sì ma io non ci credo... cioè, il liverpool può benissimo prendere aquilani, ma possibile gli diano oltre 4 milioni a stagione? :|
Visualizzazione Stampabile
sì ma io non ci credo... cioè, il liverpool può benissimo prendere aquilani, ma possibile gli diano oltre 4 milioni a stagione? :|
La situazione, non il tuo post :asd: mi rode che siamo la società economicamente messa peggio di tutta la serie A.
Vi stupite ancora ? :asd: Sono pronto a scommettere che, una volta arrivato al liverpool, aquilani non perderà una partita per i prossimi 5 anni tra campionato, champions, fa cup, carling cup e via discorrendo :alesisi:
Ovvio :bua:
Cederlo sarebbe un bel rischio...boh. mi dispiacerebbe ho pure la sua maglia :sad: ( regalata )
Si che gran rottura di cog**oni!
Si parla solo di cessioni: Aquilani, Menez e Baptista.
E poi, in entrata, si re-investono i soldi chiedendo il "PRESTITO" di Pizarro!!.....che, però, siccome prende troppo di ingaggio è pure difficile prenderlo a zero euro!!.....cioè dico , ma siamo matti!! :mad: :sconvolto:
Dove arriveremo co' 'sta società! :sad:
Purtroppo mi sembra di aver capito che per ragioni di borsa tocca chiudere in attivo e senza gli introiti della partecipazione di quest'anno alla Champions League l'unico altro modo è quello di vendere i giocatori. Per questo quello che ricaveremo dalla vendita di almeno due pezzi grossi non potrà essere reinvestito totalmente tralaltro.
Alè :rotfl:Citazione:
CESSIONE ROMA, STAVOLTA SI FA SUL SERIO
pubblicata martedì 4 agosto 2009
(Il Tempo) - Dopo diverse settimane e mille colloqui riservati una cosa pare ormai certa: non c'è nessuno in città in grado di formulare un'offerta credibile per l'intero pacchetto di maggioranza del glorioso club giallorosso controllato dalla Compagnia Italpetroli. Il pressing di Profumo, ad di Unicredit, sulla famiglia Sensi mette l'attuale proprietà nelle condizioni di non poter più prorogare la cessione di una società che rischia di iniziare la stagione con il piede sbagliato mettendo così a rischio il campionato e lo stesso valore delle sue azioni. Un deprezzamento inaccettabile per i vertici dell'istituto bancario che tiene a «proteggere» in primis il suo credito. E, incredibile ma vero, dovrebbe finalmente essere proprio questa la settimana chiave per il passaggio di proprietà che porterebbe la Roma per la prima volta nelle mani di un gruppo straniero. Un salto nel buio che comunque dovrebbe garantire un futuro più roseo per un club che rischiava altrimenti il fallimento. Valore dell'operazione 250 milioni di euro, quelli che i nuovi acquirenti sarebbero pronti a versare per risanare il debito e liquidare così la gestione Sensi: quella del terzo scudetto della storia romanista.
Un ruolo chiave lo sta giocando il sindaco Alemanno, che proprio in questi giorni cercherà di ottenere un impulso decisivo alla trattativa che dovrebbe garantire ai tifosi una squadra degna della capitale d'Italia: come anticipato dallo stesso Alemanno in Campidoglio nel giorno della consegna del premio a Francesco Totti per i suoi 178 gol in campionato con la Roma. Le boccate d'ossigeno chieste a politica ed economia dall'attuale presidente Rosella Sensi, non hanno fatto altro che rinviare un passaggio di mano inevitabile visti i conti della Italpetroli. Conti che hanno bloccato il mercato estivo costringendo ancora Spalletti a far miracoli con quanto che si ritrova in casa. Ma il calcio è una macchina da soldi spietata e senza acquisti mirati e «progetti» adeguati, non lascia scampo: e la stagione chiusa a maggio scorso sta lì a ricordarlo con la Roma fuori, dopo tanti anni, dal salotto buono d'Europa. Resta un mistero chi siano gli acquirenti, visto che i soliti ben informati garantiscono come finora mai sia trapelato il nome di chi è realmente dietro questa trattativa avviata da tempo. Ma al popolo giallorosso poco importa: americani, russi o libici che siano, ai tifosi della Roma interessa solo il bene della società e quindi i successi della squadra. Ben vengano quindi soldi esteri se garantiranno al club che lega il suo nome alla Città Eterna il ritorno ai fasti di un tempo.
http://www.romanews.eu/news.asp?newsID=442&pag=66
(La Gazzetta dello Sport) - «Siate indulgenti con lei, la sua famiglia ha dato tanto alla Roma e al calcio italiano. È lui a chiedervelo». Dove lei è Rosella Sensi e lui è Silvio Berlusconi. La richiesta sarebbe stata girata dal sottosegretario Gianni Letta ai vertici di UniCredit, nell’incontro a Palazzo Chigi del 27 luglio. Una settimana dopo, i dettagli dell’incontro rompono l’improvviso silenzio calato sulla possibile cessione della Roma: Letta, che aveva già ricevuto la Sensi (annunciata dai buoni uffici di Pippo Marra e dal lavoro di Mediobanca), ha chiesto alla banca «moderazione», di gestire la cosa con «diplomazia», di non arrivare alle vie legali. Almeno, di concederle altro tempo. Di lasciarla al suo posto, insomma.
Alternativa Ma quanto? La Sensi ha già «bucato» due rate (dicembre 2008 e luglio 2009) del riscadenziamento del debito Italpetroli, e il disavanzo della holding, controllante della Roma, ha sforato i 400 milioni. Per questo, UniCredit ha accolto la richiesta di Letta, ma ha precisato: possiamo evitare il tribunale, ma vendere la Roma resta l’unica via d’uscita e — supermanager o no (ma che fine ha fatto?) — noi abbiamo alternative concrete. Una, probabilmente la più concreta, è russa: facoltosa e seria, viene definita. Riconducibile ad un tycoon che ha messo i suoi rappresentanti in contatto con UniCredit, senza palesarsi ancora (non vuole fare la fine di Soros), ma pronto — è notizia di queste ore — a mettere nero su bianco la propria proposta.
Non deve stupire che la Roma sia diventata anche una questione politica, non è la prima volta (in passato a diverso titolo sono intervenuti Evangelisti, Andreotti, Ciarrapico, Veltroni, lo stesso Berlusconi), non sarà l’ultima. Anche Massimo D'Alema è particolarmente attivo: chiama spesso l’a.d. di UniCredit Profumo per avere aggiornamenti, da tifoso e non solo. E pure il sindaco Alemanno è più volte intervenuto sulla vicenda, l’ultima proprio dopo le riunioni da Letta. Alla Sensi, che si era rassegnata a vendere all’improbabile Fioranelli, ora la politica ha deciso di concedere tempo. Lei è di nuovo convinta di poter superare la crisi attuale, magari anche grazie al progetto-stadio.
I tifosi sono perplessi. Temono che l’autofinanziamento senza Champions ridurrà la competitività della squadra ( non gradirebbe nemmeno UniCredit). E in effetti, in attesa di cedere almeno un pezzo pregiato (Aquilani è sempre molto vicino al Liverpool), il mercato in entrata — se si eccettua Guberti — è bloccato. Per questo, tifano tutti per lo status quo. E poi c’è sempre Totti (per cui ieri si è temuto un nuovo stop al ginocchio, e invece lamenta solo una banale contusione al vasto mediale della gamba destra): presto il capitano metterà nero su bianco il rinnovo fino al 2014. Forse, però, ci vorrà qualcosa di più per ridare entusiasmo ai tifosi.
---------------------------------------------------------
Dico solo che schifo x(
Un mio collega romanista, molto informato di questioni giallorosse, assicura che la società sarà ceduta entro il 15 agosto.
Abbiamo preso un certo jerome, attaccante franco-senegalese di 17 anni di cui si dice un gran *ene :alesisi:
ma Alescio non parla più ?? starà ancora brindando dall'altra volta forse...:asd::asd:
ma come mai attorno alla roma c'è questo teatrino di politici vari?
me lo sono sempre chiesto e non sono mai stato in grado di darmi una risposta :asd:
23,5 milioni per Aquilani, pare.