Faccia?
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Faccia?
Gioacchino, non ricordo, mettersi in firma politici come Mandela o ML King o Gandhi è vietato?
Questo da regolamento. Poi è ovvio che sta al buon senso di chi sceglie ed ai suoi intenti. Se scegli un politico defunto o ritiratosi dalle scene la cui eredità non è controversa o suscita polemiche dubito fortemente che qualcuno ti venga a dire qualcosa. Magari evitando politici che siano stati presi come simbolo da movimenti politici ancora attuali. Se invece parti con l'intento polemico, prima o poi qualche SP qualcosa ti dirà :asd:Citazione:
Non verranno tollerate signature con immagini/testi pornografici, volgari, politici, razzisti, ecc.
Insomma, il pelatone e baffone no, se ti vuoi mettere in sign gente come l'illustre sconosciuto Van Buren o Gandhi non vedo perchè no :asd:
Grazie. 5 minuti e la inserisco
http://www.forzanuovaforum.it/Public...%20balilla.jpg
E se mi dicono qualcosa gli posto sto link e gli dico "Oh, non rompeteercazzo, m'ha autorizzato giaocchin. Prendetevela con lui 8)"
Citagli anche questo, mr Rules Lawyer :asd:
Fra parentesi, va bene che l'analfabetismo è rampante fra i ggiovani d'oggi, ma il contenuto politico mica si può ricollegare solo a Gandhi in quella foto :rotolul:
Citazione:
Non verranno tollerate signature con immagini/testi pornografici, volgari, politici, razzisti, ecc.
Non c'è nessun intento coso...è la prima pics di gandhi che ho trovato :boh2:
:fag:
yeaCitazione:
l Mahatma fu ricevuto a colloquio dal Duce per dieci minuti, mentre la conversazione durò il doppio. Ma, soprattutto, Shirer, come altri, ignora i gesti e le parole che Gandhi pronunciò durante lo storico viaggio, che si concluse con un clamoroso saluto romano diretto alla folla. Tornando in India da Londra, il leader indiano passò per la Francia e si fermò in Svizzera, trattenuto da un illustre quanto fervente ammiratore, il Premio Nobel per la letteratura Romain Rolland, che cercò vanamente di convincere l'ospite a rinunciare alla programmata tappa italiana. Giunto in treno a Milano la sera dell'11 dicembre, Gandhi fu accolto in forma ufficiale dal governo italiano con l'offerta di un vagone speciale, con il quale proseguire il viaggio fino a Roma. Pur mostrandosi parco di dichiarazioni, già da Milano affermò di apprezzare la «disciplina, l'ordine e la solida struttura amministrativa» realizzati dal fascismo. Nella Città Eterna, il Mahatma non si limitò a visitare i monumenti antichi, ma vide e lodò anche le opere del regime, come il Foro Mussolini. Tra gli aspetti più stupefacenti del soggiorno romano vi è la circostanza che Gandhi avesse voluto conoscere il segretario del Partito fascista, Achille Starace, che lo ricevette a Palazzo Littorio con tanto di pugnale alla cintola. Il Mahatma aveva mostrato straordinario interesse per l'organizzazione del regime in strutture di massa. Per nulla imbarazzato dal guerresco stile fascista, Gandhi dedicò quasi un'intera giornata a visitare le sedi rionali dell'Opera nazionale Balilla di Roma. Si recò alla palestra dell'Orto Botanico, poi volle vedere le sedi di via Sannio, del rione Monti, di via Puglia e concluse la "maratona" romana alla Legione marinaretti Caio Duilio, sul Lungotevere Flaminio. La full immersion lo tonificò nella mente, oltre che nel corpo, a tal punto da dichiarare di aver ricavato «un'impressione simpaticissima che non dimenticherò mai». Parole che dispiacquero a Romain Rolland, che, in uno scambio di lettere successivo al rientro di Gandhi in India, lo rimproverò con asprezza: «Lei ha passato in Italia tre o quattro giorni in tutto, di cui due in un vagone di prima classe in viaggio da Milano a Brindisi. Lei non ha visto quelli che non possono parlare, quelli che sfogano il loro dolore nell'intimità delle loro case, quelli che sono a "domicilio coatto", quelli che sono deportati nelle isole vulcaniche del sud della Penisola». Ma tali argomenti non convinsero l'apostolo della non violenza. Rispose a Rolland che molte delle riforme attuate da Mussolini lo attiravano. All'amico scrittore spiegò che il Duce «sembra aver fatto molto per i contadini. Senza dubbio ha il pugno di ferro. Ma siccome la violenza è alla base della società occidentale, le riforme di Mussolini sono degne di uno studio imparziale». «Dietro i suoi discorsi enfatici - sosteneva ancora Gandhi - c'è un nucleo di sincerità e di amore infiammato per il suo popolo. Mi sembra inoltre che alla gran massa degli italiani vada a genio il governo di ferro di Mussolini». Congedandosi dalla folla radunata sulla banchina del porto di Brindisi, prima che la nave Pilsna salpasse per Bombay, il Mahatma volle consacrare la sua amicizia con l'Italia fascista levando il braccio nel saluto romano. D'altra parte, Mussolini aveva riservato particolari attenzioni all'illustre ospite indiano. Non si era limitato a mettergli a disposizione una vettura speciale su cui viaggiare, ma lo aveva ricevuto nella sua residenza privata, Villa Torlonia: un onore mai accordato, né prima né dopo, ad un altro leader politico straniero. Naturalmente, questo feeling non basta a qualificare il Mahatma come filofascista, o fanatico ammiratore del Duce. Ma è certo che Gandhi vide nell'esperienza politica italiana di quegli anni un cantiere da osservare con grande attenzione. Nell'esibizione di forza, di muscoli, di istinti bellicosi, tipica dello stile littorio, il leader indiano non colse alcun segno premonitore delle future tragedie. Anche dopo che Hitler ebbe cominciato a mettere l'Europa a ferro e fuoco, il Mahatma tenne sempre a voler distinguere il fascismo dal nazismo, le responsabilità del Führer da quelle di Mussolini. In un colloquio con il giornalista fascista Mario Appelius, che lo incontrò a Calcutta nel luglio 1923, Gandhi spiegò di essersi ispirato a Mazzini nel suo grande progetto di visionario al servizio del popolo e della sua "sacra" missione storica. «Più una nazione è grande - disse - più ha dei doveri verso l'umanità». Il Mahatma precisò poi all'interlocutore italiano che molti, a torto, consideravano la sua satyagraha come una «resistenza passiva», mentre essa era attiva, in quanto manifestazione intensa di volontà: una concentrazione di energia spirituale che sopravanzava la stessa violenza. Seppure non basata sulla forza brutale delle armi, essa era fondata sulle tre forze dello spirito: amore, fede e sacrificio. Innescato nella mente e nel cuore di 320 milioni di indiani, questo triplice arsenale di valori diventava più imbattibile di qualunque esercito. Poteva la satyagraha essere paragonata in qualche modo alla morale fascista? In parte sì, soprattutto per quanto riguarda i due valori della fede e del sacrificio, che furono il fonte battesimale di tutta la retorica del martirologio fascista. Quanto a Mazzini, il pensatore e protagonista del Risorgimento, poteva costituire il punto di contatto da Gandhi e Mussolini. Il Duce lo riscoprì nel crepuscolo repubblicano di Salò, dicendosi ammirato dai suoi scritti, che considerò «un'autentica rivelazione».
La cosa che mi diverte è che avendo fatto il GM/Narratore/DM in gdr misti da più anni di quanti ne voglia contare, sei veramente un dilettante rispetto a gente che conosco e con cui gioco regolarmente :asd:
Facessero betatestare i gdr cartacei a chi dico io... :asd:
sbagliato topic?
No no, dicevo a te :asd:
Piuttosto, ieri sera ho visto che c'era questo e mi sono trattenuto a guardarlo:
http://www.imdb.it/title/tt0069960/ = Il delitto Matteotti (con Franco Nero, Vittorio De Sica)
Non lo conoscevo, veramente un bel film, poca retorica e propaganda, molta precisione storica e con dei grandissimi attori.
:uhm:Citazione:
No no, dicevo a te :asd:
hai preso troppo sole in testa, Gioacchino?
Era riferito al tuo dilettantesco tentativo di rules lawyering :asd:
Aahhhh, ora si spiega tutto
boh :look:
A rules lawyer is a participant in a rules-based environment who attempts to use the letter of the law without reference to the spirit, usually in order to gain an advantage within that environment. Often this term is used pejoratively, as the "rules lawyer" is seen as an impediment.
Ah, beh ora è chiaro. Considera che ho sempre fuggito tali attività ludiche, data la loro alta capacità di respingere la figa.
Preferisci andare a rimorchiare i topi al cinema guardando Twilight, vero :sisi:
Cruel Somax is Cruel :asd:
Beh, ma a rimorchiare topi al cinema ci sono andato una volta sola. E mica lo sapevo che era un sorcio :sisi:
Poi oh, per me siete liberi di fare come volete. Ma non potete darvi frustate sulle natiche e poi pretendere di convincermi che le strisce rosse siano marmellata di more.
Caesar lascia perdere quel culattacchione ombroso e vai di Dovlatov.
Vedrai che risate.
Evvai, sono ufficialmente passato dal mondo dei parassiti a quello dei disoccupati :aleoo: :asd:
wolfstepCitazione:
Quelli come Saviano, come la Guzzanti, come Grillo, sono quelli che aizzano le masse di stranieri contro l'italia, perche' essenzialmente non ci vivranno mai. E anche quei pochi che ci vivono, essenzialmente, vivono della gratitudine che lo straniero prova quando gli dai mano libera nel pronunciare qualche pregiudizio che altrimenti dovrebbero nascondere.
:rotfl:
:rotfl:
:rotfl:
:rotfl:
dottore in che?, chiami un dottore in che?!!!
storia, se non erro :look:
Vabbè, ma con la laurea in storia il lavoro si trova subito eh.
:look:
te lo tirano addosso :asd:
C'è un topic revisionista in Ufo&Misteri su cui potrebbe iniziare a laurà! :sisi:
Sì, la laurea è in storia contemporanea, ma l'indirizzo è in relazioni internazionali e studi europei, quindi è leggermente più spendibile, soprattutto se combinato col fatto che parlo inglese, francese e tedesco. Del resto, ho fin troppi insegnanti in famiglia per avere alcun desiderio di seguire le loro orme (scusa Sky :asd:).
Mmo me ne vo a brucsell!
Scusa ma non potrei farti la stessa domanda? :asd:
no :smug:
Beh, dai, colpa mia: avrei dovuto aspettarmela la carica dei doungeonfags :asd:
non svicolare :nonsifa: