infatti, sono stati solo dei pirla globali a prendere l'immondizia subprime americana, ancora peggio :asd:
poi nascondono le perdite sotto al tappeto con i trucchi contabili, eh ma non siamo mica in Italia :snob:
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La corruzione è presente anche in Germania, solo che i paesi nordici sanno nasconderla molto bene (ah, il caro vecchio puritanesimo protestante ipocrita...). Ovvio non a livello nostro, ma negli ultimi anni le cose sono peggiorate. Ed infatti uno dei fenomeni più inquietanti (la penetrazione dell'Ndrangheta in cruccolandia) non viene spesso considerato a livello grave dalle autorità tedesche. E fanno male, molto male... perchè la nostra organizzazione mafiosa sta investendo miliardi di € sporchi da loro, corrompendo e allargando il business a livelli enormi. E tutto questo nella "civilissima" Germania, come ha denunciato Petra Reski.
Ti posso dare ragione sulla corruzione. Sulla mafia la nostra legislazione è migliore. Loro, se vanno avanti così, rischiano in futuro di trovarsi i mafiosi che condizionano il potere politico a livello nazionale, stile cosa nostra anni 80. http://www.panorama.it/news/marco-ve...nia-inchiesta/
Ocio a dire la solita frase "gli altri paese europeiiiii...", perchè qua è tutto un gioco di illusioni e specchi :asd:Citazione:
Perché dite che la mafia ama la Germania?
Perché le nostre leggi sono carenti. In Germania un mafioso può facilmente creare una società, ripulire denaro sporco, condurre un’attività commerciale, comprare nuove proprietà, mandare soldi all’estero senza alcun problema. È difficile avere i permessi per intercettare e per mettere i beni sotto sequestro. Di solito, quando vengono scoperti, i mafiosi se ne vanno con i loro soldi. Il fatto è che in Germania non è illegale essere parte della mafia. Vi racconto un caso: nel corso di un’indagine, la polizia tedesca ha intercettato un “battesimo mafioso”. Avevano tutte le registrazioni, sapevano che le persone coinvolte erano tutte mafiose ma l’indagine è stata archiviata.
Perché?
Perché abbiamo una legislazione folle, inadeguata. La polizia mi ha detto: “È vero, sono mafiosi, ma non hanno commesso alcun crimine perciò per noi il caso è chiuso”.
Leggi anche questo: http://www.linkiesta.it/blogs/pizza-...-caso-germania
Non ti seguo.
Come li avrebbero aiutati i risparmiatori? L'haircut del 2012 è costato ai bondholders greci la perdita del 75% circa del capitale investito.
All'epoca si parlò di adesione allo swap solo "volontaria" e gli investitori istituzionali accettarono perchè la BCE, promise dei prestiti all'1% alle banche. Non furono soldi dati prima alla grecia e poi alle banche, ma denaro fresco di stampa che venne dato direttamente alle banche, indipendentemente dalle sorti e vicende greche.
Una volta che le banche accettarono, lo swap fu esteso a tutti e, come scritto in precedenza, la gente ebbe il nulla in mano.
In ogni caso, lo stato greco si ritrovò con un corposo taglio del debito. Il rimanente era in parte a carico di due bond europei ed il resto a scadenza prorogata sino al 2040 (edit: vennero letteralmente spezzettati in mini bond, i primi in scadenza al 2023 e poi mano a mano fino al 2036 e forse anche oltre), con un interesse annuale pari al 2%. Prima dell'haircut dovevano pagare un interesse superiore al 5%.
E' stata una mossa giusta?
Personalmente credo di no, perchè un paese di fatto insolvente non è stato dichiarato fallito ed è rimasto con la corda appesa al collo in attesa di qualcuno che la tirasse. Tanto valeva chiuderla nel 2012 col botto, o prestandogli una somma sostenibile dai paesi dell'eurozona che risolvesse definitivamente la questione.
Si è solo rinviato il problema.
