Be', se lo fai è meglio, perché Firefly merita.
Serenity è lo stesso godibile anche se non hai seguito la serie; perdi qualcosina, è vero, specie nel rapporto fra il Capitano Mal e Inara, ma ci perdi di più se non lo vedi, imho :sisi:
Visualizzazione Stampabile
Yess. I minatori dopati che iniziano a morire, i medici alcolizzati che nicchiano, la corporazione che cerca di insabbiare e lui che indaga.
chiedo venia,ricordavo male :asd:
Last Days, di Gus Van Sant. Mi è piaciuto anche se meno rispetto ad Elephant. Come in quest'ultimo sono esasperati i piani sequenza (fantastici in due in cui il protagonista suona) e la lentezza ne è un fattore predominante. In questo senso, se Elephant non mi ha annoiato per nulla, questo devo dire che in certi pezzi mi ha rallentato troppo il battito cardiaco. Forse è per il fatto che come figura quella di questo pseudo-Cobain non mi ha affascinato tanto quanto gli assassini di Elephant. Un altro motivo per cui mi è piaciuto di meno è che non trasmette messaggi (anche se è questo, se vogliamo, il suo messaggio). Semplicemente sono gli ultimi giorni, appunto, di un persona con tendenze autolesioniste, capace di esprimersi solo tramite la musica. Impossibile capire cosa lo ha portato a questo gesto. Michael Pitt mi è piaciuto tantissimo, lo ritengo molto sottovalutato come attore. A proposito, sapete per caso se nelle scene in cui suona e canta è proprio lui? In tal caso è decisamente bravo. Fuori luogo la scena in cui il suo spirito abbandona il corpo.
Ora mi manca solo Gerry per completare la trilogia della morte, com'è?
Tra le canzoni del film questa è sua
http://www.youtube.com/watch?v=ka9eijg66Ik
Gerry è il migliore.
Comunque io non ne sarei mica così tanto sicuro che di messaggi in Last days non ce ne siano. Alcuni, in realtà, mi paiono piuttosto evidenti. Ricordi per caso, tra le tante, una scena in cui Cobain guarda video musicali alla televisione?
Non li guarda proprio, visto che è completamente fatto e semi-svenuto. Sullo sfondo si vede un video musicale appunto ma non vedo che significato possa avere. Io il senso del film l'ho inteso così: è impossibile capire cosa passa per la testa di un possibile suicida, e di conseguenza comprendere a fondo qualsiasi azione umana. Forse sono un po' esagerato comunque. Poi ci sta sempre una strizzatina d'occhio all'omosessualità repressa che in Van Sant è una prerogativa. Calcola comunque che la figura di Cobain non la conosco quasi per niente, quindi qualcosa forse mi è sfuggito.
E se vi dicessi che non ero nemmeno a conoscenza dell'esistenza di questo gerry? :pippotto:
Vado a recuperarlo.
io lo conoscevo ma non l'ho mai visto. Ero convinto fosse un Van Sant minore. Recupero.
qualcuno che si avvicina all'estetica di van sant, in italia?
Spoiler:
Gaglianone (un po' più sporco).
Ran, di Akira Kurosawa.
CRISTO. SANTO. Non ci posso credere, non ci posso credere di averne trovato uno che preferisco, di nuovo. Mi ha semplicemente devastato. Meraviglioso, superbo, perfetto. Cioè boh, troppe le cose da dire. Visto che non riesco a costruire un discorso lineare e sensato, andrò banalmente per punti, così, a random, come mi escono.
1) La trama. Re Lear nel Giappone feudale. Basta questo sinceramente, e già sono a posto. L'ambientazione è semplicemente incredibile, le pianure sono bellissime da vedere, e i castelli pure. Kurosawa ricrea i classici in una sorta di Arcadia orientale, come se nel mondo rappresentato esistessero solo i personaggi necessari e funzionari alla storia. È una cosa che adoro.
2) Hidetora/Lear. Nakadai è strepitoso. Di lui ho ancora visto poco (so che ha lavorato principalmente con Kobayashi), ma questo mi è bastato a capire che è un maestro. Il suo volto è una maschera in questo film, capace di esprimere emozioni indicibili. La sua espressione durante il primo attacco, quando le frecce lo mancano di pochi centimetri (scena che mi ha ricordato il Trono di Sangue, tra l'altro) è semplicemente incredibile.
3) Le scene di battaglia. Sono due, e specialmente la prima è storia del cinema, punto e basta. La musica, la violenza (inaudita per gli standard di Kurosawa), con veri e propri dettagli macabri come il soldato che si tiene il braccio amputato, la fucilazione delle concubine, è semplicemente magistrale. Più contenuta la seconda, ma comunque bellissima.
