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gran bel film, veramente ben fatto. Una bella dimostrazione di buon cinema Italiano.
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gran bel film, veramente ben fatto. Una bella dimostrazione di buon cinema Italiano.
Spinto dal 3d semicommemorativo su Carpenter mi sono rivisto la Cosa, dell'82. Magico.
Ma Russell con la barba quanto assomiglia all'ultimo Jim Morrison?
http://z.about.com/d/movies/1/0/Q/l/...ketsposter.jpg
Jim Carrey è un'autentico capolavoro vivente, mai avuto dubbi su questo.
Il film invece è una palla mostruosa. Lì dove ci sono delle allegorie o metafore o che altro io c'ho visto solo noia e noia. Un filmaccio insomma, comincia bene con una bella presentazione, scenografie pastellose, gotiche il giusto, intrigante. Poi però sfracella nel pozzo dell'inutilità. Peccato.
però la ragazzina è gnocca
Oggi ho visto il nuovo 3:10 to Yuma, mi ricordo che se n'era parlato bene (se non sbaglio addirittura un Madmac collega appassionato di western s'era mostrato per apprezzare), ma è veramente una roba che non sta in piedi, con una sceneggiatura davvero troppo meccanica. Bof.
però ha delle belle scene d'azione, soprattutto quella iniziale (l'assalto alla carovana)
Allora mi ricordo male, ho solo il ricordo forse inventato del prode madmac :asd:
Visti in questi ultimi due giorni:
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Mi sono piaciuti moltissimo entrambi :nod:
Soprattutto in Sabotatori, c'è una scena all'inizio, quando c'è l'incendio nella fabbrica di armi: ripresa fissa di una parete della fabbrica, tutta sul bianco, e piano piano da destra sopraggiunge il nuvolone nero di fumo che ricopre tutto il campo di ripresa...una scena davvero impressionante, bellissima.
Il secondo molto bello, solo purtroppo il doppiaggio italiano fa piuttosto pena.
Poi alcune scene me le sono riviste in lingua originale, molto meglio :sisi:
Stasera mi vedrò Nodo alla Gola (Rope è il titolo originale).
Madonna che angoscia l'esame di dopodomani...pfff, cioè vado abbastanza tranquillo, ma finchè non l'ho fatto non sarò sereno.
Cmq immagino che andando lì per le tre poi potrei aspettare anche fino alle sette di sera prima di fare l'esame vero? :tremo:
Io sono di parte perchè ho letto sette dei libri e li ritengo molto belli, ma questo non mi esime dal criticare il film. I bambini sono troppo "bellocci", la storia è un mischiotto dei primi due-tre con parti copincollate un po' a caso, potevano sicuramente fare molto meglio. Tuttavia il comparto grafico mi è piaciuto, l'ho trovato adatto e piacevole, mi piace il tocco da "favola" che ha. Il film comunque merita di essere visto solo per la performance di Carrey, devastante (in lingua originale è straordinario), divertente, energico, burlesco e gigioneggiante ai massimi storici. Il conte Olaf è reso perfettamente.
http://www.movieposteraddict.com/wp-...listposter.jpg
Un bel film. Veramente ben congeniata la faccenda della lista che potrebbe sembrare una pacchianata invece a mano a mano nel film prende solidità.
Bella prova per Reiner :sisi:
Ieri sera ho visto
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BE-LLI-SSI-MO
Fin'ora uno dei film di Hitchock che sicuramente mi ha colpito e coinvolto di più :sisi:
Ci sono dei colpi di genio e indizi della maestria ddel grande regista che mi hanno davvero piacevolmente divertito ed entusiasmato.
Non ho potuto trattenere un sorrisetto di totale ammirazione quando verso l'inizio c'è la scena in cui uno dei protagonisti entra nella cucina per riporre la corda nel cassetto: la porta della cucina è di quelle che non si chiudono fisse, ma continuano a muoversi come quelle di un saloon, lasciando quindi un attimo intravedere cosa avviene aldilà di esse. Il tizio entra in cucina, la porta gli si richiude dietro, poi si riapre un attimo e si vede precisamente lui che lascia cadere la corda nel cassetto. Un gioco di tempismo micidiale :asd:
Questo ovviamente è solo un divertissement del regista, indice della sua grande ironia, poi i tocchi di genio ovviamente nel film sono ben altri.