Quindi si, resto convinto che la Merkel e chi si oppose a suo tempo ad un salvataggio pieno, lo fece indipendentemente dalle sorti delle banche private straniere, che erano state tutelate da quanto prestatogli dalla BCE a tasso agevolato. Si ebbe il timore che prestando denaro a cazzo, questi non avrebbero cambiato di una virgola il proprio sistema interno e, a distanza di pochi anni, si sarebbero ritrovati nella merda. E' stata una cosa buona? Credo di no, perchè come ho scritto prima si è dimostrato al mondo che chi presta soldi ad un paese dell'eurozona non ha garanzie ulteriori a quelle prestategli dal paese debitore. Questo si è ripercosso sul debito italiano e spagnolo? Molto probabilmente si.
Si ma e quindi? I governi non possono essere commissariati, non siamo ancora a quei livelli, e finchè i cittadini di un paese rieleggono gli stessi burocrati qual'è l'alternativa?Citazione:
Che è quello che stanno facendo tutti, noi compresi. Dalla crisi in poi il nostro debito pubblico è esploso e anche ora continua a crescere. Lo stesso è stato per tanti altri stati europei.
Ammazzare la classe media per far quadrare i conti e sperare che i popoli diventino tutti dei stakanovisti cinesi con la ciotola di riso o degli efficientissimi danesi ligi alle regole, significa essere degli aguzzini o vivere nel magico mondo delle favole. Specialmente quando le manovre correttive le chiedi agli apparati che hanno creato le cause del malessere.
Nessuno vuole impoverire la classe media, ma il denaro chi lo crea? Vogliamo garantire i servizi, chi li tira fuori i soldi?
Se da domani la regione calabria si staccasse dal resto d'Italia, quanto durerebbe? 1 anno ad esagerare. Se la popolazione locale non è in grado di produrre ricchezza a sufficiente a garantire i servizi che pretende, cosa si fa?
In ragione della insostenibilità del sistema, possiamo solo fare dei prestiti a determinate condizioni, sperando che queste portino il paese all'autosufficienza.Se questo non succede la colpa non è certo di chi presta denaro.
http://www.macropolis.gr/?i=portal.en.the-agora.2080
http://www.eunews.it/wp-content/uplo...ito-greco1.jpgCitazione:
There seems to be a general misconception that feeds a misleading narrative in which the loans were used to keep the Greek state afloat, maintain its basic operations and pay salaries of doctors, teachers and policemen. Only last week Spanish Finance Minister Luis de Guindos made claims along these lines.
"Greece received 210 billion euros from the eurozone, including 26 billion euros for example from Spain," he said. “Thanks to this financing, which Greece could not get from financial markets, it was able to maintain all of its public services... to pay its doctors, its police, its retirees, thanks to this solidarity."
This is only part of the story, though. Indeed, Greece started the fiscal consolidation effort with a deficit before interest payments of circa 24 billion euros in 2009 and was running a primary deficit in 2010, 2011 and 2012. From 2013 onwards, though, revenues exceeded expenses and no financing was needed to cover state operations.
The brutal belt tightening meant that only just over 15 billion euros of troika loans were used for state operations. Combined with some other government financing needs (mostly relating to repayments of arrears that accumulated in the first two years of the crisis) the combined allocation to the Greek state’s operating needs was just 11 percent of the total funding, at circa 27 billion euros.
Eccoti qualche link: http://www.eunews.it/2015/01/14/la-t...l-debito/28422Citazione:
E allora dove sono finiti tutti i soldi? Come ha spiegato di recente l’economia greco Yiannis Mouzakis sul portale Macropolis, dall’analisi dei documenti della Commissione europea, dell’Fmi e del governo greco emerge che il grosso dei soldi è stato utilizzato per ricapitalizzare le banche greche e per onorare gli impegni con i creditori dello stato e dei privati greci, in gran parte banche tedesche e francesi, non per risanare i buchi di bilancio. Più precisamente, circa la metà del finanziamento è finito a rimborsare i titoli in scadenza e a ripagare gli interessi sul debito, mentre il 20% è andato alle banche greche; il resto dei fondi ha invece riguardato le attività di ristrutturazione e di riacquisto del debito. In definitiva, più dell’80% degli “aiuti” della troika sono andati a beneficio diretto o indiretto del settore finanziario (nazionale ed estero). Soprattutto di quello tedesco, che infatti è riuscito a ridurre la propria esposizione nei confronti della Grecia dell’80% circa tra la metà del 2010 – quando è stata approvata la prima tranche di finanziamenti – e la metà del 2012.
Questi dati mostrano quanto sia fallace l’idea secondo cui “i soldi dei contribuenti europei”, come amano chiamarli, siano serviti a salvare la Grecia e gli altri paesi della periferia; la verità è che, con la scusa di salvare le cicale greche, i soldi dei contribuenti europei – di tutti noi – sono stati utilizzati per salvare ancora una volta le grandi banche del continente. Molte delle quali tedesche. È la stessa conclusione raggiunta anche da nientedimeno che Peter Böfinger, consigliere economico del governo tedesco, che nel 2011 ha dichiarato che il bailout della Grecia “non riguarda tanto i problemi della Grecia quanto quelli delle nostre banche, che possiedono molti crediti nei confronti del paese”. Nel frattempo il debito della Grecia è esploso, passando dal 130% del 2010 al 177% di oggi. Per aggiungere la beffa al danno, poi, “l’aiuto” della troika è stato utilizzato come giustificazione per imporre alla Grecia un brutale programma di austerità fiscale e salariale che ha bruciato un quarto del reddito nazionale e ridotto in povertà milioni di persone (per maggiori informazioni vedi la nostra recente intervista a Yanis Varoufakis).
Incredibilmente, il dubbio che il bailout così come concepito dalla Commissione europea e dalla Bce avesse lo scopo di salvare le banche e non la Grecia fu sollevato a suo tempo persino dal terzo membro della troika, il Fondo monetario internazionale. È riportato nero su bianco nei verbali della drammatica riunione del 9 maggio 2010 in cui l’Fmi ha dato il via libera al primo piano di aiuti per il paese, pubblicati dal Wall Street Journal. I documenti, classificati come riservatissimi e segreti, parlano chiaro: più di quaranta paesi, tutti non europei e pari al 40% del board, erano contrari al progetto messo sul tavolo dai vertici Fmi. Il motivo? Era “ad altissimo rischio”, come ha messo a verbale il rappresentante brasiliano, perché “concepito solo per salvare i creditori, nella gran parte banche del vecchio continente e non la Grecia”. L’articolo spiega che l’Fmi era propenso a imporre subito un taglio al debito greco, per mezzo di un “haircut” (come poi è stato fatto nel 2012), ma la Commissione europea e la Bce erano fermamente opposte a imporre qualunque perdita ai creditori. È interessante notare che l’opposizione dell’Fmi al piano si basava sull’argomentazione secondo cui un prestito così ingente in relazione al Pil del paese (in pochi anni la Grecia ha preso in prestito dalla troika fondi equivalenti al 125% dell’attività economica del paese nel 2014) avrebbe reso il debito greco – al tempo ancora sostenibile, secondo l’organizzazione – definitivamente insostenibile. Una previsione che oggi, secondo praticamente tutti gli analisti, è diventata realtà. E che rende la ristrutturazione annunciata da Tsipras – una proposta tanto “radicale” da essere stata suggerita quattro anni fa proprio dal Fondo, e ripresa poi dalla Francia nel 2012 – una condizione essenziale per permettere al paese di ricominciare a crescere (soprattutto alla luce degli attuali vincoli di bilancio europei, che Syriza ha annunciato di voler rispettare).
Lo stesso Marcel Fratzscher, presidente di uno dei principali istituti di ricerca economica tedeschi, il DIW, ha recentemente dichiarato che “il debito pubblico della Grecia andrebbe dimezzato, ossia tagliato di circa 120 miliardi di euro” per rimettere il paese su una traiettoria sostenibile. Ed è stato Wolfgang Münchau a far notare qualche tempo fa sul Financial Times come il programma di Syriza, lungi dall’essere una pericolosa minaccia per l’eurozona, sia invece l’unico a proporre ciò che è il “consenso” tra gli economisti per risolvere la crisi dell’area euro senza spaccarlo: grandi investimenti pubblici e una ristrutturazione controllata dei debiti. E se qualcuno ha qualcosa da ridire, gli suggeriamo di andare a bussare alla porta di chi ha beneficiato di più da tutta questa storia: Berlino.
Hai appena scoperto che metà del pianeta vive in una bolla insostenibile :asd: Anche se i Keynesiani ti direbbero che semplicemente il debito si riduce quando hai una crescita robusta, dove fai le riforme, e non mentre sei in crisi. Oppure una bella iper-inflazione e via. :asd:Citazione:
In ragione della insostenibilità del sistema, possiamo solo fare dei prestiti a determinate condizioni, sperando che queste portino il paese all'autosufficienza.Se questo non succede la colpa non è certo di chi presta denaro.
Il fatto è che con i debiti abbiamo tirato in piedi un welfare mastodontico. Ora vacci tu a dire alla gente che va smantellato per raggiungere il pareggio di bilancio forever and ever.
Appunto...
Quindi immagina che genere di pressioni generano i membri nominati nelle commissioni.
A questo aggiungiamo pure che in alcuni paesi si ha la tendenza di nominare fantocci di facciata (vedi mongherini) e capisci come diventa preoccupante andar a analizzare il processo legislativo ed esecutivo dell'unione europea.
O bisogna aspettarsi che la mongherini, e gli altri fantocci, siano loro a dar impulso legislativo (come da poteri della commissione)?
Appare plausibile invece che questi facciano ciò che sono poi nei fatti, ossia pubbliche relazioni per conto delle esigenze nazionali (e di riflesso delle lobby che influenzano politici e dirigenti locali, regionali, nazionali o internazionali che siano), diventando meri esecutori di scelte già prese in ambiti più o meno sconosciuti, senza rispettare nessun criterio di trasparenza o anche di semplice discussione atta ad instaurare un dibattito in merito alla linea politica dell'ue.
In un processo che ha portato l'ue ad essere un organismo autonomo ad uso di più o meno non noti poteri i quali così facendo vengono spersonalizzati, eliminando il rischio di incorrere in responsabilità di qualche genere e di fatto comportandosi in una maniera tutt'altro che democratica nell'impattare con la politica nella vita dei cittadini europei.
E tutto questo non lo dico da complottista, che non sono, essendo però il mio pensiero che per la popolazione di uno stato democratico sia educativamente sbagliato fomentare l'idea che la democrazia non sia una cosa seria, perché nonostante tutto essa è la forma di governo migliore che esista, ad oggi.
E' pericoloso snaturare i ruoli delle istituzioni e fare sì che queste perdano credibilità agli occhi dei cittadini, facendo al contempo percepire un impatto dannoso dell'influenza delle lobby sulla vita dei cittadini.
I cittadini così infatti non vedono così nello stato un interlocutore credibile in grado di dar risposta ai loro problemi, venendo, la politica, di conseguenza identificata come una cricca di faccendieri al soldo delle lobby.
Questo lascia la popolazione con risposte insoddisfatte da parte dello stato e che quindi cercherà le risposte, giuste o sbagliate, da altre parti. Come già sta succedendo.
Premesso che l'unione europea ambisce ad essere un'unione pervasiva, politicamente oltre che dal mero punto di vista commerciale, ti chiedo quindi, ma dato che a livello nazionale, come è giusto che sia, ci si sobbarca in toto i problemi delle regioni meno produttive, come mai a livello europeo, come sarebbe giusto che fosse, non ci si sobbarca in parte i problemi delle nazioni che entrano in crisi?
Perché la questione alla fine è questa, perché la grecia, esulando dal debito pubblico, così come è non è evidentemente in grado di essere uno stato adatto a far parte di un'unione europea da paese di terzo mondo. Strutturalmente è molto sotto la media, e a questo l'europa, non ha fatto nulla per porre rimedio.
Solo imporre aumenti di tasse e tagli lineari in grado di assicurare alle banche che le loro speculazioni finanziarie perdurino.
Di fatto siamo di fronte alla circostanza che chi presta denaro è anche quello che detta le politiche da adottare.
In termini di paragone societari, se si utilizzassero i criteri stabiliti dai principi contabili per individuare il soggetto che ha il controllo di una società (e quindi iscriverla in bilancio come proprietario), potremmo tranquillamente sostenere che la Grecia è sotto il controllo di chi gli presta il denaro.
Se infatti guardi l'evolversi del dibattito in merito al rinnovo del prestito, il problema è che tsipras non vuole accettare le condizioni imposte dal fmi.
Quindi, dato che la politica della grecia da 5 anni a questa parte, la fa il fmi (la scelta di non esercitare il proprio potere è anch'essa un esercizio del proprio potere cit.) di chi è la colpa se la grecia sta adesso fallendo?
Il FMI è disposto a far fallire la grecia se questa non aumenterà l'iva. Con un tale potere persuasivo credo potesse anche intromettersi in diverse questioni, inerenti anche le così dette riforme. E dire che anzi, l'UE è anche piuttosto brava nel rompere le scatole anche nel piccolo (vedi formaggi).
Direi quindi che, dato che chi decideva la linea politica era di fatto il FMI, la colpa se siamo a questo punto è imputabile all'UE & associati.
Io personalmente non credo che la troika sarebbe così malvista se avesse sì aumentato l'età pensionabile ma magari fatto anche riforme utili a tagliare gli sprechi veri, quelli che fanno da zavorra alla produttività di un paese. E provo quindi empatia per i greci, che sì devono ripagare i debiti, ma non lo strozzinaggio.
Il problema nasce prima dell'haircut, cioe' nel momento in cui i debiti inesigibili delle banche private (cioe' i crediti inesigibili delle grandi banche nordeuropee) sono stati accollati allo Stato greco.
Se presti soldi a membro di segugio a gente che sai benissimo che fara' fatica a ridarteli (non e' che sia una situazione inedita, la Grecia nell'euro e' esattamente nella stessa situazione di tanti paesi emergenti) e' giusto e sacrosanto che quando arriva il primo shock esterno ci smeni di tasca tua. Nell'EZ la logica invece e' che l'onere della sostenibilita' o meno del debito ricade sempre e comunque sul debitore.
E cosa avrebbero potuto cambiare, di grazia? In Grecia hanno fatto esattamente quello che gli aveva chiesto la troika, ed e' stato un disastro.
Alla Grecia non servono altri debiti, serve di poter ricominciare da zero, con un default e un debito in valuta nazionale i cui tassi di interesse possano essere controllati a seconda delle esigenze della loro economia (che non sono e non saranno mai quelle dell'economia tedesca, per dire).
Ma i greci li hanno i soldi per fare il referendum? :asd:
peccato che ciò che hai appena enunciato costituisce il famoso patto sociale, io pago lo stato, lo stato mi ridà una quota in servizi e ne destina una parte al welfare per AIUTARE chi è in difficoltà.
Se cade questo principio di mutua assistenza allora non si può parlare di unione santo Dio, unione è una parola con un SIGNIFICATO....allora chiamiamoci "ognunopercazzisuoilandia" oppure "Semuoristomejoropa"...ma che discorsi sono?
Lo stato commette gli errori e paghiamo noi, una istituzione sovranazionale sbrana l'economia di paesi interi ed ancora la colpa è di chi "vive sulle spalle degli altri"....ma ti rendi conto che se non esistessero le tutele le persone che perdono il lavoro (perchè si, anche qui nel paese delle meraviglie europee ogni tanto la tua azienda, in virtù delle politiche di rigogliosa crescita chiude o delocalizza) cosa cazzo farebbero?io mi arrangerei legalmente per un po, quando non ci arrivo più allora si che i ricchiiiiiihhh dovrebbero tremare, perchè vivere dignitosamente è un mio diritttooohhhhh
inoltre ribadisco il mio pensiero sui prestiti alla Grecia con un proverbio, che vale bene anche per la vita di tutti i giorni
"se mi freghi una volta, vergogna a te, se mi freghi due volte, vergogna a me".
se una banca mi fa un prestito una volta e non lo ripago, stai sicuro che non me ne concede un altro, se lo fa, è molto probabile che io non restituisca nemmeno quello....ingiusto?SI!immorale?SI, ma il sunto è che io i soldi non te li do e tu non li becchi.