4) Ho amato il samurai del fratello più infame, quello incaricato di uccidere Sue, la moglie. La scena in cui riporta la testa di pietra della volpe è stupenda. Quando poi decapita la maledetta, con quell'ondata splatter di sangue, ho esultato come se stessi assistendo a un incontro di pugilato tra un orso e uno squalo.
Questo ciò che mi viene in mente su due piedi. Un film incredibile comunque, non pensavo che potessi amare Kurosawa ancora di più.
:snob: :snob: :snob:
uno dei miei kurosawa preferiti e sicuramente il preferito dagli anni 70 in poi
The Viral Factor, l'ultimo di Dante Lam.
http://4.bp.blogspot.com/-KL3IZnm352...r+post+new.jpg
Un complicato complotto incentrato su una mutazione artificiale di un virus porta a un'escalation di azione all'interno di Kuala Lumpur.
Il buon Lam mi pare un vino buono, più invecchia meglio diventa. Se Fire of coscience non mi piacque molto, Lam si è saputo ritirare su con The Stool Pigeon. E questo Viral factor non è da meno. Lam mischia sapientemente azione mozzafiato e i meccanismi base della tensione, creando situazioni conflittuali in cui sembra non esserci soluzione facile né via d'uscita (al contrario delle bambinate che si risolvono da sole di Hunger Games). Ok, Lam non è né To, né tantomeno Woo (al quale un po' si richiama citando alla lettera, ma non troppo nei contenuti, Bullet in the head). Però è tutto un fiorire di rapporti di amicizia, padre-figlio, fratello-fratello e padre-figlia che si sovrappongono alla ben più banale avidia e rendono ogni gunpoint un castello di tensione. Bravo.
Meglio o peggio del film coi cecchini (che mi fece orrore)?
Il Divo, di Paolo Sorrentino. Lo confesso, sono ignorante di politica, specialmente quella inerente gli anni '90 e di poco precedenti, quindi sicuramente non ho compreso tutti i passaggi alla perfezione e alcuni nomi non mi suggerivano chissà cosa. Certo, so chi è Andreotti, chi è Riina, chi è Moro e cosa sono le Brigate Rosse, però è uno di quei film che seguo sempre con molta attenzione e una bassissima autostima. Comunque, mi è piaciuto moltissimo. La regia di Sorrentino penso sia la migliore attualmente in Italia (molto ricercata, artistica, quasi barocca nelle sue riprese ossessivamente particolari), e in questo caso mi ha sconvolto in positivo anche la sceneggiatura, cosa che non mi è capitata con This Must Be The Place, che comunque ho adorato. Toni Servillo semplicemente magistrale, istrionico in alcune sue pose e atteggiamenti (superba la camminata) e incredibile nella mimica, che ti sorprende nelle due/tre occasioni in cui concede un sorriso. Nei monologhi poi scatena tutta la sua capacità espositiva, veramente potente quello in cui giustifica il suo "praticare il Male nel nome del Bene". Bravissimi anche i restanti membri del cast. Insomma, un grande film che dovrei rivedere dopo aver studiato un po' quel periodo storico, visto che non è assolutamente avido di dettagli, nomi, date e avvenimenti.
Da maniaco televisivo quale sono, ho avuto due deja-vù. Il primo è nei fotogrammi in cui viene mostrato l'archivio di Andreotti, che mi sono sembrati una palese citazione a Smoking Man che cammina tra gli archivi degli x-files. Ma proprio palesissimo, e infatti l'ho apprezzata come scena. La seconda è quando sempre Andreotti scorge Aldo Moro in uno specchio, e subito dopo si gira notando che ovviamente non è presente: se non si conta il fatto che Moro effettivamente parla per qualche secondo in quella scena, ce n'è una identica nei Soprano, precisamente nella terza stagione, quando Tony Soprano vede riflesso nello specchio Pussy Bonpensiero. Chi ha visto entrambe le opere potrebbe darmi il suo parere? Secondo voi sono citazioni volute o cliché che prima o poi tornano?
Visione obbligatoria: Romanzo di una strage, allora :snob: In uscita questa settimana, se non erro. Così magari vedi anche qualcosa di contemporaneo oltre a riscoprire il passato, che male mai non fa.
@Necro: Non ti rispondo neppure perchè Sniper era belliccimo :tsk:
Mikk se mi dici che è ai livelli di stool pigeon mi fai salire l hype. spero di recuperarlo a udine a breve
http://cdn.ilcinemaniaco.com/wp-cont..._Locandina.jpg
Potentissimo.
In ritardissimo sui tempi:
http://img204.imageshack.us/img204/5...tcynl5bml5.jpg
Redline - Koike Takeshi
Squisitamente stordente, uno stile visivo così non lo vedevo, con le dovute differenze, da Mind-Game, intrattenimento che funziona e pure bene, mica male Takeshi, da tenere d'occhio.