Inter, ti hanno
trivellato il portafogli. Milan, "life is now"
Nato ad Avellino il 30-09-1983, vive e lavora a Milano presso la redazione di Sportitalia. Inizia a collaborare con Eurosport. Giornalista e conduttore televisivo si occupa di calciomercato per l'emittente di Tarak Ben Ammar. Direttore di TMW.
27.10.2008 00.00 di
Michele Criscitiello articolo letto 6778 volte
http://static.tuttomercatoweb.com/st...9342crisci.jpg La verità è soprattutto una: tutti aspettavano, più giusto dire aspettavamo, il primo mezzo passo falso dell'Inter per "sparare" su Mourinho. Uno che spesso dice quello che pensa e altrettanto spesso fa quello che dice. Ci avevamo provato dopo il pareggio in Europa con il Werder Brema, poi però sono seguite vittorie convincenti ed altre meno convincenti, fino ad arrivare allo spettacolare 0-4 di Roma, anche se l'Udinese ha poi dimostrato, e confermato, tutta la fragilità dei giallorossi. Dopo il pareggio, senza gol, di ieri con il Genoa a San Siro, bastava accendere la tv o ascoltare la radio, non importa né il canale né la frequenza, per ascoltare ovunque la stessa musica. Paragoni a sprecarsi con Roberto Mancini, corsi e ricorsi storici per trovare una domenica in cui l'Inter non avesse fatto gol in casa ed in cui avesse pareggiato senza segnare. Josè, taglio di capelli corto e sorriso sbarazzino, se l'è cavata come sempre in maniera egregia. La capolista guida il campionato, anche se in dolce compagnia; è vero che l'Inter di Mourinho ha 3 punti di ritardo rispetto all'Inter di Mancini, ma è anche vero che questo campionato è livellato verso l'alto, grazie alla competitività di alcune piccole, che negli ultimi anni, sono diventate grandi. Tante domande ieri sono state poste a Josè: una su Balotelli, l'altra su Ibra. Quella sul Milan che si avvicina (giustamente) non poteva mancare, ma neanche una domanda, per cercare di ottenere una risposta, sul suo pupillo Quaresma. Per un'estate abbiamo scritto del portoghese, per un'estate Josè ha chiesto a Branca e Moratti di accontentarlo ed oggi cosa succede? Quaresma non si è integrato, il vero problema dell'Inter sono le due corsie laterali alte; si cambiano gli esterni, da Mancini a Quaresma, da Balotelli a Obinna, con la stessa frequenza con cui Zamparini cambia gli allenatori a Palermo. Moratti, a voce bassa, una volta l'ha confessato: "Massima spesa, minima resa". Soggetto sottinteso: Quaresma. Oggi non può parlarsi di caso, ma di affare, momentaneamente mancato, sì. 18 milioni e 600 mila euro, più l'intero cartellino di Pelè al Porto valutato 6 milioni di euro, con spese aggiuntive in base al rendimento della squadra e del singolo calciatore. Ogni trivella a Moratti costa circa 800 mila euro. Domanda: ne è valsa la pena? Oggi la risposta sarebbe scontata, ma domani il portoghese potrebbe smentirci, anche per evitare al suo allenatore facili attacchi mediatici e presidenziali.
MILAN-BECKHAM
E' stata la settimana del Milan. L'unica società capace di fare notizia anche quando la notizia non c'è. Adriano Galliani porta in rossonero David Beckham, prima una voce di corridoio, 12 ore dopo la conferma dagli States, 24 ore più tardi l'annuncio (quasi) ufficiale, prima della partenza per Heerenveen. Ci hanno, almeno, evitato telenovele Spice-story. Ancelotti ha approvato la trattativa, giustificandola con l'assenza di un'ala pura. Quello che poco convince di questa operazione, prettamente di marketing, sono i termini. Beckham sbarcherà in Italia a gennaio, ci resterà solo per 3-4 mesi e poi saluterà tutti e tornerà… non si sa dove. L'affare è interessante, ma rischia di diventare un buco nell'acqua, se prima non si chiariranno almeno tre punti. Se Beckham in questi tre mesi dovesse far bene, come potrebbe il Milan lasciarlo libero, senza avere alcun tipo di guadagno? Se, invece, dovesse far male, l'operazione risulterebbe ovviamente nulla. E se ci dovesse essere la volontà di entrambi di continuare insieme, esiste una clausola che preveda un rinnovo automatico del contratto almeno per un altro anno? Sarebbe bello avere delle risposte. In rossonero non si vede un calciatore britannico da 22 anni. Gli ultimi furono Mark Hateley (attaccante) e Ray Wilkins (centrocampista). Urge un corso intensivo di inglese, perché da gennaio non basterà più, a Gattuso e soci, saper dire: "Life is now".