Se continuano così pigliano un multone epico...
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Se continuano così pigliano un multone epico...
Un massimo di 18 miliardi di dollari solo in usa.... se non è un multone epico questo non so cosa possa esserlo
Il massimo si ma poi di solito tra il massimo e l'applicato ci sono parecchie differenze...
Al momento a parte bp con 20 mld mi pare siano poche le multe sopra il mld...
Visto che al momento non si sa nulla possiamo speculare un po' ;)
Aspetta, 18 miliardi massimo ma solo dall' EPA... poi ci saranno tutte le class action, le denunce da parte degli investitori, le denujce degli stati ecc ecc.... e questo ripeto per l'Europa e per tutto il resto del mondo che ci si tufferà a pesce.
ma le altre case costruttrici? tutte in regola?
è passato un po' di tempo da questa scoperta, secondo logica dopo sto casino dovrebbero aver passato al lanternino qualsiasi mezzo a motore in commercio in cerca di altri "scandali" :uhm:
Se si passa ad analizzare i livelli di CO2 rilevati ed effettivi, altro che grosso bubbone...
http://www.alvolante.it/news/walter-...kswagen-343807Citazione:
Walter de Silva lascia il gruppo Volkswagen
Il designer dovrebbe ritirarsi alla fine di novembre, dopo aver lavorato per oltre 40 anni nel settore automobilistico.
http://immagini.alvolante.it/sites/d...?itok=GCwEjOMt
A SORPRESA - Walter de Silva lascerà il gruppo Volkswagen alla fine di novembre. È quanto scrive Auto&Design, che avrebbe ricevuto la conferma dallo stesso designer 64enne, intenzionato così a godersi la pensione dopo oltre 40 anni di attività nel mondo automobilistico. La notizia giunge a meno di quattro mesi dal suo passaggio in Italdesign e si inserisce nel più ampio processo di riorganizzazione che il gruppo tedesco sta mettendo in pratica, dopo l’impatto legato allo scandalo sulle emissioni dei motori a gasolio e dopo aver completato l’acquisto della società fondata da Giorgetto Giugiaro e Aldo Mantovani.
NESSUNA COLLABORAZIONE - De Silva ricopre tutt’oggi la posizione di responsabile dello stile per l’intero gruppo Volkswagen, carica parallela (assunta il 1 settembre) a quella di presidente di Italdesign. Auto&Design rivela inoltre che al momento non sono previste collaborazioni di de Silva con altre realtà automobilistiche. Il designer compirà 65 anni il prossimo 27 febbraio e vanta una carriera di rilievo assoluto, iniziata nel 1972 presso il Centro Stile Fiat. de Silva si dedica per alcuni anni all’arredamento, prima di ritornare ad occuparsi di automobili: nel 1970 approda alla I.De.A di Torino, poi giunge alla Alfa Romeo (1986) e diventa celebre per aver disegnato la 156. Nel 1999 passa al gruppo Volkswagen e si occupa delle nuove Seat, poi inizia a lavorare per la Audi (2002) e cinque anni dopo viene promosso a responsabile del Centro Stile per il gruppo Volkswagen.
http://www.english.rfi.fr/visiting-f...gain-pollution
“Of the 10 vehicles of all brands that we’ve tested so far, we’ve seen that with Volskwagen vehicles there are nitrogen oxide levels five times the legal limit, thus confirming cheating”, Environment Minister Ségolène Royal said on France Info radio on Friday.
On diesel vehicles from other automakers, Royal said “they were also above the legal limit but still in line with differences to be expected between lab and real-life tests.
Apparentemente i franzosi stanno mettendo a punto un altro test per avere risultati piu' chiari. Ma pare che VW l'abbia fatta veramente fuori dal vaso.
http://www.alvolante.it/news/volkswa...porsche-343814Citazione:
La Volkswagen venderà la Ducati o quote di Audi e Porsche?
Gli analisti economici ritengono probabile la vendita di qualche pezzo del gruppo per far fronte ai costi dello scandalo Dieselgate.
http://immagini.alvolante.it/sites/d...?itok=W627I-Gt
UN FUTURO PIENO DI INTERROGATIVI - Oltre a fare le stime di quanto potranno costare alla Volkswagen gli scandali delle emissioni (il cosiddetto Dieselgate), il mondo degli analisti economici ha cominciato a chiedersi che cosa farà il gruppo tedesco per affrontare queste spese. Il conto totale comprenderà infatti sanzioni, indennizzi, richiami e iniziative volte a recuperare immagine, e le previsioni variano da un po’ più di 20 a quasi 80 miliardi di euro (quest’ultimo valore è stato indicato dal Credit Suisse ai suoi clienti investitori per dare loro un riferimento a proposito di possibili investimenti in Volkswagen).
SOLDI DA PARTE, MA NON BASTERANNO - Il gruppo tedesco ha accantonato 8,5 miliardi per far fronte a questi impegni e i suoi bilanci indicano in circa 27,8 miliardi la liquidità disponibile. Ciò però c’è la possibilità-probabilità che non sia sufficiente. Bisogna però aggiunge che l’attività produttiva richiede investimenti importanti, nell’ordine di almeno una decina miliardi per i programmi dei prossimi anni, e dunque si fa complicato il problema di come reperire i fondi per le spese conseguenti allo scandalo.
PREVISIONI PER CHI INVESTE - Un’idea significativa di che cosa potrà voler dire questa situazione la danno alcune deduzioni del mondo economico raccolte da Bloomberg. Secondo il report dell’agenzia economica americana, Jose Asumendi, analista della JPMorgan Chase & Co, ha redatto un rapporto sull’argomento che è stato inviato ai clienti investitori. Bloomberg ne ha riferito sottolineando le ipotesi contenute; ipotesi che tratteggiano scenari clamorosi e impensabili fino a poco tempo fa: il gruppo Volkswagen non potrà fare altro che mettere in vendita un po’ della sua… “argenteria”, vale a dire realtà che hanno valore ma non sono determinanti per il suo core business. Questo perché l’ipotesi di un aumento di capitale appare difficile da percorrere: le perdite registrate in Borsa proprio in conseguenza dello scandalo (la capitalizzazione borsistica ha perso oltre 23 miliardi di euro) sicuramente sarebbero un motivo di diffidenza per i potenziali investitori.
TANTE POSSIBILITÀ, ANCHE CLAMOROSE - Le ipotesi che vengono fatte per le possibili cessioni sono diverse. Si fa il nome della Ducati, che già suscita sensazione vista l’enfasi che fu data alla sua acquisizione nel 2012 (al prezzo di 860 milioni di euro), ma non solo. Il comparto dei mezzi pesanti (Scania e MAN) potrebbe essere un’altra pedina interessante da giocare. Ipotesi fuori del contesto automotive viene indicata la quota che la Volkswagen ha della proprietà della squadra di calcio del Bayern Monaco; una quota stimata circa 200 milioni di euro. Ma soprattutto tra le ipotesi ritenute possibili se non probabili viene compresa la vendita di quote azionarie della Porsche e dell’Audi, nell’evidente logica di fare cassa mantenendo però il controllo delle società. Una cosa possibile vista la probabile facilità di trovare investitori sia nella casa dei quattro anelli che nella Porsche, considerata la buona redditività di entrambe. Il valore stimato dell’Audi è di circa 29 miliardi di euro
http://www.omniauto.it/magazine/3432...-in-volkswagenCitazione:
Marchionne pronto a far spese in Volkswagen
L'ad di Fiat Chrysler non esclude un interesse per le vendite del gruppo tedesco
http://www.omniauto.it/awpImages/art...agen_34327.jpg
FCA può essere interessata ad eventuali dismissioni di Volkswagen, ovvero ad acquistare asset ceduti dal colosso tedesco anche in conseguenza del recente Dieselgate. A dirlo è Sergio Marchionne, ad del gruppo italo americano, che alle Finali Mondiali Ferrari del Mugello ha parlato a ruota libera sugli ultimi sviluppi di mercato, come riportato anche da Repubblica. Riguardo alla possibilità di acquisti il manager abruzzese ha detto: "Dipende cosa vendono"; il riferimento è chiaramente alle possibili cessioni del colosso tedesco in seguito al riassetto aziendale voluto da Matthias Müller con la strategia 2025 ancora da dettagliare. In questo filone di notizie si inserisce in queste ore anche l'appello di Ferdinando Uliano, segretario nazionale Fim, che anche a seguito delle dimissioni di Walter de Silva chiede spiegazioni sulle voci di una vendita in blocco delle aziende VW in Italia che comprendono Lamborghini, Ducati e Italdesign Giugiaro.
Sempre riguardo alle scelte aziendali di Volkswagen ha aggiunto che lo scandalo di motori truccati non è opera di un complotto contro la Casa tedesca, ma è invece dovuto ad un "problema di cultura industriale" che centralizza le decisioni e crea "pressioni eccessive sulle aziende per arrivare al successo a qualsiasi costo". Riguardo ancora ad altre scelte di Wolfsburg ha poi detto: "Io come Fiat Chrysler la Ducati non l'avrei mai comprata, e certo non ho nessun interesse per una squadra di calcio. E anche Bugatti non credo abbia aggiunto molto al gruppo". Sulla spinosa questione della fusione fra FCA e GM il numero uno del Lingotto ha invece detto "Non escludiamo niente", frase che lascia aperta la possibilità ad una scalata ostile.
Non Lamborghini! Diamine, il bello delle supercar è che in qualche modo siano in concorrenza, avere sotto la stessa egida Ferrari e Lamborghini, secondo me, farebbe male a entrambe.
Ma comunque è la solita boutade di Marchiowner.
Allora prendiamo i motori diesel dismessi e mettiamo quelli alle Lambo.
Concordo con la non convenienza di un matrimonio Ferrari-Lamborghini.
Tuttavia, qualche decennio fa, lo stesso discorso si sarebbe potuto fare benissimo per Maserati e Ferrari... (e a tutt'oggi c'è ancora qualche nostalgico che mastica amaro per questa vicenda, sappiatelo :asd:)
Maserati era lo spettro di se stessa da vent'anni, l'acquisizione da parte del gruppo Fiat servì a far rinascere un marchio decisamente morto e fino ad ora con risultati direi piuttosto interessanti; Lamborghini mi sembra in stato di grazia, sforna modelli convincenti e ha diversi progetti in ballo per il futuro, non è necessario 'salvarla'.
se i progetti interessanti sono il forchettone da pasta con il nome di un profumo di armani ne faccio a meno
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Ora è un marchio che fa Ghibli, Quattroporte, GT, Grancabrio e prossimamente Alfieri e Levante, prima faceva la Biturbo e derivate che si smontavano solo a guardarle.
Piacerebbe anche a me un marchio indipendente in grado di fare concorrenza a BMW e Ferrari nello stesso tempo, ma lo vedo impossibile senza stare sotto qualche grande gruppo... e rispetto a trent'anni fa, la Maserati di oggi è davvero un altro pianeta.
E in cosa quello evidenziato in grassetto contrasta con quel che ho scritto? :) Ferrari di seconda scelta, dicevo: non hanno più una loro personalità di marca.
Riguardo alla produzione precedente, a parte che io mi riferivo a quando la Maserati era il riferimento e Ferrari muoveva i primi passi, comunque anche parlando delle "derivate Biturbo"... sono sempre a scontare l'inaffidabilità delle prime serie a carburatori, ma già cosine come Racing, Karif, Ghibli, per tacere della Shamal col V8, erano ottime macchine...
Come dici tu, per fare concorrenza ci vuole il grande gruppo? Benissimo, ma infatti non dico di no: appunto come sta facendo Lamborghini. Un conto è stare da soli, OK oggi non si può (ringraziamo anche le norme sul CO2, tra parentesi).
Ma un altro è finire sotto l'amorevole ala di quello che doveva essere il tuo concorrente. Lancia, infatti, è morta, sacrificata sull'altare dell'Alfa Romeo... :bua:
Scusa, eh, ma stai parlando o di auto di quasi un secolo fa o di auto a serie limitatissima.
Maserati al momento è uno dei marchi italiani più promettenti a livello europeo insieme ad Alfa e mi sembra che si stia posizionando come la BMW dei ricchi, più che la Ferrari dei poveri.
Un periodo che va fino agli anni 70 non è un secolo fa dai :asd:
Poi passi la Shamal o la Karif, ma la Ghibli (la V6 intendo) era il modello di normale produzione, come fosse la 348 o la 964.
Quanto ad oggi, è possibilissimo che come dici tu si stia collocando come la Bmw dei ricchi. Che appunto, c'entra ben poco con Ferrari... :fag:
Comunque, al di là delle divergenze d'opinioni sul marchio Maserati (che tanto lasciano il tempo che trovano...), il punto di questo ramo del topic credo fosse: vi piacerebbe se la Lamborghini fosse venduta per fare da "spalla" alla Ferrari? A me non tanto :)