berlusconi per concordare una sua telefonata nel corso della trasmissione”.LE CASUALITA’ – Insomma, Romani esclude sia la prima che la seconda possibilità. E quindi non si può che propendere per la terza: come un veggente di prima categoria, Berlusconi ha indovinato il momento preciso in cui intervenire e dire la propria, in una trasmissione registrata che non veniva trasmessa in bassa frequenza.Tutto comincia con l’intervento a Porta a Porta del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in occasione del famoso battibecco con Rosi Bindi. Quella frase – “lei è più bella che intelligente” – per la quale scoppia una polemica politica infinita che alla fine induce il premier a scusarsi, oscura una domanda di primaria importanza: come aveva fatto Berlusconi a sapere dello scontro in atto durante la trasmissione, visto che la stessa era registrata?
L’INTERPELLANZA – Tutto ciò non sfugge a Roberto Zaccaria, oggi deputato del Partito Democratico e presidente, in una stagione abbastanza travagliata, della Rai. Zaccaria presenta un’interpellanza parlamentare urgente, chiedendo una risposta in merito al ministero dello Sviluppo economico, competente per casi del genere. Testualmente: “La mia domanda è questa: in un programma registrato, un soggetto normale non può intervenire, dunque ciò vuol dire che sostanzialmente qui c’è una cosa preparata, ma non solo con l’accordo dei responsabili. Voglio dire che, quando uno interviene, è diverso se interviene al telefono o avendo di fronte un monitor che gli rappresenta quella scena. Voglio essere tranquillizzato su questo: se il Presidente del Consiglio dispone per i suoi interventi, che diventano sempre più frequenti, di un sistema di bassa frequenza, di cui naturalmente nessun altro cittadino della Repubblica italiana, al di fuori di quelli che lavorano in RAI, può disporre (chi lavora e i produttori possono disporre della bassa frequenza, che una volta si utilizzava per vedere le partite di calcio)“.
LA DOMANDA E LA RISPOSTA – “Questa non è secondaria come domanda – conclude Zaccaria - Infatti, se la Presidenza del Consiglio o il Presidente del Consiglio avesse, nella sua residenza ufficiale o nelle sue residenze private, un sistema di bassa frequenza, questo vorrebbe dire che il Governo dispone di meccanismi di controllo non solo delle trasmissioni in cui il Presidente interviene, ma potenzialmente di tutte le altre trasmissioni che siano registrate“. In effetti è difficile trovare altre spiegazioni: o l’intervento di Berlusconi era concordato con Bruno Vespa, oppure il presidente del Consiglio stava vedendo in quel momento quanto trasmesso ed è intervenuto a fagiolo. La terza ipotesi sembra davvero la più improbabile: avendo saputo della registrazione, Berlusconi ha deciso di intervenire spontaneamente, beccando proprio il momento giusto. Eppure il sottosegretario Romani replica così: “Sulla base delle informazioni acquisite presso la Presidenza del Consiglio dei ministri e presso la RAI, rilevando comunque che questa questione non rientra nella specifica competenza del Governo, risulta inequivocabilmente che il Presidente del Consiglio, onorevole Silvio Berlusconi, non abbia avuto modo di vedere in bassa frequenza e in diretta la puntata della trasmissione Porta a Porta il 7 ottobre 2009, registrata alle ore 20,45 circa e trasmessa in differita in seconda serata, e che non sia intercorso alcun accordo preventivo tra la redazione del programma e l’onorevole Berlusconi per concordare una sua telefonata nel corso della trasmissione“.
LE CASUALITA’ – Insomma, Romani esclude sia la prima che la seconda possibilità. E quindi non si può che propendere per la terza: come un veggente di prima categoria, Berlusconi ha indovinato il momento preciso in cui intervenire e dire la propria, in una trasmissione registrata che non veniva trasmessa in bassa frequenza e della quale non sapeva nulla, visto che Vespa non l’aveva preavvertito. Una casualità, quindi. O per lo meno qualcosa del genere.
Non ci avevo pensato, ma a questo putno il dubbio sorge spontaneo...
Scopro ora che tra i vari che il mio amico mi ha riportato ieri da Alicante c'è anche questo:
Spoiler:
Chiwaz, rimani nei paraggi :asd:
Non ho capito quale sia l'indizio secondo cui Berlusconi stesse vedendo la trasmissione.
Voglio dire, la Bindi è più bella che intelligente sempre, non è che fuori dallo studio di Vespa sia una gran ****.
La soluzione più semplice, e che ovviamente non viene mai presa in considerazione, è che qualcuno presente lo abbia avvisato, fosse anche nello staff di Vespa.
Dopodiché, al momento opportuno, Berlusconi è stato chiamato dallo studio.
A proposito, non mi ricordo chi e dove aveva ventilato le dimissioni di Cacciari, ma ci ha preso. Ok, oldes.
:asd:Citazione:
Eletto Bersani, ora Berlusconi dovrà preoccuparsi. Già faticava a gestire un partito solo.
Letto oggi di Cacciari, se continua così nel PD non rimangono nemmeno quelli necessari per un tresette col morto...
:asd3:
Il premier contesta la sentenza civile di primo grado che impone alla Fininvest di pagare alla Cir 750 milioni per il risarcimento del danno causato dalla corruzione giudiziaria. «È un'ipotesi così assurda che non riesco a prenderla in considerazione. Lei pensi che ai prezzi di borsa del 21 ottobre 2009, tutta la partecipazione Fininvest in Mondadori vale 432,8 milioni» risponde a Vespa che gli chiede quali conseguenze ci sarebbero sulle sue aziende se la Corte d'Appello di Milano dovesse confermare il risarcimento di 750 milioni di euro alla Cir deciso dal Tribunale. «La verità - aggiunge il premier - è che con il Lodo di Ciarrapico io dovetti subire un'imposizione politica da parte dei due più importanti leader del tempo (Craxi e Andreotti). Mi dissero: hai tre reti televisive, non puoi mantenere anche la proprietà di Repubblica, dell'Espresso e dei 18 giornali locali. Devi scegliere. Fui costretto ad adeguarmi e scelsi naturalmente le televisioni». «Quindi "obtorto, anzi obtortissimo collo" - afferma Berlusconi - fui costretto a subire quella transazione nella quale De Benedetti si prese tutto ciò che era politicamente influente ed economicamente più redditizio. A noi restarono i libri e le riviste della Mondadori del tutto ininfluenti sul piano politico». «Gli uomini della Cir - conclude il premier - si alzarono dal tavolo facendo salti di gioia. Io faticai ad alzarmi perchè ero sconfortato, deluso, abbattuto. Mi sentivo come uno che aveva subito una intollerabile estorsione».
Corriere.it sul nuovo libro di Vespa.
In pratica ammette che usa le televisioni a fine politico :rotfl:
la cosa interessante di quell'intervista è che finalmente ammette che il Milan è in vendita. :uhm:
ma il libro-intervista di Vespa glie l'ha scritto la settimana scorsa? :uhm: