Esempio di distorsione.
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Se l'imponibile resta invariato al produttore non cambia niente.
In realtà sul fatto incidono due fattori: l'elasticità della domanda e dell'offerta in quel mercato. Riprendendo i grafici che ho postato sopra è facile intuire il meccanismo: al variare della pendenza delle curve cambia il surplus che viene mangiato al produttore o al consumatore:
http://www.compilerpress.ca/Elementa...0Tax%20Sur.gif
In questo caso, con pendenze identiche E è la quantità di iva che si addossa il consumatore, F quella che si addossa il produttore.
Se cambiassero le inclinazioni delle curve cambierebbe anche la quanità di cui si fa carico l'uno o l'altro.
In pratica in caso di monopolio (et simila) se ne fanno carico entrambi, in caso di concorrenza perfetta solo il consumatore (il surplus del produttore è pari a 0)
Questo dal punto di vista economico.
Dal punto di vista fiscale l'IVA colpisce il valore aggiunto, contabilmente il valore aggiunto è la differena tra i ricavi e i costi operativi esterni.
La somma dei valori aggiunti sul prodotto singolo da il prezzo finale di vendita, la somma globale dei valori aggiuni mi da il PIL.
QUindi al produttore, indipendentemente dalle politiche di pricing (che determinano se e quanto se ne farà carico) spetta di pagare il netto dell'iva. A cui puo iarrivare in modi diversi: valore aggiunto * aliquota = iva a debito - iva a credito = ricavi * aliquota - costi operativi esterni * aliquota.
Interessante, specialmente l'ultimo grafico :uhm: mi rimane comunque il dubbio che spesso queste teorie economiche "da libri" non siano perfettamente applicabili alla realtà quotidiana.
se io compro a 100+10 di iva e vendo a 150 +15 di iva, avro' una differenza tra iva a debito e a credito di 5 da pagare.
se io compro a 100+11 di iva e vendo a 150+16,5 di iva, avro' una differenza tra iva a debito e a credito di 5,5 da pagare.
quindi, se non voglio ridurre le mie entrate devo aumentare. e se lo fa ogni anello della catena...
Fingendo per un istante di vivere nel mondo del superfisso (l'iva non ha alcuna influenza sui livelli di consumo e se la cucca il consumatore finale):
Aumenta l'imposizione del 2% per il valore aggiunto di ognuno sulla filiera, ma l'unico a cui importa è il conusmatore finale: vedrà aumentare la tassa, ovvero il prezzo del 2%.
SE invece se la cuccano tutti i produttori, ognuno vedrà scendere i ricavi del valore aggiunto * 2%. Ma visto che io l'IVA la pago per la differenza non devo fare +2%*ogni costo operativo sostenuto, ma solo +2%*ogni valore aggiunto.
EDIT esempio pratico
Bene X
Tre produttori
A B C
A estrae la roccia dalla cava:
Valore aggiunto 10
Ricavi 10
Tassa 2,2
Prezzo 12,2
B fa diventare la roccia una scultura:
Valore aggiunto 5
Ricavi 15
Tassa 1,1
Prezzo 12,2 + 5 + 1,1
C ha grandi magazzini e distribuisce il bene.
Valore aggiunto 8
Ricavi 23
Tassa 1,76
Prezzo 28,06
Prezzo finale del bene 23 euro più iva = 28,06
Chi la paga? In teoria il consumatore finale, in pratica dipende dalle curve che vi ho fatto vedere prima, in generale si distribuirà lungo la filiera in relazione alle curve di domanda e una parte rimane al consumatore.
tenendo l'esempio di prima, se io ho 150 di imponibile e devo pagare 5 (differenza tra iva a dabito e a credito), significa che la ciccia e' 145 che porto in ditta. se ci devo pagare 5,5 (nuova differenza a imponibile invariato) quello che mi resta si abbassa a 144,5. ci rimetto lo 0,5 rispetto a prima dell'aumento. il che vuol dire che se voglio restare con i 145 di prima devo fare una fattura di vendita al cliente con un imponibile non piu' di 150 ma di 151. ora moltiplica per tutti i passaggi.
poi boh, piu' di cosi' non so come spiegarlo, ma magari sbaglio io qualcosa nel ragionamento. ai terzi l'ardua sentenza :asd:
Gmork, un esempio con IVA al 20% (in parentesi al 30%).
Il bene vale 100 e tu lo vendi aggiungendo l'iva a 120 (130). Chi acquista il bene da te lo lavora e gli conferisce un valore aggiunto di 50, a cui va sommato 10 (15) di Iva. Il prezzo per il secondo acquirente della catena sarà quindi 180 (195). Il valore del bene è sempre 150 [100 della prima lavorazione + 50 della seconda] e puoi verificare che i conti tornano facendo 150x1,2=180 (150x1,3=195). A ogni passaggio l'iva viene aggiunta alla differenza di prezzo tra prezzo di acquisto e prezzo di vendita (il famoso valore aggiunto, in soldoni sarebbe il prezzo di lavorazione, trasporto, rete di vendita etc...)
L'acquirente finale paga esattamente il 20% di tasse (o il 30% a seconda del caso che vuoi considerare).
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Mio malgrado sulla questione tassa sul reddito / iva devo dar ragione a dino...
:bua:
Detassare il reddito aumenta la produttività, un aumento di produttività migliora la competitività GENERALE del sistema, incidendo anche sul prezzo finale del bene e favorendone l'esportazione.
Se il sistema funzionasse l'aumento dell'iva sarebbe in parte assorbito dai minori costi, con il guadagno netto per il sistema paese dell'aggressione al mercato estero con prodotti più competitivi.
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Cominciano i cazzi grossi
http://www.repubblica.it/economia/20...57/?ref=HREA-1
tsipras è una "persona poco furba" che vuol farsi scuso con i greci. Ma può pensare che la gente creda che ha indetto il referendum per motivi "democratici" e non per nascondere il suo fallimento?
a sto punto sembra proprio che la grecia saluti, può solo dire "va bene" senza condizione alle proposte UE, ma non lo farà perchè non ha la forza politica per farlo. Le proposte poi sono un ulteriore acquisto di tempo, che serve più ai governanti per arrivare a fine mandato che alla grecia per ristabilire economia e conti.
ora sembrerebbe che vedremmo se l'uscita dall'euro è quello spuracchio che si descrive, se le cose si rivelassero meno traumatiche del previsto sarà interessante vedere che fine farà l'euro e, in certa misura, l'unione europea.
dice il quasi-saggio: una volta che una linea e' superata, è superata per sempre.
Quei greci che ritirano i risparmi in contanti oggi sono gli stessi che domani voteranno contro l'austerità al referendum.
Si ma ci sono i dettagli di questa austerità? Non è che è roba tipo il blocco degli stipendi dei dipendenti pubblici in Italia, tanto al dirigente che guadagna 20.000 al mese come al livello B che ne guadagna 900? O le altre misure tipo gli scatti IVA che colpiscono sempre i soliti coglioni e riducono in misura minima i privilegi?
I dettagli ci sarebbero anche, ma più che altro la Troika dava indicazioni sugli obiettivi da raggiungere, i dettagli veri e propri li dovevano decidere i vari governi... considerato che in questi 6 anni in Grecia non hanno risolto quasi nessuno dei loro problemi (corruzione, burocrazia, mancanza di libertà economica, welfare sbilanciato/eccessivo, settore pubblico inefficiente) penso che ormai conti molto poco. Boh, chissà i mercati lunedì... :bua: a meno che non trovino un qualche improbabile accordo entro domani notte.
Forte tsipras comunque, mesi di tempo persi a parlare del nulla, poi se ne viene fuori con questa genialata del referendum fuori tempo massimo :rotfl:
Nel caso di una uscita della Grecia dall'euro e conseguente default incontrollato IMHO Germania e co. varerebbero contromisure veramente pesanti, al fine di usare la Grecia come esempio... in questo caso temo che ai greci non resterebbe altro da fare che andare a Mosca o a Pechino col cappello in mano. Bella prospettiva :asd:
Tra tsipras e l'europa sono riusciti a discutere senza muoversi di un mm dalle loro posizioni sono un mese che negoziano per secondo Giannino lo 0.014% del Pil europeo di correzione del bilancio...sono di una inutilità manifesta...
Intanto chi aveva informazioni di prima mano si è dato alla pazza gioia sui mercati...
Possono dire quello che vogliono ma secondo me da una parte e dall'altra c'erano i mezzi per accordarsi ma nessuno dei 2 ne ha avuto la volontà chi per stupidità manifesta e chi perché sentiva bruciore al culo se avesse accettato.
vero che molte politiche imposte dall'ue si siano rivelate un fallimento. Ma in grecia ancora vanno in pensione a 62 anni, ci sono prepensionamenti, non è che sono senza nessuna colpa. E tsipras si è rivelato un pagliaccio, non vuole assumersi la responsabilità di quello che sta accadendo e di scegliere se stare in europa secondo la troika o uscirne. Per carità io non vorrei essere al suo posto ma non sono primo ministro
Ad oggi tutte le politiche imposte dall'europa si sono rivelate un fallimento.
Comunque il concetto di Syriza di tassare in primis i turisti (stando nell' Euro) e' una fucilata nei coglioni. La loro prima industria.
Arriveranno al punto di non essere piu' attrattivi e i turisti andranno in Spagna o in Turchia.
Con questi principi e' meglio che escano dall' Euro e svalutino.
Dovevano fallire anni fa. Adesso dopo la cura europea son finiti :asd:
Prendersela con l'UE ignorando totalmente lo stato economico della grecia e le sue politiche di welfare: unlocked :asd:
Sarebbe interessante capire chi prima di far entrare la Grecia nell'euro, non ha esaminato per bene sulla sua vera situazione economica, ma facendo cosí salterebbero tante teste da far paura persino all'Isis. :asd:
Sono convinto sia questo, ed è per questo che bisognava lasciarla fallire subito. Ora starebbero già meglio. L'esposizione delle banche straniere in grecia non era inaffrontabile dagli stati in cui tali banche erano.
L'azione europea ha portato ad una situazione peggiore di quella iniziale, ora il fallimento sarà con un botto più rumoroso anche perché i venti antieuropei sviluppatesi in risposta alle politiche di austerità in tutti i paesi euro più deboli, approfitteranno di qualsiasi evoluzione della cosa come propaganda.