domani bossi jr va a parla con me
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domani bossi jr va a parla con me
La miseria è una brutta cosa, è evidente che non sai minimamente cosa sia se parli di "tagli", né hai mai fatto lo sforzo culturale di comprenderne le dinamiche. E non dire "non me ne frega niente di comprenderla", perchè questa è ignoranza e mancanza di scientia mundi allo stato puro.
Guardando la puntata di ieri mi prudevano le mani. Vengono sbattuti i bambini davanti alle telecamere per impietosire, il sindaco ribatte "Nessun genitore di Adro, per quanto in difficoltà, avrebbe mai fatto una cosa del genere (applausi degli altri genitori)" e Santoro sogghignando "Difficile guardare i bambini povri negli uochi eh?" rilanciando con "I bambini vanno bene per fare le pubblicità dei biscotti ma così no eh?". Il sindaco che balbetta qualcosa :facepalm: Bastava rispondergli "Signor Santoro, esiste una legge che vieta di portarsi dietro i bambini a chiedere l'elemosina." Comunque alla fine mission accomplished, è passato il messaggio che i genitori di Adro sono freddi razzisti senza cuore.
Ma la carità cristiana? il partito dell'amore?
:rotfl:
Spiacente voto dall'altra parte, sono partito dell'odio e non torno indietro :asd:
Carità cristiana tutta la vita, ma sinceramente mi dà fastidio questo usare i bambini per impietosire, una cosa è dire "tengo famiglia", un'altra sbatterli con gli occhioni in televisione. Per dire, non mi pare che abbiano fatto lo stesso gli operai lasciati a casa.
http://www.giornalettismo.com/archiv...politica-tira/
non sapevo niente della "legge mancia" :alesisi:
Guarda che i babbuini sono infilati ed usati nella televisione per qualsiasi cosa, per cui se hai qualcosa da ridire in merito puoi cominciare ben prima che da Santoro.
E che c'entra la storia dell'elemosina?
E poi, dopo che Santoro ha ribadito che non pensa affatto che le mamme di Agro sono razziste, ecco che tu te ne vieni fuori dicendo il contrario. Evidentemente hai qualche difficoltà a seguire il filo logico dei discorsi.
E si, il sindaco di quella cittadina è razzista, fine delle trasmissioni.
Vabbé dai, visto che si parla di immigrazione, approfittiamone per nominare Malta, Frontex e l'Europa che così Ciwaz si incavola :asd:
da AffarInternazionali
Citazione:
L’emergenza immigrazione riaccende la tensione tra Italia e Malta
Fabio Caffio
22/04/2010
http://www.affarinternazionali.it/fo...na_maltese.jpgUn contenzioso latente ma pervicace continua ad opporre Malta all’Italia a dispetto degli eccellenti rapporti politici che si sono venuti consolidando sin dal 1980, quando l’Italia si impegnò con un trattato a garantire la neutralità maltese. Motivo di disaccordo è l’enorme zona marittima di ricerca e soccorso (Search and Rescue, Sar) di quasi 250.000 chilometri quadrati che Malta reclama nonostante il suo territorio insulare sia di appena 315 chilometri quadrati.
Termini della controversia
La zona reclamata da Malta include persino le acque territoriali italiane delle Isole Pelagie, Lampedusa compresa. Proprio Lampedusa costituisce una delle ragioni centrali della disputa: Malta sostiene che i migranti salvati nella sua zona di ricerca e soccorso debbano essere trasportati sull’isola italiana, qualora questa sia l’approdo più vicino per i mezzi di salvataggio.
http://www.affarinternazionali.it/IMAGE/SAR.jpg
Malta non accetta in sostanza il principio, codificato nel 2004 nell’ambito della Convenzione Solas (1974) e della Convenzione di Amburgo (1979), secondo cui il posto sicuro (place of safety) in cui sbarcare i migranti va individuato tra i porti del paese che è titolare della zona Sar. A parere di Malta la nozione di place of safety dovrebbe invece essere interpretata nel senso che lo sbarco può avvenire nel porto più vicino al luogo di soccorso, a prescindere dal fatto che esso appartenga o meno allo Stato responsabile del Sar. La differente interpretazione di tale principio ha causato tensioni. Ad esempio, l’anno scorso La Valletta ha rifiutato l’approdo al mercantile turco “Pinar” che aveva salvato 144 migranti nella zona Sar maltese, 50 miglia a sud di Lampedusa. L’approdo è stato poi autorizzato dall’Italia a Porto Empedocle per motivi umanitari. L’episodio aveva indotto il governo italiano ad auspicare la ricerca di una soluzione interpretativa a livello europeo.
Nuove regole europee
Tenendo conto di tale auspicio e nel tentativo di gestire l’emergenza immigrazione che si ripresenterà nei prossimi mesi estivi, le istituzioni europee hanno adottato nuove misure per la cooperazione operativa dell’agenzia europea Frontex e per il soccorso in alto mare di migranti in pericolo. La Commissione aveva elaborato un progetto di decisione del Consiglio per integrare il codice Schengen nella parte relativa alla sorveglianza delle frontiere marittime affidata alla stessa Frontex. La decisione è stata sottoposta al vaglio del Parlamento europeo il quale non ha tuttavia approvato la proposta di attribuirle valore vincolante. Il testo ha così mantenuto una valenza orientativa e sostanzialmente esortativa (soft law). Le nuove Rules e Guidelines escludono i respingimenti in alto mare, prevedendo che gli agenti di Frontex debbano prioritariamente “tener conto delle particolari esigenze dei minori, delle vittime della tratta, di quanti necessitano di assistenza medica urgente o di protezione internazionale e di quanti si trovano in situazione di grande vulnerabilità”.
Questi principi di carattere generale sono completati dalla regola - che non è accettata da Malta - secondo cui lo sbarco dei migranti soccorsi deve avvenire nel paese che ospita l’operazione Frontex, a meno di diverse soluzioni quali “lo sbarco nel paese terzo da cui è partita la nave che trasporta le persone interessate o dalle cui acque territoriali o regione di ricerca e soccorso tale nave è transitata” Il risultato è che lo svolgimento della prossima operazione Frontex (denominata “Chronos”) che doveva essere ospitata a Malta, è subordinato all’esito della missione nell’isola del Commissario europeo per gli Affari interni Cecilia Malmström. Va detto che le attività di Frontex nel Mediterraneo sono sempre risultate efficaci (nelle Canarie l’agenzia europea ha svolto le operazioni “Hera” incentrate sul rimpatrio e molto apprezzate dalla Spagna).
Lacune maltesi
Il nodo della questione sta nell’enorme zona marittima Sar maltese in cui vengono soccorsi i migranti, che si sovrappone alle acque territoriali delle Pelagie e che si spinge fin sotto Creta, a distanza di circa 500 miglia da Malta, privando tra l’altro la Tunisia di un ragionevole spazio in cui esercitare le proprie funzioni di ricerca e soccorso. Questa zona marittima coincide di fatto con la zona per le informazioni di volo - zona Fir - la cui funzione è regolamentata dalla Convenzione di Chicago del 1944 sulla sicurezza dell’aviazione civile, che è stata gestita dalla Gran Bretagna fino a quando Malta era un suo possedimento. Malta ne pretende la titolarità, nonostante le proteste italiane.
Una situazione analoga si ha in Egeo ove la Grecia ha una zona Sar (coincidente con la Fir) non riconosciuta dalla Turchia. Ma mentre la Grecia, facendo base sui suoi mezzi aeronavali - dislocati sulle numerose isole che si spingono a ridosso della costa turca - è effettivamente in grado di provvedere ad un efficiente servizio di soccorso, non è così per Malta. I mezzi maltesi, anche se ben assortiti (anche grazie alla cooperazione militare italiana che, tra l’altro, ha messo a disposizione elicotteri ed un pattugliatore d’altura) e di recente incrementati con quattro motovedette acquistate dall’Australia con fondi europei, non sembrano sufficienti a garantire la capacità di azione necessaria ad effettuare tempestivi soccorsi in un’area così vasta. Tant’è che Malta è stata costretta più volte a far intervenire mezzi di soccorso italiani e ha assegnato alla Grecia, tramite un accordo, la sorveglianza nell’area più orientale della propria zona.
Nel 2008 Malta ha inoltre stipulato un memorandum di cooperazione Sar con la Libia, considerando evidentemente la prossimità della propria area alle coste libiche. Una riduzione della zona Sar maltese ad ovest, a sud e a est, rappresenterebbe quindi un adeguamento alla realtà geografica dell’area in conformità al principio di effettività presupposto, in materia, dalla Convenzione di Amburgo del 1979.
Possibili vie d’uscita
Possono ben comprendersi i motivi per cui Malta difende strenuamente la zona Sar come una questione di vitale interesse nazionale e con il sostegno della propria opinione pubblica: non solo l’Ue fornisce a Malta un aiuto finanziario rapportato all’estensione della Sar, ma la frontiera sud di quest’ultima costituisce per più di 1.000 km il vallo, per così dire, della fortezza Europa. A Malta si tende a vedere la zona Sar come una sorta di compensazione per l’esigua estensione territoriale del paese e si ritiene che fornisca un’ipoteca sulle future delimitazioni della Zona economica esclusiva (Zee) e della piattaforma continentale che resta ancora da definire (senza alcun fondamento giuridico, in quanto la Sar riguarda la giurisdizione ai fini del soccorso e non l’esercizio di diritti sovrani).
È quindi difficile che Malta rinunci alle sue pretese. A meno di non immaginare un’intesa italo-maltese per deferire la soluzione del caso ad un organo arbitrale o giurisdizionale o, più opportunamente, per convocare una conferenza intergovernativa sotto egida dell’International Maritime Organization (Imo) per la delimitazione delle Sar del Mediterraneo centrale, cui invitare i paesi interessati anche in vista della creazione di zone congiunte.
Il punto è che il Sar è solo uno degli aspetti (ovviamente prioritario) della sorveglianza anti-immigrazione. La quale va invece inquadrata, restando fermi gli inderogabili principi di rispetto della sicurezza delle persone e dei loro diritti umani, nell’ambito più vasto del sistema di cooperazione delineato, tra l’altro, nel III Protocollo di Palermo del 2000, riguardante la prevenzione ed il contrasto del traffico di immigrati illegali in alto mare, il cui sviluppo con i paesi di origine è stato più volte indicato dal ministro dell’Interno Roberto Maroni come un obiettivo che la Commissione europea dovrebbe porsi. Questa è del resto la via scelta sia da Italia e Libia nell’ambito del Trattato bilaterale di amicizia, partenariato e cooperazione del 2008, sia da Malta e Libia nell’ambito delle loro amichevoli relazioni bilaterali.
È chiaro che gli interessi maltesi a non divenire il punto di ingresso di migranti illegali coincidono con quelli italiani. D’altronde, oltre ad essere entrambe membri dell’Unione, Italia e Malta sono legate, grazie all’accordo del 1980, da relazioni speciali così strette da rendere la cooperazione bilaterale una strada obbligata, anche se il raggiungimento di un accordo richiederà un paziente lavoro di tessitura diplomatica sia a livello bilaterale che europeo.
Fabio Caffio, Ufficiale della Marina Militare, esperto di diritto del mare. Le opinioni qui espresse sono esclusivamente personali.
Vedi anche:
B. Nascimbene: I respingimenti e i rapporti Italia-Ue
N. Ronzitti: Come risolvere la controversia sulla pesca tra Italia e Libia
Hai usato la lettura veloce per il mio post? Non ho fatto un discorso generale del tipo "nessuno pensa ai bambini", ho detto che nel caso specifico, A ME non piace che vengano usati i bambini per chiedere l'elemosina (e neanche alla legge italiana), perché di questo si tratta quando metti i bambini davanti alla telecamera al solo scopo di impietosire gli spettatori. Poi Santoro può ribadire quello che vuole, io ho detto che è "passato il messaggio", che è ben diverso: le riprese delle zuffe tra i genitori italiani e immigrati dopo che hai fatto vedere il servizio dei bambini, Ruotolo che intervista la signora e dice "Eh ma deve capire che c'è gente che sta peggio di voi" "Sì ma loro sono soli mentre voi avete amici e parenti" ecc.
Sul fatto che il sindaco sia razzista sono d'accordo anche perché l'ha ammesso lui stesso, ownato da Ruotolo "Io non sono razzista" "Ma qui nel programma dice prima noi e poi gli stranieri" "Eh sì" :asd: e poi tira fuori l'Australia :rotfl:
Ah "Evidentemente hai qualche difficoltà a seguire il filo logico dei discorsi" lo dici a qualcun altro ;)
Prima noi poi gli stranieri = razzista
:facepalm:
Povera Italia
La mensa costa 1 euro al giorno.
Se sei in condizioni tali da non poterti permettere un euro al giorno per far mangiare tuo figlio, ti rivolgi ai Servizi Sociali del Comune e ti coprono.
Solo che prima fanno una verifica per vedere se ne hai effettivamente diritto :fag:
Il resto sono cazzate.
Immigrato per quanto regolare non e' italiano, il giorno in cui chiede e ottiene la cittadinanza allora e' italiano a tutti gli effetti.
per me resta italiano > non italiano a livelli di assistenza a qualsiasi livello
che questo sia razzista e' un concetto semplicemente imbecille, non stiamo mica parlando di sparargli cannonate appena avvistati, santo dio.
Cosa che infatti è stata anche sottolineata da qualcuno durante il programma, cioè che sono andati direttamente dalla CGIL invece che dagli assistenti sociali (ben sapendo di essere fuori dalla fascia di reddito). Però non ho capito, la CGIL tira fuori i soldi, o cosa può fare/ha fatto?
Non vedo perche' dal momento che se vogliono chiedere la nazionalita' gli dai la possibilita'
Evidentemente non ha fatto niente, a parte informare la parte politica di riferimento o direttamente i giornali, visto che alla fine la pezza ce l'ha messa un privato.