Cmq oltre a vedermi i suoi film sto leggendo nel frattempo Io Confesso, mi sa che già l'avevo scritto qui nel topic, insomma una raccolta di interviste in cui lui racconta un po' di suoi espedienti ma anche soprattutto il ragionamento che sta dietro a moltissime sue scelte di inquadratura, sceneggiatura, casting ecc...
Bè grazie a quello che sto leggendo sto cominciando davvero a capire (a un livello più profondo e "tecnico" di quanto succedesse prima) perchè alcuni film mi sono piaciuti e altri no.
Ad esempio, in un film di Spielberg come Indiana Jones e l'Ultima Crociata si vede come lì lui faccia il regista, per davvero (c'è del "cinema puro" in quel film)...ad esempio invece La Guerra Dei Mondi è molto inferiore sotto questo punto di vista e inoltre ha fatto un errore imperdonabile ( se poi ne è lui il responsabile...ma immagino di si).
In presenza di un intreccio principale che parla di un evento (l'invasione aliena), sono state inserite scene che non c'entrano nulla perchè basate sull'intreccio personale (ovvero che riguarda i personaggi del film...tutto il pezzo nella cantina in cui lui canta la canzoncina alla bambina, e bla bla bla...momenti di pura noia e ora ho capito il perchè :sisi: )...in questo modo si perde l'impatto dell'evento, tant'è che io non mi sono emozionato per niente alla fine nell'arrivo di questi alieni, perchè l'attenzione doveva essere posta per la maggior parte lì e così non è stato.
Ad esempio invece un altro film di Spielberg ottimo dal punto di vista registico e cinematografico nel vero senso del termine è Duel.
Quello credo sia proprio classificabile come cinema puro.
Ieri sera come degno epilogo di una serie che ho impiegato tipo 6 mesi per vederla tutta
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Mbof, non concordo assolutamente su "La guerra dei mondi", che ritengo abbia ben più di un punto d'interesse.
In genere non concordo nemmeno col prendere un testo per "Bibbia": per quanto sia conoscitore del cinema l'autore è sbagliato prendere un unico testo come "chiave" per "scardinare" tutto, è un'analisi piatta e monodimensionale.
Poi "cinema puro" non vuol dire niente.
Mmmno, ti sbagli.
Primo io non ho detto che la Guerra dei Mondi non possa avere qualche punto di interesse...secondo me si riducono forse a due scene molto brevi, però non dico che la mia opinione debba essere anche la tua. Cmq a me nel complesso non è piaciuto, non è certo tra i film belli per me. Anzi.
A parte la guerra dei mondi (il discorso cmq lo possiamo anche continuare se vogliamo, può essere interessante), cinema puro invece vuol dire eccome. :sisi:
Cioè, è un termine inventato da hitchcock magari, ma ha un suo preciso significato e fondamento.
"Cinema Puro" sta a significare, in sintesi, quando il cinema parla con quello che è il suo più proprio linguaggio, ovvero le immagini.
E con "parlare per immagini" si intende qualcosa di ben preciso. Ovvio che le immagini in un film ci siano sempre :asd: ma utilizzarle per trasmettere emozioni è un'altra cosa.
Ad esempio, un film largamente basato su dialoghi, in cui la storia e i suoi cardini si sviluppano e vengono spiegati tramite le parole, non è "cinema puro". E' semplicemente uno spettacolo teatrale riportato su pellicola.
Il cinema, rispetto al teatro ha caratteristiche tutte sue che è giusto e bene che vengano sfruttate.
Con le riprese si può focalizzare l'attenzione del pubblico su un dettaglio in particolare, ottenere effetti particolari tramite movimenti studiati della macchina da presa, e raccontare una storia in cui le parole hanno poca importanza (o meglio, hanno il loro ruolo e si limitano a quello, costituendo per il resto solo un contorno dell'azione).
Quando Hitchcock riprende un dialogo non lo fa mai con l'utilizzo di inquadrature che mirano solo a farti vedere la faccia di chi parla.
