rotolo
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e nn immagini dove
è già stato detto che i milanisti whinano peggio di verginelle? :fag:
mi chiedo perchè questa sana e onorevole tradizione sia andata persa, e il fatto che sia bar sport sezione calcio topic della Juve non mi sembra una motivazione valida :fag:
Il corner era da ripetere perchè la palla era abbondantemente fuori dalla lunetta.
Alla fine gli unici danneggiati in quella partita siam stati noi :)
Ehm, no.
http://www.youtube.com/watch?v=3YQailp5yIA
:facepalm:
oddio santo :rotfl: :facepalm: ma come si fa il 2 marzo a dire ancora che la palla era fuori dalla lunetta!?
Oggi c'è la conferenza stampa per juve chievo e domani si gioca.
Direi che possiamo andare avanti :bua:
I numeri di gestione sono molto buoni, il problema è che ci portiamo a rimorchio un rosso pesante.Citazione:
01/03/2012 - IL DATO
Juve, bilancio in rosso ma crescono i ricavi da stdio
http://www3.lastampa.it/fileadmin/me...nelli01g_6.jpg
Andrea Agnelli, presidente della Juve
Primo semestre: perdita di 34,6 milioni. Ma triplicano le entrate del nuovo impianto bianconero
gianluca oddenino
La Juve approva ancora un bilancio in netta perdita, ma oltre alle lacrime e al sangue in corso Galileo Ferraris si iniziano ad intravedere i primi segnali positivi derivati dal nuovo stadio. La perdita del primo semestre 2011/2012 è di 34,6 milioni di euro, ma rispetto ad un anno fa il rosso si è ridotto di quasi 5 milioni. Questo grazie alla netta crescita dei ricavi da gare (14 milioni al 31 dicembre 2011 rispetto ai 5,4 di fine 2010), alle maggiori sponsorizzazioni (+3,7 milioni) e ai minori oneri della gestione dei calciatori (da 8 a 1,5 milioni), nonostante i proventi dei diritti tv siano calati da 43,9 a 35,7 milioni.
Complessivamente i ricavi bianconeri del primo semestre sono pari a 85,4 milioni (-3,8%) e i costi operativi sono passati da 100,1 milioni agli attuali 91,3. Le operazioni di mercato hanno comportato acquisizioni per 103 milioni di euro e cessioni per 5,9, mentre a fine anno il patrimonio netto è cresciuto a 31,8 milioni (al 30 giugno era negativo per 5 milioni) grazie ai 72 milioni versati dalla Exor. Al CdA di ieri pomeriggio era presente anche il consigliere Khlaed Zentuti, ripresentatosi a Torino dopo il conflitto libico: l'uomo di Gheddafi è ancora in carica, anche se la quota della Lafico è stata assorbita dal mercato dopo l'ultimo aumento di capitale, visto che l'intero consiglio verrà rinnovato ad ottobre.
Intanto la Juve ieri ha affrontato la Novese (serie D) in amichevole, battendola 5-1 con gol di Quagliarella, Bouy, Borriello, Elia e Del Piero. «Entriamo nel mese decisivo - ha scritto il capitano sul proprio sito - ed erano anni che non eravamo in corsa a marzo per due obiettivi».
Inutile parlare di nazionale, se a quanto pare sabato giochiamo di nuovo col 3-5-2 e ieri lo schema usato era quello...Citazione:
02/03/2012 - IL CASO
La variabile nazionali sulla volata scudetto
http://www3.lastampa.it/fileadmin/me...LIA_USA01G.jpg
Nell'Italia che ha sfidato gli Usa 5 bianconeri e un rossonero
Gli straordinari dei giocatori di Conte e Allegri potrebbero pesare sul finale di stagione
GIANLUCA ODDENINO
torino
Perfezionista com'è, Antonio Conte non apprezzerà il fatto di dover preparare una partita potendo avere la Juve al completo per un solo allenamento, per altro quello odierno di rifinitura. Tutto per l'effetto nazionali che ha svuotato Vinovo nei giorni scorsi con ben dieci bianconeri impegnati in giro per l'Europa. A Milanello, però, nessuno ha voglia di sorridere o sfruttare il momento degli avversari: lo stesso contingente è stato impegnato tra martedì e mercoledì lontano dal Milan ed in più Allegri è alle prese con la maxiemergenza infortuni visti i ko di Pato, Boateng, Nesta, Seedorf ed Aquilani. Juve e Milan avranno smaltito le scorie di San Siro in questa settimana, ma ora si trovano a dover affrontare la stanchezza dei propri nazionali nel periodo clou della stagione. Una situazione particolare, perché solitamente con le nazionali si ferma il campionato per un turno, che ora può pesare sulla corsa scudetto. Il poco tempo a disposizione per recuperare e la necessità di schierare i migliori, già spremuti nelle amichevoli infrasettimanali, potrebbe mischiare le carte. Anche perché i rossoneri giocano domani a Palermo alle ore 18, mentre alle 20,45 i bianconeri ospitano il Chievo.
In una sorta di par condicio, gli impegni internazionali hanno però restituito a Milan e Juve un gruppo di giocatori impegnato nella stessa maniera. In nove hanno giocato con le proprie nazionali (solo Bonucci e Yepes non sono scesi in campo): in totale i bianconeri hanno collezionato 638' complessivi e i rossoneri 573'. Ibrahimovic si è caricato contro la Croazia giocando tutta la partita (gol su rigore e 2 assist), così come Mexes (che però è squalificato), Thiago Silva (che ha giocato martedì) e Van Bommel. Il blocco dell'ItalJuve si è visto con Buffon, Barzagli e Pirlo che hanno disputato tutti i 90' contro gli Stati Uniti a Genova, mentre Marchisio e Matri sono partiti titolari per poi essere sostituiti e Chiellini ha giocato solo la ripresa. I milanisti chiamati da Prandelli, invece, hanno sudato di meno: Nocerino è uscito all'intervallo e Abate si è visto per 19 minuti. E l'impegno continuativo degli stakanovisti Pirlo e Marchisio qualche pensiero lo dà alla Juve, che contro il Chievo non potrà contare sugli squalificati Vidal e Pepe a centrocampo. Anche se Barzagli, giunto alla 30ª partita consecutiva da titolare, svela il vero sentimento di un giocatore: «Le partite ora si cominciano a sentire, però uno deve sempre dare il meglio. Finché ci sono le partite, finché ti chiamano in causa, si gioca».
Facciamo una lega come la premier e andiamo avanti :alesisi:Citazione:
02/03/2012 - OGGI L'INCONTRO A MILANO
Juve-Milan, niente separazione
http://www3.lastampa.it/fileadmin/me...s_milan01g.jpg
Tutti contro tutti alla fine di Milan-Juve di sabato sera
Divise in campionato, ma unite in Lega Calcio. Troppi interessi in comune: dalla governance alla distribuzione dei diritti tv
GUGLIELMO BUCCHERI
Giocare due partite, una da avversari, l’altra da alleati, si può. È quello che si sono detti, al telefono, il presidente della Juve Andrea Agnelli e l’amministratore delegato del Milan Adriano Galliani. La sfida uno contro l’altro possibilmente senza più parole grosse o veleni è quella che si trascinerà fino al traguardo del campionato, a cominciare dagli incroci di domani a Palermo (il Milan) e contro il Chievo (i bianconeri). Ma c’è un’altra scena e un altro copione che tiene legati i destini dei due club che hanno surriscaldato la notte di San Siro una settimana fa.
Agnelli e Galliani, questa mattina, si iscriveranno al partito della continuità in Lega Calcio, non perché le dinamiche all’interno della Confindustria del pallone debbano continuare così, ma perché uno strappo, o meglio, una crisi al buio potrebbero innescare pericolose reazioni. Juve e Milan spingeranno per disegnare una diversa governance, per restituire al Consiglio (organo ristretto) la facoltà di discutere, pensare e redigere gli ordini del giorno da portare, poi, in Assemblea. Una strategia che, per il momento, si sposa con la permanenza dell’attuale dimissionario presidente Maurizio Beretta alla guida della Lega. Più dinamismo, meno rischio imboscate: così la pensano Agnelli e Galliani decisi a evitare fratture o paralisi come negli ultimi mesi.
Juve e Milan destinate a non entrare in rotta di collisione, se non per il tempo di un immediato dopo gara. Lo dicono i numeri, lo dice anche la storia recente: a colpi di maggioranza in Lega, si può anche uscire con le ossa rotte nonostante i buoni propositi e le buonissime ragioni. Un esempio? Se è vero che il tifoso ha il cuore che batte per una sola squadra, non lo è per le 15 medio-piccole del campionato che, voti alla mano, hanno dettato le regole per la suddivisione di quel 25 per cento (197 milioni di euro nell’accordo in corso) dei ricavi dei diritti tv da spartirsi per legge in base al bacino di utenza pesando, come tifosi, anche chi si accomoda davanti alla tv o ha simpatia per una seconda squadra. E la Juve, con un bacino di utenza così pensato, ci ha rimesso oltre 10 milioni di euro, il Milan oltre 7.
Agnelli e Galliani, ma non Moratti, schierato a capo delle otto che chiedono l’immediato addio di Beretta. De Laurentiis prende tempo, la Roma americana anche, perché per loro è il progetto a lungo termine che conta. Poi, Zamparini e Cellino, Palermo e Cagliari, che tuonano contro tutto e tutti e minacciano di disertare l’Assemblea. Juve e Milan hanno fra le mani lo stesso spartito: il calcio dei grandi deve camminare con quello di chi grande non è, ma non aprendosi ai colpi bassi senza difesa. Così la pensano Agnelli e Galliani, avversari scudetto, alleati in «politica» perché questo impongono i conti.
infatti di irregolare c'era emanuelson che è fuori dal campo quando robinho gli passa la palla :asd: ma cmq lasciam stare
piuttosto, davvero conte vuole usare il 3-5-2 domani? e certo manca pepe e senza pepe o vucinic il 4-3-3 per lui nn può esser fatto... talebano :sisi:
ancora sta cosa di emanuelson fuori irregolare, ma nessuno ha postato l'articolo del regolamento che lo dice, o se l'ha detto qualche arbitro, se lo dice un giornalista del cazzo su un milione non è che ripeterlo lo renda davvero irregolare :snob:
Pensavo fosse evidente la trollata :bua:
Basta co sta cazzo di partita, che tanto lo vincete voi lo scudetto :)
eh no, se è sdraiato per regolamento o fuori per cure mediche è una cosa, se è andato fuori di slancio sul proseguio dell'azione un altra, sono abbastanza sicuro che il regolamento contempli entrambe le situazioni :sisi: