30/11/2011 -
Conte esalta il gruppo: "Poche altre squadre avrebbero evitato il ko"
http://www3.lastampa.it/fileadmin/me...onte01g_20.jpgL'esultanza di Antonio Conte a fine gara
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«Dimostrazione di forza,
umiltà e professionalità.
Dopo questa partita
abbiamo molte più certezze»
guglielmo buccheri
inviato a napoli
Pepe ed Estegarribia, poi Vucinic. La Juve che resta aggrappata alla scia del Napoli, senza farsi travolgere dalla tempesta, ha gli occhi di tigre. «Adesso lo posso dire, sono orgoglioso di questi ragazzi: partite come questa - così Antonio Conte - non è facile non perderle. La squadra ha dato dimostrazione di forza, umiltà, professionalità e io ho ottenuto importanti risposte a livello mentale». Una Juve dai nervi d’acciaio, dunque. Camaleontica e sempre viva. Ma perché Pepe in quel ruolo ed Estegarribia in campo? «Resto convinto che il segreto del Napoli sia Maggio: ecco, volevo bloccarlo e ci siamo riusciti perché Pepe ed Estegarribia sono stati straordinari». Il San Paolo è rimasto spiazzato dalle corse senza fine dei due esterni juventini, dalla voglia di rimanere in corsa fino a provare addirittura a centrare il colpo grosso.
«Nel calcio - aggiunge Conte - si parla sempre di tattica, numeri o cose del genere. Io invece voglio parlare dei valori morali dei miei ragazzi: ho la fortuna di guidare un gruppo di uomini veri che pensano sempre a buttare il cuore oltre l’ostacolo. Non so in quanti avrebbero raggiunto il pareggio e, una volta in parità, cercato di arrivare al quarto gol per ottenere il successo». Conte è come se, il 3 a 3, lo avesse raggiunto indossando la divisa e le scarpette: mai fermo, a braccia alzate dopo l’acuto di Pepe. «Questa sfida mi lascia molto sereno per il futuro. Stavolta non voglio soffermarmi sulle qualità tecniche, ma come dicevo su quelle caratteriali. La mia Juve ha una forza mentale incredibile, dai ragazzi ho avuto la riprova che siamo una squadra che vuole qualcosa di importante e che mette in campo tutto per ottenerlo. Sono stanco, ma felice».
Il primo tempo bianconero è stato una passione, poi lo scatto verso l’impresa. «Siamo entrati in partita forse troppo leggeri - sottolinea Conte - e mi riferisco all’atteggiamento che avevamo nel voler tenere sempre la palla senza affondare. Non ho cambiato niente all’intervallo perché è servito solo toccare le corde giuste. E l’inversione di rotta si è vista. Torniamo a casa con molte certezze in più». La voce di Conte è bassa e roca, e non è una novità. Ma nelle parole del tecnico bianconero c’è la forza di un condottiero che ha vinto l’ennesima scommessa e un’altra battaglia. Sotto di uno, due gol e con il respiro corto, la truppa juventina ha trovato l’energia, soprattutto mentale, per capovolgere il copione.
«In pochi ci sarebbero riusciti perché per raggiungere certi risultati in certe condizioni bisogna giocare da uomini veri», ripete ancora Conte. E il San Paolo è rimasto ammutolito davanti al cuore e alla tenacia di una squadra che ha dato l’impressione di non volersi mai fermare, nemmeno quando il match si era rimesso in equilibrio. «Questa squadra ha un carattere incredibile - conferma Matri, l’autore del gol che ha riaperto la notte di Napoli - anche se è stato necessario andare sotto di due gol per ritrovarlo. Forse è stata questa l’unica pecca della nostra partita».