La Grecia aveva solo bisogno di morire di morte naturale nel 2012, non ha chiesto di essere salvata ma si è innescato il meccanismo del fondo salva stati che ha soltanto prolungato l'agonia che purtroppo per i Greci, temo si prolungherà ancora per qualche anno, fino al totale tracollo...
Queste son le fantsie.
Poi c'è la realtà.
https://www.transparency.org/cpi2014/results
Non esiste nessuna multinazionale che non le paghi.
Anche le ONLUS per operare in africa pagano tangenti.
http://www.bloomberg.com/bw/articles...st-aid-problem
Eh sentiamo Daniel San, considerando che siamo a zero lower bound da mesi, con un tasso sui depositi marginali che è pure negativo, quale sarebbe il fantomatico tasso di interesse per risollevare l'economia greca?
Stai scherzando spero.Citazione:
E cosa avrebbero potuto cambiare, di grazia? In Grecia hanno fatto esattamente quello che gli aveva chiesto la troika, ed e' stato un disastro.
Mai visto tanta disonestà intellettuale.
HahahaahaCitazione:
Se presti soldi a membro di segugio a gente che sai benissimo che fara' fatica a ridarteli (non e' che sia una situazione inedita, la Grecia nell'euro e' esattamente nella stessa situazione di tanti paesi emergenti) e' giusto e sacrosanto che quando arriva il primo shock esterno ci smeni di tasca tua. Nell'EZ la logica invece e' che l'onere della sostenibilita' o meno del debito ricade sempre e comunque sul debitore.
Questa è la più grande SCIOCCHEZZA che io abbia mai letto in questo forum (e non era facile).
L'onere della sostenibilità sui poveri debitori.. e di chi di grazia?
Facciamo così, domani ti porto in banca, gli diciamo che non riesco a pagare le rate del mutuo perchè devo spenderli in puttane e droghe.
Dopotutto è logico che erano loro a doverlo pensare prima, in quanto debitore secondo LOGICA io devo potermeli sputtanare come voglio i soldi per poi ovviamente non poterli restituire.
QUesto post è manifesto trollaggio, io non posso minimamente credere che uno possa scrivere robe del genere rimanendo serio davanti al computer.
E probabilmente eri pure un odi quelli che si lamentava del credit crunch, colpa delle banche cattive che compravano solo titoli di stato senza assumersi rischi per l'economia reale.
E quando se li assumono son ocazzi loro che dovevano pensarci prima :facepalm:
Poi definire "Shock esterno" il fatto che la grecia stessa truccasse i conti per truffare i propri creditori è comico.
L'analisi che hai postato non mi piace
Non considera l'haircut del 2012.
Quando scrive
"Soprattutto di quello tedesco, che infatti è riuscito a ridurre la propria esposizione nei confronti della Grecia dell’80% circa tra la metà del 2010 – quando è stata approvata la prima tranche di finanziamenti – e la metà del 2012."
Direi grazie al piffero, visto che nel 2012 hanno ristrutturato il debito nei termini che ho scritto prima. E non solo la Germania, ma tutti i creditori dopo il marzo del 2012 hanno ridotto dell'80% e passa la propria esposizione verso la grecia :bua:
Hanno perso il capitale investito.
Chi ha guadagnato dal taglio del debito? I greci. Chi ha perso? I creditori.
Il resto non lo commento neppure, quando addirittura parla male dell'UE solo perchè ha tentennato sull'haircut.
Poi la perla
è il “consenso” tra gli economisti per risolvere la crisi dell’area euro senza spaccarlo: grandi investimenti pubblici e una ristrutturazione controllata dei debiti. E se qualcuno ha qualcosa da ridire, gli suggeriamo di andare a bussare alla porta di chi ha beneficiato di più da tutta questa storia: Berlino.
Si, tl;dr spesa pubblica (assunzione di statali), indebitamento ( perchè non vorremo mica finanziarla con nuove tasse la spesa) e cancellazione del debito pregresso perchè i creditori sono affamatori di popolo.
http://intermarketandmore.finanza.co....-01-00.15.jpg
Per quelli... Ma si un po di inflazione e via.
http://static2.uk.businessinsider.co...vo-samsung.png
Immaginate i vostri risparmi.