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Più che la gara, stavolta è uno di quei derby (ancora 600 posti disponibili) in cui conta il prima. Claudio Sabatini riunisce infatti un ricco prepartita, consegna un nuovo approccio, inedito, studiato per settimane e chiede ora di capire come verrà accolto. All’assise andranno pure i Ricchi e Poveri, (sì, quelli di Sanremo) ed una serie di iniziative destinate a stravolgere l’idea classica di derby. Dunque, atti distensivi per evitare quelli di guerra, che il numero uno bianconero reclama come legittimi, annunciati a suo tempo con la Star Bag e puntualmente fatti avanzare. Questo il programma: alle 13.30. l’happening organizzato dalla Fossa dei Leoni all’esterno del PalaMalaguti; i cancelli apriranno alle ore 17, seguiti da una gara fra ragazzi diversamente abili (Atc Dozza-Csh Bologna-Magik basket Parma). «Tutto è nato una sera a cena, quando ebbi il piacere di incontrare qualcuno di loro. Quasi per scherzo è nata la cosa. Chiedo perciò alla gente di essere presente al PalaMalaguti già alle ore 17». Racconta Sabatini.
Un’ora più tardi l’entrata in campo delle squadre scortate dai rispettivi inni e speaker (Terrieri-Forino alle 18,25). «Credo sia doveroso che la Fortitudo entri col proprio inno, presentata poi dalla voce amica di Forino - ci viene spiegato - Il nostro Terrieri è un gran professionista, ma è chiaro che quando presenta la Virtus lo fa con un trasporto particolare, che certo non avrebbe presentando la Fortitudo. Per noi la Climamio non è un avversario ma un ospite e va trattato a dovere». Ancora cinque minuti e poi giù con la brunetta, il biondo e il baffo, al secolo i Ricchi e Poveri. Dimenticavamo, infine (ore 18,30) ci sarebbe anche la palla a due.
La fila indiana è di quelle innovative e chissà che possa pure fabbricarsi un risultato eclatante. «Questo è uno spettacolo unico, qua non ci sono eventi e contro eventi - spiega sempre Sabatini - La Fossa dei leoni è garanzia di spettacolo, deve esserci, mi avessero richiesto 1400 biglietti li avrei accontentati. Il palasport deve essere diviso in due, lo spettacolo sta qui. Guardavo ieri sera la finale di Uleb Cup in cui tutto il palazzo era pieno di greci e sinceramente non mi sono divertito a vedere un solo colore». Sentiti alla vigilia i consueti richiami all’unità e alla compattezza, siamo dunque al punto in cui, sentendo il numero uno bianconero, ancor prima dei punti, si peseranno le economie: «Visto lo spirito, visto chi dobbiamo incontrare, abbiamo pensato in tutta goliardia di far cantare i Ricchi e Poveri, proprio per evidenziare la posizione di due squadre oggi tanto distanti economicamente. Se poi Seragnoli o Palumbi vorranno cantare, anche io lo farò volentieri assieme a loro. Sarebbe un bel momento di goliardia e sportività per tutti. E’ una maniera per intrattenere ed approcciare il derby. Così come in maniera simpatica ha fatto per la Star Bag, spero tanto che la Fossa replichi anche a questo. Sarebbe veramente l’idea migliore per cominciare il derby. Ripeto, se Seragnoli volesse venire al PalaMalaguti sarebbe gradito ospite e trattato con tutto il rispetto e la cortesia che ci contraddistingue». La strategia in formazione potrebbe allora cercare il compromesso fra punti ed ingaggio di ogni giocatore. «Se Becirovic prende sui 400 mila euro, paragonando in campo i suoi numeri a quelli di Belinelli, anche Marco dovrebbe prendere la stessa cifra, no? Poi, se la Fortitudo è stata brava a firmare col pluriennale l’allora sedicenne Belinelli, assistito dal fartello diciottenne, a quelle cifre, meglio per lei».
Più su chi vincerà davvero, il pomo di questo pregara torna dunque sulla moneta. «Incrociamo un club con una situazione economica diversa dalla nostra, gestita come un hobby da parte del generoso proprietario. L’opposto da quello che facciamo noi. La Virtus è infatti gestita come una impresa. Quando arrivai qua c’erano 38 miliardi di vecchie lire di debito. Non possiamo certo competere con le loro cifre e dal tunnel usciranno due squadre diverse: una da 4 milioni di euro, l’altra da 12 milioni con altrettanti 12 di perdite. Mi sono allora permesso di pubblicare i dati ufficiali della Fortitudo sul nostro sito. Sono dati che tutti possono verificare, in quanto pubblici. Non vuole essere una nota polemica, è solo per far capire che i nostri sforzi sono grandi. Se spendessi 12 milioni e perdessi il derby contro una che costa 4, sarei molto arrabbiato. Ecco perché questo derby loro lo possono solo vincere, anzi lo devono vincere. Non sono certo qui per commentare il loro bilancio». Ecco, dunque, le principali voci in euro: totale attività 12.896.242, utile (perdita) dell’esercizio 4.343.320, totale passività 12.896.242. «Se lo stesso Gazzoni avesse, a sue tempo, ammesso che non poteva andare avanti, che i numeri non erano positivi, forse non si sarebbe arrivati ad un Bologna come lo troviamo oggi. Capisco di essere impopolare, ma lo stesso Madrigali va comunque ringraziato per aver messo sul tavolo 40 miliardi di vecchie lire per lo slam della Virtus. Eppure, per alcuni errori di gestione sappiamo tutti come è finita. Non dimentichiamoci che la Fortitudo, così come lo stesso Bologna, hanno dovuto vendere il proprio marchio. Rispetto a gestioni come queste io la penso in maniera diametralmente opposta. Da noi i giocatori abitano a Castelmaggiore, quelli della Fortitudo in appartamenti più lussuosi. Anzi, ai tifosi dico un’altra cosa: i nostri futuri investimenti non saranno principalmente rivolti a rafforzare la squadra, ma a costruire una foresteria qui all’Arcoveggio con decine di appartamenti per i ragazzi, aree attrezzate in cui accogliere i genitori e quant’altro. In tal senso ci siamo già attrezzati coi permessi dal Comune. Poi in campo il progetto pluriennale continua, ovvio».