Spesso e volentieri mentre un dialogo è in atto la camera si sposta andando a guardare qualcosa che ha importanza in quel momento.
Proprio in "Rope" ad esempio durante un dialogo la camera resta fissa su James Stewart, facendoci vedere come dalle parole che ascolta sorge sul suo viso l'espressione del sospetto.
O ancora, mentre i due ragazzi che hanno commesso l'omicidio (strangolando il tizio con una corda) parlano di come si dovranno comportare a cena per non provocare sospetti, la camera li pone lontano nella ripresa e concentra l'attenzione di chi guarda sulla corda che sporge dal baule...in questo modo provoca in chi vede il film l'emozione di suspance (in cui Hitchcock è maestro indiscusso ma lo si sa), perchè ci si chiede se si accorgeranno di aver lasciato la corda in vista o no.
Oppure si pone in maniera tale da dare un tocco particolare alla scena, cosa che si può raggiungere con un utilizzo ragionato e non comune di muovere la cinepresa (che so, una ripresa dal basso di un uomo che parla darà un tono imponente, grave a ciò che dice...è un esempio banale, ma io non mi chiamo alfred del resto :bua: ).
Tornando a Spielberg...facendo l'esempio di Duel secondo me è chiaro cosa si intenda per cinema puro. Quel film ha pochi dialoghi, pochissimi, ma ispira molta angoscia, solo con le riprese (studiate e ragionate allo scopo) del camion inseguitore, che tramite l'arte dell'uso delle immagini non resta nella mente di chi guarda un semplice automezzo, ma quasi una belva, un animale pericoloso.
Edit: aggiungo che per capire cosa vuol dire cinema puro basta vedere un film di charlie chaplin. Sono muti, le parole non hanno importanza. E con questo non intendo dire che un film per rappresentare del cinema puro debba essere muto eh. Intendo dire che anche se un filmd i charlie chaplin fosse stato parlato, col sonoro, ci si sarebbe accorti della sua perfezione aldilà della presenza delle parole.
Inoltre aggiungo per chiarezza che non sto dicendo che un film è bello solo ed esclusivamente se rappresenta un esempio di cinema puro. Può capitare il caso che non sia così. Magari un film infarcito di dialoghi, basato su quelli...ma con parole bellissime, tanto da esserne incantati, è bello cmq. Ma si potrà sempre ammettere che non è un film che utilizza il linguaggio proprio del cinema in maniera completa (il che non toglie necessariamente valore a quel film).
Aggiungo anche però, come parere strettamente personale, che spesso apprezzo molto di più i film in cui si nota chiaramente uno studio accurato dell'aspetto registico. Per come la vedo io quando questo aspetto manca, il film rischia di essere noioso.
Il cinema che preferisco è quello senza nessuna parola aggiuntiva dopo cinema.
Ed inoltre è quello che ha un equilibrio magico (al momento non saprei come altro definirlo) tra parole e immagini, tra sceneggiatura e regia in quanto adoro entrambe le cose.
Quando si verifica la giusta alchimia per me è il top.
Interessante la concezione di cinema puro, a vederla applicata non la preferirei sempre però.
Scusa ma tu avrai visto i film di hitchcock (che ne so, Una Finestra sul Cortile, Psycho, Uccelli...)?
Bè lì si può applicare l'idea di cinema puro (ovviamente, visto che quest'idea l'ha formulata lui).
Che in quei film i dialoghi non funzionano?
Non c'è una giusta alchimia tra quelli e le immagini?
Ad esempio in Rope, prendendo in esame i dialoghi, bè sono brillanti, molto interessanti, costruiti benissimo.
Anzi è un film in cui la gente parla dall'inizio alla fine :asd:
Con questo voglio dire che non è che Cinema Puro=Zero Dialoghi.
A parte il fatto che appunto non è che nel "cinema puro" i dialoghi non ci debbano essere, non è questo il concetto, ma inoltre io stesso adoro quando i dialoghi in un film sono ben fatti.
E' una delle cose che mi appassiona di più.
Inoltre ricordo che Sceneggiatura non significa Dialoghi (non solo quelli). Sceneggiatura è scrittura della storia, della trama del film, presentazione dei personaggi, scelta delle inquadrature, scrittura dei dialoghi insomma è tutto quanto il film prima che diventi film.
Mi sa che non mi sono spiegato chiaramente :uhm:
L'idea di Cinema Puro serve semplicemente a sottolineare come un film, nel caso in cui sia composto di dialoghi ripresi in maniera superficiale (ovvero con inquadrature che di per sè non vogliono significare nulla, ma che semplicemente ti mostrano due facce che parlano), non faccia utilizzo del linguaggio del cinema, e quindi diciamo così, possa risultare molto povero dal punto di vista cinematografico.
E di conseguenza più assimilabile a un comune spettacolo teatrale (in cui per questioni pratiche non sono possibili zoom del nostro punto di vista, o inquadrature dal basso, o dall'alto...uno sta seduto su una sedia e ha il palco di fronte. E quindi la ripresa della scena è di per sè statica).
Non so se è chiaro questo concetto...
Absint che ***** stai dicendo :asd: ?
No, da te Nevade mi aspetto che tu capisca quello che voglio dire, perchè qua mi sembra si stia un attimo capendo male quello che voglio dire.
Per fare chiarezza...
Io non sto dicendo che mi fanno schifo i film in cui si parla e in cui i dialoghi sono importanti.
Spero che questo sia chiaro...non direi mai una cosa simile, i dialoghi sono molto importanti.
Ma nel fare un film è fondamentale che prima di pensare ai dialoghi si rifletta per immagini e si curi l'aspetto registico del film.
Perchè il film, nella sua stessa natura, si costruisce su ciò che fa la macchina da presa, altrimenti, ripeto, è uno spettacolo di teatro (con questo non intendo dire brutto, intendo dire che non è un film nel senso compiuto).
La storia, i dialoghi...sono cose che hanno la loro importanza e va bene.
Ma non un'importanza fondamentale.
Per fare un esempio.
Io posso anche avere in mente un film con una storia banale. Un omicidio qualsiasi, o una storia d'amore piuttosto ordinaria.
Se però costruirò questa storia e la racconterò tramite immagini studiate bene, in modo da trasmettere emozioni importanti al pubblico, allora la storia in sè resterà banale, ma il film colpirà nel segno per come ti ha emozionato attraverso le immagini (quindi attraverso le riprese che ho scelto, il montaggio che ho effettuato ecc ecc).
Non sto a ribattere punto per punto sennò non finisco più (e ho fame :asd: ).
Dico solo che quello che dici non è affatto nuovo, e non intende esserlo ovviamente dato che sono citazioni, e a mio avviso avvalora quelo che ti ho detto prima.
Perchè? Perchè quella è la vecchia regola dello "Show not tell" classica di tutti i cineasti che hanno avuto un minimo di importanza nella storia del cinema. Ma è appunto una regola. Peraltro una delle tante.
E' una visione limitante e parziale. Tant'è che fai una contrapposizione "immagini vs dialoghi" piuttosto ingenua. Tu dici che il linguaggio del cinema è quello delle imamgini? Ti rispondo che nemmeno la fotografia parla col linguaggio delle immagini. La stessa identica foto con un titolo diverso vuol dire una cosa diversa ed è quindi un'opera diversa.
Fai l'esempio del cinema muto (citando Chaplin che, vabeh, Tempi moderni era parzialmente sonoro e Il grande dittatore lo è completamente, per dirne due a caso)? Il cinema muto, guarda caso, è sempre accompagnato da una sinfonia scritta apposta (l'unica eccezione che mi viene in mente è la Giovanna D'Arco di Dreyer, recuperate assolutamente se vi manca!).
Quindi è questo che voglio dire: quella che esponi è solo un'inquadratura del cinema. Ma non la puoi prendere come unico punto di riferimento, sennò è una visione totalmente limitante, ingabbiante e bidimensionale del cinema. Mentre invece il cinema si sposta in quattro dimensioni.
Oh... Poi ha fatto schifo anche a me "Leoni per agnelli", un film che parla di "Persone che dicono cose nelle stanze", oppure gli esempi di "Gente che piange in una stanza con un comò" :asd: