16/01/2012 - RETROSCENA
"Avanti con questi giocatori"
Ma a Conte serve un centrocampista http://www3.lastampa.it/fileadmin/me...onte03g_17.jpgAntonio Conte, 42 anni, è ancora imbattuto in campionato
Pirlo, Vidal e Marchisio senza ricambi. «Forse vi abbiamo abituato troppo bene». Guarin
e Palombo i primi obiettivi ROBERTO CONDIO
torino
Prima che l’Inter batta il Milan, soltanto una domanda sulle sempre più evidenti difficoltà di comunicazione con lo sbaglione Krasic strappa un sorriso ad Antonio Conte. Impresa mica semplice, in un pomeriggio in cui i musi degli juventini sono lunghi e scuri e lo stato d’animo è quello che il loro allenatore mostra passando di tv in tv: «Siamo delusi. Dobbiamo esserlo, come ogni volta che non vinciamo».
Questa volta, forse, un po’ di più. Perché la Juve formato interno ha di nuovo segnato subito (nei primi 20’ le è capitato in 6 partite su 9) ma poi non è stata capace di mettere al sicuro i tre punti che ci volevano per sedersi serena a vedere il derby milanese. L’1-1 con il Cagliari dopo l’1-0 di Lecce, soffertissimo. Due partite, una sensazione netta: questa di inizio 2012 non è più la Juve di fine 2011. Perché? Conte comincia il suo lungo postpartita escludendo cali fisici («A Dubai non abbiamo mica rifatto la preparazione...») e peccati di presunzione, parlando di mancanza di cinismo e di «certi automatismi da ritrovare». Poi, forse stremato, in sala stampa si congeda con un «può essere tutto e il contrario di tutto» grigio come il pari dei suoi.
Su una cosa sola, l’imbattuto tecnico bianconero insiste davanti a qualsiasi microfono: «Forse vi abbiamo abituati troppo bene. Stiamo facendo cose straordinarie e per mantenere questi livelli occorre dare il 120%». E poi, soprattutto: «Andiamo avanti con il gruppo che ho a disposizione». Detto quasi sospirando. Ripetuto ogni volta che si suona il tasto mercato. Perché Conte, dopo aver passato l’estate a battere sul 4-2-4 e a invocare esterni, adesso non può certo urlare che gli servono centrocampisti per dare respiro a chi tira la carretta da quando ha svoltato sul 4-3-3. Là in mezzo, però, la sofferenza è ormai sotto gli occhi di tutti. Giocano sempre i soliti, e cominciano a essere stanchi. Già 1523 minuti per Pirlo, 1493 per Marchisio e 1246 per Vidal. Anche ieri, in campo dal 1’ al 95’. Nonostante prove non certo memorabili. Conte ha preferito cambiare tutto il tridente d’attacco. E, comunque, in panchina aveva un solo mediano di ricambio (Marrone, per lui solo 2’ all’attivo), visto che Pazienza sedeva in tribuna per scelta tecnica.
Insomma, Marotta ha preso Borriello ma la coperta bianconera è corta da un’altra parte. Specie adesso che, tra Coppa Italia e turno infrasettimanale di campionato, la Juve dovrà per un po’ esibirsi ogni 3-4 giorni. Urge un rinforzo là dove nasce il gioco, insomma. Guarin sarebbe l’ideale, ma non arriverà per due buoni motivi: il Porto non chiede meno di 11 milioni; occuperebbe il posto da extracomunitario tenuto in caldo per Caceres, ritenuto puntello eclettico e affidabile per la difesa. La pista più calda e percorribile, dunque, porta a Palombo, che la Samp in B non vuole e non può tenere. Sempre che l’offerta gratuita di Pizarro, che la Roma starebbe per fare a Marotta, non convinca a cambiare idea sul cileno accantonato dalla Juve nelle scorse settimane per ragioni di integrità fisica.
Nell’attesa, «avanti con il gruppo che ho». Come dice Conte, che i cambi li fa solo là davanti. «E se Krasic e Del Piero avessero sfruttato le loro occasioni, sarei stato lo stratega che ha vinto con le sostituzioni». Invece, ha solo pareggiato. Un punto comunque sufficiente per diventare la Juve con la serie positiva iniziale più lunga di sempre: «Siamo entrati nella storia. Qualcosa abbiamo iniziato a scrivere». C’è di che accontentarsi, per il momento. Specie se poi, seduti in poltrona, arriva il regalo del primato solitario.