In sintesi, abbiamo che un gruppo di famiglie immigrate si è integrata talmente bene con la mentalità italiana che ha pensato di usufruire di servizi a scrocco, usando i propri figli come scudo. :asd:
Poi il sindaco ha sbagliato, su questo non ci piove.
Personalmente credo abbia voluto fare un gesto eclatante perché la cosa andava avanti da mesi, ma ha comunque sbagliato.
Poteva scrivere una lettera al giornale locale invitando le famiglie a rivolgersi agli assistenti sociali, a quel punto avrebbe avuto il culo parato.
Razzista.
Per quanto riguarda la storia dei bambini, io non ci vedo nulla di male a mostrarli in tv se ci si occupa di qualche loro problema, non stavano mica elemosinando nulla, avevano già ottenuto quello di cui avevano diritto grazie al presunto benefattore.
Secondo me è giusto chiedere a loro cosa provano per questi contrasti sociali, e non ai genitori che alla fine si scannano per un motivo qualsiasi. Comunque in quei comuni la storia è semplice, mensa o non mensa: mettono i bastoni fra le ruote agli immigrati per invitarli a levarsi dalle balle.
E se, buonanotte.
Cioè, in linea di massima si, doveva metterli in mora, ma ci passano tipo 4 anni prima di potergli pignorare il divano :asd:
Ma anche no:asd:
Ci vogliono anni e anni per poter anche solo avere i requisiti per richiedere una cittadinanza e poi ci vuole un botto di tempo per le pratiche. Io ho un amico tunisino che ha avuto la cittadinanza dopo 5 anni dalla richiesta (ehhh, non tutti sono Amauri:look:) , dopo aver pagato dei soldi che in caso di rifiuto non restituiscono e dopo 20 anni di residenza regolarissima durante i quali ogni anno doveva lottare e dannarsi l'anima per un permesso di soggiorno, nonostante lavorasse, pagasse le tasse etc.etc.
Le discriminanti per accedere agli stessi servizi degli italiani sono il pagare le tasse e rispettare la legge, tutto il resto non conta, e tutte le altre visioni sono decisamente razziste, punto. Già i permessi di soggiorno li facciamo sudare molto più dell'umanamente corretto, almeno cerchiamo di non discriminare gente che contribuisce al bilancio statale molto più di alcuni nostri gioiellieri... (che poi questo sia il caso o no di quei genitori li non lo so)
Il sindaco ha seguito scrupolosamente la legge italiana.
Qualsiasi servizio, dopo i numerosi solleciti inviati sia dalla mensa che dal Comune stesso, viene sospeso in caso di morosità. La cosa si è trascinata a lungo, ed ogni comunicazione è caduta nel vuoto.
In casi analoghi, anche i servizi primari, come la fornitura di corrente elettrica e di gas per il riscaldamento, non vengono più erogati in caso di mancato pagamento delle bollette. Per gli indigenti ci sono i servizi sociali, che però ovviamente intervengono in caso di stati di necessità documentati, non presso tutti i furbi che fanno orecchio da mercante a qualsiasi sollecito di pagamento.
Ma infatti mi pare che le famiglie morose siano diminuite da 40 a 20, evidentemente i furbi alla fine han dovuto saldare.
Comunque penso che se il Sindaco avesse veramente voluto, avrebbe potuto accertare la verita' sul numero di famiglie effettivamente morose.
Poi si scopre il fatto che il Sindaco ha rinunciato al contributo dei 50.000 euro della Regione per i servizi sociali, 50.000 euro che probabilmente andavano al 90% a famiglie di "non italiani". Questo mi fa capire che il Sindaco avesse una precisa volontà di mettere ancor piu' in difficolta' gli stranieri, un sotterfugio insomma per dargli un ultimatum del tipo "non ti va bene la cosa? prendi e te ne vai".
Comunque questa storia dimostra la scarsa lungimiranza dei leghisti. Il fenomeno dell'immigrazione, tenuto conto che la Terra andra' col tempo sovrappopolandosi, sara' forse anche piu' grande di quanto lo è adesso; invece di lavorare per costruire un rapporto di reciproco rispetto e di coesistenza, i leghisti premono per uno scontro. Con questa presa di posizione non mi stupirei che fra 30-40 anni, quando saranno gli stranieri e i figli degli stranieri di oggi la maggioranza, questi ce la faranno pagare.
Questo non vuol dire mettersi a 90° di fronte agli immigrati, ma significa costruire delle regole che permettano di vivere assieme civilmente. Regole che prevedano la punizione severa per quegli immigrati che delinquono, ma che premino la vita di sacrifici di quelli onesti (come per esempio quell'immigrato di Cittadella che son 18 anni che è in Italia e lavora onestamente)